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Il paradosso dell’educazione motoria: via al concorso per nuovi docenti, ma in tre scuole su cinque manca una palestra


Scuole senza palestre

Sono quasi 2000 i candidati che stanno per affrontare il concorso per diventare docenti di educazione motoria e insegnare nelle scuole primarie. Peccato che in tre istituti  su cinque non ci sia una palestra a disposizione degli studenti. In Calabria e Sicilia si tocca l’80%.


A breve migliaia di candidati affronteranno le prove del concorso che permetterà loro di diventare docenti di educazione motoria e insegnare nelle scuole primarie. Scuole che in molti, troppi casi, non sono dotate di una palestra. Tuttoscuola fa il punto della situazione analizzando i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica. In Calabria e in Sicilia l’80% delle scuole primarie sono prive di palestra.

Approvato all’unanimità dal Senato il ddl per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e per l’istituzione dei nuovi giochi della gioventù.
“Un provvedimento meritorio e lungamente atteso che non cancella, però, un problema strutturale che tocca soprattutto gli alunni più piccoli – afferma Tuttoscuola -. Sono infatti in arrivo i docenti di educazione motoria alla scuola primaria, ma molti di loro non troveranno una palestra in cui insegnare. Partito il concorso per assumere 1.740 insegnanti di educazione motoria nella scuola primaria, in questi giorni altrettanti supplenti stanno infatti svolgendo attività per la prima volta anche nelle quarte classi, oltre che nelle quinte, come l’anno scorso. Ma dove svolgono la loro attività? In quali palestre o strutture sportive?”.

Tuttoscuola ha esaminato la situazione dei 12.493 edifici scolastici che ospitano scuole primarie e censiti nell’anagrafe aggiornata dell’edilizia scolastica e, tra i diversi gap che segnano l’inizio di questo nuovo anno scolastico, purtroppo si aggiunge anche la mancanza di palestre.
Secondo l’analisi di Tuttoscuola, dunque, il 41,9% degli edifici esaminati (esattamente 5.219) dispone di palestra: praticamente ne sono dotati 2 edifici ogni 5, con la conseguenza che 3 edifici su 5 (58,1%, pari a 7.230) ne sono privi.

In Puglia è dotato di palestra il 62,1% degli edifici scolastici che ospitano scuole primarie; in Liguria il 58,1%, in Toscana il 55,4%, in Lombardia il 50,8%, in Sardegna il 50%, in Veneto il 48,5% e in Molise il 42,6%. Nelle restanti regioni la percentuale di edifici scolastici con percentuali di palestre presenti è sotto la media nazionale del 41,9%.
In fondo a questa non invidiabile graduatoria di edifici dotati di palestra vi sono quelli della Calabria e della Sicilia rispettivamente con il 18,8% e il 22,6%. Per loro il rovescio della medaglia corrisponde alla mancanza di palestra nell’81,2% in Calabria e nel 77,4% in Sicilia.

“Alla luce di questi dati, è doverosa una domanda: dove svolgono educazione motoria gli scolari delle scuole primarie presenti nei 7.230 edifici scolastici privi di palestra? – si chiede in conclusione Tuttoscuola -. Alcuni potranno avvalersi di una struttura vicina utilizzata da una scuola secondaria o in un plesso scolastico distaccato. Ma tutti gli altri? Dovranno arrangiarsi e adattarsi a svolgere educazione motoria (due ore tutte le settimane) in locali di fortuna o in classe”.

Megan Rapinoe lascia la Nazionale Usa: icona del calcio femminile e bandiera della comunità Lgbtq+


Bandiera arcobaleno

A 38 anni, Megan Rapinoe, icona del calcio femminile mondiale, lascia la nazionale. Due volte campionessa del mondo, una volta Pallone d’oro, è stata protagonista anche fuori dal campo, con le sue battaglie in difesa dei diritti della comunità Lgbtq+ e sulla questione del gender gap.


Si conclude così la storia di Megan Rapinoe con la maglia Usa, con la vittoria sul Sud Africa in amichevole per 2-0. Uscita al 54′, alla campionessa è stata tributata una standing ovation da tutto lo stadio di Chicago, lì dove la sua carriera era partita nel 2009. Non verrà ricordata solo per il calcio: bandiera della comunità Lgbtq+, a lungo si è battuta per affrontare la questione del gender gap, in campo e fuori.

Ma certamente non si può lasciare da parte il calcio quando si parla di Rapinoe, lei che – tra le tante altre cose – ha vinto il Mondiale due volte: Canada 2015 e Francia 2019. È stato quest’ultimo l’anno del suo “prime”, che gli valse Scarpa e Pallone d’Oro della competizione iridata, il titolo di Best Fifa Women’s Player e anche il Pallone d’Oro femminile.
E proprio il 2019 fu l’anno di una delle sue prese di posizione più famose, quando rifiutò da campionessa del mondo la visita alla Casa Bianca dell’allora presidente Donald Trump: “Non lotta per gli stessi diritti per cui noi ci battiamo”, disse. Dal canto suo, anche Trump non si era mai risparmiato negli attacchi alla centrocampista. Uno dei più pesanti in occasione dell’ultimo Mondiale, dopo l’uscita degli Usa agli ottavi contro la Svezia. Ai calci di rigore, l’errore di Rapinoe aveva contribuito alla disfatta, e Trump non aveva perso tempo a ironizzare: “Bel colpo Megan”. L’attacco si era poi allargato, arrivando a definire molte giocatrici “apertamente ostili all’America” e la sconfitta “emblematica di ciò che sta succedendo a questo grande Paese sotto il corrotto Joe Biden”.

Queste le parole con cui la capitana Usa ha detto addio alla maglia portata per 17 anni: “So di essere una giocatrice amata. E so che ho fatto molto per il gioco. Ma sentire e vedere questo riconoscimento da parte delle mie compagne di squadra, del nostro staff e certamente dei tifosi, che sono stati una parte così importante del nostro successo dentro e fuori dal campo, è stato davvero speciale”.

Al via la campagna “Rising Together”: promuovere lo sport per tutti attraverso il rugby


Rising Together

Al via la campagna che si rivolge a chi pratica sport e a chi lavora nell’educazione e nelle organizzazioni sportive, oltre che alle istituzioni, utilizzando il rugby come strumento per promuovere il diritto di accesso allo sport per ogni persona, indipendentemente da orientamento sessuale e identità di genere.


In occasione della Settimana europea dello sport 2023 parte la campagna Rising Together, in italiano “Più in alto insieme – Apri il tuo sport a tutti i generi e le sessualità”, nell’ambito del progetto EU SGS, Sport for all Genders and Sexualities, condotto in Italia da AiCS. La campagna si rivolge a chi pratica sport, a chi lavora nell’educazione, ai club, alle organizzazioni sportive, alle NGO, alle istituzioni, alla politica richiamando il diritto di accesso allo sport per ogni persona indipendentemente da orientamento sessuale e identità di genere.

Nonostante la recente depatologizzazione delle persone transgender da parte dell’OMS nel 2018 e le nuove linee guida del CIO del 2021, che hanno vietato l’obbligatorietà dei test ormonali, decisioni come quella della federazione internazionale di Scacchi di bandire le donne trans dalle competizioni femminili hanno fatto molto discutere.

Rising Together utilizza il Rugby come esempio, uno sport fisico spesso associato alla mascolinità, che evidenzia le differenze tra i giocatori per altezza e dimensioni. Queste differenze sono essenziali nel rugby, soprattutto in situazioni come il sollevamento della rimessa laterale, come mostrato nelle immagini della campagna. Nel Rugby, come in molti altri sport, corpi differenti sono un vantaggio, non un punto debole.

Il sessismo e l’omotransfobia sono ancora un problema nello sport: i dati della ricerca Outsport del 2019 hanno dimostrato l’impatto della discriminazione sugli atleti LGBTI, mentre i numeri relativi alle donne nella governance sportiva sono prossimi allo zero.

La campagna prevede azioni sui social media e la pubblicazione di 10 storie di atlete e atleti transgender, intersessuali e di persone loro “alleate” nello sport, in 4 lingue diverse. I risultati e le reazioni delle prime settimane saranno presentati il 9 e 10 novembre a Barcellona, insieme alla nuova ricerca della German Sport University di Colonia, durante il Forum internazionale dello sport amatoriale “Sport Impacts All”, organizzato da CSIT. La campagna proseguirà fino a settembre 2024.

Il Lecce si schiera dalla parte dello sport per tutti: atleti e atlete con disabilità in campo ad ogni pre-partita al Via del Mare


Uniti per lo sport

La squadra del Lecce si schiera dalla parte dello sport per tutti: nel pre-partita delle gare casalinghe di questa stagione, ospiterà le diverse attività sportive paralimpiche del territorio salentino per sensibilizzare i cittadini sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

Lo sport deve prima di tutto unire nei valori umani e anche nelle missioni a favore di chi necessita di strutture adeguate per il raggiungimento degli obiettivi. La società civile può fare molto per questo e il Lecce ha scelto di schierarsi dalla parte dei più fragili.
L’U.S. Lecce, infatti, attraverso un comunicato stampa ha fatto sapere che  promuove lo sport senza limiti aderendo al progetto proposto dall’associazione di volontariato “Anna e Walter” per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’abbattimento delle barriere architettoniche e delle barriere culturali.
La finalità dell’iniziativa, a sfondo sociale, è quella di fare informazione relativamente alle potenzialità che lo sport può fare emergere.
Queste le discipline sportive che si alterneranno ad ogni partita dei giallorossi in casa:
Bocce
Basket in carrozzina
Calcio non vedenti
Baskin
Handbike
Scherma
Calcio amputati
Calcio in carrozzina
Tennis da tavolo
Tennis in carrozzina
Calcio dipartimento disabilità mentali
Atletica leggera
Aikido

Parte domani la Settimana europea dello sport: centinaia di eventi in 40 Paesi sotto lo slogan “Be Active”


#BeActive

Parte domani l’edizione 2023 della Settimana europea dello sport, promossa da Commissione Europea, Sport e Salute e Dipartimento per lo sport. Il servizio di Elena Fiorani

La Settimana europea dello sport è il momento in cui tutta l’Europa è invitata ad unirsi attraverso il movimento, sotto lo slogan beactive. Ogni anno coinvolge milioni di persone tra cittadini, famiglie, bambini, adolescenti e atleti: l’edizione 2023 toccherà 40 Paesi, per sottolineare la centralità dello sport come elemento fondamentale nella crescita individuale, la salute e il benessere sociale.
Fino a sabato 30 settembre centinaia di eventi in tutta Europa, che spaziano dallo yoga al ciclismo, dal calcio al nuoto, grazie a cui ognuno potrà trovare l’attività giusta per alimentare il proprio benessere. Partecipazione, inclusione e innovazione sono le tematiche che caratterizzano questa edizione.


in occasione della Settimana dello sport AiCS lancia la campagna di sensibilizzazione #RisingTogether contro discriminazioni di genere e omotransfobia nello sport, nata nell’ambito del progetto europeo Sgs – Sport for all genders and sexualities. Il lancio segue il percorso di Outsport, altro piano sociale europeo condotto in Italia sempre da AiCS, che ha portato alla costruzione di un manuale di buone pratiche di formazione per allenatori e tecnici sportivi volto a creare ambienti sportivi più inclusivi. Chi abbraccia la campagna Sgs o il “metodo Outsport” si fa garante di luoghi sportivi antidiscriminatori. Sempre dal 23 al 30 settembre, l’Associazione italiana cultura sport ha intensificato i corsi gratuiti sportivi per under 14, over 60, e nei comuni più periferici del Paese nell’ambito dei piani nazionali di sport sociale finanziati in collaborazione con Sport e Salute: in tutto, per la Settimana europea dello sport, i corsi garantiti saranno oltre 200 in 37 città diverse.

L’Uisp ha inserito nelle iniziative per la Settimana BeActive la Rassegna nazionale di calcio dei centri di salute mentale, Matti per il calcio, giunta alla XV edizione, che si terrà dal 23 al 30 settembre a Rimini. Nel programma #BeActive è inserita anche “Summerbasket” a Roma, dal 29 settembre al 1 ottobre, Festa della Pallacanestro promossa da Uisp ed Ecopneus nell’impianto Fulvio Bernardini. Tre giorni di sport per tutti, sostenibilità ambientale, basket in carrozzina.

Lo sport entra nella Costituzione italiana: approvata all’unanimità la modifica dell’articolo 33


Momento storico

Lo sport entra nella Costituzione italiana: approvata all’unanimità la proposta di legge riguardante la modifica dell’articolo 33. Il servizio di Elena Fiorani.

“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”: ecco il comma che è stato aggiunto all’articolo 33. Soddisfazione è stata espressa dal mondo della promozione sociale e sportiva insieme all’auspicio di rendere concreto il diritto allo sport per tutti con più incisive politiche pubbliche e un riequilibrio delle risorse da destinare allo sport di base rispetto allo sport di vertice.
Affinchè una nuova cultura sportiva e motoria possa davvero contribuire a promuovere una società più inclusiva e sostenibile. Per sviluppare quella dimensione europea dello sport sociale sancita ormai da molti anni dall’Unione Europea.

Lo sport entra nella Costituzione italiana. Con un voto all’unanimità (312 voti favorevoli su 312) ieri, 20 settembre, la Camera dei Deputati ha modificato l’articolo 33 dell’atto normativo fondamentale del nostro Paese – quello in cui si parla di cultura e libertà di insegnamento – inserendo la formula: «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme». Un passo importantissimo. Il commento delle associazioni


CSI: 

“La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”. Le parole sono importanti. E così finalmente lo sport è entrato nella Costituzione, dichiara Vittorio Bosio, presidente del Centro sportivo italiano, che è stato anche audito in commissione al Senato sullo sport in Costituzione. «Meglio ancora il fatto che si parli di attività sportiva, nell’articolo 33 della Costituzione della Repubblica. Quasi a dare un’evidenza maggiore alla pratica sportiva diffusa, che allo sport verticistico e di prestazione. Finalmente direi: un cambio di rotta epocale, con l’avvenuta conquista di una vera dignità da parte dell’attività sportiva, così importante nella vita di tutti i giorni e nelle dinamiche sociali, economiche, e sanitarie. Come Centro Sportivo Italiano siamo soddisfatti e ancora più pronti a servire ogni atleta del nostro Paese. Sembrerebbe infatti scontato, ma, purtroppo, sono molti, ancora troppi, coloro a cui l’accesso allo sport è impedito».


AiCS: Lo Sport entra in Costituzione: voto unanime della Camera. Molea (AiCS): “E’ politica pubblica”

La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità l’ingresso della parola “attività sportive” all’articolo 33 della Costituzione, con 312 voti favorevoli su 312 votanti. La modifica è così Legge e l’espressione entra ufficialmente nella Carta dello Stato. Il cambiamento era già stato votato due volte dal Senato e il secondo passaggio a Montecitorio è stato l’ultimo del percorso previsto per interventi sulla Carta Costituzionale.

Tanti concetti sintetizzati in 2 righe appena – ha commentato il presidente di AiCS Bruno Molea -. Si ‘riconosce’ il valore dell’attività sportiva come una virtù pre-esistente. La si riconosce nel suo ruolo ‘educativo’ al pari della scuola, ‘sociale’ al pari di altre politiche sociali, di ‘promozione del benessere’ psichico e fisico, quale strumento di prevenzione, di cura, di risparmio dei costi sanitari. Dunque, lo sport – in tutte le sue forme, quindi implicando quello sociale, di base, di formazione – riconosciuto al pari di altre agenzie educative, sociali, di promozione della salute. E allo stesso modo, dunque, vien da sé che venga trattato come politica pubblica, al pari di scuola, sanità, politiche sociali”.

“Il cambiamento che oggi ha fatto segnare il voto alla Camera è epocale – aggiunge Molea – e apre le porte a una rivoluzione nella quale gli enti di promozione sportiva e sociale, protagonisti nel garantire ai territori anche periferici lo sport per tutti, possono dare tanto in termini di offerta sportiva e di capacità di farsi strumento di garanzia del diritto allo sport”.

UISP: L’attività sportiva entra in Costituzione: ora diventi un vero diritto

 

Tiziano Pesce, Uisp: “Auspichiamo un diritto di cittadinanza di matrice europea. Che lo sport di base e di vertice possano avere stesso peso e stessi sostegni”

L’aula della Camera ha approvato (321 voti favorevoli e nessun contrario) in quarta deliberazione e in via definitiva la proposta di legge costituzionale di modifica all’articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva: “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.

“L’utilizzo del verbo “riconosce” richiama la formula linguistica dell’articolo 2 della Carta – dice Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – lasciando trasparire la visione dell’attività sportiva come realtà ‘pre-esistente’, in qualche modo ‘pre-giuridica’, di cui la Repubblica è chiamata a prenderne atto, dedicandole contemporaneamente tutela e promozione. Bene. E’ ragionevole ritenere allora che da oggi si possa parlare di un vero e proprio diritto allo sport costituzionalmente tutelato”.

Un momento storico, che evidenzia quanto l’interesse della persona a svolgere attività sportiva sia sancito come diritto inviolabile della persona. È quello che l’Uisp, di fatto, ha sempre chiesto in questi suoi primi settatancinque anni di vita, lungo un percorso che, come ci piace dire, è partito nel 1948 ed sempre andato a braccetto proprio con la Costituzione”.

“Il Parlamento e il Governo lavorino allora, con rinnovato impegno, affinché una nuova cultura sportiva e motoria possa davvero contribuire a promuovere una società sempre più inclusiva e sostenibile, creando finalmente, a cascata, le condizioni normative e di risorse disponibili per sviluppare quella dimensione europea dello sport sociale sancita ormai da molti anni dall’Unione Europea. A ciò siano chiamati anche tutti gli enti costitutivi della stessa Repubblica, le Regioni, le Province, le Città metropolitane, i Comuni”.

“Da oggi si alzi l’attenzione verso lo sport di base. Auspico che possano avere lo stesso valore, la stessa visibilità, gli stessi sostegni, sia lo sport di vertice, che seleziona per le medaglie, che lo sport sociale, quello slegato da ogni aspetto competitivo, quello dell’attività motoria, del gioco, della socializzazione, senza differenze!”.

“Che possano avere la stessa rappresentanza le Federazioni sportive nazionali quanto gli Enti di promozione sportiva! Che a partire dalla prossima Legge di Bilancio si possano trovare le coerenti ricadute alla modifica costituzionale oggi approvata!”

 

AMESCI: Tutela sport, Borrelli (Fondazione Amesci): “Oggi la nostra Costituzione è ancora più inclusiva ed equa”

“Dopo 14 anni dalla prima proposta di legge e a distanza di 75 anni dalla sua nascita la Costituzione italiana diventa ancora più inclusiva ed equa grazie alla riforma che introduce la tutela dello sport e ne riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico” così il presidente della Fondazione Amesci, Enrico Maria Borrelli commenta l’approvazione all’unanimità alla Camera dei deputati della modifica all’art. 33 della Costituzione.

“Per gli italiani, soprattutto per i giovani, questo rappresenta un momento storico. Lo sport è lo strumento più equo di inclusione e crescita dell’individuo e delle comunità e rappresenta una ‘terza agenzia educativa’, dopo la famiglia e la scuola quale palestra di vita e di valori dove i ragazzi imparano a rispettare le regole, a relazionarsi, facendo squadra per raggiungere un obiettivo comune” afferma il presidente Borrelli.

La Fondazione Amesci crede nello sport come strumento di formazione ed empowerment e lavora per la promozione e la diffusione della pratica sportiva tra i giovani Nell’ultima ‘Universiade di Napoli’, l’evento internazionale che ha portato delegazioni sportive universitarie di tutto il mondo nella città partenopea, siamo stati in campo per selezionare tra oltre 12.000 candidati i 6000 giovani volontari che abbiamo coinvolto, formato e coordinato lungo un’entusiasmante esperienza di volontariato in ambito sportivo. Ma non solo. Dal 2005 ad oggi, con i progetti di Servizio Civile Universale abbiamo coinvolto 797 giovani che hanno dedicato più di 1.115.000 ore ad attività di sensibilizzazione sul valore educativo dello sport.

“Con l’ingresso dello sport in Costituzione si cristallizza formalmente il binomio educazione e sport” aggiunge Borrelli. “Voglio ringraziare il Parlamento ed il Ministro per lo Sport ed i Giovani, Andrea Abodi, per questo traguardo epocale e per il suo annunciato impegno a rendere lo sport accessibile a tutti. Per farlo servono forti alleanze tra istituzioni, terzo settore e società civile. La Fondazione Amesci è pronta a collaborare con le Istituzioni per rendere il riconoscimento costituzionale di questo valore, un diritto per tutti” conclude il presidente Borrelli.

Le città si sfidano a colpi di pedali: è il giorno del Giretto d’Italia


Giretto d’Italia

Oggi è la giornata del Campionato urbano della ciclabilità, una sfida tra città a colpi di pedali, organizzata da Legambiente con il sostegno di Euromobility. L’iniziativa coinvolge i cittadini promuovendo gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola in bici.

Cos’è il Giretto d’Italia?
È una proposta indirizzata ai comuni italiani, ai Mobility Manager di enti e imprese, alle associazioni e a tutti i cittadini interessati. Il Giretto è una gara tra città tesa a promuovere gli spostamenti casa-lavoro e/o casa-scuola effettuati in bici o con l’utilizzo di altri mezzi di micromobilità elettrica (monopattini elettrici, monowheel, E-bike, motorini elettrici, hoverboard, segway).  Per partecipare basta recarsi al lavoro o a scuola utilizzando uno dei mezzi sopra indicati, passando in uno dei check point previsti in tutte le città d’Italia che hanno aderito al Giretto nella fascia oraria dedicata al monitoraggio (2 ore a scelta nella fascia oraria compresa tra le 7.00 e le 10.00 del mattino ).
Sarà vincitrice della sfida la città che totalizzerà, nel periodo di monitoraggio, il maggior numero di spostamenti, e quindi di passaggi, effettuati con mezzi di mobilità sostenibile alternativi.

Dove si svolge? 
Beinasco (TO), Bologna, Campobasso, Carpi (MO), Chiavari (GE), Fano (PU), Genova, Jesi (AN), L’Aquila, Milano, Modena, Monza, Napoli, Novara, Parma, Pavia, Pesaro, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Torino, Trento, Udine. (Elenco provvisorio le adesioni sono aperte fino al 15 settembre).

È ripartito il CardioBreast Dragon Boat Festival: quanto è importante la prevenzione cardiovascolare primaria


DragonBoat Festival

E’ ripartita l’iniziativa per sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza della prevenzione cardiovascolare primaria e per illustrare i benefici di uno sport come il Dragon Boat, attività aerobica a bassa intensità e di lunga durata, anche per le donne operate di tumore al seno.

Il CardioBreast Dragon Boat Festival ha preso il largo da Trevignano Romano (RM) per fare tappa il 23 settembre a Peschiera del Garda (VR) per passare l’8 ottobre a Collesalvetti (LI) e terminare a Bari (BA) il 14 ottobre. In ognuna delle giornate, il pubblico potrà assistere alla gara amichevole di due squadre Dragon Boat femminili costituite da donne operate di tumore al seno che, al termine dell’esibizione, condivideranno le loro esperienze di vita e sportive. Per tutta la durata della manifestazione, dalle 11 alle 15, un camper Incr sarà a disposizione degli spettatori per screening cardiologici gratuiti, con controlli della funzionalità cardiaca, elettrocardiogramma, monitoraggio pressorio e controllo del quadro lipidico.

“Le malattie cardiovascolari e le neoplasie  – afferma il professor Francesco Fedele, presidente dell’Inrc – causano circa i due terzi di tutti i decessi a livello mondiale e condividono spesso gli stessi fattori di rischio, allo stesso tempo sappiamo che la pratica regolare di attività fisica porta a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari del 40-50%, riducendo inoltre il rischio di diabete mellito e ipertensione arteriosa.Tutte evidenze che l’anno scorso hanno ispirato questo progetto che ha avuto grande risonanza e partecipazione. Un successo – aggiunge – che in questa edizione si arricchisce di nuovi partner e ulteriori tappe, consentendoci di ampliare l’attività di promozione della prevenzione attraverso i controlli periodici e i corretti stili di vita”.

Nato in Cina, il Dragon Boat  è uno sport che si pratica su imbarcazioni particolari che a poppa e prua ricordano le sembianze di un Drago e possono ospitare fino a 20 atleti. La ricerca scientifica ha dimostrato che questa disciplina è di particolare beneficio per le donne che hanno subito una mastectomia. “Negli ultimi vent’ anni – osserva Antonio De Lucia, psicologo-psicoterapeuta e presidente della Federazione italiana DragonBoat – sono nate centinaia di squadre di Breast Cancer Survivors e la Federazione è sempre al fianco di queste atlete e donne straordinarie, supportandole sia negli eventi agonistici che in quelli divulgativi” che aiutano “la loro ripresa e rinascita, non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico e sociale, grazie al lavoro di squadra e alla solidarietà tra i membri del team”.

Lo studio degli effetti della pratica di questo sport sulle pazienti oncologiche ha dimostrato che il movimento della pagaiata promuove il rilascio delle miochine che modulano la risposta infiammatoria sistemica, inibendo la necrosi tumorale e limitando la formazione del linfedema. Questo processo attenua significativamente alcuni sintomi, riduce la sensazione di fatica nello svolgimento delle attività quotidiane e aiuta nel complesso la qualità della vita delle pazienti, migliorando la loro salute psicofisica.
“La diagnosi precoce e i grandi progressi della scienza nelle terapie antitumorali – ricorda Flori Degrassi, presidente Andos – oggi consentono una consistente percentuale di guarigioni o di sopravvivenza, ma lo sforzo di aumentare il tempo di vita deve procedere di pari passo con l’impegno a migliorare la qualità della vita di queste pazienti, con quello che dovrebbe essere un approccio olistico alla cura, che si occupi anche del loro benessere psicologico, della riabilitazione e della socialità”.

L’attività fisica svolge un ruolo chiave anche nella prevenzione cardiovascolare. Attività aerobiche come il Dragon Boat, a bassa intensità e di lunga durata, sono particolarmente indicate per migliorare la funzionalità cardiaca, della circolazione sanguigna, del sistema respiratorio, metabolico e dell’umore. “Siamo entusiasti di unirci a questo progetto di sensibilizzazione di così ampio respiro – chiosa Emanuela Folco, presidente della Fondazione italiana per il cuore – Non ci stancheremo mai di ribadire che la prevenzione cardiovascolare primaria, che comprende controlli periodici e uno stile di vita salutare, è la nostra prima difesa, e la corretta informazione resta uno strumento imprescindibile”.