Notizie

Voci strozzate

di Redazione GRS


“In tutto il mondo la libertà di stampa è in consistente e preoccupante declino”. Così Reporter senza frontiere riassume i dati del rapporto annuale sullo stato dell’informazione. E tra i Paesi in cui viene minata l’espressione c’è anche l’Italia, scesa al 77° posto, indietro di altre quattro posizioni rispetto al 2014. I reporter italiani più a rischio sono coloro che fanno inchieste sul crimine organizzato e sulla corruzione.

Il buon Isee

di Redazione GRS


Arriva il ricalcolo per le famiglie delle persone con disabilità. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha giudicato illegittimo il conteggio delle indennità come reddito, viene infatti applicata dall’Inps a chi presenta la richiesta.

Diritto di assenza

di Redazione GRS


Le donne vittime di violenza potranno assentarsi fino a tre mesi dal lavoro. A certificare i percorsi di protezione per accedere alle agevolazioni dovranno essere i Centri antiviolenza e le Case rifugio. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Attraverso il Jobs Act, la violenza di genere esce dalla specificità a cui è solitamente relegata per contaminare altre politiche, a partire dalla disciplina che regola i rapporti di lavoro. Acquisisce una maggiore rilevanza sociale e contribuisce a rendere maggiormente visibile il fenomeno della violenza di genere, in particolare quella domestica che fatica ad emergere. Il Decreto attuativo costituisce un importante passo in avanti tra le azioni di contrasto alla violenza nei confronti delle donne, e l’introduzione del diritto al congedo lavorativo può essere considerato un ulteriore tassello verso la tutela dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione fondata sul genere.

Giochi pericolosi

di Redazione GRS


casino-1144952__180L’azzardo online vince su calcio, cinema e teatro. Lo rivelano i dati 2015 forniti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano. Un traguardo mai raggiunto negli ultimi cinque anni con 821 milioni di euro spesi. A scommettere, sempre più uomini giovani, residenti al Centro-Sud. Spesa media: 50 euro mensili.

Spiaggia libera

di Redazione GRS


spiaggia libera spqrCon una lettera agli enti competenti, Uisp Roma, Libera e Le grand coureur, soggetti affidatari di un tratto di litorale ad Ostia, hanno comunicato la nullità della convenzione-contratto. Domenica prossima le associazioni consegneranno area e manufatti all’amministrazione comunale.

 

Con una lettera inviata lunedì 18 aprile al Dott. Francesco Paolo Tronca Commissario Straordinario del Comune di Roma, al Dott. Ugo Taucer Sub-Commissario Referente per il Municipio Roma X , al Dott. Domenico Vulpiani Commissione Straordinaria Municipio X e all’ Arch. Cinzia Esposito Direttore del Municipio X, le associazioni Uisp Roma, Libera e Le Grand Coureur componenti dell’ATI affidatari della Spiaggia Libera – S•P•Q•R spiaggia libera attrezzata del comune di Roma hanno comunicato la nullità della convenzione-contratto per violazione di norme imperative con relativa riconsegna delle aree e manufatti presenti sul litorale di Ostia il prossimo 22 aprile all’Amministrazione comunale. A un anno dall’inaugurazione della Spiaggia Libera SPQR, una spiaggia aperta e libera per i cittadini romani, diventata uno spazio partecipato, sostenibile, inclusivo, accessibile, nel rispetto dell’ambiente e del lavoro pulito, si riscrive un altro capitolo oscuro in un luogo – Ostia – dove il mare è diventato troppe volte oggetto di illegalità, abusi e irregolarità diffuse, quando non addirittura luogo privilegiato per il riciclaggio di denaro dei clan.
Motivo della restituzione della spiaggia – commentano Uisp, Libera e Le Grand Coureur – la avvenuta scoperta improvvisa di una determina del 2010, omessa in sede di bando e di firma della convenzione, che chiedeva ai precedenti gestori di abbattere il chiosco/bar in quanto abusivo, ovvero la struttura oggi presente in spiaggia. Scoperta ancora più sorprendente visto che lo stesso Municipio con lettera protocollata, aveva comunicato in data 18 marzo 2015 l’esatto contrario: che la struttura era parte della dotazione della spiaggia e regolarmente utilizzabile ai fini di una migliore erogazione dei servizi. La determina del 2010 è un atto totalmente sconosciuto alla Uisp, Libera e Le Gran Coureur. Un documento reso noto dal Municipio all’ATI non in sede di bando, né tanto meno di firma della convenzione con lo stesso X Municipio, ma solo in data 30 marzo 2016 a seguito di un esposto presentato dall’ATI affidataria alla Procura di Roma. L’emergere oggi di tale determina, rende di fatto nullo il bando e la convenzione stessa.

Ancora una volta tante ombre avvolgono il X Municipio con documenti sconosciuti che improvvisamente ricompaiono in precisi momenti. Del resto il fatto che questi documenti appaiano oggi non è casuale: a ridosso dell’apertura della stagione balneare, mettendo in crisi un progetto, sotto il profilo economico e di immagine per le associazioni affidatarie della spiaggia.

“Il nostro impegno – concludono Uisp e Libera, Le Gran Coureur – su quel tratto di arenile viveva per la realizzazione di un progetto con precise caratteristiche. Oggi mancano le condizioni per realizzarlo e invano abbiamo sperato in un segnale di discontinuità che oggi scopriamo mai decollato. Il municipio è responsabile della situazione e per questo in data 22 aprile riconsegneremo all’Amministrazione comunale, un anno prima della fine della nostra convenzione, le aree e i manufatti, al fine di consentire il libero accesso in spiaggia dei cittadini e l’organizzazione del relativo servizio a cura e spese della medesima Amministrazione comunale. Lo facciamo restituendo una spiaggia in condizioni fisiche migliori di come l’abbiamo trovata. Abbiamo fatto emergere le sue criticità, così come sta emergendo la sua reale condizione amministrativa. Il bando che ha generato l’attuale condizione era frutto di errori e omissioni su cui indagherà la procura. Oggi è tempo di restituire al municipio il bene, affinchè vengano risolte le sue criticità e si proceda a un nuovo bando, con tutti i crismi di legalità e trasparenza per consentire finalmente al mare di Roma d’essere gestito nel rispetto dell’interesse pubblico, dell’ambiente, di un’imprenditoria sana e della libera fruizione dei cittadini”.

“Se un progetto imprenditoriale e sociale al tempo, che punta alla legalità e alla trasparenza, si colloca in un contesto di illegalità e di opacità, il progetto è destinato a fallire. Noi abbiamo portato legalità e trasparenza, ma dovevano essere le istituzioni a rimuovere illegalità e opacità. Non possiamo dire che ciò sia avvenuto. Ci sono stati dei tentativi, anche importanti e coraggiosi, ma evidentemente con forze impari. Abbiamo sin dal primo momento ricercato un rapporto, costante, collaborativo e trasparente con l’amministrazione per evitare che l’insieme di opacità che via via emergevano, ci impedisse di muoverci nella giusta direzione. Non è stato possibile e non certo per volontà nostra. Se ciò sia stato solo l’esito di un’amministrazione insufficiente e lenta o se, invece, sia stato la conseguenza di un comportamento mirato, tendente a ledere e ostacolare la nostra esperienza, saranno gli organi competenti a stabilirlo. Siamo stati sin da subito oggetto di pressioni e attacchi mediatici. Questo convergere sempre crescente di attenzioni poco amichevoli nei nostri confronti da soggetti differenti, ma poi risultati essere profondamente legati tra loro, è stato il metro con cui abbiamo misurato la volontà di intimidirci e isolarci. Noi non ne usciamo sconfitti, perché la partita che volevamo giocare non ce l’hanno fatta nemmeno iniziare. Abbiamo capito sulla nostra pelle cosa possa significare in termini di fatica, di pressioni e di aggressioni quotidiane, tentare di portare modelli di gestione trasparenti e legali dentro territori ammalati di mafiosità.

Malgrado ciò abbiamo ottenuto risultati che, da soli, restituiscono la misura del lavoro svolto:

– un numero di scontrini battuti tra i più alti nella storia di questa località balneare dalla sua fondazione, in una sola stagione;
– un numero importante di lavoratori contrattualizzati in piena regola nell’arco di una singola stagione;
– il numero più basso di barriere per l’accesso al mare, di fatto tendente a zero, tutto l’anno;
– il numero più alto di fontanelle di acqua potabile gratuita: 4;
– un numero di bagnini in rapporto al fronte mare di 1 ogni 50 metri;
– attività sociali, aggregative e di studio di portata nazionale;

E infine restituiamo al Comune luoghi e strutture in condizioni migliori, molto migliori, di quando ci sono stati consegnati. E ne andiamo fieri. Ne traiamo una straordinaria lezione, che vogliamo continuare a mettere nel futuro, ancora una volta, al servizio di Ostia, delle sue forze sane e delle istituzioni democratiche”.

 

La notte non fa più paura

di Redazione GRS


show_imgPresto nelle sale cinematografiche un film per non dimenticare il terremoto in Emilia, scritto e interpretato da Stefano Muroni. La pellicola nasce dall’ascolto delle persone, dall’incontro con i parenti delle vittime. Fino al 12 maggio alla Feltrinelli di Ferrara c’è la mostra con le foto del backstage.

In macerie

di Redazione GRS


terremoto ecuadorÈ di 413 morti e oltre 2.000 feriti l’ultimo bilancio del terremoto che ha colpito l’Ecuador nella notte tra venerdì e sabato scorsi. L’Unione Europea ha stanziato un milione di euro, in prima fila anche Caritas. Ascoltiamo Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale. (sonoro)

Verso il traguardo

di Redazione GRS


parlamentoFresca di approvazione in Senato, è ripartita ieri in Commissione Affari sociali alla Camera l’esame del ddl sulla riforma del Terzo Settore. Se non ci saranno stravolgimenti nel testo, nel mese di maggio diventerà legge dello Stato.

Schiavi moderni

di Redazione GRS


field-110162__180Dopo lo Sportello di assistenza per i braccianti agricoli di Venosa, nel Potentino, parte il nuovo progetto sperimentale per fornire assistenza direttamente presso i campi di tutta la Basilicata. L’obiettivo è accogliere ed informare i lavoratori sui propri diritti per sottrarsi alle varie forme di sfruttamento.

Salute precaria

di Redazione GRS


medical-563427__180Quasi 3 milioni di italiani non si curano per motivi economici. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Se a febbraio torna a galoppare la disoccupazione e Tito Boeri lancia un grido sul dramma dei giovani con le pensioni da fame, un altro dato rende chiare le condizioni economiche del nostro Paese. Quasi 3 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per motivi economici: a lanciare l’allarme è il Presidente di C.R.E.A. Sanita’ dell’Universita’ degli Studi dell’Universita’ di Roma Tor Vergata, Federico Spandonaro, autore del rapporto “L’Universalismo Diseguale”. A questo bisogna aggiungere il dato di un crescente disimpegno di risorse pubbliche per la sanità: spesa sanitaria italiana e’ del 28,7% piu’ bassa rispetto ai Paesi UE con una forbice, anche in percentuale rispetto al PIL, che si allarga anno dopo anno. Sono questi i numeri di un’Italia nella morsa della povertà.