Sono aperti fino al 17 ottobre i termini per la presentazione dei progetti di Servizio Civile Nazionale per l’anno 2017 in Italia e all’estero. È possibile inviare manifestazioni d’interesse anche per la realizzazione di programmi nelle zone recentemente colpite dal terremoto.
Casa dolce casa
Il prossimo 15 settembre parte la prima fase dell’iniziativa, promossa dal ministero delle Politiche sociali, per finanziare progetti di housing. Cinquanta i milioni di euro stanziati. Il tutto grazie alla campagna di sensibilizzazione #HomelessZero, voluta dalla Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora.
Mattone su mattone
Incontro positivo tra governo e Forum nazionale del Terzo settore sulla presentazione di Casa Italia. Il progetto di ricostruzione delle zone colpite dal sisma e di messa in salvaguardia di tutto il territorio nazionale, commentano unanime le associazioni, deve ripartire con la condivisione di tutti gli attori in campo e senza escludere le comunità locali.
Un salto indietro
Restano forti le polemiche alla campagna di lancio del “Fertility Day”, la giornata dedicata alla sensibilizzazione sul tema della fertilità e sul rischio della diminuzione delle nascite. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
La scorsa settimana il Ministero della Salute ha lanciato una campagna per promuovere il “Fertility Day”, istituito per la prima volta in Italia e previsto per il 22 settembre. L’iniziativa è partita però con il piede sbagliato, anticipata da cartoline con slogan e immagini offensive che hanno scatenato forti critiche e le accuse di fare pressione sulle donne affinché facciano figli il prima possibile, senza tenere conto delle varie sensibilità sul tema, di scelte personali e della quasi totale assenza di politiche di welfare in aiuto di donne e famiglie. Come quella dell’Arci, che chiede prima di tutto allo Stato di fare il suo dovere. Un pregio auspicato della campagna: che sollevi l’attenzione sulla condizione femminile in Italia, dal punto di vista sia lavorativo che “riproduttivo”.
Scossa solidale
A quasi due settimane dal terremoto che ha colpito il Centro Italia, continua senza sosta, il lavoro dei volontari all’interno delle tendopoli. Soprattutto conforto e assistenza a bambini ed anziani per cercare, quanto possibile, di riportare un po’ di normalità tra la popolazione.
Scossa solidale: il Terzo Settore risponde all’emergenza terremoto
Passati i primi giorni dal terremoto che ha devastato intere città nel centro-Italia, principalmente Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, la speranza è che tutto l’aiuto che è stato portato alle comunità colpite non si esaurisca con lo spostamento dei riflettori dei media su altri temi.
Finora, comunque, migliaia di soccorritori e volontari stanno dimostrando con il loro lavoro che una vera e propria macchina della solidarietà si è messa in moto per i terremotati. Coordinate dalla Protezione civile, decine di associazioni si sono attivate, ciascuna offrendo la propria professionalità nel settore di competenza. Il Giornale Radio Sociale, nello speciale “Sisma: La Scossa Solidale”, ha sentito alcune di queste associazioni, che già dal 25 agosto si trovavano nelle zone distrutte dal terremoto.
Orlando Bellotti, vice-presidente di Anpas Lazio e volontario, ci ha raccontato che subito dopo aver trasferito negli ospedali le persone che stavano male, è stato costretto a iniziare l’operazione di recupero salme. L’accoglienza agli sfollati è il passo immediatamente successivo da realizzare, e Anpas ha già realizzato un campo per 250 persone.
Una risposta immediata è arrivata anche da Legacoop, Uisp, Caritas, Modavi, Auser, Arci, CsvNet, Save the Children e moltissime altre realtà del mondo associativo.
Ai nostri microfoni è intervenuto Federico Masuzzo, referente Legacoop Rieti: “tutto il mondo cooperativo, anche a livello nazionale, si è attivato per rispondere alle esigenze attuali. Abbiamo ricevuto dal sindaco di Accumoli una richiesta per una fornitura di carni e di medicinali. A livello nazionale, con la regia di Legacoop Lazio, abbiamo avuto tremila disponibilità da parte di tutte le nostre cooperative”.
Una delle difficoltà principali delle associazioni di volontariato a poche ore dal sisma, ci ha raccontato Andrea Cardoni dell’ufficio stampa Anpas, è stata quella di riuscire a raggiungere tutti i luoghi in cui erano necessari i soccorsi. Utilissimo, da questo punto di vista, l’intervento del gruppo motociclismo Uisp di Perugia, di cui fa parte Giuseppe Bibi: “con le nostre moto Enduro riusciamo ad andare dappertutto, dove le macchine non riescono a passare. Abbiamo portato medicinali e coperte”.
Modavi Onlus, sin dalle prime ore del giorno del 24 agosto, ha dato la disponibilità al Dipartimento Nazionale della Protezione civile di quaranta volontari per intervenire nelle zone colpite dal sisma.
Anche la rete dei Centri di Servizio di volontariato si è da subito attivata per coordinare gli aiuti delle associazioni locali, ma soprattutto orientare e offrire informazioni corrette ai tanti cittadini e volontari che chiedono di dare una mano. Per il direttore Roberto Museo il terremoto del centro Italia è stato diverso da quello dell’Aquila, perché in paesi come Amatrice c’erano molti turisti, e chi si è salvato è già tornato nelle proprie case. “A L’Aquila nacquero spontaneamente comitati cittadini per la ricostruzione, per la giustizia delle vittime o per la battaglia contro la Commissione grandi rischi”, ha detto; “non credo che questo si ripeterà in un contesto come Amatrice”, ma proprio per questo il volontariato dovrà far sentire la sua voce.
Raccolte fondi sono state realizzate da Caritas, Auser e Arci, mentre il 26 agosto è nata la rete non profit del Lazio “Oltre il sisma”, con sede operativa a Rieti, per far fronte ai bisogni delle comunità locali. “Il nostro impegno è prima di tutto di aiuto ai sopravvissuti per cui ringrazio le organizzazioni di Protezione Civile che hanno prestato le operazioni di primo soccorso e le altre, in attesa a bordo campo”, ha dichiarato il portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio Gianni Palumbo. “Ma non basta, vogliamo trasformare il dolore e la perdita di oggi in una risorsa per il domani e sostenere progetti di sviluppo locale insieme alle istituzioni e alle forze economiche del territorio.”
(Foto: Anpas)
Terremoto nel Centro Italia, le iniziative di solidarietà alla popolazione
Dopo le violente scosse che hanno colpito la provincia di Rieti e di Perugia nella notte arrivano le prime iniziative di solidarietà per i terremotati.
L’ultimo bilancio è di 247 vittime accertate.
Le iniziative di solidarietà
La Presidenza della Cei ha disposto uno stanziamento immediato di un milione di euro dai fondi 8xmille e indetto una colletta nazionale di solidarietà per domenica 18 settembre.
Intanto dalla Caritas di Rieti è partito un primo pacchetto di aiuti (coperte, viveri e beni di prima necessità) per le zone colpite, mentre la Caritas diocesana sta organizzando ulteriori forme di sostegno alla popolazione.
Attivati i centri di emergenza della Croce Rossa italiana, che ha aperto anche il servizio donazioni. Inviata una squadra di volontari per il supporto psicologico agli abitanti di Amatrice.
Il tweet di Modavi Protezione civile informa che l’associazione ha dato la “propria disponibilità al Dipartimento nazionale per essere attivato con almeno quaranta volontari per intervenire nelle zone colpite dal sisma”.
Dall’Emilia Romagna è partita in mattinata una colonna di venti camion con a bordo un centinaio di volontari e tecnici dell’Agenzia regionale della Protezione civile della Regione per raggiungere il coordinamento di Rieti. Trasportano tende capaci di ospitare 250 persone, cucine da campo, una tensostruttura e altri servizi per la prima emergenza.
La provincia di Modena ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi.
Anche dalla Toscana è partita una colonna mobile della Protezione civile regionale per portare soccorso. Allestirà un campo capace di accogliere 250 persone.
Auser nazionale ha avviato una raccolta fondi. L’associazione esprime “solidarietà, sostegno e cordoglio alle comunità del Centro Italia colpite dal violento terremoto” e “impegna tutte le proprie strutture locali e limitrofe a mettersi a disposizione della protezione civile per collaborare nelle attività di primo intervento e soccorso”. “L’Auser Nazionale”, ha detto il presidente Enzo Costa, “chiede a tutte le sue strutture di avviare con sollecitudine, una raccolta fondi da destinare alle famiglie più colpite dal sisma”. Il conto corrente bancario intestato ad Auser presso Banca Etica Scarl, su cui versare le somme raccolte è: IBAN IT 89 L 05018 03200 000000105900. Causale da inserire: “raccolta fondi terremoto 2016 Centro Italia”.
Una sottoscrizione a favore della popolazione terremotata è stata avviata anche dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia. È possibile utilizzare i seguenti conti correnti specificando nella causale “Terremoto Centro Italia”: Unicredit – IBAN: IT26X0200805203000104203419 BIC: UNCRITM1704 – Conto corrente postale FCEI n° 38016002 – intestato a: Federazione delle chiese evangeliche in Italia.
Save the Children si è immediatamente attivata per verificare le necessità della popolazione e definire gli interventi di aiuto ai bambini. “Pensiamo di allestire entro domani un primo Spazio a Misura di Bambino ad Amatrice”, ha detto Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Il nostro obiettivo è quello di creare uno spazio sicuro dove bambini e ragazzi, con educatori appositamente formati, possano sentirsi protetti e ricevere supporto fin dai momenti immediatamente successivi a questo tragico evento. Attraverso lo svolgimento di attività socio-educative di routine, infatti, i bambini possono essere aiutati a recuperare al più presto un senso di normalità che hanno perso in seguito all’evento sismico e ad elaborare il trauma subito. Stiamo facendo tutto il possibile per raggiungere al più presto le zone colpite e portare assistenza ai bambini e alle loro famiglie”.
Una gara di solidarietà dei Comuni è scattata sotto il coordinamento dell’Anci.
“Grazie all’immediata e spontanea attivazione della sensibilità e del sentimento di mutuo soccorso tra i Sindaci, sono già decine le città pronte a partire con le loro strutture alla volta dei territori colpiti, per portare acqua, cibo, letti, coperte, cucine da campo e know how per la fase di primo soccorso e per la successiva fase di ricostruzione”, si legge nel comunicato dell’Anci. “Tra queste, ma il numero cresce di minuto in minuto, le prime municipalità attivatesi per dare un contributo sono Torino, i Comuni della provincia di Mantova (che hanno già unito le forze), Catania, Napoli, Firenze, Bologna, L’Aquila, oltre ovviamente ai Comuni capoluogo di Lazio, Umbria e Marche”.
Tutti i Comuni che volessero unirsi alle iniziative già in corso, possono fare riferimento alla linea dedicata attivata dall’ANCI, scrivendo a protezionecivile@anci.it, oppure contattando i numeri 06.68009329 o 3463138116.
Nei territori, e per iniziativa dei sindaci e degli amministratori, è partita anche la corsa alla raccolta di fondi per la ricostruzione. Anche in questo caso l’ANCI coordina le iniziative dei singoli Comuni: i versamenti possono essere destinati al conto corrente intestato ad ANCI, con causale ‘Emergenza terremoto centro Italia’.
Queste le coordinate IBAN: IT27A 06230 03202 000056748129
Medici senza frontiere fa sapere su Twitter che un loro team è partito per le zone colpite dal terremoto per valutare i bisogni della popolazione.
A Napoli sono attivi quattro punti di raccolta organizzati da Municipalità 3 – Stella, San Carlo all’Arena, Centro sociale Insurgencia, Ex Opg Occupato Je so’ pazzo e Laboratorio politico Iskra.
Le pubbliche assistenze di Anpas Abruzzo hanno subito attivato unità cinofile e convogliato nelle zone colpite dal sisma mezzi di soccorso e ambulanze, un posto medico avanzato, tensostrutture, panche, tavoli, fuoristrada e camion. Dal Lazio sono partiti cinquantadue volontari, un medico, un infermiere e uno psicologo dell’emergenza. Con loro anche una cucina da campo, tende gonfiabili e ambulanze.
“Con il supporto alle colonne mobili nazionali, rispetto a terremoto del 2009 c’è maggiore efficienza del sistema”, ha dichiarato Carmine Lizza, geologo responsabile protezione civile nazionale Anpas. “Il vero progresso in questi anni è stata la prevenzione con la campagna Io non rischio, ma quello che non cambia è la vulnerabilità dei nostri edifici. L’unico tempo utile è la prevenzione: un evento come quello di questa notte sono situazioni fronteggiati sono affrontati nella misura giusta con prevenzione strutturale non strutturale”.
Anche l’Uisp si è attivata con i motociclisti. In queste ore c’è la necessità di raggiungere le frazioni più isolate, con le vie d’accesso distrutte o pericolanti. “Proprio per questo tipo di interventi siamo stati contattati e coinvolti nelle operazioni di soccorso di queste ore – dice Francesco Corsini, presidente del Gruppo Moto SOS Uisp di Perugia – abbiamo inviato i nostri motociclisti, siamo profondi conoscitori della zona colpita dal terremoto perché molte nostre attività di enduro si svolgono proprio in quel territorio, tra Castelluccio e Norcia, a due passi da Accumoli e Amatrice. Inoltre abbiamo l’esperienza di essere già intervenuti in occasione di altri eventi sismici, a cominciare dal 1997 col terremoto che colpì Umbria e Marche”.
La nota della Regione Lazio
“La Direzione Regionale Sanità del Lazio ha disposto l’apertura straordinaria dei centri trasfusionali di Roma e Rieti, per far fronte all’esigenza di sangue per l’evento sismico. Chi è in possesso dei requisiti per donare il sangue è invitato a recarsi in uno dei centri indicati sul sito www.salutelazio.it/salutelazio/donare-il-sangue che saranno aperti in via straordinaria, senza limiti di orario, in particolar modo quello dell’ospedale San Camillo de Lellis, in viale J.F. Kennedy, 1 a Rieti. Già ora sono più di 100 i donatori in fila presso la struttura reatina.
E’ stata disposta anche l’attenuazione delle attività chirurgiche non urgenti programmate per poter mettere a disposizione dell’emergenza le sale operatorie e le terapie intensive, negli ospedali DEA di II e di I livello predisposti per l’attività di elisoccorso: Policlinico Umberto I, Policlinico Tor Vergata, Sant’Andrea, Policlinico Gemelli, San Filippo Neri, Sant’Eugenio, San Camillo di Roma. Inoltre è stata richiesta disponibilità anche, in seconda battuta, agli ospedali Spaziani di Frosinone, Belcolle di Viterbo e il Santa Maria Goretti di Latina.
Si sta predisponendo, inoltre, presso la Asl di Rieti un’équipe regionale di psichiatri e psicologi per garantire il supporto alle persone più fragili e agli anziani”.
(Foto: Vigili del Fuoco)
Napoli, ancora intimidazioni alla sede dell’Arcigay
Nuovo episodio intimidatorio alla sede dell’Arcigay Napoli. La mattina del 22 agosto, giorno di riapertura della sede, è stato ritrovato un bossolo di proiettile esploso sul chiavistello della porta dell’edificio in vico San Geronimo. L’Arcigay di Napoli “Antinoo” si trova si trova a pochi metri da via Benedetto Croce, frequentatissima da turisti e visitatori.
Episodi di violenza regolarmente denunciati alle forze dell’ordine sono stati registrati con maggiore frequenza negli ultimi mesi: carcasse di animali morti lasciati davanti alla sede, porte ritrovate aperte senza furti o apparenti forzature, cassonetti della spazzatura spostati ad ostruire gli ingressi sulla strada. Una sera di luglio, un gruppo di ragazzi su ciclomotori ha costretto all’interno alcuni associati con la minaccia di armi da fuoco.
“L’ultimo episodio del proiettile lasciato sulla soglia della nostra porta è inquietante perché viene dopo molti altri episodi di vandalismo che sono avvenuti negli ultimi mesi ai danni della sede storica dell’Arcigay di Napoli e prontamente segnalati alle forze dell’ordine e alle istituzioni locali”, ha affermato Antonello Sannino, presidente dell’Arcigay di Napoli.
“La comunità Lgbt ha ottenuto nel nostro Paese conquiste rivoluzionarie, in termini di visibilità sui media e di diritti, per questo non possiamo escludere attenzioni di forze reazionarie ed antidemocratiche, ma non ci lasceremo intimorire, l’associazione continuerà ad erogare i suoi servizi e a tenere aperti i suoi sportelli tutti i giorni dalla mattina alla sera. Per questo chiediamo l’immediato intervento del Sindaco e dell’Assessore delegata alla sicurezza urbana, del Presidente della Municipalità 2 e la convocazione di un Tavolo con Comune e Questura perché vengano messe in essere efficaci misure di sicurezza per la cittadinanza”.
L’Arcigay di Napoli in vico San Geronimo offre da molti anni servizi gratuiti di assistenza alla cittadinanza sulle questioni di genere, con sportello psicologico e legale e sulle malattie a trasmissione sessuale.
È inoltre la sede di uno dei più ricchi e importanti Centri di documentazione Lgbt della nazione, fa parte del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli ed attende l’assegnazione definitiva alla storica associazione in difesa delle persone omosessuali, transessuali e intersessuali della città.
“Non lasciarlo perdere”, campagna della Regione Lazio contro il gioco d’azzardo patologico
La Regione Lazio scende in campo contro il gioco d’azzardo patologico, lanciando la campagna di comunicazione sociale “Non lasciarlo perdere”, finanziando con 1 milione di euro la nascita di una rete regionale dei centri No slot, costituita da sportelli di ascolto e accoglienza per giocatori patologici in cerca di aiuto e per i loro familiari.
Tramite il sito regione.lazio.it/stopazzardo viene offerta la possibilità di geolocalizzare tutti gli sportelli aperti sul territorio regionale ed essere aggiornati sui giorni e sugli orari di apertura degli stessi. Inoltre, è stato attivato un centro di ascolto regionale telefonico, corrispondente al numero verde 800.001.133, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Il piano comprende anche la costituzione dell’Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d’azzardo, come previsto dalla legge 5/2013, e la distribuzione del marchio regionale “slot free-rl”, riservato a esercizi commerciali, circoli privati e altri luoghi d’intrattenimento che non accolgono al loro interno apparecchiature per il gioco d’azzardo.
La nuova legge contro gli sprechi alimentari
Una nuova legge contro gli sprechi alimentari: è quella appena approvata dal Parlamento dopo il via libera definitivo al Senato. La normativa permette il recupero delle eccedenze e la loro donazione per solidarietà sociale; per la prima volta vengono definiti nell’ordinamento italiano i termini di “eccedenza” e “spreco” alimentari, si semplificano le procedure per la donazione e si fa maggiore chiarezza tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza.
Alla base del provvedimento c’è l’obiettivo di destinare le eccedenze, anche di prodotti agricoli o d’allevamento, al consumo umano, e di indirizzare quelle non adatte all’uomo ad animali o ad altre funzioni, come il compostaggio.
Per ridurre gli sprechi all’interno dei ristoranti, via libera alle “family bag” grazie alle quali ai clienti sarà consentito l’asporto dei prodotti non consumati, mentre il pane, per cui si calcola uno spreco di 13 mila quintali al giorno, potrà essere donato dopo 24 ore dalla produzione.
Nella prevenzione dello spreco saranno coinvolte anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere; inoltre, verrà favorita la filiera corta, privilegiando le produzioni a “chilometri zero” che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.
La legge combatte anche gli sprechi sanitari, consentendo la donazione di farmaci non utilizzati e non scaduti alle onlus; le organizzazioni potranno così distribuirle, se necessario con ricetta medica, gratuitamente a chi ne ha bisogno.
Secondo il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina “Questa norma è una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015: l’obiettivo è quello di recuperare un milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi”.
Il giudizio del portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri “Finalmente un provvedimento che mette a norma quanto sarebbe di naturale buonsenso. Nel nostro Paese milioni di tonnellate di rifiuti finiscono nella spazzatura e da un terzo a metà del cibo che potrebbe sfamare qualcuno, viene invece gettato via, per circa 8 miliardi di euro. E’ evidente che l’approvazione del ddl era una priorità attesa da tempo, che interessa moltissimi ambiti, non solo quello economico, ma anche quello ambientale, il tema della gestione dei rifiuti, quello dell’educazione ad una maggiore consapevolezza dei consumi e degli sprechi, fino a quello sociale: con la legge viene istituito un Fondo per la distribuzione gratuita di derrate alimentari alle persone indigenti. Ci auguriamo che anche questo possa essere un tassello nel percorso verso la diminuzione delle diseguaglianze, il cui passaggio fondamentale è la misura di contrasto alla povertà, il reddito di inclusione all’esame del Senato.”