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18^ Corsa di Miguel: oltre 9.500 runner di corsa nella capitale

miguel2009Si è svolta domenica, 29 gennaio a Roma la 18^ edizione de La Corsa di Miguel, la corsa podistica organizzata dal Club Atletico Centrale  e dall’Uisp, con il sostegno di Mizuno, Unar e Istituto per il Credito Sportivo e il patrocinio di Roma Capitale, della Regione Lazio e la collaborazione dell’Ambasciata della Repubblica Argentina per ricordare il poeta-maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez, uno degli oltre 30.000 desaparecidos. La Corsa di Miguel non è solo sport, ma  un evento che unisce storia e memoria attraverso la vicenda di Miguel. All’interno dello Stadio Olimpico sono arrivati oltre 9500 runner che hanno preso parte alle tre prove in programma (10 chilometri competitiva e non, e la Strantirazzismo di 4 chilometri aperta a tutti). La prova competitiva ha visto al traguardo 4.415 runner (3.412 uomini e 1.003 donne) mentre le altre due prove hanno visto la partecipazione di oltre 5000 persone, tra le quali gli studenti dei licei romani che hanno ospitato gli studenti delle scuole delle zone terremotate del Lazio, Umbria e Marche e decine di runner di Norcia e Amatrice. E proprio alle popolazioni di questi comuni è stata dedicata questa edizione, con centinaia di runner delle associazioni partner della Corsa di Miguel e alcuni grandi campioni del presente e del passato di altri sport che hanno corso per testimoniare la loro vicinanza. E’ il caso di Massimiliano Rosolino, l’olimpionico del nuoto che all’esordio in una gara di corsa su strada ha chiuso in 47:07, e dell’olimpionica di windsurf Alessandra Sensini, che ha chiuso in 51:23. Meno di 50 minuti invece per il surfista romano Alessandrò Marcianò e per l’ex fiorettista olimpica Margherita Granbassi, entrambi in gara nella non competitiva sempre di dieci chilometri. Preziosa anche la collaborazione con CONI Servizi, FIDAL e UNAR.

Il rapper sordo che combatte i pregiudizi

brazzoSono sordo mica scemo” è il titolo provocatorio del brano di Brazzo, nome d’arte scelto da Francesco Brizio, rapper sordo dalla nascita. Grazie alla forza di volontà e l’aiuto di una logopedista, il ragazzo ha imparato a utilizzare al meglio la voce ed è riuscito a comporre e registrare una canzone nata con l’obiettivo di rivelare i disagi sociali e l’integrazione con il mondo degli udenti. Ma anche quello di far conoscere la lingua dei segni, che in Italia non è ancora riconosciuta dalla legge. Del resto “Beethoven, da sordo, ha scritto la nona sinfonia”; allora perché non provarci?

 

Il pezzo è reinterpretato nella lingua dei segni per arrivare ad un pubblico universale, compreso quello dei non udenti, grazie al videoclip che ha già molte visualizzazioni su youtube: i sordi non percepiscono la musica dal suono, ma dal movimento delle mani e delle espressioni.
Oltre a rivelare un forte desiderio espressivo, il progetto di Brazzo vuole essere un ponte con il mondo della disabilità, verso una maggiore integrazione delle persone sorde, la lotta ai pregiudizi e il rispetto dei diritti.

 

 

Riciclo dei rifiuti, Italia tra i leader europei

ricicloNel nostro Paese, come evidenziato nel recente rapporto Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo rifiuti, è cresciuto il numero delle Regioni, da otto a nove, che hanno raggiunto l’obiettivo UE del 50% di avvio a riciclo fissato per il 2020.
Si tratta di: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e Valle D’Aosta. Vicine al raggiungimento dell’obiettivo risultano essere Campania, Toscana ed Abruzzo.

Lo studio mostra un lieve aumento (+0,78%), nel 2015, della produzione dei rifiuti urbani, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%): una forbice dovuta in larga parte alla qualità dei materiali raccolti.
L’intercettazione pro capite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra regione e regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 kg della Sicilia.

Sono 5 le regioni con una variazione negativa dell’intercettazione della raccolta differenziata: Trentino Alto Adige, Marche, Umbria, Basilicata e Sicilia. Buone le performances di Liguria e Calabria.

Il rapporto Anci-Conai sottolinea anche un aumento della quantità di raccolta differenziata conferita ai consorzi del Conai e successivamente re-inserita nei cicli produttivi, a dimostrazione di una certa attitudine dei cittadini alla separazione dei materiali recuperabili. A fronte di questo si assiste, però, ad un peggioramento della qualità dei materiali stessi, a testimonianza di quanto sia importante continuare ad informare i cittadini sulle corrette pratiche per effettuare la raccolta differenziata.
Grazie all’incremento delle quantità di rifiuti avviati al riciclo, si sono evitate emissioni di CO2 equivalenti pari a 1.792.064 tonnellate: un dato in aumento del 32,75%.

L’attitudine al riciclo, propria del nostro Paese, viene confermata anche da dati contenuti nell’ultimo report di ISPRA sui rifiuti speciali, da cui emerge che, nel 2014, in Italia, sono stati complessivamente gestiti 133,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, il 94% di questi, pari a 125,4 milioni di tonnellate, sono non pericolosi; la restante parte, il 6%, pari a 8,3 milioni di tonnellate, sono, invece, pericolosi. A questi si sommano 10,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali derivanti dal trattamento di rifiuti urbani. Il recupero di materia (da R2 a R12) ha interessato il 62,2 % (83,4 milioni di tonnellate) e rappresenta la principale modalità di gestione dei rifiuti speciali.

Anche a livello europeo (Eurostat), l’Italia è riconosciuta tra i Paesi leader in Europa nel riciclo, con 5,9 milioni di tonnellate di rifiuti importati e riutilizzati, che sono costituiti non solo da rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata realizzata nei Comuni (vetro, plastica, legno), ma anche da materiali industriali che vengono riutilizzati come nuova materia prima. In particolare, i materiali ferrosi che l’Italia importa e indirizza verso le proprie acciaierie per il riutilizzo coprono il 62% di tutti i rifiuti importati.

Anche in Europa, come nel nostro Paese, ci sono molto differenze tra un Paese e l’altro nel riciclo. Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Svezia hanno riciclato nel 2014 fino alla metà dei loro rifiuti urbani.
Tra il 2004 ed il 2014, il maggiore incremento nell’attività di riciclaggio è stato registrato in Lituania, Polonia, Italia, Gran Bretagna e Repubblica Ceca.
L’aumento del riciclaggio è uno dei maggiori elementi di successo nella politica ambientale UE.

 

(Fonte: Arpat)

Nasce il portale web che monitora l’applicazione dei diritti

dirittiDal mese di dicembre è online scorso uno spazio web particolarmente prezioso per informare e aggiornare sull’applicazione dei vari diritti nel nostro Paese. Si tratta del portale basato sul Progetto Rapporto sullo stato dei diritti in Italia, voluto dall’associazione A Buon Diritto, nata nel 2001 allo scopo di promuovere alcune questioni di grande rilievo pubblico, relative all’esercizio di diritti riconosciuti dal nostro ordinamento ma non adeguatamente tutelati.
Il portale nasce  dal progetto di monitoraggio continuativo avviato nell’ottobre del 2014, con la pubblicazione per Ediesse di L’articolo 3. Primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia, seguita, nel 2015, dalla realizzazione di un primo aggiornamento annuale, fino al più recente del 2016.

“Il sito – spiegano da A Buon Diritto – vuole essere uno strumento di informazione e promozione della cultura dei diritti, che costituisce uno dei principali impegni propri della nostra attività. L’idea alla base della realizzazione e dell’aggiornamento di un portale web, specifico sulla tematica dei diritti, è quella di dotarsi di uno strumento di documentazione costante, che risponda anche ad esigenze specifiche riguardanti l’attualità e l’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di pressione a livello istituzionale. Il tutto è frutto del lavoro continuo di un collettivo di diciannove ricercatrici e ricercatori e di una redazione di appartenenti alla nostra associazione, che aggiornerà costantemente il portale attraverso segnalazioni, news, interventi e approfondimenti riguardanti specifici campi di interesse, differenti categorie di diritti e le varie iniziative politico-normative in materia. Il rapporto completo sarà aggiornato a cadenza semestrale, con la pubblicazione online dei sedici saggi tematici che riassumeranno e approfondiranno gli elementi più significativi registratisi nei mesi precedenti, facendo quindi il punto della situazione, delle criticità emergenti e delle iniziative politiche necessarie per il loro superamento”.

Tra le aree in cui è ripartito il portale, ve n’è anche una specificamente dedicate alle persone con disabilità, ma la trasversalità di tale tema a tutte le questioni della vita e della società, fondamentale passaggio concettuale della stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, raccomanda a tutti l’attenzione anche agli altri settori trattati. 

Il calcio sociale in campo per la solidarietà e l’integrazione

chisiamoSi tratta di un torneo per la solidarietà e l’integrazione, che si giocherà giovedì 5 gennaio presso il Campo XXV Aprile nel quartiere di Pietralata a Roma. Quattro le squadre che scenderanno in campo: l’Atletico Diritti, squadra composta da studenti, migranti e persone in esecuzione penale, nata dalla collaborazione tra Progetto Diritti, Antigone con il patrocinio dell’Università Roma Tre, una rappresentanza dell’Associazione italiana calciatori con il presidente Damiano Tommasi in prima fila assieme ad altri ex calciatori e calciatrici, Liberi Nantes, squadra composta da rifugiati e richiedenti asilo e l’AC Cittareale, squadra della provincia di Rieti il cui paese è stato colpito dal terremoto avvenuto negli scorsi mesi.

A dare il calcio di inizio sarà Mario Panizza, Rettore dell’Università Roma Tre. Il quadrangolare sarà preceduto dall’esibizione dell’Atletico Diritti Cricket Club Fondi e durante l’evento ci sarà un rinfresco con cibi etnici. L’appuntamento è per le 16. Domenica 8 gennaio, alle 11, si terrà sullo stesso campo un’amichevole tra Atletico Diritti Roma e Atletico Diritti Terracina.

“Che lingua scrivi?” La comunicazione sociale tra diritti, sport e libertà di informazione

che lingua scrivi_625x300_feb_2016Ultimi due appuntamenti con i seminari per la Formazione Continua Giornalisti, il 20 dicembre a Bari e il 21 a Sassari.

 

 

 

 

 

 

    • Bari, 20 dicembre 2016
      Ore 10,00 – 13,00
      Sala convegni Ordine dei giornalisti della Puglia – Strada Palazzo di Città, 5
  •  Sassari, 21 dicembre 2016
    Ore 14,00 – 17,00
    PolComIng, Università di Sassari, Viale Pasquale Stanislao Mancini, 7

Torna “Che lingua scrivi?”, il ciclo di seminari giornalistici per la formazione continua giornalisti dedicati al linguaggio e alla comunicazione sociale realizzati dal Giornale Radio Sociale, in collaborazione con Fondazione con il Sud, Forum Terzo Settore e Ordine dei Giornalisti.

 

Martedì 20 e mercoledì 21 dicembre 2016 si terranno gli ultimi due appuntamenti del ciclo, rispettivamente a Bari e Sassari.

 

Il tema dell’incontro pugliese sarà “I diritti e le parole del giornalismo: il sociale e il linguaggio dei media”. Diritto di comunicare. Come cambia l’informazione sui diritti umani e civili? Che caratteristiche può avere un’informazione rispettosa dei valori legati ai diritti? Dalla parità di genere alla famiglia e il riconoscimento delle unioni civili.
Il programma della giornata prevede i saluti di Vito Intino, portavoce Forum terzo settore della Puglia; Valentino Losito, presidente Ordine dei giornalisti – Consiglio regionale della Puglia; Piero Ricci, responsabile Formazione Ordine dei Giornalisti – Consiglio Regionale della Puglia. Interverranno: Stefano Trasatti, responsabile comunicazione CSVnet, Coord. Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato; Marco Fratoddi, segretario generale FIMA (Federazione Italiana Media Ambiente); Oscar Iarussi, vice capo redattore cultura e spettacoli La Gazzetta del Mezzogiorno; Stefania Cardo, giornalista. Introducono Clara Capponi e Anna Ventrella, redazione diritti del Giornale radio sociale.

 

L’incontro sardo verterà, invece, su “Le parole dello sport: il sociale e il linguaggio dei media”.Un nuovo racconto sportivo: parità di genere e sport al femminile, diritti delle persone con disabilità, valore sociale dello sport. I lavori saranno aperti dai saluti di Guido D’Ubaldo, Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti; Fernando Nonnis, portavoce Forum terzo settore Sardegna; Salvatore Farina, presidente Uisp-Unione Italiana Sport Pertutti Sardegna; Antonietta Mazzette, direttrice Dipartimento PolComIng Università di Sassari. Interverranno: Carlo Paris, giornalista Rai; Valerio Piccioni, giornalista Gazzetta dello sport; Pasquale Mallozzi, docente Università La Sapienza di Roma; Gian Mario Sias, vicepresidente OdG Campania; Alessandra D’Angiò, Rai Sardegna; Andrea Sini, redattore sportivo “La Nuova Sardegna”. Introduce: Elena Fiorani, redazione sport Giornale Radio sociale.

 

Il progetto è promosso dal Giornale Radio Sociale con il Forum Nazionale del Terzo Settore e la Fondazione CON il SUD.

 

I convegni sono realizzati in collaborazione con l‘Ordine dei Giornalisti della Puglia e della Sardegna e rientrano nei seminari di formazione continua per i giornalisti.

COSTO: Gratuiti| E’ necessario iscriversi sulla piattaforma S.I.Ge.F.

 

I seminari saranno seguiti su twitter con hashtag #chelinguascrivi o su @GRsociale

Salute e attività fisica: convegno a Roma

salutecameraCome promuovere la buona salute per tutti i cittadini europei, in tutte le età della vita? Come farlo in Italia, dove i tassi di sedentarietà sono tra i più alti? Occorre una nuova cultura del movimento e sani stili di vita, occorrono politiche pubbliche più integrate, sia a livello nazionale, sia europeo. Non c’è tempo da perdere: le politiche comunitarie e quelle degli stati membri hanno bisogno di nuovi baricentri culturali e sociali, che assumano come indicatori di benessere la salute e la pratica fisica quotidiana.

L’appello viene dalla rete europea Impala.net, nata sulla spinta dell’Università di Cassino e dell’Uisp-Unione Italiana Sport Per tutti, promotori intorno ai quali si sono aggregati altri soggetti della ricerca e della società civile.
Questi sono i temi che animeranno l’incontro pubblico “Strategie per l’attività fisica e il benessere dei cittadini”, evento conlcusivo del progetto Impala.net, che si terrà venerdì 2 dicembre a Roma, presso la Camera dei Deputati, Sala della lupa, dalle 10 alle 13.30.
L’incontro verrà aperto dall’on. Filippo Fossati, Intergruppo Parlamentare Sport e Commissione Affari sociali; Antonio Naddeo, Direttore Ufficio Sport Presidenza del Consiglio; Joao Breda, Direttore Nutrizione, Attività Fisica e Obesità dell’ Ufficio Regionale per l’Europa OMS; Loriana Castellani, Direttrice del Dip.to Scienze Umane, Sociali e della Salute Università di Cassino e del Lazio Meridionale (UNICLAM).

Sono previste tre sessioni: la prima è: “Advocacy nelle promozione dell’attività fisica. Dalle istituzioni,dalla società civile”, con gli interventi di Vincenzo Manco, presidente Uisp; Mogens Kirkeby, presidente ISCA; Francesca Russo, direttrice Prevenzione Regione Veneto; l’on. Laura Coccia, dell’intergruppo parlamentare sport. Modera Raffaella Chiodo coordinatrice Uisp del progetto IMPALA.NET. A seguire il progetto Impala.net verrà illustrato da Alfred Rutten, dell’Università di Erlangen-Norimberga, Germania.

La seconda sessione si occuperà di “Raccomandazioni HEPA, Linee guida IMPALA e Strategia sull’Attività fisica dell’OMS: esperienze d’attuazione in Italia ed Europa a confronto”. Interverranno: Michael Dieck, Università di Erlangen-Norimberga, Germania; Michael Kolb, Università di Vienna , Austria; Tomas Kukenys, Lithuanian Sports University, Lituania; Kimmo Suomi, Università di Jyväskylä , Finlandia; Eline Vlasblom, NO Innovation for Life, Olanda; Simone Digennaro, Università di Cassino e del Lazio Meridionale, Italia. Modera Antonio Borgogni coordinatore UNICLAM del progetto IMPALA.NET.

La terza sessione verterà su: “Esperienze dei partner nazionali del progetto IMPALA .NET con gli esponenti di istituzioni e organizzazioni della società civile impegnati nel progetto. Le conclusioni dell’on. Filippo Fossati e dei coordinatori del progetto Impala.net sono previste alle 13.15.
Durante l’incontro verrà diffusa la pubblicazione curata dall’Uisp con la traduzione in italiano delle “Strategie per l’attività fisica OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità 2016-2025”.

Bambini apolidi, l’appello ai Paesi europei

lonely-428380_960_720Oltre cinquanta organizzazioni della società civile europea hanno firmato un appello per chiedere di porre fine all’apolidia dei bambini.

Il documento è stato presentato ai membri del Parlamento europeo dall’European Network on Statelessness (Ens), di cui fa parte anche il Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir).

L’obiettivo della petizione è quello di fare pressione sui vari Paesi affinchè riformino le legislazioni che impediscono ai bambini di acquisire una nazionalità, eliminando i gap normativi o problemi nelle prassi burocratico-amministrative.

 

“Siamo convinti che l’approvazione del disegno di legge sul riconoscimento dello status di apolide sia un passo indispensabile e raggiungibile per eliminare la sofferenza di migliaia di persone in Italia, tra cui tantissimi bambini”, ha detto Daniela Di Rado, responsabile del tema per il Cir. “È un impegno che il Parlamento dovrebbe prendersi per garantire dignità a persone che vivono, nel nostro Paese, senza il riconoscimento dei loro diritti più basilari”.

 

Per Fiorella Rathaus, direttrice del Cir, “è difficile immaginare che vita sia quella di un bambino che cresce senza una nazionalità: può significare restare esclusi dal sistema sanitario, dalla possibilità di andare a scuola e molte altre opportunità, senza contare l’impossibilità di esprimere il proprio potenziale e sviluppare un senso di non appartenenza. Questa condizione, oltre che causare numerose difficoltà pratiche, comporta un senso di angoscia per i bambini e i loro genitori”.

 

Le ricerche condotte dall’Ens rilevano che spesso chi nasce da genitori senza una nazionalità eredita questo status. Anche i bambini in stato di abbandono o orfani, con genitori senza una nazionalità conosciuta, corrono questo rischio, esattamente come quelli che affrontano il processo internazionale di adozione  e che arrivano in Europa come rifugiati. “Il supporto ricevuto dalla campagna #StatelessKids in tutta Europa, che conta più di 22mila firme, mostra il grande impegno per eliminare l’apolidia e la sofferenza che causa ai bambini e ai genitori. La buona notizia è che l’apolidia è un problema risolvibile lavorando insieme. La società civile e i governi possono mettere un punto una volta per tutte”, ha concluso Chris Nash, direttore di Ens.

 

La campagna per lo stop all’apolidia dei bambini prevede eventi in Italia, Polonia, Slovenia, Francia, UK, Albania, Macedonia, Serbia e altri Paesi. In Italia il legislatore deve ancora adottare il disegno di legge S.2148 sul Riconoscimento dello status di apolide presentato ormai un anno fa dalla Commissione dei Diritti Umani del Senato in collaborazione con l’Unhcr e il Cir.

 

(Fonte: Redattore Sociale)

Potenza: al via progetto per la mobilità sostenibile

road-259815__180“Lo street control e quindi il controllo della strada è il primo passaggio fondamentale per tutelare l’utenza debole, pedoni e ciclisti urbani, in una città autocentrica. Bene anche l’interessamento alla mobilità ciclistica che richiede tuttavia un ragionamento specifico rispetto alle misura da intraprendere”. E’ il commento del Circolo Legambiente Potenza “Ken Saro Wiwa” rispetto  al progetto strade sicure presentato dal Comune di Potenza.

 

I dati sulla mobilità urbana relativi all’ultimo rapporto di Ecosistema urbano continuano ad essere veramente drammatici rispetto al trasporto pubblico nella città di Potenza. La città è tra le peggiori in Italia per numero di automobili, 73 ogni 100 abitanti, con un’offerta di trasporto pubblico (i chilometri percorsi annualmente dalle vetture per ogni abitante residente) che scende da 39 a 23 Km/vettura/abitanti/anno. Anche l’indice del modal share è fortemente negativo: il 75% degli spostamenti privati vengono effettuati dai cittadini con mezzi a motore (auto o moto).

 

“La priorità assoluta quindi  – continua il Circolo – è trasferire quote significative di mobilità dal mezzo privato al mezzo pubblico, ridurre drasticamente il numero di auto in circolazione e incentivare anche l’uso di mezzi alternativi come la bicicletta a pedalata assistita. Per fare ciò non è sufficiente realizzare piste ciclabili (pari a zero nel rapporto) ma anche realizzare isole pedonali (anche queste attualmente vicine allo zero), incentivare l’intermodalità e prevedere zone con obbligo dei 30 km orari. E’ necessario – conclude – oltre che garantire la tutela sulle strade cittadine, promuovere una cultura della mobilità sostenibile con interventi specifici che possano dare continuità all’azione intrapresa e ottenere realmente una città a misura di persona come l’assessore alla mobilità Gerardo Bellettieri ha auspicato”.

(Redazione)

Turchia: Erdogan chiude 400 Ong

AK Parti Genişletilmiş İl Başkanları ToplantısıUn decreto emesso il 22 novembre ai sensi dello stato d’emergenza ha ordinato la chiusura definitiva di 375 organizzazioni non governative della Turchia. “La chiusura di quasi 400 Ong va inquadrata nel sistematico tentativo in corso da parte delle autorità turche di ridurre definitivamente al silenzio ogni voce critica” – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore di Amnesty International per l’Europa. 

“Sono state chiuse associazioni di giuristi contro la tortura, organizzazioni per i diritti delle donne che gestivano rifugi per le sopravvissute alla violenza domestica, centri di assistenza per i rifugiati e gli sfollati interni e anche la principale Ong per i diritti dei bambini” – ha sottolineato Dalhuisen. 

“Alla società civile turca dev’essere permesso di continuare a svolgere il suo prezioso lavoro senza timore di rappresaglie o punizioni. L’azione delle Ong è di vitale importanza soprattutto nel contesto dell’attuale crisi dei diritti umani in Turchia, dove l’evidente abuso dei poteri d’emergenza ha gettato un’ombra su una già devastata società civile” – ha concluso Dalhuisen. 

(Redazione)