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Fra guerra e pace, il nuovo album di Pippo Pollina tra Palestina e Ucraina

di Redazione GRS


Musica di pace – Esce “Fra Guerra e pace”, nuovo album del cantautore Pippo Pollina. Il servizio di Patrizia Cupo.

In “Free Palestina” la terra ferita si fa musica per gridare alla sua libertà. “Fra i petali del girasole” racconta invece la storia di un soldato ucraino che, pur segnato dalla guerra, continua a sognare una vita di pace. Esce il 5 dicembre l’ultimo album di inediti del cantautore siciliano Pippo Pollina, da anni voce impegnata tra musica e pensiero civile, e che unisce sonorità acustiche a testi intensi. A gennaio il via al tour europeo che partirà dalla Germania. Un disco che invita a non restare indifferenti.

Atleti russi verso Milano-Cortina: annullato il divieto totale

di Redazione GRS


Porte aperte – Dopo la fine del bando per gli atleti russi annunciata di recente dalla federazione mondiale di judo, il Tribunale arbitrale dello sport ha deciso di annullare l’esclusione totale degli sciatori russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, spalancando così la strada alla loro presenza sotto bandiera neutra alle prossime olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina.

Se “soddisfano i criteri” stabiliti dal Comitato internazionale olimpico (CIO) per accedere allo status neutrale, è stato deciso, gli atleti di entrambi i paesi “dovrebbero essere autorizzati a partecipare agli eventi di qualificazione” della Federazione internazionale di sci per i prossimi Giochi invernali. Lo ha fatto sapere lo stesso Tas, in un comunicato

Dopo la fine del bando per gli atleti russi annunciata di recente dalla federazione mondiale di judo, il Tribunale arbitrale dello sport (TAS) ha deciso di annullare l’esclusione totale degli sciatori russi e bielorussi dalle competizioni internazionali, spalancando così la strada alla loro presenza sotto bandiera neutra alle prossime olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina. Se “soddisfano i criteri” stabiliti dal Comitato internazionale olimpico (CIO) per accedere allo status neutrale, è stato deciso, gli atleti di entrambi i paesi “dovrebbero essere autorizzati a partecipare agli eventi di qualificazione” della Federazione internazionale di sci per i prossimi Giochi invernali. Lo ha fatto sapere lo stesso Tas in un comunicato, accogliendo parzialmente due ricorsi contro la Federazione Internazionale Sci e Snowboard (Fis) e autorizzando, di fatto, gli atleti coinvolti a partecipare agli eventi di qualificazione. Il 21 ottobre il consiglio della Fis aveva emesso una risoluzione “per non facilitare la partecipazione di atleti russi e bielorussi come atleti neutrali individuali/Ain’ agli eventi di qualificazione Fis per i Giochi olimpici e paralimpici del 2026”.

I due ricorsi di Russia e Bielorussia
Proprio a proposito della presa di posizione del consiglio della Federazione Internazionale Sci e Snowboard, presieduta dall’imprenditore svedese Johan Eliasch, gli atleti russi hanno sostenuto che si trattasse di una violazione degli statuti della Fis e dei principi di neutralità politica e non discriminazione. Il primo ricorso era stato presentato dalla Federazione sciistica russa (RSF), precisamente da 12 atleti e para-atleti russi e dal Comitato Paralimpico Russo. Il secondo ricorso, invece, è stato presentato dalla Federazione sciistica bielorussa (BSU) e da 5 atleti bielorussi. Ed entrambi i collegi del Tas hanno ritenuto che gli statuti della Fis proteggono gli individui dalla discriminazione e impongano alla Fis di essere politicamente neutrale (art. 5.2). Di conseguenza, i ricorsi sono stati parzialmente accolti sulla base del fatto che la decisione della Fis “costituisce un’esclusione generalizzata degli atleti in base alla nazionalità, indipendentemente dal fatto che gli atleti soddisfino o meno i criteri di ammissibilità Ain”. Inoltee, la richiesta di consentire agli atleti paralimpici russi di partecipare agli eventi Fis alle stesse condizioni degli altri atleti paralimpici è stata accolta in assenza di un quadro “Ain” stabilito dal Comitato Paralimpico Internazionale. Respinte le richieste per consentire ad altri atleti, personale di supporto e funzionari russi di partecipare alle prossime competizioni.

Gli atleti russi coinvolti nel ricorso sono stati Saveliy Korostelev, Lana Prusakova, Maria Travinicheva, Artiom Galunin, Ekaterina Tkachenko, Daniil Sadreev e i para-atleti Alexey Bugaev, Varvara Voronchikhina, Anastasiia Bagagiin, Ivan Golubkov, Polina Novakovskya e Mikhail Scivolando. Gli atleti bielorussi invece sono stati Hanna Huskova, Anna Derugo, Anastasiya Andryianava, Ihar Drabiankou e Uladzislau Vazniuk.

Cnca: i tagli ai fondi Aids mettono a rischio equità e salute globale

di Redazione GRS


Equità, salute e parità di genere  – Cnca si unisce all’appello lanciato da Unaids: i tagli ai fondi per la lotta all’Aids e le politiche repressive che colpiscono persone Lgbt+, persone che usano droghe e altre comunità vulnerabili, limitano gravemente l’accesso ai servizi essenziali di prevenzione, diagnosi e cura, compromettendo i progressi ottenuti nella risposta globale all’Hiv.

In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids 2025, il Cnca si unisce all’appello di Unaids: i tagli ai fondi per la lotta all’Aids e le politiche repressive che colpiscono persone Lgbtq+, persone che usano droghe e altre comunità vulnerabili, limitano gravemente l’accesso ai servizi essenziali di prevenzione, diagnosi e cura, compromettendo i progressi ottenuti nella risposta globale all’Hiv.
Anche l’Italia, che aderisce agli obiettivi Onu, deve rafforzare i propri interventi per non tornare indietro sul diritto alla salute e sui traguardi raggiunti.
Il Cnca ritiene che debbano essere rafforzate, con adeguati stanziamenti, le seguenti misure: “Interventi mirati alle ‘popolazioni chiave’ – uomini che fanno sesso con uomini, persone che usano droghe, sex worker, persone trans, persone detenute – e ai gruppi esposti a condizioni di vulnerabilità sociale come persone migranti e persone senza dimora, come raccomandato dalle Linee guida internazionali, infatti barriere economiche, giuridiche, linguistiche e culturali limitano l’accesso ai servizi sanitari e aumentano il rischio di infezione; campagne informative mirate e ampliamento delle modalità di accesso ai test, anche attraverso l’offerta attiva nei contesti non sanitari, gestita dalle organizzazioni di terzo settore; più in generale, interventi ‘di prossimità’ capaci di intercettare le persone al di fuori dei servizi istituzionali, nei luoghi della quotidianità (come feste e concerti), e di promuovere cambiamenti attraverso dinamiche interne alle diverse comunità e subculture; in questo scenario, la Riduzione del danno, pilastro della salute pubblica, continua a svolgere un ruolo determinante – in linea con gli indirizzi europei e Onu – anche nel contenere la diffusione dell’Hiv tra le persone che usano droghe; interventi nel mondo della scuola, dove l’Italia continua a distinguersi in negativo rispetto alla maggior parte dei Paesi europei: l’educazione all’affettività e alla sessualità non è ancora inserita nei curricula scolastici. Il progetto EduForIST, finanziato dal ministero della Salute, coordinato scientificamente dall’Università di Pisa e realizzato con il contributo di diversi enti di terzo settore tra cui il Cnca, ha cercato di colmare questa mancanza e, dal 2022, ha avviato azioni pilota nelle scuole adottando l’approccio della Comprehensive Sexuality Education raccomandato da Unesco e Oms, che integra aspetti medici, cognitivi ed emotivi per contrastare la disinformazione e favorire una crescita consapevole”.
“La Giornata mondiale contro l’Aids – dichiara Maria Stagnitta, referente per l’Hiv/Aids del Cnca – richiama tutti alla responsabilità di mantenere alta l’attenzione sull’Hiv e sulle altre infezioni sessualmente trasmissibili. Più che una celebrazione, dalle istituzioni ci attendiamo che investano con continuità nella prevenzione, nella salute pubblica e nella tutela dei diritti, trasformando la risposta all’Aids in una sfida collettiva e inclusiva, che non lasci indietro nessuno”.

Comunità energetiche e incentivi rinnovabili, Legacoop chiede più tempo oltre il 2027

di Redazione GRS


Serve più tempo – Legacoop chiede di prorogare o eliminare la scadenza del 31 dicembre 2027  per gli incentivi a sostegno della costituzione di comunità energetiche rinnovabili. “Non possiamo permettere – spiega il presidente Simone Gamberini –  che un limite temporale non più adeguato alla realtà freni lo sviluppo di uno strumento così strategico per il Paese”.

“Le Comunità Energetiche sono partite da troppo poco tempo per poter rispettare una scadenza
così vicina”, afferma Gamberini. “Serve realismo: tra lentezza delle autorizzazioni, complessità
tecniche e investimenti ancora in fase di avvio -prosegue il presidente di Legacoop- il rischio è di
aver lavorato molto per ottenere un risultato modesto rispetto al potenziale reale delle CER. Non
possiamo permettere che un limite temporale non più adeguato alla realtà freni lo sviluppo di uno
strumento così strategico per il Paese”.
Legacoop è impegnata con forza nella promozione delle CER. Ad oggi sono 55 le CER cooperative
costituite, in 16 regioni, che l’associazione ha contribuito a fondare con significative forme di
supporto finanziario e procedurale; di queste, 15 sono quelle già riconosciute dal GSE (Gestore dei
servizi energetici) che gestiscono 48 configurazioni riconosciute (11% del totale), con 9 MW di
potenza totale installata.
Gamberini sottolinea, inoltre, che il recente taglio delle risorse PNRR destinate alle CER, pur
rilevante, non è il problema centrale. “La questione vera non è il taglio dei fondi, che può essere
gestito, ma la tempistica. È la scadenza del 2027, così com’è oggi, a rappresentare il principale
ostacolo. Se vogliamo che le CER funzionino davvero, dobbiamo prorogare il termine oppure
eliminarlo, permettendo di saturare pienamente l’obiettivo dei 5 GW di potenza complessiva
installata”
Per Legacoop Nazionale, la revisione della scadenza rappresenta una scelta necessaria per
garantire stabilità agli investimenti e dare continuità a un modello che unisce energia pulita,
partecipazione e sviluppo locale. “Non stiamo chiedendo tempo per comodità -conclude
Gamberini- bensì reclamando le condizioni minime per far funzionare una politica pubblica che sta
coinvolgendo comunità, imprese e territori. Dare alle CER la possibilità di crescere significa
rafforzare il Paese e la sua transizione energetica”.

Hallelujah Film Festival, una settimana per il dialogo e la pace a Castel Gandolfo

di Redazione GRS


Cinema di pace – Dal 6 al 13 dicembre 2025 a Castel Gandolfo la prima edizione dell’Hallelujah Film Festival: una settimana di cinema, incontri e testimonianze per promuovere dialogo e pace. Ideato da Pascal Vicedomini e promosso da The Artists Club Italia.

L’inaugurazione sarà affidata a La casa di Ninetta di Lina Sastri, un racconto che aprirà il Festival con una performance speciale nella cripta della Chiesa di Castel Gandolfo. Ma è solo l’inizio: il programma intreccia cinema e memoria, arte e impegno, coinvolgendo ospiti come Liliana Cavani, Noa, Cristiana Capotondi, Andrea Morricone, Andrea Griminelli, Marco Leonardi, Maria Pia Calzone e Marco Pontecorvo.

Tra gli omaggi più attesi, la celebrazione della musica di Ennio Morricone con la proiezione di Mission di Roland Joffé, accompagnata dal doppio riconoscimento ad Andrea Morricone e al flautista Andrea Griminelli. E ancora: una giornata dedicata a La vita è bella di Roberto Benigni, simbolo eterno del potere salvifico dell’immaginazione, durante la quale sarà premiata Noa, voce indimenticabile della canzone che ha accompagnato il film nel mondo.

La selezione del Festival dedicherà spazio anche al cinema del presente con titoli che affrontano, con coraggio e lucidità, i nodi più urgenti della contemporaneità: Io capitano di Matteo Garrone, viaggio nell’odissea migratoria di due giovani senegalesi, e Volevo solo vivere di Mimmo Calopresti, testimonianza diretta dei sopravvissuti alla Shoah.

Non mancherà lo sguardo dei grandi autori italiani: Nuovo Cinema Paradiso introdotto da Marco Leonardi, Dante di Pupi Avati e Fatima di Marco Pontecorvo. Atteso anche Gianfranco Rosi con I viaggi di Papa Francesco, un’opera che attraversa confini, crisi e umanità attraverso lo sguardo del Pontefice.

Razzismo in Champions: sanzionato l’Atlético Madrid per il comportamento dei tifosi

di Redazione GRS


Mano pesante – L’Atlético Madrid è stato sanzionato per comportamenti razzisti e discriminatori dei suoi tifosi durante la sconfitta 4-0 contro l’Arsenal in Champions League del 21 ottobre. Gli episodi includono saluti nazisti, imitazioni di scimmie e lancio di oggetti. È un avvertimento per tutti: un tifo violento rischia di privare tifosi e squadre dello spettacolo e della passione.

Gli episodi includono saluti nazisti, imitazioni di scimmie e lancio di oggetti, violando l’articolo 14(2) del Regolamento Disciplinare UEFA. L’UEFA adotta misure progressive per razzismo: multe, chiusure parziali stadi o divieti trasferta (divieto di vendita biglietti per una partita europea in trasferta, sospeso per un periodo di prova di 1 anno, “libertà vigilata”).

Se recidiva entro 12 mesi, la sanzione si attiva; altrimenti, decade definitivamente, in base alla gravità e recidiva. Il club monitorerà i tifosi per evitare ulteriori episodi in Champions.

I punti chiave presi in considerazione per le sanzioni
Introduzione all’episodio: Descrizione della partita Atlético Madrid-Arsenal (21/10/2025, Emirates Stadium, 4-0), con dettagli sui comportamenti razzisti (saluti nazisti, imitazioni scimmie, lancio oggetti).

Sanzioni immediate: Multa 30.000€ per razzismo/discriminazione (art. 14(2) Regolamento UEFA) + 10.000€ per lancio oggetti, applicate dal CEDB.

Sanzioni sospese: Divieto vendita biglietti per 1 trasferta europea, sospeso per 1 anno di prova (“libertà vigilata”); attivazione in caso di recidiva.

Contesto e precedenti: Storia di sanzioni Atlético (es. vs Benfica), approccio UEFA progressivo (multe, chiusure stadi, divieti).

Implicazioni future: Monitoraggio tifosi in Champions, rischio escalation per recidive.

Il calcio deve essere uno spazio di entusiasmo e unità, non di odio e divisione: atti razzisti e simboli nazisti contaminano lo sport e provocano sanzioni sempre più severe da parte dell’UEFA. È un avvertimento a tutti i tifosi: abbracciate un tifo rispettoso e inclusivo, altrimenti rischiate di privare voi stessi e le vostre squadre dello spettacolo e della passione, con club sotto stretta vigilanza e stadi a porte chiuse.