Canestro per la parità di genere
Silvia Marziali è la prima arbitra della Serie A1 di pallacanestro dopo 30 anni. Si tratta della prima italiana a dirigere competizioni come Euroleague Women. “Questo sport non è più prettamente maschile”, commenta l’arbitra.
Laureata in medicina con preparazione e serietà ha raggiunto passo dopo passo le più alte vette del basket nazionale ed europeo. Stella d’Oro al Merito Sportivo, è anche Ufficiale Medico dell’Aeronautica Militare, nel cui ambito si è particolarmente distinta nella lotta contro la Pandemia.
Ma come se non bastasse, lunedì 4 dicembre ha ritirato il Premio “Le Velo – L’Europa per lo sport”. Riconoscimento dove gli atleti venivano premiati non solo tenendo conto dei risultati conseguiti, ma anche all’insegna dell’umanità, e dei valori dei campioni.
Ed è proprio in quest’occasione che Marziali ha voluto scambiare due parole con il nostro canale. Marziali partiamo dal principio. Da dove è nata questa passione per il basket?
“E’ iniziata giocando. Giocavo già da molto piccola a Porto San Giorgio, nelle Marche. Sicuramente la passione me l’ha trasmessa mio padre visto che anche lui era un giocatore. Poi è andata avanti fino a che non sono entrata in medicina e ho dovuto smettere il basket giocato”.
Sport e carcere: il nuovo podcast del Centro sportivo italiano
Sportivi sempre
E’ il nuovo podcast realizzato dal Centro sportivo italiano su sport e carcere. Numerosi i temi approfonditi con esperti e protagonisti, per riflettere sui benefici psicofisici dell’attività sportiva.
Dal 27 novembre è in rete il podcast del Centro Sportivo Italiano che approfondisce i benefici dello sport nei luoghi di detenzione: scopri le potenzialità dell’attività sportiva per i detenuti e ascolta gli interventi degli esperti in questo podcast realizzato con Radio Brusa nell’ambito dell’omonimo progetto
Il legame tra sport e carcere analizzato con la competenza e l’esperienza di chi conosce i luoghi di detenzione e la ventata benefica che l’attività sportiva può portare al loro interno: è questo l’argomento portante del podcast “Sportivi sempre” del Centro Sportivo Italiano, realizzato insieme a Radio Brusa.
Si tratta del terzo podcast del CSI e nasce nell’ambito dell’omonimo progetto, finanziato da Sport e Salute S.p.A. e dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dal 27 novembre, con due episodi ogni settimana, è possibile approfondire il potere terapeutico dello sport e la sua capacità di ridurre le tensioni sociali all’interno delle carceri.
Numerosi temi verranno approfonditi con l’intervento degli esperti e di chi tocca con mano i benefici psicofisici che genera lo sport nei detenuti: dall’attività sportiva come aiuto contro la recidiva all’esperienza nel carcere di San Vittore, dal potere terapeutico insito nel movimento ad un confronto con la realtà carceraria estera.
Sport femminili: il 2024 sarà l’anno in cui i ricavi globali delle competizioni supereranno il miliardo di euro
Trend positivi
Secondo le stime della società di consulenza Deloitte, i ricavi globali delle competizioni sportive femminili supereranno per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024. Oltre il 50% delle entrate proverrà ancora dal Nord America, nonostante la rapida crescita del calcio femminile in Europa.
I ricavi delle competizioni sportive femminili globali continueranno la loro tendenza al rialzo anche l’anno prossimo, stima la società di consulenza Deloitte.
Secondo le stime pubblicate mercoledì dalla società di consulenza Deloitte, i ricavi globali delle competizioni sportive femminili supereranno per la prima volta la soglia del miliardo di euro nel 2024.
In totale, gli esperti finanziari dell’azienda britannica contano per il prossimo anno un fatturato complessivo di 1,28 miliardi di dollari, ovvero 1,12 miliardi di franchi. Dopo il successo della Coppa del Mondo organizzata l’estate scorsa da Australia e Nuova Zelanda, il solo calcio dovrebbe valere 555 milioni di dollari (487 milioni di franchi).
Oltre il 50% delle entrate derivanti dalle competizioni femminili proverrà ancora dal Nord America, nonostante la rapida crescita del calcio femminile in Europa.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita eccezionale dello sport femminile in tutto il mondo, che ha portato a un aumento significativo del suo valore commerciale, che a sua volta ha motivato un crescente interesse da parte degli investitori”, osserva Jennifer Haskel, analista del dipartimento Sports & Business. Deloitte. Fondamentalmente, aggiunge, lo sport femminile è sempre più visto come un prodotto a sé stante, distinto dallo sport maschile d’élite.
Si prevede che la tendenza continui negli anni successivi, rafforzata da un aumento dei diritti di trasmissione pagati dai canali televisivi o dalle piattaforme di contenuti.
Attualmente i ricavi commerciali (accordi di sponsorizzazione, partnership e vendita di prodotti derivati) rappresentano oltre il 50% del fatturato generato dalle competizioni sportive femminili.
Sport e salute mentale: il progetto Easmh si chiude oggi a Roma con una partita di calcio solidale
Binomio vincente
Dopo 3 anni di attività termina Easmh, il progetto che ha dato vita alla prima rete europea di operatori dello sport e della salute mentale per promuovere l’attività motoria nella riabilitazione psichiatrica. Oggi a Roma la chiusura con una partita di calcio solidale.
Il progetto si conclude oggi lunedì 4 dicembre con una partita dal significato simbolico, che vedrà in campo una rappresentativa di medici psichiatri contro l’Università del Foro Italico che si contenderanno la prima Easmh Cup, e successivamente con una partita della Nazionale Crazy for Football, la squadra di calcio a 5 per persone con problemi di salute mentale che affronterà una rappresentativa del circolo sportivo Rai e di Rai per La Sostenibilità per contendersi la 4° edizione della #crazychallenge, presso il centro sportivo Pala To Live a Roma, lunedì 4 dicembre dalle ore 17.
Il progetto Easmh, co-finanziato dal programma Europeo Erasmus+ Sport, è stato promosso da Ecos (European Culture Sport and Organization), in collaborazione con primarie organizzazioni Italiane ed Europee, tra cui la European Psychiatric Association e il dipartimento di psichiatria dell’Università Vanvitelli di Napoli.
“Ormai è un dato di fatto: c’è bisogno di una grande attività di salute mentale nella nostra società– spiega lo psichiatra Santo Rullo– ogni giorno la cronaca ci segnala questo bisogno nelle persone di tutte le età, senza distinzione di genere o appartenenza sociale, ed è dimostrato scientificamente che lo sport può essere un elemento fondamentale del percorso di riabilitazione. Attraverso il progetto Easmh abbiamo dimostrato ulteriormente come sport e salute mentale siano un binomio vincente, per questo chiediamo al governo e alle istituzioni di essere parte attiva in quella che sicuramente potrà essere una vera e propria rivoluzione”.
La Rete Easmh è composta da operatori della salute mentale tra cui medici psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed operatori dello sport tra cui allenatori, atleti, dirigenti sportivi per definire congiuntamente nuovi modelli integrati di riabilitazione psichiatrica. In circa 36 mesi di attività il consorzio di Easmh ha raccolto 147 manifestazioni di interesse da parte di operatori provenienti da circa 25 Paesi di tutto il mondo che ora metteranno a disposizione congiuntamente le proprie competenze in progetti di sport e salute mentale. Il progetto ha consentito anche la creazione del promo percorso formativo riguardante i principi di psichiatri per operatori Sportivi. Durante l’evento finale saranno consegnati i primi diplomi ufficiali riconosciuti con certificazione Livello 4 Eqf.
“È stato un percorso complesso ma appassionante- ha aggiunto Valerio Di Tommaso fondatore Ecos- in questi anni abbiamo capito che è necessario incrementare la quantità e la qualità dell’offerta sportiva perché abbia un valore terapeutico nei percorsi di riabilitazione psichiatria. I ragazzi di Crazy for Football poi ne sono un esempio lampante. Fare sport, qualunque sport, aiuta non solo a star meglio fisicamente ma anche mentalmente, soprattutto nei soggetti fragili. Sono certo che la rete di professionisti che abbiamo costruito in questi anni produrrà grandi risultati”.
Aics: il calendario 2024 realizzato da due studentesse del Liceo artistico di Brera
Un anno di impegno
Le studentesse del Liceo artistico di Brera sono le vincitrici del concorso di AiCS per le illustrazioni del calendario 2024. Il servizio di Elena Fiorani.
Lilia e Priscilla sono le studentesse che con le loro opere hanno meglio espresso i valori alla base della promozione sociale e sportiva. La premiazione si tiene oggi nel corso dell’assemblea nazionale AiCS che si tiene a Riccione. 90 le candidature arrivate, tra cui hanno prevalso le tavole ispirate ai lavori di Quentin Blake, famoso illustratore di libri per bambini e ragazzi.
Ogni mese racconta una piccola storia che si lega alla parola chiave prescelta. Solidarietà, missione, determinazione, libertà e natura sono solo alcuni dei temi chiave, che declinano di volta in volta gli impegni di AiCS. A condire il tutto, colori vividi e protagonisti di ogni età e cultura.
Sport e inclusione: l’ex arbitro di Serie A Alfredo Trentalange incontra i detenuti del carcere di Rebibbia
Oltre i muri
Oggi a Roma l’ex arbitro di Serie A Alfredo Trentalange incontra i detenuti del carcere di Rebibbia per promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport. L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dal CSI Roma nell’ambito della Sport for Inclusion Week.
“100Esperte per lo sport”: dare voce e visibilità all’expertise femminile
100Esperte per lo sport
L’iniziativa, che viene presentata oggi a Roma, è rivolta al mondo dell’informazione per dare voce e visibilità all’expertise femminile, con una banca dati di oltre 450 profili di esperte in settori strategici selezionate con criteri scientifici.
La disparità tra donne e uomini nello sport è ancora un tema critico in termini di visibilità, accesso alle posizioni apicali, professionismo, retribuzione salariale, diritti. L’iniziativa “100esperte per lo sport”, che sarà presentata a Roma alla presenza di protagonisti e rappresentanti istituzionali, tra cui il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, è un progetto concreto, che agisce sul mondo dell’informazione per dare voce e visibilità all’expertise femminile.
All’evento, che si terrà a Roma mercoledì 29 novembre 2023 alle 15.00, presso la sede del Coni (Piazza Lauro de Bosis 15), interverranno, oltre al Ministro Andrea Abodi, Diana Bracco, Presidente Fondazione Bracco; Diana Bianchedi, Chief Strategy Planning Legacy Officer Milano Cortina 2026; Antonio Parenti, Capo Rappresentanza in Italia della Commissione Europea; Silvia Salis, Vicepresidente vicaria CONI; Monia Azzalini, Responsabile settore Media e Genere, Osservatorio di Pavia; Marco Mazzocchi, Caporedattore e conduttore RaiSport; Silvia Garambois, Presidente GiULiA; Elisa Giomi, Commissaria AGCOM; Manuela Claysset, Responsabile Politiche di genere e diritti UISP; Fiona May, ex lunghista, Board of trustees children’s Foundation of UEFA; Laura Pellicoro, mezzofondista; Luisa Rizzitelli, Presidente ASSIST; Valeria Straneo, ex atleta, campionessa di maratona, con la moderazione di Elisabetta Migliorelli, Vicedirettrice TG2 e contributi video di Maria Luisa Garatti, avvocata dello sport e atleta, e Katia Serra, ex calciatrice.
Sul fronte della rappresentazione mediale lo sport è il 5° argomento più frequente a livello globale, ma la porzione di notizie che riguardano le atlete professioniste è il 14%, percentuale che scende al 3% se consideriamo l’Italia (fonte GMMP). Secondo il Report Calcio 2023, tra il 2008 e il 2022 le calciatrici tesserate per la FIGC sono quasi raddoppiate (da 18.854 a 36.552) e si stima una crescita esponenziale del valore commerciale del calcio femminile in futuro (da 6,6 milioni di euro nel 2021 a 46,7 nel 2033).
Nonostante ciò, un’analisi dei maggiori notiziari italiani condotta dall’Osservatorio di Pavia mostra come solo l’1,7% di notizie sportive sia dedicato al calcio femminile, a fronte di una percentuale complessiva del 44% focalizzata su questo sport. Anche l’accesso alle posizioni dirigenziali è ancora fortemente squilibrato, basti pensare che nel calcio le donne sono il 19,8% degli allenatori e solo il 12,4% dei dirigenti federali (rilevazioni CONI). Sul fronte dei diritti ad oggi il professionismo sportivo femminile riguarda unicamente il golf e il calcio di serie A (quello maschile si estende anche a basket e ciclismo su strada) con una presenza di appena il 28,2% di atlete professioniste. Il carattere dilettantistico del mondo sportivo contribuisce a incrementare altre discriminazioni, come il divario di retribuzione, uno dei problemi più evidenti nello sport femminile.
I media hanno un ruolo centrale nel contribuire a un’inversione di questa tendenza, come ribadito recentemente anche dall’Unione Europea, (Towards More Gender Equality in Sport, European Commission). Il progetto “100 donne contro gli stereotipi” (#100esperte), nato da un’idea di Gi.U.Li.A. Giornaliste e dall’Osservatorio di Pavia, con il sostegno di Fondazione Bracco e il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, è una banca dati online liberamente accessibile con oltre 450 profili di esperte in settori strategici (Sport, STEM, Economia e Finanza, Politica internazionale, Storia e Filosofia) selezionate con criteri scientifici, perché siano interpellate da giornalisti, organizzatori di eventi e talk show, agenzie e uffici stampa, scuole e università per colmare l’assenza di donne di grande professionalità ed eccellenza nel panorama dei media e della comunicazione italiana.
Verso Parigi 2024: l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la risoluzione sulla tregua olimpica
Tregua olimpica
L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la risoluzione sulla tregua olimpica per i Giochi di Parigi del 2024, ma la Russia e la Siria si sono entrambe astenute dal voto. Mentre la delegazione ucraina ha chiesto il bando per gli atleti russi e bielorussi.
Prima del discorso del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) Thomas Bach, la rappresentante russa Maria Zabolotskaya ha dichiarato ai delegati che le condizioni poste dal CIO per la partecipazione russa a Parigi sono “completamente inaccettabili” e che “il massimo dell’ipocrisia e del cinismo che non abbiamo mai visto nella storia recente è stato l’esclusione illegale degli atleti russi dalle competizioni sportive internazionali”.
Prima delle Olimpiadi invernali del 2022, la Russia ha votato a favore della risoluzione sulla Tregua Olimpica e l’ha poi violata invadendo l’Ucraina quattro giorni dopo la conclusione dei Giochi a Pechino.
TREGUA OLIMPICA SIMBOLO DI PACE
Durante il suo discorso, Bach ha sottolineato come la Tregua sia un simbolo di pace: In questo mondo fragile, la risoluzione sulla Tregua Olimpica è più importante che mai. In questi tempi difficili, questa risoluzione è la nostra opportunità di inviare un segnale inequivocabile al mondo: sì, ossiamo unirci, anche in tempi di guerre e crisi. Sì, possiamo unire le mani e lavorare insieme per un futuro migliore. I Giochi Olimpici possono contribuire a questo nobile obiettivo. Perché i Giochi Olimpici sono l’unico evento che riunisce il mondo intero in una competizione pacifica. Gli atleti olimpici inviano il potente messaggio che: sì, è possibile competere ferocemente gli uni contro gli altri e allo stesso tempo vivere pacificamente insieme sotto lo stesso tetto. Questo è il nostro modesto contributo alla pace.
La risoluzione è stata presentata formalmente all’Assemblea Generale a nome del governo francese da Tony Estanguet. Bach ha fatto appello all’adozione della risoluzione.
La delegazione ucraina ha chiesto che gli atleti russi e bielorussi siano banditi dai Giochi del 2024. Ha sottolineato le precedenti violazioni della Tregua Olimpica da parte della Russia nel 2008 e nel 2014, oltre che nel 2022.
La Tregua Olimpica durerà dal 19 luglio al 15 settembre, iniziando sette giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi e concludendosi sette giorni dopo la conclusione delle Paralimpiadi.
È stata inaugurata Olympia, la prima pista sensorizzata pensata per gli atleti paralimpici
La pista giusta
È stata inaugurata Olympia, la prima pista sensorizzata pensata per gli atleti paralimpici, frutto di un progetto di ricerca del Centro Protesi Inail e dell’Università di Padova che, con il Comune di Padova, è stata collocata in via permanente presso il Palaindoor cittadino.
“Inaugurare questa struttura è un grande piacere – ha dichiarato Giorgio Soluri, direttore centrale assistenza protesica e riabilitazione Inail – Centro Protesi Inail e Università di Padova hanno messo assieme le proprie competenze per realizzare un progetto innovativo come Olympia. Il legame tra Inail e il mondo dello sport è di lunga data, fin dall’impegno del dottor Maglio che proponeva l’attività sportiva a persone con lesioni spinali e che ha portato alle Paralimpiadi di Roma 1960. Lo sport è uno strumento fondamentale per la riabilitazione e il reinserimento sociale, promuove l’autonomia e l’autostima. Il supporto del Centro Protesi consente di sperimentare sul campo la ricerca, mettendo al centro la persona. Una ricerca che ha ricadute importante sulle prestazioni degli atleti, ma anche per tutti i nostri assistiti”.
“Nel portare i saluti della rettrice Mapelli voglio fare un plauso alle istituzioni, Inail, Università di Padova e Comune di Padova, che hanno reso possibile realizzare questa pista. Lavorare in maniera congiunta non è sempre semplice, ma porta a grandi risultati – ha poi aggiunto Antonio Paoli, protettore con delega benessere e sport Università Padova – Come prorettore al Benessere e allo Sport e come ricercatore in questo ambito sono doppiamente felice del risultato di questo sforzo congiunto. Da addetto ai lavori sono convinto che questi strumenti tecnologici possano contribuire a migliorare ulteriormente le prestazioni sportive, che negli ultimi anni hanno fatto passi da gigante. Sono anche convinto che per tutti i ricercatori in ambito di performance sportiva questa possa essere una grande risorsa, che diventerà un polo di attrazione per tutti gli sportivi e le sportive, paralimpici e non”.
“Porto i saluti del sindaco Sergio Giordani, che come me è molto orgoglioso che Padova possa ospitare, in un impianto di eccellenza come il Palaindoor, una struttura di questo tipo- ha sottolineato Diego Bonavina, assessore allo Sport Comune di Padova- È un orgoglio per il Comune, ma anche per tutti i padovani e in generale per tutti gli sportivi. Questa pista rappresenta un punto di partenza per lo sport a 360 gradi, perché dobbiamo imparare a pensare davvero allo sport per tutti senza barriere. È possibile avere questa pista sensorizzata a Padova perché c’è il Palaindoor e quindi sento di dover ringraziare anche Corpo Libero che gestisce l’impianto. Ma non basta la struttura, servono lavoro e competenze. Per questo vedere le ricercatrici e i ricercatori schierati dietro ai tavoli mi tranquillizza e mi dà fiducia. Siamo in ottime mani”.
E’ stata poi la volta dei responsabili di progetto che hanno illustrato le caratteristiche tecniche della nuova installazione: Andrea Giovanni Cutti del Centro Protesi Inail, Fabrizio Dughiero, e Nicola Petrone dell’Università-Dipartimento ingegneria industriale
Testimonial dell’iniziativa la campionessa paralimpica plurimedagliata Martina Caironi che dopo un breve intervento e il taglio del nastro inaugurale, si è cimentata in una dimostrazione pratica sul concreto utilizzo della nuova pedana.
Numerose le autorità presenti che hanno voluto portare un saluto: Ruggiero Vilnai presidente Cip Veneto, Alessandro Kuris tecnico nazionale Fispes, Francesco Uguagliati presidente Fidal Veneto, Bruno Giraldo presidente Anmil Padova, il Maggiore Alfonso Marino Confop Nord e Alfio Sarain direttore Inail Padova. Il progetto biennale Olympia ha avuto avvio a fine 2021 e terminerà a fine 2023.
Gli atleti della nazionale paralimpica italiana continuano a regalare grandi emozioni a tutti gli appassionati di sport. Dalle memorabili triplette delle azzurre Sabatini-Caironi-Contrafatto, alle grandi vittorie dei Mondiali di Parigi di Maxcel Amo Manu e Fabio Bottazzini, ai recentissimi trionfi nel triathlon di Veronica Plebani e nel sitting volley delle neocampionesse europee, i nostri atleti continuano a dare grandi dimostrazioni di determinazione, coraggio e passione.
A supportarli nel vincere queste sfide, dà il proprio contributo un team multidisciplinare di ingegneri, tecnici ortopedici e scienziati motori del Centro Protesi Inail e dell’Università di Padova, in sinergia con il Comitato Italiano Paralimpico
Fra questi strumenti, il team ha progettato e realizzato la Pista Sensorizzata Olympia all’interno del Palaindoor di Padova, sia per la valutazione biomeccanica nei 60 metri di sprint che per il salto in lungo. La pista sensorizzata, fra le pochissime installazioni permanenti in Europa e nel mondo, è dotata di 7 metri di pedane di forza, una zona di misura delle forze attigua all’asse di battuta del salto, un portale di 13x7x3,5 m che sostiene un sistema per la misura del movimento mocap 3D (simile a quello utilizzato nei film di animazione), e un sistema per la misura della lunghezza del passo e la frequenza degli appoggi.
Le pedane di forza sono strumenti fondamentali per misurare le forze scambiate dall’atleta con il terreno durante la corsa: il loro studio e ottimizzazione è fondamentale per ottenere alte prestazioni in condizioni di sicurezza. Questa informazione deve essere integrata dalla conoscenza di come l’atleta muove il proprio corpo, a quale velocità e con quale livello di coordinazione, tutte informazioni misurabili attraverso gli altri strumenti di misura.
Ad integrazione di queste tecnologie, il team di Olympia ha anche realizzato dei sistemi indossabili per la misura delle forze nelle sezioni di pista dove non siano presenti le pedane, e software che, combinati a speciali sensori inerziali, consentono di monitorare l’attività dell’atleta per molti mesi durante gli allenamenti e le competizioni. Inoltre, il team contribuisce attivamente alla definizione di linee di best practice e allo sviluppo di nuove norme internazionali per il test di invasature e tecnologie protesiche per lo sport, in collaborazione con American Orthotic and Prosthetic Association (Aopa) e l’International Organization for Standardization (Iso).
Le sollecitazioni registrate su atleti e protesi durante le prove nella pista sensorizzata sono utilizzate per la prova statica ed a fatica di piedi e invasi protesici con le attrezzature sviluppate presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università, allo scopo di definire metodi standard per assicurare la sicurezza di atleti nella corsa e nel salto in lungo.
La nuova pista sensorizzata e gli strumenti sviluppati sono già a disposizione degli atleti della nostra nazionale paralimpica a supporto della preparazione delle Olimpiadi del 2024 a Parigi. Ma sono anche una risorsa unica per la promozione dell’atletica a tutti i livelli e la ricerca a servizio dello sport e dell’inclusione sociale.