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Lavoro e disabilità: torna online la piattaforma nazionale gratuita

di Redazione GRS


Nuove opportunità – È tornata attiva la piattaforma nazionale gratuita per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per le persone con disabilità. L’iniziativa, creata dall’Associazione Andel insieme a Value People e alla Fondazione Allianz UMANA MENTE, è stata aggiornata secondo le nuove tecnologie e resa più efficace per facilitare le azioni di matching.

«Ora – spiega Marino Bottà, presidente di ANDEL – stiamo avvalendoci anche dell’intelligenza artificiale per facilitare le azioni di matching».
«Al fine di evitare fraintendimenti e creare false aspettative – precisa Bottà -, è bene sottolineare che ANDEL non attiva una ricerca di lavoro per i singoli iscritti sulla piattaforma, ma facilita l’incontro domanda/offerta. Nel momento, quindi, in cui vi sia una richiesta proveniente da un’azienda, l’operatore addetto alla piattaforma avvia la ricerca e la selezione, inviando inoltre i curricula in formato anonimo alle aziende che ritiene possano essere interessate. Successivamente le persone selezionate verranno contattate da ANDEL per verificare la loro disponibilità e verranno messi in contatto con l’azienda interessata. Se necessario, un operatore affiancherà il candidato nel colloquio con l’azienda, e fornirà le necessarie consulenze e suggerimenti affinché l’inserimento abbia un esito positivo. Ove servirà, infine, verranno attivati inserimenti in Cooperative Sociali e percorsi di accompagnamento al lavoro tramite tirocini extracurriculari. Sempre sul sito, infine, si può accedere agli annunci di lavoro pubblicati dalle aziende cliccando su Consulta le posizioni lavorative. Tutti i servizi a favore delle persone con disabilità, va ricordato in conclusione, sono gratuiti»

La rap-terapia diventa metodo educativo riconosciuto dall’Università di Torino

di Redazione GRS


Musica come cura – La rap-terapia diventa oggi un metodo educativo ufficialmente riconosciuto dall’Università di Torino. Il servizio di Patrizia Cupo.

Trasformare il vissuto in musica e la musica in consapevolezza: il rap, quindi, come strumento di rielaborazione personale e collettiva. Ecco perché oggi possiamo definire la RapTerapia un vero metodo educativo. Fondata dall’artista Marco “Zuli” Zuliani e attiva dal 2015 attraverso l’associazione Large Motive, la Rapterapia è stata prima sperimentata nelle comunità terapeutiche minorili di Terra Mia Onlus e poi dal Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Savona coinvolgendo spesso persone con disabilità, rifugiati e minorenni in carico ai servizi sociali. Dal 2016 ad oggi ha coinvolto circa 4.500 ragazzi e ragazze tra i 12 e i 20 anni.

Progetto Sardinia Dakar: acqua e inclusione per il Senegal

di Redazione GRS


Sardinia Dakar – È l’iniziativa organizzata dalla Federazione Italiana Nuoto, insieme a Progetto AlbatroSS e Aquatic Team Freedom per fornire supporto concreto a persone con disabilità in Senegal e promuovere la cultura dell’acqua, essenziale per prevenire incidenti come gli annegamenti.

A partire dal 20 novembre, un pulmino partirà da Porto Torres, pronto a percorrere oltre 5.000 chilometri fino a Dakar.

Un ponte culturale e sportivo
Il progetto si inserisce in un contesto più ampio di cooperazione internazionale, supportato dal Ministero degli Affari Esteri e in linea con gli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.

La missione non si limita solo alla donazione di beni materiali, ma si propone di costruire un dialogo duraturo tra le comunità italiane e senegalesi. Infatti, il viaggio toccherà diverse tappe nei vari Paesi attraversati, dove la delegazione avrà l’opportunità di incontrare rappresentanti istituzionali e sportivi locali.

Un carico di speranza e opportunità
A bordo del pulmino, troveranno spazio non solo carrozzine dismesse ma ancora funzionanti, ma anche materiale scolastico e attrezzature per il nuoto. Questa azione non è solo un gesto simbolico; rappresenta un vero e proprio messaggio di amicizia e solidarietà tra i popoli. Le donazioni includeranno anche sedie job, utili per facilitare l’ingresso in acqua delle persone con disabilità, e attrezzature destinate a centri di riabilitazione senegalesi.

La sicurezza acquatica come priorità
Uno degli aspetti fondamentali del progetto è la promozione della cultura dell’acqua, essenziale per prevenire incidenti come gli annegamenti, che colpiscono tragicamente circa 200 bambini all’anno in Senegal. Per affrontare questa problematica, il progetto include attività di formazione per formare istruttori di nuoto e bagnini, affinché possano insegnare competenze vitali ai giovani senegalesi.

Un impegno condiviso
Il progetto Sardinia Dakar non è solo un’iniziativa della Federazione Italiana Nuoto, ma coinvolge anche vari enti e istituzioni, tra cui la Regione Autonoma della Sardegna, i Comuni di Alghero, Porto Torres, Sassari e Sennori, e il Comitato Italiano Paralimpico Sardegna. Grazie a questo sostegno, è stato possibile raccogliere un numero significativo di carrozzine e attrezzature necessarie per migliorare la qualità della vita delle persone disabili in Senegal.

Un futuro di speranza e opportunità
Il viaggio verso Dakar non è solo una semplice missione di aiuto, ma una vera e propria celebrazione di valori condivisi. La Federazione Italiana Nuoto, infatti, mira a creare opportunità per i giovani senegalesi, contribuendo alla loro crescita attraverso lo sport. La presenza di atleti e rappresentanti locali, come Luca Dotto e Alessandra Sensini, durante eventi come il Business Forum ICE, sottolinea l’importanza di unire le forze per un obiettivo comune.

Infine, il progetto Sardinia Dakar rappresenta un esempio concreto di come lo sport possa fungere da veicolo per il dialogo interculturale e la cooperazione internazionale. Attraverso questa iniziativa, la Sardegna e il Senegal non solo si avvicinano fisicamente, ma si uniscono anche in un percorso di crescita e sviluppo umano. La speranza è che questo viaggio possa aprire la strada a futuri progetti e collaborazioni, sempre più solidi e significativi.

Violenza di genere, dati allarmanti: per molti uomini è ancora “giustificata”

di Redazione GRS


Perché non accada – Una recente indagine dimostra l’urgenza di politiche strutturali per contrastare la violenza di genere. Il servizio di Giovanna Carnevale.

La violenza economica è considerata accettabile da un uomo su tre, e lo è per quasi la metà dei maschi giovani e giovanissimi. Per uno su quattro, poi, la violenza verbale e quella psicologica sono ampiamente motivate da provocazioni e presunti comportamenti scorretti delle donne. Sono alcuni dei dati, preoccupanti, della ricerca condotta da ActionAid con l’Osservatorio di Pavia sulla percezione della violenza e delle discriminazioni in Italia. ActionAid chiede al Governo e al Parlamento che almeno il 40% delle risorse annuali del Piano antiviolenza sia vincolato alla prevenzione primaria e a un piano strategico ad hoc, che vada oltre l’educazione nelle scuole.

Alberto Trentini, un anno in carcere: pressioni sul governo italiano

di Redazione GRS


Ancora in carcere – È passato un anno dall’arresto di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela. Sabato a Milano si è tenuta una conferenza stampa per sollecitare il governo italiano a intervenire per la sua liberazione.

La mamma di Trentini, Armanda Colusso, parla in una conferenza stampa a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano: “Fino ad agosto il nostro governo non aveva avuto alcun contatto col governo venezuelano. Fino ad agosto. E questo dimostra quanto poco si sono spesi per mio figlio”.

E prosegue: “Sono qui dopo 365 giorni a esprimere indignazione. Per Alberto – aggiunge – non si è fatto ciò che era doveroso fare. Sono stata troppo paziente ed educata ma ora la pazienza è finita”.

“In 12 mesi ho avuto tretelefonate dalla premier Giorgia Meloni e ho avuto due incontri con Mantovano con cui c’è costante contatto. Siamo in contatto con l’inviato speciale per gli italiani in Venezuela che è sempre disponibile” prosegue la mamma di Trentini.

“Dai rappresentanti del governo, da subito, ci è stato imposto il silenzio per non danneggiare la posizione di mio figlio. Ci siamo fidati e abbiamo operato in silenzio. Ma non potendo continuare a essere ignorati, con il nostro benestare è stata fatta un’interrogazione parlamentare” ricorda ancora.

Stragi stradali: oltre 3mila vittime nel 2024, associazioni chiedono limiti e tutele

di Redazione GRS


Diminuire la velocità – Nel 2024 le vittime della strada in Italia sono state più di tremila. In occasione della Giornata mondiale che si è celebrata ieri le associazioni chiedono alle istituzioni di mettere al centro la sicurezza e la vita,  con soluzioni che tutelino l’incolumità delle persone, in particolare quelle più fragili.

Gli ultimi dati Istat raccontano, per il semestre gennaio-giugno 2025, una diminuzione, rispetto allo stesso periodo del 2024, del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (82.344; -1,3%), dei feriti (111.090; -1,2%) e, più consistente, delle vittime entro il trentesimo giorno (1.310; -6,8%). Ma non c’è molto di cui rallegrarsi perché, nel confronto con i primi sei mesi del 2019 – anno di riferimento scelto dalla Commissione Europea, che ha fissato come obiettivo un calo delle vittime e dei feriti gravi del 50% entro il 2030 – si registra un calo molto contenuto degli incidenti stradali (-1,5%) e dei feriti (-5,0%) e una riduzione più marcata dei decessi (-14,6%).

“I nuovi poveri”: un docufilm sull’emergenza sociale a Bologna

di Redazione GRS


I nuovi poveri – È il docufilm del giornalista Stefano Ferrari, in collaborazione con le Acli, che esplora l’emergenza sociale di Bologna, attraverso storie di disagio economico, sanitario e alimentare e il racconto del welfare locale, sempre più sotto pressione.

Secondo le Acli di Bologna, il 17% delle persone assistite ha un reddito inferiore ai 6mila euro l’anno e un nucleo su tre è composto da una sola persona. La città fatica a trattenere i giovani laureati, incapaci di sostenere affitti e spese.
Il docufilm mostra anche la crescita della domanda di aiuto: alla mensa dell’Antoniano nel 2024 sono stati serviti 84mila pasti, il 14% in più in un solo anno. “Qui il cibo è nutrimento ma anche dignità”, ricorda fra Giampaolo Cavalli, che coordina 600 volontari. Caritas Bologna assiste circa 400 persone senza fissa dimora.