A tre mesi dal terremoto in Nepal, resta alta l’emergenza umanitaria soprattutto per donne e bambini. Ascoltiamo la testimonianza di Shyam Chirakar di Viva il Nepal, una delle associazioni impegnate sul territorio.
Salario dignitoso
È quello che chiede la campagna Abiti Puliti per i lavoratori tessili dei paesi in via di sviluppo. Il servizio di Fabio Piccolino. “Si chiama Living Wage Now il nuovo sito internet che permette di rispedire simbolicamente i vestiti alle case di abbigliamento a causa dell’assenza di un salario dignitoso per i lavoratori che li hanno prodotti. Si tratta di un’iniziativa della Campagna Abiti puliti, che si batte affinché gli operai tessili di Cina, India, Bangladesh o Cambogia abbiano la possibilità di ricevere un corrispettivo che gli permetta di soddisfare i bisogni essenziali. Secondo Deborah Lucchetti, portavoce della Campagna Abiti Puliti, “I salari minimi attuali sono così bassi che i lavoratori sono costretti a vivere in povertà, senza la possibilità di offrire un futuro migliore ai loro figli”.”
Asure Health
È il progetto di Amref in Etiopia per ridurre la mortalità materna e infantile. L’obiettivo è quello di consentire alle donne l’accesso alle informazioni sulla salute riproduttiva e ai servizi. Nel paese africano sono oltre 850mila le adolescenti a rischio gravidanze precoci e ripetute.
Nessun luogo dove andare
Continua il dramma dei profughi palestinesi in Siria dove non possono essere accolti dalla Unhcr, ma devono contare solo sulle scarse risorse a disposizione dell’Agenzia delle Nazioni Unite. Per loro è vietato lasciare legalmente il Paese perché non hanno un passaporto, ma solo un documento di viaggio delle autorità di Damasco.
Dimenticati
Migliaia di migranti e richiedenti asilo sono abbandonati in condizioni precarie in diverse isole della Grecia in centri sovraffollati, senza le condizioni igieniche adeguate e cibo sufficiente. La denuncia arriva da Medici senza Frontiere che chiede all’Unione Europea di porre rimedio alla totale incapacità di accoglienza.
Un’occasione persa
La Terza Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, che si è chiusa nei giorni scorsi ad Addis Abeba, ha dimostrato che la riforma del sistema fiscale globale è ancora lontana. Per il segretario generale di ActionAid, Marco De Ponte, sono solo pochi Paesi ricchi a decidere per tutti gli altri. Ascoltiamolo ai nostri microfoni. “La partita di come mobilitare risorse a livello locale nei paesi poveri si gioca ancora troppo su un sistema di regole che hanno una valenza tutto sommato informale, nella maggior parte dei casi sono linee guida e impegni che per la stragrande maggioranza derivano dalle pratiche e dagli accordi che si fanno tra i paesi ricchi, cioè i paesi che sono membri dell’Oecd.”
Con l’acqua alla gola
In Siria, dopo quattro anni di guerra, la crisi umanitaria non accenna a diminuire. Il servizio di Fabio Piccolino. Ad Aleppo è tornata l’acqua. Ma la situazione, dopo quattro anni di guerra civile, resta molto difficile. Per tre lunghe settimane infatti, la città siriana è stata privata delle risorse idriche dai gruppi armati che tentano così di fare pressione, tenendo in pugno una popolazione ridotta alla sete nel caldo asfissiante di questi giorni. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, in queste ore è stato finalmente trovato un accordo che ha reso disponibile l’acqua potabile in tutta le città. Ma la Siria è ancora lontana dalla soluzione definitiva di un conflitto che sembra non interessare la comunità internazionale: nel solo mese islamico del Ramadan, sono state uccise più di cinquemila persone, con una media di 43 al giorno.
Sull’orlo del baratro
La situazione in Yemen ha raggiunto livelli inaccettabili. Per Medici Senza Frontiere la crisi umanitaria sta peggiorando ogni giorno nell’indifferenza della comunità internazionale. In alcune città manca tutto: acqua, cibo e corrente elettrica.
Una strage quotidiana
28 morti al giorno. È il numero inquietante dei minori uccisi in Brasile. Unicef lancia l’allarme: il paese sudamericano è il secondo più violento al mondo dopo la Nigeria. Le vittime sono nella maggior parte dei casi i poveri di etnia afro che in genere vivono nelle baraccopoli alla periferia delle grandi città.
Nuovi orizzonti
Cambiare l’economia mondiale per sconfiggere la povertà: è il monito lanciato da Oxfam in occasione della Terza Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, in corso ad Addis Abeba. Secondo l’organizzazione umanitaria infatti, le grandi aziende a livello globale sottraggono risorse fondamentali per lo sviluppo dei paesi indigenti.