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Cop30 di Belém: accordo per rafforzare i diritti dei popoli indigeni

di Redazione GRS


Cambio di passo – Alla Cop30 di Belém, in Brasile, è stato presentato l’impegno intergovernativo per il riconoscimento e il rafforzamento dei diritti territoriali di popoli indigeni e comunità locali nei Paesi che ospitano foreste tropicali. L’alleanza è guidata da Brasile, Norvegia e Perù.

L’annuncio arriva in un momento di forte mobilitazione indigena a Belém, dove leader di diverse etnie non solo brasiliane ma anche di altri paesi sudamericani sono accorsi per chiedere garanzie sui diritti territoriali e maggiore protagonismo nei negoziati climatici internazionali.
Secondo i promotori, l’iniziativa mira a dare sicurezza giuridica alle aree già occupate o rivendicate da comunità ancestrali ed è considerata una misura decisiva sia per la conservazione delle foreste tropicali sia per la giustizia sociale.

Studi internazionali indicano infatti che i territori indigeni figurano tra le soluzioni più efficaci e a basso costo per la mitigazione climatica, grazie al loro ruolo nel contenimento della deforestazione.
L’alleanza auspica inoltre l’adesione di altri Paesi e il sostegno finanziario di donatori multilaterali.

Rapporto annuale CNEL: servizi sociali crescono, Sud ancora indietro

di Redazione GRS


Politiche sociali – È stato presentato a Roma il Rapporto annuale del CNEL sui servizi sociali territoriali. Il servizio è di Giovanna Carnevale.

Dal 2019 al 2022 la spesa sociale territoriale è cresciuta del 18%, raggiungendo la cifra di 8,9 miliardi di euro, pari allo 0,46% del PIL italiano. L’analisi svolta dal Cnel evidenzia però forti disomogeneità, non solo tra le diverse Regioni, ma anche all’interno delle stesse e dei singoli contesti locali. Oltre il 50% dei “micro-Comuni”, ad esempio, si colloca al disotto dei fabbisogni standard. Nonostante nel lungo periodo la spesa sia cresciuta maggiormente nel Sud e nelle Isole, i territori più esposti a rischi strutturali continuano comunque ad essere quelli del Mezzogiorno, dove la crescita della spesa non è ancora sufficiente a compensare i ritardi accumulati.

Torna a Napoli la rassegna di Arci Movie: Roberto Andò apre la 34esima edizione

di Redazione GRS


Cinema per ragazzi – Torna a Napoli “Lo schermo e le emozioni”, storica rassegna di Arci Movie dedicata alle scuole: apre la 34esima edizione Roberto Andò, artista di cinema, teatro e letteratura, che domani presenta il suo ultimo film “L’abbaglio” alla presenza di cinquecento studenti delle scuole della Campania.

«Gli incontri importanti sono quelli che per i giovani possono provocare ispirazione, entusiasmo e speranza. Dopo l’incontro di due anni fa con Nanni Moretti a Ponticelli, la nostra sala metterà in comunicazione i giovani dell’area Est e Vesuviana di Napoli con la creatività di Roberto Andò, un artista che ha sempre dato grande importanza all’educazione dei giovani»,  anticipa Roberto D’Avascio, presidente di Arci Movie.

La Nazionale maschile palestinese torna in campo a Bilbao tra applausi e solidarietà

di Redazione GRS


Palla al centro – La Nazionale maschile palestinese ha fatto il suo ritorno in campo a Bilbao, dove ha incontrato la selezione dei Paesi Baschi. La squadra non giocava in Europa dal 2009. Ad attendere i 26 giocatori un abbraccio collettivo di applausi, coraggio e solidarietà.

Quando sabato 15 novembre la Nazionale maschile palestinese ha fatto il suo ingresso in campo a Bilbao per sfidare la selezione dei Paesi Baschi, i riflettori sono tornati ad accendersi sul genocidio che continua a consumarsi a Gaza. Ad attendere i 26 giocatori convocati dal cittì Ehab Abu Jazar non sono stati il fragore delle esplosioni né il silenzio della devastazione, ma un abbraccio collettivo di applausi, coraggio e solidarietà: sugli spalti del San Mamés si è assistito alla più imponente affluenza di sempre per una gara casalinga della rappresentativa basca.

In appena tre settimane dall’apertura delle vendite, sono stati staccati oltre 50mila biglietti, accendendo l’attesa per una sfida in cui sono scese in campo alcune delle figure più note del calcio basco, come il centrocampista dell’Udinese Oier Zarraga. Per la Palestina si è trattato di un ritorno storico: non disputava un incontro su suolo europeo dal 2009, quando affrontò il Brussels Fc per celebrare i sessant’anni dell’Agenzia Onu per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa).

Il 3-0 per i padroni di casa, quindi, non ha scalfito quello che Yasser Hamed, difensore palestinese nato e cresciuto nei Paesi Baschi, ha definito come «uno dei momenti più emozionanti della mia vita». E questo viaggio in Spagna avrà un secondo capitolo: martedì 18 novembre allo Stadio Olimpico Lluís Companys di Barcellona, la Palestina sfiderà la Nazionale della Catalogna, trasformando il proprio passaggio in Europa in un inno alla resistenza e alla memoria.

Dal campo alla mobilitazione globale
Del resto, uno degli obiettivi di questa tournée è ricordare le circa 70mila vittime del massacro che continua a colpire Gaza. Molti di coloro che avrebbero potuto indossare oggi la maglia della selezione palestinese – o che sognavano di farlo un giorno – non ci sono più. Secondo i dati forniti dalla Federcalcio palestinese, a partire dal 7 ottobre di due anni fa, 421 calciatori, tra cui 103 bambini, sono stati uccisi o lasciati morire di fame dall’esercito israeliano nella Striscia.

Un bilancio stimato all’indomani della morte di Suleiman Al-Obeid, soprannominato il “Pelé palestinese”, ucciso il 6 agosto durante un attacco che ha colpito persone in fila per ricevere cibo. Oggi quel bilancio potrebbe essersi ulteriormente aggravato ed è anche per rendere loro omaggio che la Federcalcio basca ha voluto organizzare questa amichevole. Nel caso della gara di Barcellona, invece, pur contando sul pieno sostegno della Federazione catalana, l’idea della partita è nata dalla coalizione “Basta complicità con Israele” (CPCI), un coordinamento di 21 movimenti sociali, collettivi e associazioni impegnati a rompere la complicità delle istituzioni e delle imprese catalane nella violazione dei diritti del popolo palestinese.

La coalizione è la principale piattaforma di mobilitazione della società catalana e tra i suoi successi più significativi figura la campagna che, nel 2023, ha portato alla sospensione del gemellaggio tra le città di Barcellona e Tel Aviv. Insieme alle principali organizzazioni palestinesi per i diritti umani e a un’ampia rete di associazioni europee, la coalizione ha preparato una campagna di mobilitazione globale chiamata Act X Palestine, che include tra i vari eventi anche l’amichevole tra Catalogna e Palestina.

In questa iniziativa c’è anche un po’ d’Italia, grazie al contributo di Arci e Un Ponte Per e al fatto che il presidente della coalizione, Luca Gervasoni, è nato a Saronno da padre bergamasco. Gervasoni, che ha vissuto cinque anni in Palestina collaborando anche con l’ex vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini, ha spiegato che l’opportunità di lanciare la campagna e organizzare l’amichevole ha trovato uno slancio ulteriore con il cessate il fuoco entrato in vigore il 10 ottobre scorso. «Seppur Israele abbia violato ripetutamente l’accordo, ora ci sono più possibilità di inviare aiuti umanitari a Gaza – ha detto – e abbiamo ritenuto che fosse il momento di esercitare maggiore pressione a livello europeo e organizzare grandi eventi capaci di raccogliere contributi dalla gente e destinarli alla Palestina».

Tutti i proventi della partita e della campagna, dunque, saranno indirizzati direttamente a sostenere le necessità del popolo palestinese attraverso tre linee di azione: aiuti umanitari e ricostruzione a Gaza, giustizia e fine dell’impunità, e cultura come forma di resistenza. Il programma completo di Act X Palestine è stato annunciato sabato in occasione dell’evento di lancio. Tutte le attenzioni, però, sono inevitabilmente concentrate sulla partita di martedì, che vedrà la partecipazione di diversi calciatori della massima divisione spagnola, tra cui Marc Bernal del Barcellona e Àlex Moreno del Girona.

Le partite sulle tv palestinesi
«Vogliamo estendere la solidarietà con la Palestina attraverso lo sport più popolare al mondo», ha spiegato Gervasoni, sottolineando l’importanza di farlo allo Stadio Olimpico di Barcellona. L’impianto, meglio noto come Montjuïc, ospitò le Olimpiadi popolari del 1936, evento sportivo antifascista ideato per contrapporsi ai Giochi Olimpici di Berlino organizzati dalla Germania nazista. «Utilizzare lo sport per promuovere pace e solidarietà è tra le cose più significative che abbia mai visto nella mia vita di attivista – ha aggiunto – e vogliamo che l’amichevole tra Catalogna e Palestina si inserisca in questa tradizione».

Il calcio non è visto solo come uno strumento per diffondere pace e solidarietà, ma anche come veicolo per restituire dignità a una popolazione sotto occupazione. «La partita sarà trasmessa anche dalle televisioni palestinesi. Dare ai palestinesi l’opportunità di vedere la propria Nazionale sul campo attualmente utilizzato dal Barcellona rappresenta un messaggio di speranza», ha detto Gervasoni.

Tutto ciò è favorito dal clima politico e sociale che si respira in Spagna. Tra i governi occidentali, quello di Pedro Sánchez è tra i più vicini alla causa palestinese e ha assunto un ruolo da capofila nel riconoscimento dello Stato palestinese all’Onu. A settembre, inoltre, il consiglio dei ministri spagnolo ha approvato un decreto legge che, secondo il governo, dovrebbe consolidare l’embargo totale sulle armi verso Israele. Non è un caso che sempre in Spagna si sia registrata la forma di opposizione più decisa contro un evento sportivo che coinvolgesse atleti o squadre israeliane: attivisti pro-Palestina hanno infatti causato l’annullamento dell’ultima tappa della Vuelta a Madrid interrompendo il passaggio dei ciclisti.

Il giorno dopo Catalogna-Palestina, a Badalona, sono previste proteste volte a impedire lo svolgimento della partita di Champions League di basket tra il Joventut e la squadra israeliana dell’Hapoel Holon. Gervasoni, però, non teme che l’amichevole possa degenerare in violenza. «Le autorità locali non l’hanno considerata una partita ad alto rischio», ha affermato. «A Barcellona, così come in tutta la Catalogna, il supporto al popolo palestinese è ampio e diffuso. Non la vivremo come una normale partita di calcio. Vogliamo che sia un momento di ritrovo familiare per offrire un’immagine di solidarietà per tutta la Palestina».

Rapporto Caritas, povertà in crescita: 5,7 milioni gli italiani in difficoltà

di Redazione GRS


Lo sguardo della prossimità – I dati del nuovo Rapporto Caritas mostrano numeri diventati ormai strutturali sulla povertà. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

“Fuori campo. Lo sguardo della prossimità” è il titolo del nuovo Rapporto Caritas. I dati mostrano una povertà assoluta che coinvolge oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie, con una crescita di oltre il 40% nell’ultimo decennio. Tra i più colpiti, i minori e i lavoratori con salari bassi e contratti instabili: il lavoro, sempre più spesso, non basta più a garantire una vita dignitosa. Il Rapporto mette in luce anche la pratica dell’azzardo industriale di massa, la violenza sulle donne e la povertà energetica.

COP30: in 70mila in piazza a Belem per la giustizia climatica

di Redazione GRS


Marcia dei popoli – A Belem, dove si sta svolgendo la COP30, 70mila persone sono scese in piazza per chiedere soluzioni reali alla crisi climatica, la fine dei combustibili fossili e il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni.

Un fiume umano convocato dalla Cupola dei Popoli, un’onda che ha attraversato le strade come un richiamo alla Terra ferita. Per 4,5 chilometri, la città sede della Conferenza Onu sul Clima (Cop30) è diventata un mosaico di 65 Paesi: volti dipinti, piume, bandiere, mani che si cercano e che svolazzano aquiloni con scritte che richiamano alla giustizia climatica. Popoli indigeni, quilombolas, pescatori, lavoratori, giovani, donne, movimenti sociali – un intreccio di storie e resistenze che ha portato al mondo una sola voce, limpida e urgente: difendere soluzioni reali alla crisi climatica, difendere la vita.

Povertà abitativa: quasi 4 milioni di italiani in emergenza. I dati dell’assemblea Anci

di Redazione GRS


Una nuova emergenza – Quasi 4 milioni di italiani sono in condizioni di povertà abitativa. Lo dice uno studio presentato all’assemblea Anci, secondo cui il 5,1% della popolazione italiana sostiene spese abitative superiori al 40% del proprio reddito, mentre circa 9,6 milioni di abitazioni non sono occupate.

Il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani – Anci, Gaetano Manfredi: «Serve con urgenza un Piano casa nazionale pluriennale capace di mobilitare risorse e visioni. Lo stiamo chiedendo incessantemente al Governo. Ora lo chiede anche la Commissione europea. Abbiamo avanzato delle proposte concrete, spesso con progetti disponibili. Il Governo presti attenzione, ci convochi».

Lavoro e disabilità: torna online la piattaforma nazionale gratuita

di Redazione GRS


Nuove opportunità – È tornata attiva la piattaforma nazionale gratuita per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per le persone con disabilità. L’iniziativa, creata dall’Associazione Andel insieme a Value People e alla Fondazione Allianz UMANA MENTE, è stata aggiornata secondo le nuove tecnologie e resa più efficace per facilitare le azioni di matching.

«Ora – spiega Marino Bottà, presidente di ANDEL – stiamo avvalendoci anche dell’intelligenza artificiale per facilitare le azioni di matching».
«Al fine di evitare fraintendimenti e creare false aspettative – precisa Bottà -, è bene sottolineare che ANDEL non attiva una ricerca di lavoro per i singoli iscritti sulla piattaforma, ma facilita l’incontro domanda/offerta. Nel momento, quindi, in cui vi sia una richiesta proveniente da un’azienda, l’operatore addetto alla piattaforma avvia la ricerca e la selezione, inviando inoltre i curricula in formato anonimo alle aziende che ritiene possano essere interessate. Successivamente le persone selezionate verranno contattate da ANDEL per verificare la loro disponibilità e verranno messi in contatto con l’azienda interessata. Se necessario, un operatore affiancherà il candidato nel colloquio con l’azienda, e fornirà le necessarie consulenze e suggerimenti affinché l’inserimento abbia un esito positivo. Ove servirà, infine, verranno attivati inserimenti in Cooperative Sociali e percorsi di accompagnamento al lavoro tramite tirocini extracurriculari. Sempre sul sito, infine, si può accedere agli annunci di lavoro pubblicati dalle aziende cliccando su Consulta le posizioni lavorative. Tutti i servizi a favore delle persone con disabilità, va ricordato in conclusione, sono gratuiti»