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Stragi stradali: oltre 3mila vittime nel 2024, associazioni chiedono limiti e tutele

di Redazione GRS


Diminuire la velocità – Nel 2024 le vittime della strada in Italia sono state più di tremila. In occasione della Giornata mondiale che si è celebrata ieri le associazioni chiedono alle istituzioni di mettere al centro la sicurezza e la vita,  con soluzioni che tutelino l’incolumità delle persone, in particolare quelle più fragili.

Gli ultimi dati Istat raccontano, per il semestre gennaio-giugno 2025, una diminuzione, rispetto allo stesso periodo del 2024, del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (82.344; -1,3%), dei feriti (111.090; -1,2%) e, più consistente, delle vittime entro il trentesimo giorno (1.310; -6,8%). Ma non c’è molto di cui rallegrarsi perché, nel confronto con i primi sei mesi del 2019 – anno di riferimento scelto dalla Commissione Europea, che ha fissato come obiettivo un calo delle vittime e dei feriti gravi del 50% entro il 2030 – si registra un calo molto contenuto degli incidenti stradali (-1,5%) e dei feriti (-5,0%) e una riduzione più marcata dei decessi (-14,6%).

“I nuovi poveri”: un docufilm sull’emergenza sociale a Bologna

di Redazione GRS


I nuovi poveri – È il docufilm del giornalista Stefano Ferrari, in collaborazione con le Acli, che esplora l’emergenza sociale di Bologna, attraverso storie di disagio economico, sanitario e alimentare e il racconto del welfare locale, sempre più sotto pressione.

Secondo le Acli di Bologna, il 17% delle persone assistite ha un reddito inferiore ai 6mila euro l’anno e un nucleo su tre è composto da una sola persona. La città fatica a trattenere i giovani laureati, incapaci di sostenere affitti e spese.
Il docufilm mostra anche la crescita della domanda di aiuto: alla mensa dell’Antoniano nel 2024 sono stati serviti 84mila pasti, il 14% in più in un solo anno. “Qui il cibo è nutrimento ma anche dignità”, ricorda fra Giampaolo Cavalli, che coordina 600 volontari. Caritas Bologna assiste circa 400 persone senza fissa dimora.

Muoviti che ti passa: il progetto che offre lezioni sportive gratuite nei parchi di Roma

di Redazione GRS


Muoviti che ti passa –  Rendere lo sport davvero accessibile a tutti, trasformandolo da «lusso» a diritto concreto. È l’obiettivo del progetto che a Roma metterà a disposizione lezioni sportive gratuite nei parchi di tutti i municipi della Capitale, con istruttori e allenatori professionisti pagati dal Campidoglio, grazie ad accordi con il Coni e gli enti di promozione sportiva.

Annunciato dall’assessore ai Grandi eventi, sport, turismo e moda Alessandro Onorato durante il primo convegno dell’associazione culturale Viva Roma Sempre, da lui stesso animata. L’iniziativa è stata presentata al Social Hub, davanti a un pubblico variegato e a ospiti d’eccezione come la campionessa paralimpica Bebe Vio, l’ex calciatore Hernanes e un videomessaggio del calciatore della Roma Edoardo Bove.

Rendere lo sport davvero accessibile a tutti, trasformandolo da «lusso» a diritto concreto. È l’obiettivo di «Muoviti che ti passa», il progetto annunciato dall’assessore ai Grandi eventi, sport, turismo e moda Alessandro Onorato durante il primo convegno dell’associazione culturale Viva Roma Sempre, da lui stesso animata. L’iniziativa è stata presentata al Social Hub, davanti a un pubblico variegato e a ospiti d’eccezione come la campionessa paralimpica Bebe Vio, l’ex calciatore Hernanes e un videomessaggio del calciatore della Roma Edoardo Bove.

La proposta
Il progetto prevede lezioni sportive gratuite nei parchi di tutti i municipi della Capitale, con istruttori e allenatori professionisti pagati dal Campidoglio, grazie ad accordi con il Coni e gli enti di promozione sportiva. L’iniziativa punta a dare una risposta concreta alle difficoltà di gran parte della popolazione italiana: secondo l’ultimo rapporto Istat, il 62 per cento degli italiani non pratica attività fisica.

Un tassello che può cambiare la vita
«Lo sport ha un valore fondamentale e tutti, indipendentemente dall’età, devono praticarlo. Però – spiega Onorato – oggi è un lusso, non è un diritto concreto, reale, come dice la Costituzione. Alle tante iniziative che stiamo mettendo in pratica per renderlo davvero a portata di tutti, penso ai voucher sportivi per ragazze e ragazzi; ai nuovi impianti dove si svolgerà sport a prezzi calmierati; ai nuovi playground pubblici che stiamo costruendo, vogliamo aggiungere un altro tassello che può cambiare la vita di tanti romani: la possibilità di praticare sport, gratuitamente, in 5 parchi di ogni municipio di Roma seguiti da istruttori professionisti e preparati che pagherebbe Roma Capitale, tramite accordi con il Coni e con tutti gli enti di promozione sportiva».

La dimensione sociale dell’iniziativa
Onorato ha insistito anche sulla dimensione sociale dell’iniziativa: «Immaginate una persona anziana, ma anche una mamma o un papà che non riescono per motivi di tempo e di soldi a fare sport regolarmente in palestra o in un circolo. Con il progetto “Muoviti che ti passa” possono scegliere un parco vicino casa, senza pagare abbonamenti, e frequentare una lezione all’aria aperta. I benefici sarebbero enormi, sia a livello fisico, sociale che mentale e psicologico. Vogliamo sperimentare questo progetto, sicuri che possa essere una vera rivoluzione».

Medici senza frontiere torna nel Mediterraneo dopo lo stop: riparte con la nave Oyvon

di Redazione GRS


Si torna in mare – Medici senza frontiere ha annunciato il ritorno nel Mediterraneo centrale dopo lo stop nel dicembre 2024 per la Geo Barents. In acqua arriverà l’imbarcazione Oyvon per ricerca e soccorso: l’8 novembre un nuovo naufragio comunicato dall’Oim con 42 dispersi su 49 persone a bordo di un gommone.

L’organizzazione sottolinea che l’incidente è avvenuto poche settimane dopo altri naufragi mortali al largo di Surman e Lampedusa, e ribadisce “l’urgente necessità di rafforzare la cooperazione regionale, ampliare percorsi migratori sicuri e regolari e potenziare le operazioni di ricerca e soccorso per evitare ulteriori perdite di vite umane”. Secondo gli ultimi dati del progetto Missing Migrants dell’Oim, il bilancio delle vittime nel Mediterraneo centrale ha superato quota 1.000 dall’inizio del 2025. Con quest’ultimo naufragio, il numero continua a crescere, confermando la rotta mediterranea come una delle più pericolose al mondo.

“Dipingiamo la Libertà”: l’arte unisce detenute della Giudecca e studentesse

di Redazione GRS


Arte di libertà – Il carcere incontra l’arte nel penitenziario femminile della Giudecca a Venezia. Il servizio è di Patrizia Cupo.

A Venezia, le detenute del carcere della Giudecca diventano guide d’arte. Fino al 17 novembre accompagneranno i visitatori della mostra “Dipingiamo la Libertà”, nella Scuola Grande di San Teodoro. Un progetto promosso da Venezia Pesce di Pace che unisce studentesse e recluse in nome della libertà, dell’arte e del riscatto. In mostra, le loro opere e le loro storie. La città risponde con accoglienza: alcuni locali offriranno i pranzi alle detenute. Quando l’arte incontra la solidarietà, la libertà si fa voce.

Rapporto Benessere Equo e Sostenibile 2024, Istat: l’Italia cresce a passo lento

di Redazione GRS


Meglio ma non tanto – Il Benessere equo e sostenibile, in Italia, mostra poco più di uno dei 137 indicatori in miglioramento significativo; il 26,3% è su livelli peggiori (36) e il 39,4%, la quota più consistente, risulta stabile: migliorano 7 indicatori su 13 del dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, ma allo stesso tempo 5 peggiorano. È la fotografia scattata dall’Istat nel rapporto Bes 2024.

Poco più di un terzo (34,3%, 47 indicatori) dei 137 indicatori Bes per i quali è possibile il confronto con l’anno precedente migliora in modo significativo; il 26,3% degli indicatori è su livelli peggiori (36) e il 39,4%, la quota più consistente, risulta stabile (54 indicatori). Il quadro per dominio è variegato: migliorano
7 indicatori su 13 del dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, ma allo stesso tempo 5 peggiorano; il dominio Qualità dei servizi si divide tra 6 indicatori in miglioramento e 6 in peggioramento sui 16 totali; migliorano circa la metà degli indicatori di Istruzione e formazione. In Sicurezza e Politica e istituzioni si osserva la maggiore quota di indicatori in peggioramento nell’ultimo anno.

Nel lungo periodo il quadro è più positivo: oltre la metà degli indicatori migliora (70 su 128),
solo 16 peggiorano, mentre per un terzo di essi non è possibile individuare una tendenza univoca. Tutti gli indicatori di Sicurezza migliorano, come anche oltre i tre quarti degli indicatori di Innovazione, ricerca e creatività, Politica e istituzioni e Benessere soggettivo. Nel dominio Relazioni sociali si rileva la maggiore quota di indicatori in peggioramento (4 su 9).

Per tutte le regioni del Nord e del Centro, escluso il Lazio, nell’ultimo anno disponibile, il 60% o più dei 134 indicatori regionali analizzati mostra livelli di benessere migliori della media Italia, con punte del 70% e oltre per le due Province autonome di Trento e Bolzano/Bozen, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. Al contrario, in tutte le regioni del Mezzogiorno, a eccezione dell’Abruzzo, la maggioranza degli indicatori registra valori peggiori di quelli nazionali; in Campania e in Puglia ciò accade per più di sette indicatori su 10.

Confrontando gli andamenti per dominio, in Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali e Qualità dei servizi è piuttosto chiara la divisione tra le regioni del Centro-Nord (dove generalmente almeno la metà degli indicatori è su livelli migliori dell’Italia) e quelle del Mezzogiorno (generalmente in posizione arretrata rispetto all’Italia per almeno la metà degli indicatori)

Per i domini Paesaggio e patrimonio culturale e Innovazione, ricerca e creatività i risultati migliori si concentrano in poche regioni del Centro-Nord, mentre diverse altre regioni di questa stessa area registrano risultati peggiori di quelli nazionali per la metà o più degli indicatori.

La configurazione territoriale è diversa nei domini Politica e istituzioni, Sicurezza e Benessere soggettivo, nei quali si riscontrano risultati prevalentemente migliori o peggiori tanto per le regioni
centro-settentrionali quanto per le meridionali. In particolare, nel dominio Sicurezza sono in netto svantaggio le regioni in cui si trovano i contesti metropolitani più grandi: il Lazio, in modo particolare,
ma anche la Toscana, la Lombardia, la Campania e l’Emilia-Romagna.

Nel dominio Ambiente le differenze territoriali appaiono piuttosto sfumate, perché la maggior parte delle misure registra differenze piuttosto contenute rispetto all’Italia, anche se in alcune regioni si rilevano vantaggi e svantaggi piuttosto marcati per più di un indicatore.

Il confronto con l’Europa (media Ue27), possibile per 39 indicatori, 22 dei quali disponibili anche distinti per genere, mostra una situazione peggiore per l’Italia per 18 indicatori, migliore per 11 indicatori.

Rispetto al contesto europeo, l’Italia presenta significativi svantaggi nel mercato del lavoro, con un tasso di occupazione al 67,1%, 8,7 punti sotto la media Ue27; il divario si accentua tra le donne, tra le quali il tasso scende al 57,4% in Italia (70,8% Ue27). Particolarmente elevata è anche la forbice tra le persone che lavorano in parttime involontario (8,5% Italia; 3,2% Ue27) soprattutto tra le lavoratrici (13,7% Italia;
4,8% Ue27).

L’Italia è al di sotto della media Ue27 anche per alcuni indicatori del dominio Istruzione e Formazione, con solo il 31,6% dei 25-34enni laureati, contro il 44,1% nell’Ue27 e il 66,7% delle persone di 25-64 anni che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado (80,5% Ue27).

Sul fronte dell’innovazione e della ricerca, l’Italia investe meno in ricerca e sviluppo (1,37% del Pil, contro il 2,22% dell’Ue27). La percentuale di lavoratori con formazione universitaria nelle professioni
scientifico-tecnologiche è inferiore di 7,4 punti rispetto alla media europea (26,7% Italia vs 34,1% Ue27).

Condizioni di benessere peggiori rispetto alla media dell’Unione europea si osservano anche per alcuni indicatori del dominio Benessere economico; nel 2024 il rischio di povertà in Italia è al 18,9%, superiore alla media Ue27 (16,2%). La disuguaglianza del reddito netto è anche più alta (5,5% Italia vs 4,7% Ue27). Tuttavia, il sovraccarico del costo dell’abitazione colloca l’Italia in vantaggio, 3,1 punti percentuali al di sotto della media europea (8,2%); ciò avviene anche per gli indicatori relativi alla deprivazione materiale e sociale e alla difficoltà ad arrivare a fine mese.

Per i domini Salute e Sicurezza, l’Italia mostra risultati positivi rispetto alla media Ue27 per la mortalità evitabile (17,6 rispetto a 25,8 per 10mila abitanti della media europea). La speranza di vita è di 84,1 anni, superiore alla media Ue27 di 81,7 anni, e il tasso di omicidi è tra i più bassi d’Europa (0,6 rispetto
a 0,9 per 100mila abitanti in Ue27).

Stati Generali Anffas: Milano ospita la tappa finale, ora si apre una nuova fase

di Redazione GRS


Nel nome dei diritti – Domani e dopodomani a Milano la tappa finale degli Stati Generali di Anffas che ha raccolto in ogni Regione d’Italia le istanze relative alle disabilità intellettive e ai disturbi del neurosviluppo. Ora, sottolinea l’associazione, si apre una nuova fase per migliorare le leggi e i servizi per le persone.

“Un duplice appuntamento in regione Lombardia per chiudere il cammino che Anffas ha iniziato ormai due anni fa e che ha visto coinvolto il nostro intero movimento associativo, le istituzioni, le famiglie e, soprattutto, le nostre persone” dichiara Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas “La voce diretta degli Autorappresentanti ha infatti attraversato tutto il territorio nazionale rimarcando l’urgenza di intervenire per rendere realmente esigibili i diritti delle persone con disabilità in ogni ambito della loro vitanon hanno usato mezzi termini ma hanno indicato, attraverso le loro dirette esperienze di vita vissuta, tutto ciò che ancora oggi non funziona e non rispetta la loro dignità e quella delle loro famiglie”. Conclude il presidente Speziale: “Gli Stati Generali hanno rappresentato un momento di riflessione e confronto che però non si chiude con gli appuntamenti di Milano ma che anzi apre una nuova fase di responsabilità e attuazione di tutte le istanze emerse”.

Emilio Rota, Presidente Anffas Lombardia: “All’interno di questa roadmap milanese di 3 giorni, che vede Anffas tutta impegnata in un’azione di Advocacy proiettata su obiettivi futuri, siamo lieti di poter celebrare  gli Stati Generali sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo della nostra Regione, cui seguiranno gli Stati Generali sulle disabilità intellettive e del neurosviluppo nazionali”.

Il Cio verso lo stop alle atlete transgender nelle gare femminili

di Redazione GRS


Vengo anch’io, no tu no. Il Cio chiude alle atlete transgender nelle gare femminili. Il servizio è di Elena Fiorani.

Si profila una svolta dopo le polemiche sorte durante le Olimpiadi di Parigi 2024. Il Comitato Olimpico Internazionale, infatti, potrebbe introdurre nuove linee guida che vietano la partecipazione delle atlete transgender alle competizioni femminili in tutte le discipline. Il Cio, in una nota, ha precisato che “il gruppo di lavoro sta proseguendo le discussioni su questo argomento e non è stata ancora presa alcuna decisione”. Il tema è stato affrontato anche durante la campagna elettorale della presidente del Cio Kirsty Coventry, che ha dichiarato a gennaio al Telegraph Sport di essere favorevole a un divieto assoluto e, dopo aver conquistato la presidenza a marzo, ha commissionato una revisione che valutasse i vantaggi fisici permanenti dell’essere nati maschi. La decisione finale non è ancora arrivata, ma il percorso sembra ormai tracciato.