Un altro Paese
Il Forum nazionale terzo settore ha presentato ieri a Roma il suo primo bilancio sociale che afferma la gender diversity composto dal 54,5% di donne. Ascoltiamo la portavoce Vanessa Pallucchi.
Il Forum nazionale terzo settore ha presentato ieri a Roma il suo primo bilancio sociale che afferma la gender diversity composto dal 54,5% di donne. Ascoltiamo la portavoce Vanessa Pallucchi.
La Russia ha sancito l’iscrizione di Greenpeace nella lista delle organizzazioni “indesiderabili”, vietandone l’attività nel Paese. Secondo l’associazione, si tratta di un assurdo, irresponsabile e distruttivo passo di fronte alle crisi climatica e della biodiversità.
Donne e la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni sono quelli più preoccupati per la pensione come rileva un sondaggio di Swg. Ascoltiamo il ricercatore Riccardo Benetti
La Fondazione Con il Sud presenta 4 nuovi progetti in Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna per il contrasto contro la violenza di genere e per l’inclusione lavorativa: ogni iniziativa avrà a disposizione un milione di euro.
Al Mann di Napoli ieri è stata inaugurata l’area green bike ai piedi della scalinata lato piazza Cavour con il sostegno di un privato: l’intervento include anche una nuova area dedicata ai bambini di prossima realizzazione.
L’approfondimento di Openpolis e Con i bambini conferma il potenziale dello sport nelle politiche di inclusione, che non riguarda unicamente lo sviluppo psicofisico ma ha un impatto anche nella crescita sociale ed educativa.
Lo sport ha infatti un impatto anche nella crescita sociale ed educativa dei più giovani. Offre un ambiente in cui apprendere, in un contesto di gioco, valori quali il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale. Inoltre, rappresenta un momento di aggregazione e di socialità in cui sviluppare la propria personalità e instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti.
Aspetti che rendono la pratica sportiva centrale anche nelle politiche di contrasto alle discriminazioni, come quelle di natura etnica e razziale, ancora oggi purtroppo molto presenti. Un potenziale enorme, attualmente compromesso dalla minore partecipazione di bambini e ragazzi di origine straniera alle attività sportive.
Le ragazze e i ragazzi stranieri subiscono atti di discriminazione e di bullismo più spesso dei coetanei italiani. Del resto il bullismo, come abbiamo avuto modo di raccontare, genera esclusione sociale, perché a farne le spese sono coloro che sono già meno inclusi, per una diversità sociale, fisica, etnica o culturale.
Nelle rilevazioni di Istat sull’integrazione delle seconde generazioni è emerso come siano proprio i ragazzi delle nazionalità che hanno meno contatti con i coetanei italiani a finire più spesso vittima di atti di discriminazione.
Così Alarm Phone, Sea-Watch, Mediterranea ed Emergency hanno definito la decisione di Malta di trasferire 500 migranti in fuga dalla Siria nelle prigioni libiche piuttosto che soccorrerli in mare.
Ascoltiamo Albert Mayordomo, Capomissione Life Support di Emergency.
Giugno è il mese del Pride, quello in cui in tutto il mondo si celebrano l’orgoglio e le battaglie della comunità lgbtqi+. In Italia fino a settembre sono previste 51 manifestazioni. Secondo Arcigay, in questo momento storico è necessaria una grande mobilitazione per i diritti.
Le Acli chiedono che l’Italia ratifichi il trattato Onu di proibizione delle armi nucleari. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Alla vigilia della Festa della Repubblica le Acli chiedono, in una conferenza stampa organizzata per giovedì 1 giugno, una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari e rilanciano il loro contributo di riflessione sulla necessità di avviare concreti percorsi di pace.
Servono urgentemente scelte e gesti forti. Un’azione dirompente da parte del nostro Paese sarebbe quella di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”. “La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari – come dice Papa Francesco – ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali”.
“Le donne sono il 61% degli occupati e rappresentano il 26,6% della governance: 10% in più degli altri modelli d’impresa”. Lo ha detto la vicepresidente di Confcooperative Anna Manca in uno degli eventi del Festival dell’Economia che si è tenuto a Trento.