I rumori del caos sull’A1 all’altezza di Badia del Pino dove domenica scorsa gruppi di napoletani e romani si scontrati a suon di spranghe, cinghie e coltelli.
Oggi parliamo della violenza, dose ormai cronica della nostra quotidianità. C’è quella che si sprigiona intorno a una bandiera su cui alzare vessilli di guerra intorno a una maglia di calcio. Ma davvero c’entra il calcio in quello che è accaduto? Poco o nulla.
Dietro questi vessilli si nascondono altri fenomeni sociali e urbani che da decenni si racchiude nel termine ultras. Un film capolavoro di Ricky Tognazzi nel 1991 provò a raccontare questo spaccato d’Italia, paradossalmente ultime forme di organizzazioni radicali ed estremiste presenti nel Paese e pronte allo scontro. Ascoltiamo la voce di Claudio Amendola, protagonista in quel film
Su quell’asfalto che doveva condurre a Milano e a Genova tifosi della Roma e del Napoli si sarebbe consumato un vero e proprio regolamento di conti, organizzato e preparato secondo le testimonianze audio diffuse anche sui social: 8 anni dopo, secondo qualcuno, bisognava vendicare Ciro Esposito che il 3 maggio 2014 fu ucciso dal capo ultrà romanista Daniele De Santis. A tutto ciò ha replicato la mamma di Ciro, Antonella Leardi, impegnata con la sua associazione Ciro Vive contro la violenza, parlando all’agenzia Alanews.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
I 15 anni dell’Osservatorio di Bologna: una Piramide di Cheope di morti sul lavoro
Le parole di Gianluca Vialli prima della finale degli Europei vinti dall’Italia nel 2021: oggi i funerali a Londra del centravanti che dal 2018 lottava contro un cancro.
Torniamo con la prima puntata del nuovo anno, il quarto di questa rubrica su cui proviamo a capire di più dei fatti dell’attualità nel nostro Paese e nel mondo. L’anno si apre con alcune tragiche conferme. La guerra in Ucraina continua tra le bombe e le vittime. La pandemia da Covid 19 si spegne e si riaccende con i nuovi allarmi che arrivano dalla Cina.
La crisi economica e sociale con l’inflazione e il carovita che strozza soprattutto le fasce popolari, a partire dal caro bollette e dal I gennaio l’impennata dei prezzi dei carburanti oggetto ora dei controlli della Guardia di Finanza per i pericoli di una nuova speculazione in atto. Il nostro focus, oggi, va su un’altra questione: i morti sul lavoro.
Al 31 dicembre 2022 si sono chiusi i quindici anni di monitoraggio Osservatorio di Bologna dell’artista Carlo Soricelli che ha aperto il suo blog il 1° gennaio 2008 per ricordare i sette lavoratori della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. In un messaggio a inizio anno Soricelli riepiloga le cifre drammatiche: sono morti complessivamente oltre 19000 lavoratori, un’intera cittadina che scomparsa, quasi la metà delle vittime è caduta sui luoghi di lavoro, oltre 9450.
L’Osservatorio registra sui luoghi di lavoro l’8% in più di morti rispetto al 2021. Nell’annunciare la chiusura del monitoraggio Soricelli annuncia di voler dedicare un piccolo mausoleo ai morti sul lavoro: una Piramide di Cheope in scala ridotta per ricordare con le loro fotografie centinaia di lavoratori e lavoratrici morti. Ascoltiamo
Napoli, bomba contro dirigente Sos Impresa: parla il presidente Luigi Cuomo
A Napoli l’intimidazione criminale e camorrista spara i suoi primi inquietanti fuochi. E lo fa in due quartieri della città. Nel rione Sanità, come raccontato ieri nel nostro notiziario, vandalizzato il quadro di Massimo Troisi al vicolo della cultura dove l’associazione Opportunity ha recuperato beni confiscati e acceso la luce in una strada buia. Altro episodio ancora più inquietante è la bomba che la sera del 31 dicembre ha distrutto l’auto di Anna Ferrara a Ponticelli, dirigente di Sos Impresa Antiusura e antiracket.
Ai nostri microfoni ascoltiamo il presidente nazionale di Sos Impresa Antiracket e Antiusura Luigi Cuomo.
Giuseppe Manzo – giornale radio sociale
Rigenerare Roma e i suoi spazi verdi. Intervista a Andrea Loreti di “Alberi in periferia”
Oltre 1500 alberi piantati per le strade di Roma: l’associazione “Alberi in periferia” nasce nell’ottobre del 2019 e da tre anni si occupa di riforestazione urbana partecipata. Sebbene la Capitale non manchi di aree verdi, il tema dell’inquinamento e della vivibilità è fortemente sentito dai suoi cittadini. Portare alberi significa migliorare la qualità della vita operando una rigenerazione degli spazi periferici. Al tempo stesso è un pretesto per portare socialità, avviare collaborazioni dal basso e interessarsi al bene comune. Come si sviluppano le azioni di “Alberi in periferia”?
Ne abbiamo parlato con il presidente Andrea Loreti.
Un anno di diritti umani, il caso Hasib Omerovic: poliziotto arrestato per tortura
Le parole del Papa per questo Natale rivolte ai bambini in Ucraina sotto le bombe e le estendiamo a tutti i bambini che si trovano in scenari di guerra.
In questa ultima puntata del 2022 vi parliamo di un caso di cui ci siamo occupati lo scorso settembre. La procura di Roma ha chiesto e ottenuto dal giudice l’arresto del poliziotto Andrea Pellegrini, accusato di tortura, per il caso delle violenze subite da Hasib Omerovic, persona sordomuta. Per fuggire alla violenza Hasib si è lanciato dalla finestra della sua stanza durante una visita senza autorizzazione da parte di 4 agenti del commissariato di Primavalle, quartiere popolare della periferie ovest di Roma. Ascoltiamo Carlo Stasolla di Associazione 21 luglio che insieme alla famiglia ha sollevato il caso portandolo all’attenzione dei media e del parlamento
Questa puntata termina qui. Ad Alta Velocità chiude il suo 3° anno in cui vi abbiamo raccontato dei fatti di quest’anno come la guerra, la crisi energetica e sociale sempre dal punto di vista dei diritti umani. Vi ricordo dalle 12 il grs on line con le sei notizie di attualità dall’Italia e dal mondo. Siamo anche su Facebook, Twitter, Instagram e Titktok. Prima di salutarvi un augurio a tutti e a tutte di essere soprattutto umani, sempre. Giuseppe Manzo – giornale radio sociale.
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[torna il 9 gennaio 2023]
Appello della società civile contro la norma anti-rave: “rischio incostituzionalità”
Le voci della piazza di Parigi in solidarietà con le donne iraniane: ieri la notizia della morte di un’adolescente di 14 anni morta a Teheran dopo essere stata arrestata perché si era tolta il velo in classe in segno di protesta.
Oggi torniamo a parlare della norma anti-rave. Diverse organizzazioni della società civile impegnate per un cambio delle politiche sulle droghe e nella lotta a ogni forma di discriminazione sociale delle persone che usano droghe come Cnca, Arci, Antigone, Società della ragione e Forum droghe tra gli altri, esprimono una forte preoccupazione per le gravi conseguenze che determinerebbe la conversione in legge dell’attuale decreto anti-rave.
Le organizzazioni ritengono “gravi e infondate le motivazioni poste alla base di un tale provvedimento di legge, basato sui supposti pericoli dei rave e degli eventi di intrattenimento per la sicurezza e la salute pubblica, con l’aggravamento dei seri rischi di incostituzionalità rilevati da diversi costituzionalisti”.
Per questo motivo sollecitano “le forze politiche, di maggioranza e opposizione, a promuovere una discussione parlamentare aperta e laica, al di là dei pregiudizi, sulle gravi conseguenze della attuale normativa penale sulle droghe sulla convivenza sociale e a carico della salute dei cittadini e delle istituzioni detentive”. Ascoltiamo Hasan Bassi di Società della Ragione.
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Scandali e diritti: in Qatar il pallone è stato un affare mondiale
La voce del giornalista Claudio Locatelli che insieme al suo collega Nicolò Celesti è stato colpito a Kherson da fuoco russo: lievi le ferite dovute alle schegge di vetro.
Oggi parliamo del mondiale di calcio in Qatar che si è chiuso domenica scorsa con la vittoria dell’Argentina. Ma non parleremo del calcio giocato ma di un bilancio economico nello scenario internazionale di un Paese che è stato messo sotto accusa sui diritti umani. Nel weekend il Grs Week ha centrato questo punto che ha visto per anni le denunce per i 6mila morti sul lavoro nella costruzione degli stadi o della censura sui diritti per le persone Lgbt.
Ora proveremo a guardare a questo evento in uno scenario di natura finanziaria e geopolitica per un Paese che fonda il proprio potere sui petrodollari simbolicamente fotografato con la tunica messa sulle spalle di Leo Messi al momento della premiazione. Sullo sfondo c’è lo scandalo del Qatargate che investe il Parlamento europeo a suon di mazzette e corruzione. Ascoltiamo il giornalista Alessio Postiglione, autore del libro Calcio e geopolitica, edizioni Mondo Nuovo.
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In Umbria per il diritto all’inclusione lavorativa è nato un “dream team”
Alcune delle parole dette dal Papa che ieri in Vaticano ha ricevuto per la prima volta nella storia i delegati della Cgil.
Oggi parliamo di lavoro e inclusione lavorativa. Luca, Giorgio, Simone, Nicola, Marco, Mattia e Mirko sono i sette ragazzi della “squadra dei sogni”, “Dream Team”, il nome del progetto, un vero e proprio innovativo pronto intervento “verde” a disposizione di tutti coloro hanno esigenze, per esempio, di sistemare il giardino di casa o svolgere attività legate all’agricoltura, come la cura delle piante, la vendemmia, la raccolta delle olive ed altro. Tutto parte dalle cooperative di Città di Castello La Rondine e della sua “consorella” di agricoltura sociale a Maccarello .
La grande innovazione dell’Agricoltura Sociale è quella di essere un’attività che attraverso i processi produttivi agricoli attui percorsi volti a rafforzare l’autonomia e l’autostima di tutte le persone svantaggiate. Quindi perché non mettere a disposizione le competenze acquisite dai ragazzi per la Comunità attraverso una squadra che offra servizi ai privati e alle aziende? Tutto questo permetterà a chi li chiamerà non solo di avere un lavoro ben svolto, ma anche a contribuire a sostenere una importante realtà sociale del territorio.
Ascoltiamo ora la voce dei presidente delle due cooperative Luciano Veschi e Marco Romanelli insieme a quella di due ragazzi del dream team Luca e Marco.
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Ucraina, il “fronte del freddo”: 10 milioni di persone senza riscaldamento a -20°
La voce di una donna ucraina di Bucha: racconta che verso Stojanka ha visto tanti cadaveri sulle strada e ha coperto gli occhi alle sue figlie perché non vedessero.
Oggi parliamo del conflitto in Ucraina: proprio nel giorno di Natale compirà 10 mesi esatti. In guerra anche il freddo può diventare un’arma. Dieci milioni di persone in Ucraina sono senza elettricità e riscaldamento, mentre le temperature stanno drasticamente scendendo fino a -20°.
È il “fronte del freddo”, nuova componente del conflitto in corso da 10 mesi. Tra blackout e carenza di gas, nella città di Bucha, CESVI sta allestendo, insieme alle autorità governative, i primi 11 heating point dove la popolazione civile durante il giorno può ripararsi dal gelo, ricevere coperte, cibo e bevande calde.
Gli heating point si trovano per lo più nei pressi di edifici pubblici, perché si possa usufruire della linea internet, dei servizi igienici e di riparo in caso di attacchi missilistici. Inoltre, sono attrezzati con sistemi di riscaldamento alternabile tra elettricità, legna e gas, a seconda della disponibilità delle fonti energetiche previste dal Governo.
Forniscono beni di prima necessità.Per sostenere l’intervento è attiva la campagna di crowdfunding #UNACOPERTAPERLUCRAINA, tramite cui chiunque può donare su gofundme.org. Ascoltiamo Filippo, operatore Cesvi a Bucha.
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Così la pandemia ha impoverito il ceto medio: redditi giù fino al 35%
Reporter senza frontiere presenta il rapporto annuale: nel 2022 nuovo record di giornalisti finiti in carcere, ben 533. I giornalisti uccisi sono stati 57, ne risultano scomparsi 49.
Oggi parliamo di redditi e impoverimento delle famiglie. Donne con meno di 40 anni e con un figlio. Sono loro ad aver pagato di più la crisi economica legata al Covid: in tre anni hanno perso il 35% del loro reddito. È quanto emerge dalla prima indagine elaborata dall’Osservatorio nazionale Acli dei redditi e delle famiglie, nato a giugno 2022 dalla collaborazione tra l’Area Famiglia delle Acli nazionali, il Caf Acli e l’Iref.
Lo studio ha analizzato lo stato di salute delle famiglie italiane prima e dopo il Covid per capire come la pandemia abbia influenzato la disponibilità di reddito e le scelte di spesa. L’analisi si basa su un panel di 974.000 dichiarazioni dei redditi, in forma anonima, effettuate presso il Caf Acli negli anni 2019, 2020 e 2021.
Nel periodo 2019-2021, un terzo dei contribuenti (326mila persone) ha avuto un aumento del reddito, i restanti due terzi (611mila contribuenti) ha, invece, visto il proprio reddito diminuire. Ascoltiamo il presidente nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia.
Ascolta Ad Alta Veloticà, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale