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Fondazione con il Sud: il bando per ridare alla comunità beni pubblici inutilizzati

di Redazione GRS


Sviluppo del territorio – Valorizzare beni immobili pubblici con un rilevante valore storico-artistico e culturale attualmente non utilizzati o sottoutilizzati, per restituirli alle comunità e farne luoghi di cultura,  coesione e inclusione sociale. È l’obiettivo del nuovo bando di Fondazione con il Sud nelle regioni del Meridione.

Valorizzare beni immobili pubblici con un rilevante valore storico-artistico e culturale attualmente non utilizzati o sottoutilizzati, per restituirli alle comunità e farne un luogo in cui la cultura diventa strumento di sviluppo, coesione e inclusione sociale. Con questi obiettivi, la Fondazione con il Sud promuove il nuovo bando storico-artistico e culturale, mettendo a disposizione complessivamente 4 milioni di euro per sostenere progetti che vadano in questa direzione nei territori urbani e periurbani dei comuni con almeno 50.000 abitanti, in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

<<Quello della valorizzazione dei beni storico-artistici e culturali è un ambito di intervento su cui la Fondazione ha sempre creduto, sostenendo nel corso degli anni progetti che sono divenuti “esemplari”, dunque modelli da replicare in altri territori per la loro capacità di generare sviluppo e inclusione sociale puntando sulla cultura>>, ha dichiarato Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud. <<Promuoviamo la collaborazione pubblico-privato sociale e anche con questo bando cerchiamo di dare il nostro contributo, creando una sinergia significativa tra comuni ed enti di terzo settore attorno a spazi da valorizzare per renderli fruibili dalla comunità, generare cambiamento, innovazione e opportunità anche professionali che possano favorire chi decide di restare al Sud>>.

Diversi studi sottolineano che i servizi culturali hanno un impatto decisivo sulla qualità della vita e sullo sviluppo locale. Secondo i dati ISTAT[1], il settore culturale e creativo contribuisce per circa il 5,6% al PIL nazionale, generando oltre 1,5 milioni di posti di lavoro, con un effetto moltiplicatore positivo anche su turismo, artigianato e servizi. Tuttavia, nel Mezzogiorno, la spesa pubblica pro-capite per cultura e ricreazione rimane più bassa di circa il 30% rispetto al Centro-Nord[2], accentuando le disuguaglianze nell’accesso all’offerta culturale. Nei tessuti urbani, la riduzione dei servizi e delle attività culturali nei centri storici e nelle periferie contribuisce alla perdita di attrattività dei territori e alimenta processi di marginalizzazione sociale. In molte aree periurbane del Sud Italia si riscontra un vero e proprio “deserto culturale”: biblioteche, teatri e spazi sociali sono assenti o sottoutilizzati, con la conseguenza che i beni culturali, pur ristrutturati, non riescono a diventare luoghi di riferimento per la comunità.

Le proposte dovranno favorire l’accesso alla cultura, l’inclusione sociale e lo sviluppo di micro-economie locali sostenibili che, a partire dai bisogni e dalle potenzialità del territorio, generino l’inserimento socio-lavorativo di persone che vivono situazioni di difficoltà.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta al rafforzamento delle collaborazioni pubblico-private, creando sinergie tra istituzioni, imprese culturali e comunità, al fine di garantire sostenibilità, continuità e sviluppo di opportunità occupazionali.

Il bando si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e una successiva fase di progettazione esecutiva, volta ad arricchire e rendere la proposta pienamente coerente con gli obiettivi del bando. Al termine della seconda fase, la Fondazione procederà a un’ulteriore valutazione delle proposte di progetto, definendo quelle effettivamente da sostenere e l’importo del contributo da assegnare.

Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 18 marzo 2026 attraverso il portale Chàiros, raggiungibile dal sito della Fondazione.

A Roma, nel quartiere Tor Marancia, il nuovo murale dedicato ai rifugiati

di Redazione GRS


Arte urbana – Mercoledì a Roma, nel quartiere Tor Marancia, sarà inaugurato il nuovo murale di Alice Pasquini dedicato alla fragilità, alla resilienza ed alla speranza di una nuova vita per i rifugiati.
L’iniziativa è promossa da Unhcr e Unione Europea.

“Il progetto dell’Unhcr rappresenta la possibilità che viene data ai popoli di avere un luogo d’accoglienza portando con se la propria memoria e guardare il futuro, sottolinea Pasquini. – Non era semplice realizzare una immagine suggestiva in grado di trasmettere questo messaggio e fare sorgere di nuovo la speranza di un nuovo inizio e di nuova vita”. Il nuovo murale è stato realizzato in contemporanea con altre due opere eseguite nelle città di Parigi e Copenaghen. Sono ‘The Extra Mile’ di Mahn Kloix a Parigi e ‘Resilient Roots’ di Peter Skensved a Copenaghen. “Ogni murale mostra come i rifugiati non solo sopravvivono allo sfollamento ma costruiscono una nuova vita per sé stessi e per le loro comunità. L’arte unisce le persone, ci aiuta a comprendere percorsi ed esperienze diverse e ad abbattere le barriere” si legge in una nota dell’Unhcr.

Ferrara nominata Città europea dello sport 2027

di Redazione GRS


In forma –  Ferrara è stata nominata Città europea dello sport 2027. L’onorificenza viene assegnata a comuni che incentivano la pratica sportiva e uno stile di vita sano tra i cittadini, utilizzando lo sport come veicolo di inclusione sociale e sviluppo economico locale.

Aces Europe ha ufficialmente designato la città estense: la Città europea dello sport deve essere una città “che incentiva la pratica sportiva e uno stile di vita sano tra i cittadini, che valorizza le infrastrutture sportive esistenti e che ne promuove la riqualificazione, riconoscendo l’impegno delle amministrazioni locali nell’organizzazione di iniziative ed eventi sportivi e nell’utilizzo dello sport come veicolo di inclusione sociale e sviluppo economico locale. In base a questi criteri, la commissione di Aces Europe, organizzazione con sede a Bruxelles che promuove i valori dello sport come strumento di benessere, inclusione e coesione sociale, ha riconosciuto a Ferrara, assieme a Ragusa, Bergamo ed Erice, queste eccellenze sportive, anche grazie al lavoro fatto dall’amministrazione sul territorio. Nel 2025 Ferrara è stata infatti estremamente attiva, ospitando grandi eventi sportivi come la prima tappa della gara ciclistica Coppi-Bartali, le finali di Coppa Italia di Baskin, lo Sportability day, giornata dedicata alla inclusione, la fiera Quarto Tempo della Lega nazionale dilettanti, campionato europeo di calcio a 5 e basket per atleti con sindrome di Down, il tutto coronato dal Ferrara Sport Festival, che ha visto anche la presenza del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina, e il presidente della Lnd Giancarlo Abete. “Questo riconoscimento è una vittoria di tutti e per tutti” ha detto Carità.

Aderiamo allo sciopero Fnsi: oggi non andrà in onda il Grs

di Redazione GRS


Oggi non andrà in onda il Giornale Radio Sociale. Aderiamo allo sciopero indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa.
Uno sciopero in difesa dei diritti e degli stipendi, per non avere giornalisti ricattabili. È il senso della giornata di astensione dal lavoro proclamata per il 28 novembre 2025, dalla Federazione nazionale della Stampa italiana.
Il sindacato chiede “contratto subito” e rivendica dignità per il lavoro dei colleghi dipendenti e lavoratori autonomi, norme per il corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale nelle redazioni, il riconoscimento anche economico del ruolo cruciale che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico del nostro Paese.

La mobilitazione è stata decisa per sollecitare il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2016. La Fnsi rivendica il riconoscimento anche economico del ruolo che il giornalismo riveste nell’ordinamento democratico e per questo sarà in piazza con le Associazioni regionali di Stampa e i colleghi dei Comitati di redazione nelle principali città italiane, mentre su emittenti radio-tv, testate online e poi giornali e agenzie di stampa andrà in scena un black out informativo.

La segretaria generale Alessandra Costante ha anticipato: «La mobilitazione ha già portato due buone notizie: il Dipartimento per l’Editoria ha convocato il tavolo sull’equo compenso dal quale gli editori scappavano. E, la seconda, anche il Papa ha ritenuto gravi i motivi del nostro sciopero».

E ancora: «Scioperiamo per tutta la categoria, tenendo insieme i dipendenti e i collaboratori lavoratori autonomi e precari – ha incalzato – Siamo di fronte a grandi sfide tecnologiche. Non voler regolamentare l’intelligenza artificiale nel contratto significa volerla usare per i sostituire i giornalisti».

Si tratta, ha quindi rimarcato Costante, «di una trattativa unitaria – ha detto ancora -. Vogliamo tutti che non ci siano giornalisti ricattabili, ma che possano esercitare il loro controllo democratico».

Costante ha poi spiegato che «alcuni risultati sono già stati raggiunti», come la convocazione da parte del Dipartimento per l’Editoria del tavolo sull’equo compenso «dal quale gli editori scappavano» e per questo «ringrazio il sottosegretario Alberto Barachini», ha evidenziato la segretaria Fnsi e «ringrazio anche i vaticanisti – ha proseguito – che sono in viaggio con il Papa e che gli hanno presentato una lettera esponendo le ragioni della protesta. E il Pontefice ha annuito e ritenuto gravi i motivi dello sciopero».

Ai giornalisti, poi, il sostegno dei poligrafici. «La vostra battaglia è la nostra battaglia – il saluto di Giulia Guida della Slc Cgil – perché gli editori hanno scelto una strada che non è quella della tutela dei lavoratori».

UNICEF: 1 bambino su 4 vive con madri vittime di violenza domestica

di Redazione GRS


La violenza negli occhi – Secondo i nuovi dati dell’UNICEF 1 bambino su 4 – circa 610 milioni – vive con madri vittime di violenza da parte del partner. I bambini in Oceania, Africa subsahariana e Asia centrale e meridionale sono i più esposti al rischio di vivere con una madre che ha subito abusi fisici, emotivi o sessuali da parte del partner nell’ultimo anno, riflettendo le disuguaglianze diffuse e i modelli globali di abuso subiti dalle donne.

“Oggi, milioni di donne e bambini vivono in famiglie in cui la violenza è parte integrante della vita quotidiana”, ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice generale dell’UNICEF. “La sicurezza e l’autonomia delle donne sono fondamentali per il benessere dei bambini”.

Per la prima volta, i dati regionali rivelano dove le donne e i bambini sono più a rischio, dimostrando che l’esposizione dei bambini rispecchia in gran parte i modelli geografici della violenza domestica tra le ragazze adolescenti e le donne.

Secondo l’analisi, l’Oceania ha la prevalenza più alta, con poco più della metà dei bambini – 3 milioni – che vivono con una madre che ha di recente subito violenza da parte del partner. L’Africa subsahariana ha la seconda prevalenza più alta con il 32%, che colpisce 187 milioni di bambini. L’Asia centrale e meridionale, dove il 29% dei bambini della regione è esposto, rappresenta la quota maggiore del carico globale, con un totale di 201 milioni di bambini.

Ulteriori dati regionali sull’esposizione dei bambini alla violenza domestica includono:

  • Nord Africa e Asia occidentale: 26%, ovvero 52 milioni di bambini.
  • America Latina e Caraibi: 19%, ovvero 35 milioni di bambini.
  • Asia orientale e sud-orientale: 21%, ovvero 105 milioni di bambini.
  • Europa e Nord America: 13%, ovvero 28 milioni di bambini.
  • Australia e Nuova Zelanda: 5%, ovvero circa 400.000 bambini.

Gli studi dimostrano che la violenza non solo danneggia la salute e il benessere delle donne, ma ha anche un impatto significativo sul senso di sicurezza, sulla salute e sull’apprendimento dei loro figli. Secondo l’analisi, che include anche dati sulle punizioni violente, i bambini che crescono in famiglie in cui le donne subiscono violenza sono anche significativamente più esposti al rischio di subire loro stessi aggressioni fisiche o psicologiche. Tale esposizione aumenta il rischio che portino la violenza nell’età adulta, sia come vittime che come autori.

L’UNICEF invita i Governi e i partner a investire in soluzioni comprovate per porre fine alla violenza contro le donne e i bambini attraverso:

  • Il coordinamento e l’ampliamento di strategie che riducano contemporaneamente la violenza contro le donne e i bambini, compreso il sostegno alle organizzazioni guidate da donne e ragazze
  • L’ampliamento dei servizi incentrati sulle vittime, affinché donne e bambini possano accedere alla sicurezza e all’assistenza.
  • Investimenti nella prevenzione, compreso il sostegno ai genitori e programmi scolastici che promuovano la parità di genere e la non violenza.
  • Affrontando le norme sociali dannose che sono alla base della disuguaglianza e della violenza e amplificando le voci delle vittime e dei giovani.

Sviluppo sostenibile: al quarto focus sul rapporto Asvis le proposte delle imprese

di Redazione GRS


Nuove transizioni – Durante il quarto focus sul rapporto Asvis le associazioni delle imprese lanciano proposte per lo sviluppo sostenibile. Ascoltiamo Enrico Giovannini.

Per garantire un accesso equo e competitivo a energia e risorse, le associazioni ritengono prioritario semplificare le autorizzazioni per le rinnovabili e accelerare la diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Sul fronte idrico chiedono una governance più solida, nuovi invasi e condotte, riuso delle acque depurate, dissalazione nei territori più vulnerabili e un vasto piano di manutenzione delle reti. Per il consumo di suolo propongono procedure più rapide e meno onerose per bonifiche e riqualificazioni. Per quanto riguarda le competenze, le organizzazioni invitano a valorizzare il ruolo delle associazioni imprenditoriali e del sistema camerale nella raccolta e analisi dei dati, così da orientare in modo più efficace le politiche nazionali su formazione e lavoro sostenibile. Sul fronte finanziario, infine, il documento chiede procedure più semplici per l’accesso ai fondi pubblici, strumenti dedicati alle PMI, questionari ESG armonizzati e un set minimo di indicatori condiviso a livello europeo.

Il Rapporto ASviS 2025 illustra un quadro globale sui temi economici decisamente critico: le disuguaglianze aumentano e la povertà torna a crescere. Il debito dei Paesi in via di sviluppo ha raggiunto il record di 1.400 miliardi di dollari, esercitando una pressione che sottrae risorse fondamentali a sanità, istruzione e investimenti nella resilienza climatica. Anche l’impatto della spesa militare globale, evidenziato dal recente Rapporto dell’ONU, mostra come le risorse destinate agli armamenti sottraggano margini di intervento allo sviluppo sostenibile.

In Europa, nonostante impegni rinnovati per una transizione verde giusta e inclusiva, il Rapporto ASviS evidenzia arretramenti nelle politiche commerciali e ambientali, unite all’allentamento delle misure per la due diligence e la rendicontazione di sostenibilità delle imprese, che consente alle imprese non europee di continuare a competere senza dover soggiacere a obblighi ambientali e di tutela dei diritti umani. Al tempo stesso, il nuovo indirizzo strategico dell’UE – dal Patto per l’industria pulita alla prossima legge europea per l’economia circolare, dalla strategia sull’adattamento climatico alla visione 2040 per agricoltura e alimentazione – apre opportunità significative per rafforzare competitività e innovazione.

Nel corso dell’evento, ASviS ha rilanciato alle forze politiche la proposte di definire un Piano d’accelerazione trasformativa (PAT), articolato in cinque leve strategiche e sei punti d’ingresso per guidare le politiche pubbliche verso il conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Tra le priorità individuate figurano: il rafforzamento della capacità di programmazione e valutazione economica nel medio-lungo termine, la revisione del corpus normativo alla luce degli articoli 9 e 41 della Costituzione, la piena attuazione del programma d’azione per la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile previsto dalla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile del 2022 e la graduale trasformazione dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) in sussidi favorevoli, in linea con gli impegni internazionali assunti dall’Italia.

All’ASviS Live sono intervenutiEnrico Giovannini, Direttore Scientifico ASviS (introduce e modera); Annamaria Barrile, Direttore Generale di Utilitalia; Donato Rotundo, Direttore Area Sviluppo Sostenibile ed Innovazione Confagricoltura; Piergiorgio Carapella, Senior Economist, Centro Studi Confindustria – Politiche Pubbliche, Governance e Cambiamento di Confindustria; Guido Castelli, Senatore di Fratelli d’Italia; Silvia Fregolent, Senatrice di Italia Viva; Natalia Gil Lopez, Responsabile del Dipartimento politiche ambientali della CNA; Maurizio Grifoni, Giunta di Confcommercio; Guido Lena, Direzione Politiche economiche di Confartigianato; Giorgio Nanni, Responsabile energia e ambiente di Legacoop; Sandro Pettinato, Vice segretario generale di Unioncamere; Gianfrancesco Rizzuti, Direttore Operativo e Comunicazione di FeBAF.

Sanità, vola il privato puro: 7,2 miliardi di spesa nel 2023

di Redazione GRS


Boom nel privato – Nella sanità italiana guadagna sempre più terreno il privato puro, ovvero le strutture non accreditate. Nel 2023 la spesa delle famiglie è stata di 7,2 miliardi. Arretra ancora il pubblico mentre il privato convenzionato mostra segni di crisi. L’appello della Fondazione Gimbe: serve un rifinanziamento stabile per non scivolare in una sanità a doppio binari.