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Non i soliti a pagare


Per il Comitato 16 novembre nella prossima Legge di stabilità è necessario incrementare i fondi destinati alla disabilità. Secondo la Fish, invece, oltre ai numeri serve una pianificazione, prima di ipotizzare spese o tagli. Entrambe le associazioni concorde: il governo non faccia passi indietro.

Mai più


La morte di Arcangelo De Marco, il bracciante di 42 anni che un mese fa era stato colpito da un malore nelle campagne di Andria ed era entrato in coma, è solo l’ultima di una lunga serie. Molte associazioni chiedono con forza al governo una lotta senza se e senza ma contro il caporalato.

Oltre i numeri


Sulla prossima Legge di Stabilità serve un piano pluriennale, graduale e con risorse certe. Le richieste dell’Alleanza contro la povertà nel servizio di Giovanna Carnevale. “Che sia il Reddito di inclusione sociale o il Reddito di inclusione attiva, la prossima legge di stabilità dovrà contenere adeguate misure di contrasto all’indigenza. È quanto chiede l’Alleanza contro la povertà, un cartello di trentadue organizzazioni, criticando l’indecisionismo e la mancanza di volontà del governo nello stabilire un piano pluriennale per aiutare quegli italiani che vivono nella povertà assoluta. Il Reddito di inclusione sociale, la proposta formulata dall’Alleanza, prevede un investimento di 1,8 miliardi di euro il primo anno fino a una somma di sette miliardi dal quarto anno in poi. La misura permetterebbe a tutti, tramite un’erogazione mensile, di raggiungere almeno il livello della soglia di povertà. “Se non si parte in qualche modo”, ha dichiarato Gianni Bottalico, portavoce dell’Alleanza, “bisognerà prendere in seria considerazione una mobilitazione molto più significativa”.”

Speranza al lavoro


Dopo i decreti attuativi del Jobs Act arriva la soddisfazione della Fish. Secondo la Federazione italiana per il superamento dell’handicap, il testo contiene alcune novità sulla chiamata nominativa e sul ruolo dei Comitati tecnici inizialmente soppressi. “Ora – si legge in una nota dell’associazione – aspettiamo la definizione condivisa delle nuove Linee Guida per il collocamento mirato delle persone con disabilità”.

Filiera sporca


In un dossier si ricostruisce il modello criminale gestito dai caporali nella raccolta delle arance in Italia. A farne le spese uomini e donne costretti a turni massacranti per pochi euro. Ai nostri microfoni le richieste di Lorenzo Misuraca dell’associazione daSud che, insieme a Terra e Terre libere, ha promosso l’iniziativa. “Noi chiediamo al ministro che venga resa obbligatoria la trasparenza di filiera per tutte le aziende, dall’inizio alla fine della filiera. Dall’altra parte ci rivolgiamo alle multinazionali, alla grossa distribuzione italiana affinché aldilà delle leggi attivino un percorso di responsabilità aziendale solidale per cui comincino a pubblicare sui loro siti e dove possibile, in modo che sia tutto il più chiaro possibile.”

Poveri ma bio


Così si riscoprono gli italiani dopo sette anni di crisi. È quanto certifica il rapporto Coop con il 70% delle persone disposte a spendere di più per il cibo sano. Aumenta però il divario tra Nord e Sud: giovani, anziani e una famiglia su tre a rischio indigenza.

Un po’ di ossigeno


In Toscana al via 23 progetti di lavori di pubblica utilità. Il bando, finanziato dalla Regione con 1 milione di euro, intende favorire soggetti svantaggiati alla ricerca di un impiego e contrastare la disoccupazione.

Lavoro, ma non per tutti


Secondo l’Istat torna a calare la disoccupazione, ma per le persone con disabilità il calvario per la ricerca di un impiego continua. Il servizio di Giovanna Carnevale. “Secondo gli ultimi dati Istat, il numero dei senza lavoro in Italia sta diminuendo. Lo scorso luglio il tasso di disoccupazione è sceso al 12%, il più basso dal 2013. A crescere, però, sono soprattutto gli occupati over 50, mentre per i giovani la tendenza all’aumento è meno netta. L’inserimento lavorativo continua poi ad essere particolarmente difficile per le persone con sindrome di Down. Circa un decimo dei maggiorenni affetti da tale sindrome lavora con regolare contratto, e tra loro, solo il 12,8% al Sud. Per questo motivo l’Associazione Italiana Persone Down ha promosso nelle sei regioni meridionali un programma di volontariato intitolato “Lavoriamo in rete”, con l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale e lavorativa dei giovani con sindrome di Down al termine del ciclo scolastico. I primi sette partecipanti al progetto hanno seguito percorsi di formazione professionale, e iniziato a muovere i loro primi passi nel mondo della ristorazione, dell’animazione e dell’estetica.”

Un’altra economia è possibile


Sul nuovo aumento dell’inflazione in Italia, Adusbef e Federconsumatori propongono una ricetta per aggredire la crisi. In particolare, dicono le due associazioni, c’è bisogno di un Piano straordinario del Lavoro finanziato con investimenti pubblici.

Aggiungi un posto a tavola


A Casal di Principe, Comune noto per il clan dei casalesi in piena Terra dei fuochi, le 5 coop sociali della Nuova Cucina Organizzata danno vita ad un progetto di resistenza a ogni forma di illegalità. Che parte dai frutti della campagna e dal lavoro di 60 persone disabili o in situazione di disagio sui terreni confiscati alla mafia: ristorazione e agricoltura le due attività principali.