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Megan Rapinoe lascia la Nazionale Usa: icona del calcio femminile e bandiera della comunità Lgbtq+

di Redazione GRS


Bandiera arcobaleno

A 38 anni, Megan Rapinoe, icona del calcio femminile mondiale, lascia la nazionale. Due volte campionessa del mondo, una volta Pallone d’oro, è stata protagonista anche fuori dal campo, con le sue battaglie in difesa dei diritti della comunità Lgbtq+ e sulla questione del gender gap.


Si conclude così la storia di Megan Rapinoe con la maglia Usa, con la vittoria sul Sud Africa in amichevole per 2-0. Uscita al 54′, alla campionessa è stata tributata una standing ovation da tutto lo stadio di Chicago, lì dove la sua carriera era partita nel 2009. Non verrà ricordata solo per il calcio: bandiera della comunità Lgbtq+, a lungo si è battuta per affrontare la questione del gender gap, in campo e fuori.

Ma certamente non si può lasciare da parte il calcio quando si parla di Rapinoe, lei che – tra le tante altre cose – ha vinto il Mondiale due volte: Canada 2015 e Francia 2019. È stato quest’ultimo l’anno del suo “prime”, che gli valse Scarpa e Pallone d’Oro della competizione iridata, il titolo di Best Fifa Women’s Player e anche il Pallone d’Oro femminile.
E proprio il 2019 fu l’anno di una delle sue prese di posizione più famose, quando rifiutò da campionessa del mondo la visita alla Casa Bianca dell’allora presidente Donald Trump: “Non lotta per gli stessi diritti per cui noi ci battiamo”, disse. Dal canto suo, anche Trump non si era mai risparmiato negli attacchi alla centrocampista. Uno dei più pesanti in occasione dell’ultimo Mondiale, dopo l’uscita degli Usa agli ottavi contro la Svezia. Ai calci di rigore, l’errore di Rapinoe aveva contribuito alla disfatta, e Trump non aveva perso tempo a ironizzare: “Bel colpo Megan”. L’attacco si era poi allargato, arrivando a definire molte giocatrici “apertamente ostili all’America” e la sconfitta “emblematica di ciò che sta succedendo a questo grande Paese sotto il corrotto Joe Biden”.

Queste le parole con cui la capitana Usa ha detto addio alla maglia portata per 17 anni: “So di essere una giocatrice amata. E so che ho fatto molto per il gioco. Ma sentire e vedere questo riconoscimento da parte delle mie compagne di squadra, del nostro staff e certamente dei tifosi, che sono stati una parte così importante del nostro successo dentro e fuori dal campo, è stato davvero speciale”.

Wwf si prepara a celebrare “Urban Nature”: il valore delle aree verdi urbane per la salute e la qualità della vita

di Redazione GRS


Aria di città

Le aree verdi urbane rappresentano una risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita delle persone in città. Ascoltiamo il servizio di Anna Monterubbianesi.

Il 7 e l’8 ottobre torna “Urban Nature”, la festa Wwf della Natura. Secondo l’associazione oggi il 99% della popolazione nel mondo respira aria inquinata, con gravi effetti sulla salute. L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico e la crescita del cemento è maggiore di quella della popolazione: con trasformazioni ed effetti collaterali negativi sul territorio, oltre 22.000 morti complessivi e 100 miliardi di euro di danni economici. “Gli spazi verdi possono contribuire a ‘curare i mali’ che affliggono le città perché forniscono servizi ecosistemici importanti. Benefici che non riguardano solo la natura, ma la nostra qualità di vita, la nostra salute e sicurezza”. “Serve – per il WWF – un piano nazionale del verde urbano”.

Al via la campagna “Rising Together”: promuovere lo sport per tutti attraverso il rugby

di Redazione GRS


Rising Together

Al via la campagna che si rivolge a chi pratica sport e a chi lavora nell’educazione e nelle organizzazioni sportive, oltre che alle istituzioni, utilizzando il rugby come strumento per promuovere il diritto di accesso allo sport per ogni persona, indipendentemente da orientamento sessuale e identità di genere.


In occasione della Settimana europea dello sport 2023 parte la campagna Rising Together, in italiano “Più in alto insieme – Apri il tuo sport a tutti i generi e le sessualità”, nell’ambito del progetto EU SGS, Sport for all Genders and Sexualities, condotto in Italia da AiCS. La campagna si rivolge a chi pratica sport, a chi lavora nell’educazione, ai club, alle organizzazioni sportive, alle NGO, alle istituzioni, alla politica richiamando il diritto di accesso allo sport per ogni persona indipendentemente da orientamento sessuale e identità di genere.

Nonostante la recente depatologizzazione delle persone transgender da parte dell’OMS nel 2018 e le nuove linee guida del CIO del 2021, che hanno vietato l’obbligatorietà dei test ormonali, decisioni come quella della federazione internazionale di Scacchi di bandire le donne trans dalle competizioni femminili hanno fatto molto discutere.

Rising Together utilizza il Rugby come esempio, uno sport fisico spesso associato alla mascolinità, che evidenzia le differenze tra i giocatori per altezza e dimensioni. Queste differenze sono essenziali nel rugby, soprattutto in situazioni come il sollevamento della rimessa laterale, come mostrato nelle immagini della campagna. Nel Rugby, come in molti altri sport, corpi differenti sono un vantaggio, non un punto debole.

Il sessismo e l’omotransfobia sono ancora un problema nello sport: i dati della ricerca Outsport del 2019 hanno dimostrato l’impatto della discriminazione sugli atleti LGBTI, mentre i numeri relativi alle donne nella governance sportiva sono prossimi allo zero.

La campagna prevede azioni sui social media e la pubblicazione di 10 storie di atlete e atleti transgender, intersessuali e di persone loro “alleate” nello sport, in 4 lingue diverse. I risultati e le reazioni delle prime settimane saranno presentati il 9 e 10 novembre a Barcellona, insieme alla nuova ricerca della German Sport University di Colonia, durante il Forum internazionale dello sport amatoriale “Sport Impacts All”, organizzato da CSIT. La campagna proseguirà fino a settembre 2024.

Giorgio Napolitano, il cordoglio del Forum terzo settore: “Ricordiamo la sua grande attenzione per le questioni sociali”

di Redazione GRS


Addio presidente

“Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa del Presidente Giorgio Napolitano. Ricordiamo, in particolare, la sua grande attenzione per le questioni sociali e il volontariato, i suoi convinti interventi sul contrasto alla povertà, il sovraffollamento delle carceri, la tutela dei diritti dei migranti e delle persone con disabilità”. Lo afferma Vanessa Pallucchi, portavoce Forum terzo settore.

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato: i messaggi di Papa Francesco e Don Dante Carraro (Cuamm)

di Redazione GRS


Liberi di scegliere se migrare o restare

È il tema della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si è celebrata ieri. Il servizio di Fabio Piccolino.

«Migrare dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, non lo è», ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sottolineando come «conflitti, disastri naturali, o l’impossibilità di vivere nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire». Secondo Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, «è fondamentale che ovunque si sia scelto di vivere, ci sia sempre una comunità pronta ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare tutti, senza distinzione e senza lasciare fuori nessuno».