Archivio Redazione GRS

Tunisia, migranti vittime di violenze e arresti arbitrari: la denuncia di Amnesty
7 Novembre 2025Amnesty International denuncia violazioni dei diritti umani nelle politiche migratorie della Tunisia nei confronti di persone rifugiate, richiedenti asilo e migranti. Le autorità infatti avrebbero adottato “pratiche razziste e repressive”, tra cui arresti e detenzioni arbitrarie, espulsioni collettive, maltrattamenti e violenze sessuali.
Nel nuovo rapporto Amnesty International documenta come, alimentate dalla retorica razzista di esponenti politici, le autorità tunisine abbiano effettuato arresti e detenzioni su base razziale, intercettamenti in mare pericolosi e sconsiderati, espulsioni collettive di decine di migliaia di persone rifugiate e migranti verso l’Algeria e la Libia e come abbiano sottoposto le stesse a maltrattamenti e torture tra cui stupri e altre forme di violenza sessuale, attuando al contempo una repressione contro la società civile che fornisce assistenza essenziale.
Nel giugno 2024 le autorità tunisine hanno posto fine al ruolo dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati nella gestione delle domande d’asilo, cancellando di fatto l’unica possibilità di chiedere protezione nel paese. Nonostante questo grave arretramento, l’Unione europea ha continuato a cooperare con la Tunisia nel controllo dei flussi migratori senza prevedere garanzie efficaci in materia di diritti umani.
Proseguendo su questa strada, l’Unione europea rischia di rendersi complice di gravi violazioni dei diritti umani e di contribuire a intrappolare un numero crescente di persone in una situazione in cui le loro vite e i loro diritti restano in pericolo.
“Alimentando la xenofobia e abbattendo colpo dopo colpo la protezione dei rifugiati, le autorità tunisine si rendono responsabili di orribili violazioni dei diritti umani. Devono porre fine immediatamente a questo arretramento devastante e fermare l’incitamento al razzismo e le espulsioni collettive che mettono in pericolo vite umane. Devono garantire il diritto d’asilo e assicurare che nessuna persona sia espulsa verso un luogo dove rischi di subire gravi violazioni dei diritti umani. Il personale delle organizzazioni non governative e i difensori e le difensore dei diritti umani arrestati per aver assistito persone rifugiate e migranti devono essere scarcerati senza condizioni”, ha dichiarato Heba Morayef, direttrice regionale per il Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International.

Assegno di cura ripristinato: Aisla revoca la manifestazione a Potenza
7 Novembre 2025Aisla ha revocato la manifestazione prevista per oggi a Potenza dopo un confronto con la Regione Basilicata: l’assegno di cura verrà ripristinato. Ascoltiamo la segretaria nazionale Pina Esposito.

Violenza e bullismo a scuola: Unesco punta sui pericoli del web
7 Novembre 2025Ieri si è celebrata la Giornata internazionale contro la violenza e il bullismo a scuola voluta dall’Unesco. Quest’anno attenzione particolare ai soprusi commessi in rete, perché la diffusione e l’accessibilità delle moderne tecnologie estende questo fenomeno oltre l’aula scolastica.
Il primo giovedì di novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza e il bullismo a scuola, compreso il cyberbullismo, istituita dagli Stati membri dell’UNESCO. Il tema scelto per quest’anno, “Screen smart: imparare a essere sicuri nell’era digitale”, richiama l’urgenza di fronteggiare fenomeni che, ormai da tempo, superano i confini della scuola per espandersi nei luoghi virtuali.
L’accesso sempre più precoce e capillare agli strumenti digitali ha esteso le possibilità di attacco, in particolare per le ragazze, che risultano tra le vittime più frequenti di messaggi violenti, anche a sfondo sessista. Il cyberbullismo rende le molestie più silenziose ma non meno gravi, e spesso ne amplifica la portata.
Secondo i dati dell’UNESCO, nel 2024 uno studente su tre ha subito aggressioni fisiche e le violenze online sono in aumento costante. Le conseguenze non riguardano solo chi subisce, ma anche chi agisce: effetti sul benessere mentale, sulla capacità di apprendere, sul modo di stare in relazione con gli altri.

Cgil: a Napoli sistema illecito di lavoro nero dietro i flussi migratori
7 Novembre 2025Un’indagine svela un sistema di irregolarità legato all’ingresso di lavoratori extracomunitari a Napoli. Il servizio di Federica Bartoloni.
Un dossier della Cgil di Napoli ha evidenziato come il fenomeno relativo agli “ingressi truffa” di lavoratori extracomunitari nel territorio napoletano grazie al Decreto Flussi sia divenuto negli ultimi 3 anni pratica comune. Una delegazione di 400 cittadini del Bangladesh ha denunciato come, al loro regolare ingresso in Italia, non abbiamo in realtà trovato alcun datore di lavoro come previsto dall’atto amministrativo che li aveva selezionati rimanendo nel nostro Paese in una situazione di irregolarità del permesso di soggiorno. Un sistema, denuncia la Cgil, pericolosamente automatizzato nel territorio: i lavoratori si ritrovano dunque costretti a lavorare in nero, affittare case in nero e alimentare involontariamente l’economia sommersa.

Torna “Sportivamente”, il talk di AiCS sull’associazionismo sportivo
7 Novembre 2025Da domani torna Sportivamente, il talk prodotto da AiCS che racconta le belle storie di associazionismo sportivo sociale che parlano di inclusione, coesione e impegno civico. Il programma andrà in onda tutti i sabati pomeriggio alle 18.30 su DonnaTv, canale 62 del digitale terrestre.
A cura di Patrizia Cupo e condotto da Raffaella Camarda (al montaggio e in redazione: Roberto Vecchione, Sara Cacioppo), SportivaMente nel corso di questi anni ha dato spazio a volti, piccole storie che i grandi media difficilmente raccontano: ha portato al centro le buone notizie e dimostrato, grazie a ogni singola buona pratica, che abbandonare il Terzo Settore renderebbe questo Paese solo, aspro, bellicoso.
L’ultima stagione, poi, in 23 puntate ha ospitato 120 storie, più di 140 volti. E non ha raccontato solo le buone pratiche ma anche invitato istituzioni, esperti e consulenti del Non profit italiano, giovani volontari e dirigenti del Terzo Settore a confrontarsi insieme sui cambiamenti in atto – dalla riforma del Terzo Settore a quella dello Sport, fino a quella fiscale.
La quinta stagione di SportivaMente sarà visibile anche su YouTube al canale AiCS .
Per chi volesse partecipare, segnalando la propria storia, per venirla a raccontare ai microfoni di AiCS (gli studi di registrazione sono a Roma), basta scrivere a: ufficiostampa@aics.info, o chiamare la redazione al 339.4008969.

Ricerca SIMO: una donna su tre si sente discriminata nello sport
7 Novembre 2025Presentata stamattina a Roma la ricerca SIMO – Sport Inclusion Modern Output, in cui sono state raccolte oltre 800 testimonianze di atlete attive ed ex atlete italiane. I dati emersi restituiscono un quadro preciso: nello sport femminile, la disparità non è un’impressione, è un sistema. Infatti il 29% delle atlete si percepisce discriminata.
Lo sport praticato da donne è ancora considerato una “derivazione” di quello maschile e raramente viene messo al centro. Le difficoltà iniziano presto: quasi la metà delle atlete ha avuto problemi a conciliare sport e studio prima dei 16 anni , una delle cause principali di abbandono.
Tra i 15 ei 35 anni, le donne tesserate in ambito agonistico sono solo il 30% e chi resta spesso si scontra con precarietà e disuguaglianze: il 77% delle atlete non ha mai avuto un contratto con la propria società sportiva, pur dedicando allo sport gran parte dell’anno.
Anche le prospettive dopo la carriera restano limitate: il 59% vorrebbe continuare nello sport con ruoli di responsabilità, ma solo il 23% dei tecnici federali è donna, e il 96% dei presidenti federali è uomo. Persino alle Olimpiadi di Parigi 2024, su 449 membri della delegazione italiana solo 71 erano donne, mentre sette delle dodici medaglie d’oro sono state vinte da loro. La disparità economica è altrettanto evidente: l’86% delle atlete percepisce un’ineguaglianza negli investimenti tra uomini e donne, l’82% nelle tabelle premi, l’80% nei montepremi.
La ricerca verrà presentata Roma venerdì 7 novembre, in occasione del corso di formazione per i giornalisti, organizzato da Giulia Giornaliste e Ordine dei giornalisti, dal titolo “Donne, media, sport: genere e informazione sportiva”. L’appuntamento è dalle 9.30 alle 13.30 in via Sommacampagna 19, sede dell’Ordine dei gironalisti. Dopo i saluti di Guido D’Ubaldo , presidente OdG Lazio, interverranno Antonella Bellutti; Andrea Soncin, commissario tecnico della Nazionale Femminile di calcio; Mara Cinquepalmi, giornalista; Tiziano Pesce, presidente Uisp; Mimma Caligaris, vicepresidente vicaria Ussi; Vittorio di Trapani, presidente Fnsi. Modera la giornalista Alessandra Mancuso.
E laddove ci sono stereotipi e disparità, cresce anche il rischio di violenza. Il 44% delle atlete ha subito violenza psicologica, nell’81% dei casi da membri dello staff tecnico e nel 15% da dirigenti. Il 22% ha sofferto di disturbi alimentari, un dato tre volte più alto della media nazionale. Il 4% riporta casi di violenza sessuale. Ma, più spesso, la violenza è invisibile e normalizzata, agita sotto forma di commenti sull’aspetto fisico o di pressioni legate alla performance.
Infatti, il 29% delle atlete si percepisce discriminata, e in questo gruppo le critiche aumentano: il 77% ha subito violenza psicologica, il 63% ha avuto difficoltà nello studio, il 61% vive disagio per il proprio corpo. Eppure, sebbene nel 2021 sia stata introdotta la figura del guardiano, incaricata di ricevere segnalazioni di abusi o discriminazioni, un’atleta su quattro non si rivolgerebbe a questa figura, per timore di ripercussioni o per mancanza di fiducia. Un segnale chiaro: le norme da sole non bastano se non cambiano i contesti e le relazioni di potere.

Genitori influencer e minori sui social: ora serve regolamentare sui rischi di questa esposizione
7 Novembre 2025Edizione del 06/11/2025
6 Novembre 2025
Immigrazione, Rapporto IDOS: “In Italia domina un’immagine distorta e strumentale”
6 Novembre 2025In Italia viene diffusa un’immagine caricaturale e immaginaria dell’immigrazion. Lo dice il nuovo Rapporto di Idos. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
È stato presentato a Roma il Dossier Statistico Immigrazione 2025 del Centro studi IDOS, giunto alla 35ª edizione. Il rapporto denuncia la distanza tra la realtà dell’immigrazione e l’immagine distorta che domina il dibattito pubblico, alimentata da stereotipi e narrazioni strumentali. Secondo il presidente Luca Di Sciullo, queste rappresentazioni favoriscono sfruttamento, traffici illegali e politiche che alimentano esclusione e sofferenza. Il report non si pone solo in termini di denuncia, ma anche di proposta, con sei azioni immediate, tra cui percorsi di ingresso regolare, corridoi umanitari strutturali e la chiusura dei CPR. Un’opera corale che ha coinvolto 130 esperti, con dati, infografiche e analisi per restituire un quadro reale e documentato dell’immigrazione oggi in Italia.




