Notizie

La mensa a casa

di Redazione GRS


Nel 2020, confinamento e smart working hanno fatto crescere di 10 miliardi di euro la spesa alimentare degli italiani a causa del maggior tempo passato tra le mura domestiche. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea in occasione del rientro dalle vacanze per la stragrande maggioranza degli italiani, segnato ancora per molti dal lavoro da casa. La Coldiretti parla di un aumento del 9,2% del valore dei acquisti nei primi sei mesi dell’anno.

Fuori dalle classi

di Redazione GRS


Una delle conseguenze drammatiche dell’emergenza coronavirus riguarda gli oltre 4 milioni di cittadini italiani con disabilità, tra cui tanti ragazzi e ragazze che  frequentano le scuole. La pandemia ha messo in evidenza, tra le tante cose, anche l’arretratezza di questa istituzione e la sua capacità di inclusione. Lo vediamo in queste ore di riapertura. Eppure le associazioni dei genitori avevano lanciato decine di appelli.

Ascoltiamo le parole di Stefania Stellino dell’Associazione nazionale genitori soggetti autistici. (sonoro)

Pane e cultura

di Redazione GRS


A Terni con la spesa arrivano anche i giornali. L’idea è della Banca del tempo locale che insieme al Comune e al Csv regionale dell’Umbria hanno avviato il servizio, abbinando alla consegna dei generi alimentari anche libri e quotidiani.

La quota sospesa

di Redazione GRS


È l’idea lanciata dalla Cerretese Pallavolo per aiutare le famiglie in difficoltà. La squadra della provincia di Firenze ha proposto di creare dei voucher di sostegno per il pagamento delle quote di attività sportiva, da redistribuire in base al reddito familiare. Al momento dell’iscrizione tutti potranno lasciare un importo aggiuntivo, di qualsiasi entità, che sarà utilizzato per aiutare altre famiglie.

Una proposta per cercare di uscire tutti insieme dalla situazione di criticità nella quale anche alcune società sportive, causa lockdown e pandemia Covid, si trovano. Carenza di sponsor, conti che faticano a tornare che si scontrano con la voglia di dare risposte ad atleti e famiglie, in alcuni casi pure loro in lotta contro un bilancio da far quadrare. Una voglia di guardare oltre che ha spinto la Cerretese Pallavolo a lanciare un’idea, presto arrivata sui tavoli di Regione Toscana.

“Come abbiamo sempre fatto– spiega la società attraverso la sua pagina Facebook – garantiremo la possibilità di allenarsi anche alle atlete di famiglie che attraversano momenti di difficoltà economiche: è sempre bastato e sempre basterà farcelo sapere e verremo incontro alle esigenze delle famiglie. Ma dal momento che anche le società sportive hanno difficoltà legate alle incertezze degli sponsor, ci siamo fatti carico alla Regione Toscana della proposta di creare voucher per il pagamento delle quote di attività sportive per le famiglie sotto una certa soglia di Isee”.

Sì, perché “alla fine, in questa situazione di incertezza economica, le associazioni sportive stanno finendo tra l’incudine e il martello ovvero tra sponsor che fanno fatica a rinnovare le sponsorizzazioni e famiglie che non riescono a pagare le quote”. Un contesto complesso e di difficile risoluzione. “Noi siamo una società economicamente solida e continueremo a venire incontro alle esigenze di tutti perché la nostra priorità non sono certo le quote ma è che le bimbe si allenino e si divertano – mette in chiaro il team – Nell’attesa che la Regione valuti la nostra proposta e visto che i genitori delle atlete sono sempre stati così attenti alle nostre tantissime iniziative sociali, abbiamo lanciato al nostro interno l’idea della ‘quota sospesa’”.

In altre parole, “nel pagamento della quota le famiglie possono lasciare qualcosa in più, che sia 1 o siano 2, 5 e 10 euro o più, in base alla propria disponibilità: noi utilizzeremmo queste donazioni aggiuntive creando un fondo per aiutare chi invece è in difficoltà a pagare la quota. A dimostrazione di quanto siano straordinarie le nostre famiglie e del clima che abbiamo creato all’interno della società, la prima quota in assoluto pagata per la nuova stagione ha già riscontrato una donazione per il fondo ‘quota sospesa’”. Perché il gioco di squadra è il segreto di ogni vittoria.

La storia di Valentina Petrillo, diventerà presto un film

di Redazione GRS


E’ la prima atleta paralimpica transgender italiana. Oggi scenderà in pista a Jesolo nei Campionati paralimpici di atletica leggera organizzati dalla Fispes. E la velocista ipovedente T12 gareggerà per la prima volta nella categoria femminile, dopo aver corso in quella maschile. La sua storia verrà raccontata nel film documentario “5 nanomoli – Il sogno olimpico di una donna trans”.

Il film, attualmente in lavorazione, è prodotto da Etnhos e da Gruppo Trans, con il sostegno di Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti e Arcigay- Associazione Lgbti italiana. Il film viene sviluppato con la consulenza di Joanna Harper, studiosa canadese, autrice di numerosi studi sugli atleti transgender, e con il coinvolgimento di organizzazioni statunitensi, tra le quali la rivista Outsports, che si occupano della corretta rappresentazione delle persone trans nei media.

Sentiamo le sue parole, a poche ore dal debutto sui 100 metri tra le donne.

Dopo la guerra il virus

di Redazione GRS


Duemila casi confermati di covid e 573 decessi: è la situazione dell’epidemia in Yemen, che dopo cinque anni di conflitto si trova a fronteggiare nuove difficoltà con un sistema sanitario al collasso. Già prima di questa emergenza, infatti, circa 20 milioni di persone non avevano accesso a un’adeguata assistenza sanitaria e oltre la metà della popolazione viveva una situazione di grave incertezza alimentare.

A tinte fosche

di Redazione GRS


“La pandemia  colpisce i servizi alla persona che vedono la presenza rilevante di organizzazioni di Terzo Settore: probabilmente alcune più di altre andranno in crisi e dovranno chiudere i battenti comportando una riduzione delle attività quando fra qualche mese ce ne sarà di più bisogno”. È l’analisi di Carlo Borzaga, professore ordinario di Politica Economica all’Università degli Studi di Trento, che accompagna l’indagine “Gli italiani e la solidarietà dopo il coronavirus”, diffusa in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale di domenica prossima.

Siamo imprenditori

di Redazione GRS


Tutti immigrati. Uomini e donne che avevano un sogno e sono riusciti a realizzarlo proprio nel nostro Paese. Quello di Christine Chua (filippina) o di Ghapios Garas, egiziano che a Milano ha lavorato in un bar e ora ha un’azienda di 26 dipendenti, sono tra le tante storie di persone partite dal niente e che sono state in grado di avviare aziende solide in vari settori. Le racconta Paola Scarsi nel libro “Noi creiamo lavoro”, un e-book disponibile gratuitamente su Google.

Ci vediamo per un caffè

di Redazione GRS


Una piazza virtuale a sostegno delle persone con demenza e dei loro familiari. L’iniziativa nata in Calabria viene ora estesa al resto del Paese: il progetto è stato presentato oggi a Catanzaro. Tre gli enti promotori: la cooperativa sociale “Co. Ri. S. S.” e le associazioni “PerLe Demenze. Famiglie Unite Calabria” e “Ra.Gi.”. Gli Alzheimer caffè online partiranno entro l’autunno. In parallelo, il progetto guarda anche ai territori. In programma, infatti, l’attivazione entro ottobre di “punti di ascolto”, uno per ogni comune partecipante.

Diamogli rifugio

di Redazione GRS


“L’Unione Europea accolga con urgenza i profughi del campo di Moria che hanno perso tutto”: è l’appello della Comunità di Sant’Egidio dopo l’incendio che ha colpito la struttura sull’Isola di Lesbo che ospitava oltre diecimila persone provenienti in gran parte dall’Afghanistan. “Necessario evitare ulteriori drammi della disperazione”, afferma la Onlus umanitaria dopo che circa tredicimila persone impaurite si sono riversate in strada verso la città di Mitilene, ma sono state bloccate dalle forze dell’ordine. Il culmine di un sistema fallimentare, una tragedia annunciata tragedia annunciata secondo molti osservatori a causa delle condizioni disumane e del Covid: teoricamente il campo poteva accogliere al massimo tremila rifugiati. Un sovraffollamento reso così ancora più drammatico dalla pandemia con le necessarie misure anticontagio sin da subito inapplicabili. La scorsa settimana è stato registrato il primo caso di coronavirus e ad oggi, i casi confermati, sono saliti a 35. Il campo è stato messo in quarantena.

Ora l’incendio, in quella che è la più grande struttura di accoglienza d’Europa, ha lasciato senza un tetto famiglie, donne, minori e migranti provenienti in prevalenza dal Medio Oriente. Non appena la notte scorsa le fiamme hanno cominciato a divorare varie zone del campo di Moria, centinaia di rifugiati hanno chiesto aiuto telefonando ai volontari della Comunità di Sant’Egidio, che hanno seguito ed alleviato giorno dopo giorno le crescenti difficoltà dei rifugiati del campo. Sin dalla creazione di questo hotspot l’organizzazione internazionale è stata attiva nel soccorso e nel sostegno delle persone arrivate e a seguito del rogo la sua presenza si è resa ancora più preziosa per la sicurezza delle persone coinvolte.

Sant’Egidio ha anche lanciato un appello all’Unione Europea, perché accolga i profughi che con l’incendio hanno perso tutto. A Moria infatti la priorità è diventata fornire alloggio e buone condizioni igieniche a chi ne ha bisogno. In questo senso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “pronta ad assistere la Grecia” e intanto invia sul posto il vicepresidente Margaritis Schinas, responsabile sull’immigrazione.

Eppure, oltre gli annunci di solidarietà, nemmeno quest’ultima tragedia greca sembra aver cambiato l’agenda dei governi nazionali dell’Ue. La Commissione europea dovrebbe presentare un pacchetto immigrazione, compresa la riforma di Dublino rimandata dalla primavera scorsa. Ma, se anche la presentazione fosse confermata, il dossier non sembra avere possibilità concrete di finire al primo posto in agenda delle riunioni dei leader in Consiglio europeo per la fine dell’anno. A meno che la crisi di Lesbo non riesca a cambiare le carte in tavola nei prossimi giorni: per ora, nessun segnale in questa direzione.

di Pierluigi Lantieri