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Strage invisibile: 434 morti tra i senza dimora in Italia nel 2024

di Redazione GRS


Nel 2024 sono 434 le persone senza dimora decedute in strada. Il servizio è di Anna Monterubbianesi

Nel corso del 2024 sono morte 434 persone senza dimora. I dati mettono in evidenza che non si muore solamente durante l’emergenza freddo e che i decessi riguardano persone che vivono in condizioni di particolare marginalità e isolamento, spesso lontane dal contatto con il sistema dei servizi presente nei territori. Persone per lo più di origine straniera e di ogni età. I giovani tra i 17 e i 29 anni rappresentano la seconda fascia d’età più colpita, subito dopo i 40-49enni. Quasi la metà dei decessi (47%) è attribuibile a eventi traumatici e accidentali, come aggressioni, incidenti e suicidi. “Muoiono di indifferenza e nell’indifferenza” afferma la presidente di Fio.PSD Cristina Avonto

Ritiro USA dall’OMS: un rischio per la salute globale

di Redazione GRS


Un pericolo per tutti – Il ritiro degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha gravi conseguenze sulla salute globale. Il servizio di Fabio Piccolino

“La scelta del presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità mina decenni di traguardi in termini di salute e sicurezza sanitaria globale e che lascia gli Stati Uniti, l’Africa e il mondo più vulnerabili alle malattie infettive e alle minacce alla salute pubblica”: lo dice Amref che ha spiegato come questa scelta crei un grave deficit di bilancio per l’OMS che,  se non compensato da maggiori contributi da parte di altri Paesi e filantropi, minaccia di indebolire la sicurezza sanitaria globale, in particolare quella derivante dai sistemi sanitari più fragili, soprattutto in Africa.

Lavoro irregolare: una minaccia alla sicurezza e ai diritti sociali

di Redazione GRS


“Il lavoro ‘irregolare’ è una delle cause principali delle lesioni o delle morti sul lavoro e consente di eludere le imposte e i contributi previdenziali, di sottrarsi al rispetto dei diritti sociali”. Queste le parole della presidente della corte di Cassazione, Margherita Cassano, nel corso della cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025