Continua il dramma dei profughi palestinesi in Siria dove non possono essere accolti dalla Unhcr, ma devono contare solo sulle scarse risorse a disposizione dell’Agenzia delle Nazioni Unite. Per loro è vietato lasciare legalmente il Paese perché non hanno un passaporto, ma solo un documento di viaggio delle autorità di Damasco.
Dimenticati
Migliaia di migranti e richiedenti asilo sono abbandonati in condizioni precarie in diverse isole della Grecia in centri sovraffollati, senza le condizioni igieniche adeguate e cibo sufficiente. La denuncia arriva da Medici senza Frontiere che chiede all’Unione Europea di porre rimedio alla totale incapacità di accoglienza.
Un’occasione persa
La Terza Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, che si è chiusa nei giorni scorsi ad Addis Abeba, ha dimostrato che la riforma del sistema fiscale globale è ancora lontana. Per il segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte, sono solo pochi Paesi ricchi a decidere per tutti gli altri. Ascoltiamolo ai nostri microfoni. “La partita di come mobilitare risorse a livello locale nei paesi poveri si gioca ancora troppo su un sistema di regole che hanno una valenza tutto sommato informale, nella maggior parte dei casi sono linee guida e impegni che per la stragrande maggioranza derivano dalle pratiche e dagli accordi che si fanno tra i paesi ricchi, cioè i paesi che sono membri dell’Oecd.”
Con l’acqua alla gola
In Siria, dopo quattro anni di guerra, la crisi umanitaria non accenna a diminuire. Il servizio di Fabio Piccolino. Ad Aleppo è tornata l’acqua. Ma la situazione, dopo quattro anni di guerra civile, resta molto difficile. Per tre lunghe settimane infatti, la città siriana è stata privata delle risorse idriche dai gruppi armati che tentano così di fare pressione, tenendo in pugno una popolazione ridotta alla sete nel caldo asfissiante di questi giorni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, in queste ore è stato finalmente trovato un accordo che ha reso disponibile l’acqua potabile in tutta le città. Ma la Siria è ancora lontana dalla soluzione definitiva di un conflitto che sembra non interessare la comunità internazionale: nel solo mese islamico del Ramadan, sono state uccise più di cinquemila persone, con una media di 43 al giorno.
Sull’orlo del baratro
La situazione in Yemen ha raggiunto livelli inaccettabili. Per Medici Senza Frontiere la crisi umanitaria sta peggiorando ogni giorno nell’indifferenza della comunità internazionale. In alcune città manca tutto: acqua, cibo e corrente elettrica.
Una strage quotidiana
28 morti al giorno. È il numero inquietante dei minori uccisi in Brasile. Unicef lancia l’allarme: il paese sudamericano è il secondo più violento al mondo dopo la Nigeria. Le vittime sono nella maggior parte dei casi i poveri di etnia afro che in genere vivono nelle baraccopoli alla periferia delle grandi città.
Nuovi orizzonti
Cambiare l’economia mondiale per sconfiggere la povertà: è il monito lanciato da Oxfam in occasione della Terza Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, in corso ad Addis Abeba. Secondo l’organizzazione umanitaria infatti, le grandi aziende a livello globale sottraggono risorse fondamentali per lo sviluppo dei paesi indigenti.
110 e lode
Un campus universitario a basso impianto ambientale ed energicamente autonomo: è l’Ateneo dell’Ambiente di Città del Messico, primo a rendersi autosufficiente su elettricità, acqua ed alimenti per consumo interno. L’obiettivo è formare studenti in grado di promuovere iniziative equo-sostenibili.
Caccia aperta
Negli Stati Uniti ancora un afroamericano ucciso dalla polizia. Il servizio di Fabio Piccolino. “Anthony Dewayne è l’ennesimo afroamericano ucciso dalla polizia negli Stati Uniti. Stavolta è l’Alabama il teatro dell’abuso ai danni del trentacinquenne, disarmato, deceduto dopo che gli agenti hanno usato contro di lui uno spray urticante. Il caso di Dewayne è solo l’ennesima brutta storia che racconta di un America ancora alle prese con la questione razziale. E’ passato quasi un anno dall’omicidio di Michael Brown che ha infiammato Ferguson e il Missouri. Una vicenda che per la comunità nera ha rappresentato l’ultima goccia in fatto di disuguaglianze: l’inchiesta successiva ha svelato infatti abusi sistematici ai danni dei neri da parte delle forze dell’ordine. Tamir Rice a Cleveland, Eric Garner a New York, Tony Robinson, in Wisconsin, e oggi Anthony Dewayne in Alabama: benzina sul fuoco per una situazione esplosiva”.
Voto a perdere
Via libera dell’Europarlamento ad una risoluzione sul Trattato transatlantico di libero scambio in fase di negoziazione tra Stati Uniti e Unione Europea. Il commento di Alberto Zoratti, presidente di Fairwatch e tra i promotori della campagna Stop Ttip. “La risoluzione che è passata è una risoluzione talmente flessibile e talmente ambigua e generica che non darà nessun confine minimo alla Commissione europea, che continuerà a negoziare esattamente come prima, nonostante la retorica sull’eliminazione dell’arbitrato internazionale. A ottobre è probabile una mobilitazione europea, anche di piazza, contro il Ttip. Continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, cioè informare e mettere a disposizione quello che approfondiamo ai cittadini per aumentare la consapevolezza.”