Il 2016 è stato l’anno peggiore per i bambini della Siria: secondo Unicef le violazioni hanno raggiunto il livello più alto mai registrato, e il perdurare del conflitto ha avuto effetti disastrosi. L’escalation di violenza in tutto il paese ha portato all’aumento di uccisioni, mutilazioni e reclutamento di minori.
Senza appello
Secondo l’Onu venti milioni di persone sono colpite da fame e carestia. E così il mondo si trova di fronte alla più grande crisi umanitaria dal 1945. Come interrompere questo trend? Lo abbiamo chiesto a Michele Vollaro, giornalista ed esperto africanista. (sonoro)
Un po’ di giustizia
Il governo dell’Islanda ha annunciato una legge che obbliga le aziende a certificare la parità di stipendio tra uomini e donne. Secondo la classifica del World Economic Forum, l’isola è il miglior paese al mondo per le questioni di genere, ma le lavoratrici continuano a guadagnare fino al 18 per cento in meno rispetto ai colleghi.
La nuova legge entrerà in vigore dal 2020 in tutte le società con più di 25 dipendenti; la certificazione dovrà essere presentata obbligatoriamente ogni tre anni. In Islanda è illegale discriminare in base al sesso e in materia di lavoro e contratti viene dato per scontato che le persone vengano retribuite sulla base di parametri che non hanno niente a che vedere con il loro genere.
Quale futuro?
Mercoledì l’Olanda andrà alle urne. Primo appuntamento europeo per capire dove va il vecchio continente. Il servizio di Fabio Piccolino.
Il prossimo mercoledì l’Olanda andrà alle elezioni per il rinnovo del Parlamento: è la prima tornata elettorale che vedrà, nei prossimi mesi andare alle urne anche la Francia, in aprile e la Germania a settembre. In un periodo di instabilità e di mutamenti sociali, il voto rappresenta un indicatore fondamentale per il futuro dell’Unione europea, soprattutto se si considera l’avanzata dei movimenti populisti e nazionalisti, come il Front National di Marine Le Pen e l’Afd di Frauke Petry. Geert Wilders, in Olanda ha posizioni molto dure contro l’immigrazione e l’islam, ed auspica un forte ridimensionamento del ruolo dell’Unione. Se saprà trasformare in voti il forte consenso di cui gode nei sondaggi, darà un segnale molto forte ad un’Europa che già oggi si interroga sul proprio futuro .
Tempi bui
“Al confine tra Serbia e Ungheria violenze gravissime anche sui minori”. Lo denuncia Medici senza frontiere che sta assistendo da mesi le persone bloccate a Belgrado con una èquipe. Lesioni, morsi di cani, irritazioni da spray. “È un pacchetto di violenze standard, un rito brutale”, sottolinea la ong.
Dopo il muro, la galera
Fa discutere la legge approvata dal parlamento ungherese che prevede la detenzione per tutti i richiedenti asilo entrati nel Paese fino alla decisione definitiva sulle loro domande d’asilo. Il servizio di Fabio Piccolino.
Detenzione automatica dei richiedenti asilo per tutta la durata dell’esame della loro domanda: è quanto afferma la nuova legge approvata dal Parlamento ungherese. La misura prevede il trasferimento all’interno di container in una zona di transito al confine con la Serbia, a prescindere dal genere, dall’età e dalla vulnerabilità, e comprenderà quindi anche i bambini che viaggiano con adulti e i minori non accompagnati. Secondo Amnesty International si tratta di un provvedimento illegittimo, che “calpesta i principi guida dell’Unione Europea” e che supera ogni limite. L’organizzazione ha sollecitato Bruxelles a dimostrare all’Ungheria che queste misure illegali e profondamente inumane avranno delle conseguenze.
Una luce nel buio
Nello Yemen, in ginocchio da due anni di guerra, riapre un ospedale di Medici Senza Frontiere, bombardato lo scorso ottobre. Francesco Segoni, operatore di Msf. (sonoro)
Quel che resta di Aleppo
A sei anni dall’inizio del conflitto in Siria un rapporto di Save the Children denuncia le conseguenze devastanti del conflitto sui più piccoli. Almeno 5,8 milioni di bambini vivono ancora sotto i bombardamenti e hanno bisogno di aiuti; uno su quattro rischia conseguenze devastanti sulla salute mentale.
In ginocchio
Nel silenzio generale, la Somalia sta attraversando una delle più dure crisi umanitarie. Il servizio di Fabio Piccolino.
La Somalia sta attraversando una gravissima crisi umanitaria: in sole 48 ore almeno 110 persone sono morte di fame nella regione del Bai, a ovest di Mogadiscio. E’ una delle conseguenze della siccità dovuta al fenomeno meteorologico conosciuto come El Niño, che ha colpito l’Africa orientale e quella meridionale. Nel Paese, quasi tre milioni di persone sono a rischio insicurezza alimentare e si teme che la situazione possa degenerare in carestia. Nei giorni scorsi il Segretario generale delle Nazioni Uniti Antonio Guterres aveva citato proprio la Somalia, insieme a Nigeria, Sud Sudan e Yemen tra i paesi le cui crisi «non hanno precedenti negli ultimi decenni», affermando che occorre un intervento immediato per evitare la catastrofe.
Cittadini del mondo
Prosegue il percorso verso il Servizio Civile europeo: un Corpo di solidarietà che permetterà ad un numero sempre maggiore di giovani di partecipare ad iniziative di solidarietà come volontari o a supporto di un’organizzazione non governativa nell’ambito dell’Unione europea. Le persone che hanno espresso interesse al programma sono circa 22 mila.
Il Corpo Europeo di Solidarietà si avvarrà di strutture esistenti, principalmente il Servizio Volontario Europeo, con l’obiettivo di vedere i primi 100.000 giovani partecipare alle sue attività entro il 2020. Il Corpo Europeo di Solidarietà verrà realizzato in due fasi. Nella prima, il finanziamento a sostegno dei partecipanti arriverà da programmi e linee di bilancio esistenti, in particolare dal programma Erasmus+. In una seconda fase, prevista per la fine di maggio 2017, la Commissione proporrà un quadro giuridico che verrà finanziato attraverso una sua linea di bilancio specifica e presenterà una base di diritto.