In Turchia si protesta contro l’arresto del direttore e di dodici giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, vicino a posizioni progressiste. Si tratta dell’ennesimo attacco alla libertà di stampa nel paese, che dopo il tentato colpo di stato dello scorso 15 luglio ha introdotto lo stato di emergenza.
A seguito del fallito golpe, sono stati chiusi decine di mezzi di informazione, compresi quelli pro-curdi. Le organizzazioni che difendono la libertà di stampa accusano il governo di violare i diritti umani: secondo Reporter senza Frontiere “Le restrizioni imposte dallo stato di emergenza vanno oltre quelle consentite dal diritto internazionale dei diritti umani, comprese le limitazioni ingiustificate alla libertà dei media”.
Ancora strage di innocenti
22 bambini e 6 insegnanti sono stati uccisi ad Idlib, in Siria, in ripetuti attacchi alla loro scuola. Unicef continua a chiedere alla comunità internazionale risposte per fermare questa carneficina. Fino a che punto dovrà arrivare – si domanda l’associazione umanitaria – questo livello di barbarie perché l’indignazione del mondo possa porre fine a tutto questo?
Scatto indietro
La polizia ha arrestato a Peshawar, in Pakistan, Sharbat Bibi, la famosa ragazza rifugiata con gli occhi verdi immortalata in un celebre copertina del National Geographic e nota come “Monna Lisa della guerra afgana”, in una delle foto più famose al mondo. Agenti della Agenzia federale si sono recati a casa della donna contestandole il reato di falsificazione del Documento nazionale di identità.
Buone pratiche
L’Italia ha approvato lo stanziamento di 6,3 milioni di euro per la realizzazione di attività d’emergenza nei quattro Paesi del bacino del Lago Ciad – Nigeria, Camerun, Ciad e Niger – che devono fronteggiare le conseguenze della violenza del gruppo estremista Boko Haram. Il programma sarà realizzato dalle organizzazioni della società civile e da ong internazionali.
Senza verità
Sono passati quasi otto mesi dall’assassinio in Honduras di Berta Caceres, l’attivista che per oltre vent’anni ha combattuto in difesa dell’ambiente e che si era opposta con forza alla costruzione di una diga che viola i diritti della comunità indigena Lenca. Gli ambientalisti continuano a chiedere giustizia ed un processo equo che accerti le responsabilità.
L’Honduras è considerato il paese più pericoloso al mondo per gli ambientalisti: secondo l’ ultimo rapporto di Global Witnes, dal 2002 al 2014 sono stati uccisi 111 attivisti, con un tasso di impunità pari al 90%, come denunciato dall’Ong ACI-PARTICIPA, e con un numero di privati addetti alla sicurezza cinque volte più grande di quello degli agenti di polizia.
Nei giorni scorsi la figlia di Berta Caceres, Isabel Bertha Zuniga Cáceres, è stata in Europa per cercare di fare luce sul caso: in Italia ed è stata ricevuta in audizione alla Camera dei Deputati e ha incontrato i delegati Onu alla FAO. Gli obiettivi della visita sono la creazione di una commissione internazionale che indaghi sull’omicidio, un provvedimento dell’Italia simile alla proposta di legge avanzata negli Stati Uniti che prevede la sospensione di ogni forma di aiuto militare all’Honduras, un impegno dell’Unione Europea a revocare i finanziamenti emessi dalle banche olandese e finlandese e ad adottare una regolamentazione per le imprese che intendono finanziare i progetti.
Chiude la “Giungla”
Al via le operazioni di smantellamento del campo migranti di Calais: oltre 10mila persone trasferite entro una settimana. Il servizio di Giovanna Carnevale.
È iniziato questa mattina all’alba lo sgombero della maxi-tendopoli di Calais, nel nord della Francia, dove vivono oltre settemila migranti. I primi autobus che trasportano uomini e donne, in maggioranza originari del Sudan, verso centri di accoglienza francesi sono già partiti, ma secondo le autorità le operazioni di smantellamento dovrebbero durare una settimana. Più di mille poliziotti e militari, oltre che quaranta interpreti sono stati mobilitati. Nella notte la tensione è salita a causa di tafferugli tra i migranti e la polizia, che ha risposto ai lanci di pietre con gas lacrimogeni. Ciascun individuo nel campo di Calais indossa un braccialetto corrispondente alla destinazione scelta tra i 450 centri di accoglienza sul territorio francese, ma la maggior parte dei migranti vorrebbe raggiungere il Regno Unito.
Tempi cupi
Aumentano nel 2016 gli attentati xenofobi da parte dell’estrema destra contro i profughi nei centri di accoglienza in Germania. A riportarlo la polizia criminale federale: quasi 800 attacchi fino a metà ottobre, di cui solo 57 non riconducibili a motivazioni politiche.
Verde speranza
L’agricoltura può stabilizzare il clima globale e aumentare allo stesso tempo la produzione alimentare per sradicare la fame nel mondo. È, in sintesi, la conclusione del rapporto Fao che sprona i piccoli agricoltori a fare di più. Come spiega il curatore della ricerca Andrea Cattaneo (sonoro)
Pausa umanitaria
Da ieri sono stati sospesi i bombardamenti delle forze aeree russe e siriane sulla zona di Aleppo. La cessione dei raid è prevista dalle 8 alle 16 del 20 ottobre, ma le Nazioni Unite hanno chiesto un’anticipazione per evacuare i malati e i feriti. Negli ultimi attacchi in Siria sono morte almeno 430 persone.
“Capiamo”, ha detto il generale russo Rudskoi, “che ci può volere molto tempo per concordare tutte le questioni perciò noi abbiamo preso la decisione di non perdere tempo e di iniziare le pause umanitarie soprattutto per il passaggio libero dei cittadini pacifici, per evacuare i malati e i feriti nonché per il ritiro dei miliziani. A questo scopo il 20 ottobre, dalle 8 del mattino fino alle 16, nella zona di Aleppo sarà introdotta una pausa umanitaria”. Secondo Rudskoi, in questo periodo le forze aeree russe e le forze governative sospenderanno i raid aerei e gli attacchi con altri tipi di armamenti. Il generale Rudskoi ha poi aggiunto che “nonostante il fatto che i partner americani hanno rinunciato alla separazione dei terroristi dall’opposizione moderata, la Federazione Russa sta lavorando insieme all’Onu e ai Paesi che hanno un’influenza su Al Nusra per il ritiro da Aleppo delle formazioni di quest’ultima in conformità all’iniziativa dell’inviato speciale dell’Onu in Siria Staffan de Mistura”.