Archivi categoria: Sport

Iran, donne e diritti: un gruppo di sportivi chiede alla Fifa l’esclusione da Qatar 2022


Cartellino rosso

Un gruppo di calciatori e sportivi iraniani ha fatto una richiesta formale alla Fifa per chiedere l’esclusione della nazionale del Paese asiatico da Qatar 2022. Nella lettera si legge: “La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione a un Paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti e i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari”.

Secondo la BBC un gruppo di giocatori dell’Iran, insieme ad altre personalità legate allo sport del Paese, si è rivolto al massimo organismo calcistico mondiale affermando che “la neutralità da parte della FIFA non è un’opzione”, riferendosi alle violenze sulle donne dopo le proteste e al divieto di ingresso negli stadi.

La lettera alla Fifa prosegue dicendo che: “La brutalità e la belligeranza dell’Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, richiedendo un dissociarsi fermo e inequivocabile da mondo dello sport e del calcio. Alle donne è impedito di entrare negli stadi all’interno del paese e sono sistematicamente escluse dall’ecosistema calcistico dell’Iran, fatto in netto contrasto con i valori e gli statuti della FIFA”.

“Se alle donne non è permesso entrare negli stadi e la Federazione iraniana semplicemente segue e asseconda le linee guida del governo, questa non può essere vista come organizzazione indipendente e libera da ogni forma di influenza. E questa è una violazione dell’articolo 19 dello statuto della FIFA. Il Fifa Council può e deve immediatamente sospendere l’Iran. La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione a un Paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti e i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari”.

 

 

“Sport, media e società da Italia 1982 a oggi”: domani il convegno presso l’Università di Bologna


Sport e media

Se ne parlerà domani all’Università di Bologna, durante il convegno Storie “mondiali”: sport, media e società da Italia 1982 a oggi, ripercorrendo l’itinerario del calcio “nazionale” come grande narrazione della tarda modernità. La riflessione prenderà le mosse dal mitico Mundial del 1982.

La riflessione prenderà le mosse dal mitico Mundial del 1982 che, secondo le parole di Umberto Eco, fece sì che in una notte di luglio all’Italia “si riattaccasse la pelle” dopo gli anni di piombo.
La giornata di lavoro, aperta a tutti gli interessati, sarà dedicata alla memoria del giornalista Stefano Martelli che, al rapporto fra sport e media aveva per molti anni dedicato lavoro, passione e intuizioni scientifiche. Nel 2013 partecipò alla realizzazione del primo manuale di
produzione in lingua italiana dedicato specificamente alla sociologia dello sport.

La scalatrice iraniana Elnaz Rekabi rischia il carcere: ha gareggiato senza hijab ai Campionati asiatici


Una scalata verso la libertà

Secondo il sito IranWire, Elnaz Rekabi, l’atleta iraniana che ha partecipato senza hijab alla competizione di arrampicata ai Campionati asiatici di Seul, sarà trasferita nella famigerata prigione di Evin a Teheran. Dalle ultime stime sono 215, tra cui 27 minorenni, le persone che hanno perso la vita dall’inizio delle proteste.

Secondo IranWire, Reza Zarei, il capo della Federazione di arrampicata iraniana, ha ingannato l’atleta conducendola dall’albergo di Seul all’ambasciata iraniana dopo aver ricevuto ordini dal presidente del Comitato olimpico iraniano Mohammad Khosravivafa. Khosravivafa avrebbe agito su input del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane.

La smentita dell’ambasciata iraniana a Seul: “Elnaz Rekabi è partita da Seoul per l’Iran alle prime ore del 18 ottobre 2022 insieme ad altri componenti della squadra. L’ambasciata della Repubblica Islamica d’Iran in Corea del Sud smentisce categoricamente tutte le notizie false e la disinformazione riguardo Elnaz Rekabi”. È quanto si legge invece in un tweet dell’ambasciata iraniana a Seul, dopo le notizie diffuse da IranWire sul caso della climber iraniana.

Tra i primi a dare notizia della scomparsa nelle ultime ore della campionessa iraniana era stata la Bbc citando fonti a lei vicine che hanno detto di non riuscire a contattarla dalla sera del 17 ottobre. Per avere conferme, l’emittente inglese ha anche contattato il Garden Seul Hotel, dove alloggiava il team iraniano, che secondo il programma iniziale della trasferta avrebbe dovuto rientrare in Iran il 19 ottobre.

Sempre secondo IranWire, sito realizzato da giornalisti dissidenti del regime islamista in vigore in Iran, le Guardie rivoluzionarie islamiche avrebbero anche arrestato Davud Rekabi, fratello di Elnaz, per usarlo come ostaggio.

Secondo le ultime stime, sono 215, tra cui27 minorenni, le persone che hanno perso la vita dall’inizio delle proteste antigovernative in Iran. Lo rende noto l’ong Iran Human Rights, con sede a Oslo, fornendo un bilancio della dura repressione delle proteste esplose dopo la morte di Mahsa Amini, la ragazza di 22 anni deceduta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale a Teheran con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo islamico. Per la stessa ragione la polizia iraniana ha anche arrestato 880 rivoltosi nella provincia settentrionale di Gilan. Lo ha reso noto Hossein Hassanpour, vice comandante delle forze di polizia della provincia, citato dall’agenzia di stampa Tasnim.

Razzismo nello sport: due denunce in due giorni, insulti a Paola Egonu e Zaynab Dosso


A lezione di ignoranza

In due giorni due nuove denunce di episodi razzisti nel mondo dello sport italiano: allo sfogo della pallavolista Paola Egonu per gli attacchi sui social dopo sconfitta nella semifinale dei Mondiali, si aggiunge la notizia della velocista Zaynab Dosso, terza agli Europei, offesa per il colore della pelle in un bar di Roma.

Insulti razzisti non solo alla pallavolista Paola Egonu, ma anche a Zaynab Dosso, velocista azzurra, bronzo con la 4×100 agli Europei di Monaco di Baviera, italiana, genitori della Costa d’Avorio: “Mi hanno detto put****a straniera, sporca negra. Torna al tuo Paese. Nessuno mi ha difeso. Questa storia mi ha stravolto, ho il cuore spezzato, mi sento violata”. La fortissima atleta azzurra l’ha confessato attraverso i social e poi in una intervista rilasciata a La Stampa. Tutto è avvenuto in un locale di Roma Nord, mentre insieme alla sorella e alle amiche festeggiava l’ingresso in una nuova casa.

Una donna prima le ha chiesto dei soldi, poi l’ha aggredita verbalmente. La denuncia arriva proprio dopo lo sfogo di Paola Egonu per gli insulti ricevuti sui social dopo la semifinale di pallavolo in Olanda. “Siamo state aggredite senza alcun motivo – spiega ancora Dosso – Siamo state gentili, non avevamo monete e basta. La donna si è messa a bisbigliare crudeltà e quando le ho chiesto di ripetere, l’ha fatto a voce alta in mezzo ai tavoli. Il locale era affollato, tutti hanno sentito, nessuno ha reagito. Una mia amica si è messa a piangere e qualcuno ha sottolineato che non era accaduto niente. Altri, invece, sfottevano anche”.

È partito Biking Life: il progetto di “educazione alla bicicletta” nel Pisano


Biking Life

È partito ieri in provincia di Pisa il progetto di “educazione alla bicicletta” che ha l’obiettivo di condividere un nuovo approccio globale alle due ruote come mezzo di trasporto, di esplorazione del territorio e strumento allenante. Due gli appuntamenti mensili per promuovere formazione collettiva teorica e pratica sul territorio.

Biking Life è il nuovo progetto sportivo Arcadia che è fratello gemello, per il suo approccio metodologico, di WALKING-LIFE ®. L’obiettivo è quello di portare a pedalare ed insegnare ad andare in bicicletta consapevolmente con incontri programmati con Professionisti del Settore.

Oltre al patrocinio del Comune di Pisa vede la preziosa collaborazione con La Belle Equipe, e nasce da un’idea di Francesco Simone, Allenatore e Coach di Walking Life, coadiuvato da Alberto di Sarli, che vede l’uso della Bike in modo consapevole e dinamico.

Biking Life è un progetto di “educazione alla bicicletta” in tutte le sue declinazioni ed ha l’obiettivo di condividere un nuovo approccio globale alla bicicletta come mezzo di trasporto, mezzo di esplorazione del territorio e strumento allenante attraverso 2 appuntamenti mensili in un crescendo di formazione collettiva teorica e pratica sul territorio.

I percorsi proposti sono tutti di facile-media difficoltà. Sono accessibili a tutti coloro che hanno già un’esperienza anche minima con l’uso della bicicletta, sia da città che mountain-bike o bici da corsa.

I percorsi sono tutti nel territorio di Pisa città e zone limitrofe con esplorazione di molteplici ambienti naturali come mare, campagna, macchia mediterranea e lungofiume.

La collaborazione con l’a.s.d. La Belle Equipe nasce grazie al ruolo che l’associazione gioca nel promuovere e sviluppare la pratica e la cultura del ciclismo a partire dall’identificare l’omonimo negozio nel centro storico di Pisa come punto di ritrovo ed assistenza per i ciclisti e dove poter proporre e partecipare in maniera organizzata alle iniziative. La collaborazione dunque funge da supporto per i soci e gli atleti che seguiranno gli appuntamenti di Biking Life per quanto riguarda il noleggio, l’assistenza tecnica e l’acquisto delle bici prevedendo una scontistica per la convenzione in essere.

Sport e disabilità: il Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026 lancia Adaptive Winter Sport


Adaptive Winter Sport

E’ il progetto lanciato dal Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026 per promuovere le discipline paralimpiche e dare a persone con disabilità la possibilità di fare pratica sportiva. L’obiettivo è avvicinare ragazzi e famiglie alle attività.

Il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026 ha presentato al Festival della Cultura Paralimpica di Milano il progetto Adaptive Winter Sport per promuovere gli sport paralimpici e dare a persone con disabilità la possibilità di fare pratica sportiva.

“Vogliamo portare tutte le persone con disabilità a praticare sport. Il progetto nasce già nel periodo della candidatura. Era già chiaro che dovevamo fare progetti con le istituzioni per lasciare un’eredità al Paese dopo i giochi olimpici e paralimpici», racconta Diana Bianchedi, Games Project Director di Milano Cortina 2026. Due ori olimpici e 5 mondiali nella scherma, medico e dirigente sportiva, sa bene che le Olimpiadi e le paralimpiadi sono quello che lasciano.

Il punto di partenza? La formazione. «Attualmente su 10 persone con disabilità, 8 rischiano di non fare attività fisica. Il nostro compito non è quello di cercare e formare campioni, ma di avvicinare ragazzi e famiglie allo sport, non solo quello invernale. Si parte dal censimento delle strutture di sport del ghiaccio e della neve, ma anche da materiali e tecnici.  Abbiamo preso accordi con le due federazioni, quella degli sport del ghiaccio e quella degli sport invernali, per fare corsi di formazione per vecchi e nuovi tecnici».

Il primo appuntamento sono i camp, tre sulla neve e uno sul ghiaccio, in questo inverno, dove vengono ospitate famiglie e ragazzi per imparare ad amare lo sport. Nel 2026 i camp saranno 14 in tutta Italia. «L’accoglienza è fondamentale. Per questo bisogna formare nuove professionalità proponendo moduli in scuole e università, e creare vera accessibilità nelle strutture».

La conoscenza che noi abbiamo oggi del mondo paralimpico estivo viene dalla grande visibilità che hanno avuto i giochi da Londra 2012 e dalle storie che abbiamo amato e conosciuto. La strada da seguire è questa, ma in Italia qualcosa di importante si è già fatto. Spiega Diana Bianchedi: «La grande vittoria del mondo paralimpico nel nostro paese è stato usare le stesse federazioni per atleti olimpici e paralimpici. Nella palestra dove va mia figlia ci sono due sedie e lei si può allenare anche con gli atleti paralimpici. Si crea così un meccanismo di inclusione molto naturale. I ragazzi crescono nello stesso movimento: è uno sport solo e la chiave è il tecnico che se è lo stesso crea un sistema di unione».

Come da dettame olimpico si parte sempre da quello che c’è sul territorio e si crea quello che serve in quanto a strutture e non solo. «La legacy che vogliamo lasciare è prima di tutto quella di inclusione e uguaglianza: se ora sono 8 su 10 le persone disabili, saremmo contenti se fra quattro anni saranno 6 su 10».

Milano vince l’edizione 2022 di “Giretto d’Italia”: la gara di mobilità sostenibile promossa da Legambiente


Milano campione di ciclabilità

Il capoluogo lombardo vince l’edizione 2022 di “Giretto d’Italia”, la gara di mobilità sostenibile promossa da Legambiente. Oltre 61mila i cittadini che in 36 Comuni hanno aderito al campionato andando a lavoro e a scuola in bici o con nuovi mezzi di micromobilità sostenibile. Sul podio anche Padova e Piacenza.

La mobilità sostenibile si consolida e diviene un’alternativa sempre di più praticata anche nelle grandi città.  È, infatti, Milano la maglia rosa della dodicesima edizione del Giretto d’Italia – bike to work 2022, il campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato da Legambiente, Euromobility e in collaborazione con 36 amministrazioni comunali aderenti all’iniziativa e altri 4 monitoraggi effettuati da volontari in altre città non aderenti formalmente all’evento (Moncalieri (TO), Pistoia, Reggio Calabria e Rivoli (TO)). Sono stati in tutto oltre 300 (334) i check point in cui sono stati effettuati i rilevamenti, tra questi 57 tra Università o scuole e 39 aziende piccole e grandi. A totalizzare il maggior numero di spostamenti sostenibili casa-scuola e casa-lavoro in sella alla bicicletta o a bordo di mezzi alternativi di micromobilità elettrica è stato il capoluogo lombardo, seguito dalle ormai habitué Padova, Piacenza, Pesaro e Reggio Emilia. Ma si evidenziano finalmente buone performance anche a Torino, Napoli e Palermo. Il conteggio degli spostamenti, causa maltempo in alcune delle città coinvolte, è stato effettuato in diverse date tra il 16 e il 29 settembre (nell’arco di due ore scelte da ciascun Comune nella fascia 7.00-10.00) tramite appositi check-point allestiti nelle immediate vicinanze di aziende pubbliche e private, scuole, asl e università. In totale sono transitati dai 334 varchi a bordo di mezzi sostenibili oltre 61mila (61.580) tra lavoratori e studenti (erano 38.572 ma su 26 città lo scorso anno). Sono stati 56.058 i passaggi delle sole bici e 5.861 quelli di mezzi sostenibili (monopattini, e-bike o altro), furono 35.037 i passaggi di biciclette e 3.204 quelli relativi agli altri mezzi di micromobilità elettrica lo scorso anno (sempre però su 26 città).

La classifica delle città per numero assoluto di spostamenti sostenibili vede in testa Milano con 6.020 mezzi (bici e altri mezzi sostenibili), Padova con 5.703, Piacenza con 5.017, Pesaro con 4.307, Reggio Emilia con 3.320 poi Verona (3.217), Torino (3.005), Bolzano (2.899), Treviso (2.845), Ravenna (2.683), Palermo (2.457), Fano (PU) (2.432), Cuneo (2.270), Parma (2.151), Trento (1.783), Pavia (1.582), Pisa (1.258), Monza (1.235), Novara (1.189), Carpi (MO) (952), Roma (793), Napoli (688), Genova (647), Bologna (642), Chiavari (GE) (588), Udine (523), Ferrara (351), Jesi (AN) (298), Modena (265), Beinasco (TO) (254), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (138), L’Aquila (88), Pistoia (45), Alessandria (44), Aosta (30), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).

“Anche quest’anno il Giretto d’Italia ha registrato una grande partecipazione di lavoratori e studenti che hanno scelto mezzi di mobilità sostenibile per spostarsi in città: tra loro crescono, in particolare, quanti vanno a scuola, in azienda o all’università a bordo di e-bike e monopattini elettrici. Al contempo, nonostante l’incremento nell’uso di mezzi di trasporto sostenibili osservato in piena emergenza pandemica, il ricorso all’auto privata è purtroppo tornato sostanzialmente ai livelli pre-Covid – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Per rendere la mobilità sostenibile una sicura ed efficace alternativa all’auto nel quotidiano, occorre ripensare gli spazi urbani garantendo percorsi dedicati, investire sulla mobilità leggera, mettere a norma il bike to work e incentivarlo”.

Circolazione dei mezzi sostenibili a mobilità elettrica: L’edizione 2022 rileva un evidente aumento del loro utilizzo pressochè ovunque. Sul podio delle città dove circolano più mezzi sostenibili (e-bike, monopattini, segway, ecc.) troviamo infatti parecchie sorprese che sembrano testimoniare come, soprattutto nelle aree urbane più grandi, questi mezzi rappresentino ormai una reale pratica alternativa negli spostamenti urbani. La prima è Padova con 664 mezzi, seconda sempre Milano con 602, terza Torino con 543, quarta Napoli con 482, quinta Pesaro con 478, a seguire: Verona (345), Bolzano (289), Trento (269), Palermo (245), Genova (237), Reggio Emilia (229), Cuneo (227, Fano (PU) (192), Piacenza (191), Monza (145), Pisa (142), Treviso (126), Bologna (82), Roma (68), Ravenna (52), L’Aquila (50), Novara (49), Carpi (MO) (35), Modena (35), Pavia (22) Beinasco (TO) (19), Piossasco (TO) (11), Pistoia (10), Udine (10), Chiavari (GE) (5), Aosta (4), Ferrara (3), Carmagnola (TO), Moncalieri (TO), Parma, Potenza, Reggio Calabria, Rivoli (TO), Alessandria, Jesi (AN) tutti a zero.

Considerando, invece, il passaggio delle sole biciclette, troviamo in testa sempre Milano con 5.418 bici, poi Padova con 5.039 e Piacenza con 4.826, a seguire Pesaro (3.829), Reggio Emilia (3.091), Verona (2.872), Treviso (2.719), Ravenna (2.631), Bolzano (2.610), Torino (2.462), Fano (PU) (2.240), Palermo (2.212), Parma (2.151), Cuneo (2.043), Pavia (1.560), Trento (1.514), Novara (1.140), Pisa (1.116), Monza (1.090), Carpi (MO) (917), Roma (725), Chiavari (GE) (583), Bologna (560), Udine (513), Genova (410), Ferrara (348), Jesi (AN) (298), Beinasco (TO) (235), Modena (216), Napoli (206), Carmagnola (TO) (191), Piossasco (TO) (127), Alessandria (44), L’Aquila (39), Pistoia (35), Aosta (26), Rivoli (TO) (8), Potenza (7), Moncalieri (TO) (6), Reggio Calabria (1).

Sondaggio Smart working: come per le edizioni 2020 e 2021, cioè quella segnata dall’emergenza pandemica da Covid-19 e quella immediatamente seguente, anche Giretto d’Italia – bike to work 2022 ha previsto la possibilità di aderire alla competizione tramite “check-point virtuale”, rispondendo cioè a un sondaggio online sul tema dello spostamento casa-lavoro. Oltre 500 i lavoratori che hanno risposto (furono poco più di 100 lo scorso anno) e di questi il 91% dichiara che lo smart working è ormai previsto in modo pressoché stabile nel suo posto di lavoro, di questi il 78% dice di avere una tipologia di smart working full time e il 22% part time; quasi il 30% degli intervistati ha cambiato modalità di spostamento negli ultimi anni; il mezzo prevalentemente utilizzato prima della pandemia per recarsi al lavoro era l’automobile che purtroppo resta ancora il mezzo più utilizzato. Però la bici di proprietà o in sharing è ora stabilmente al secondo posto seguita dal trasporto pubblico che nel pre-pandemia era subito dopo l’auto. Questi dati sottolineano con chiarezza come lo smart working nelle aziende italiane – che rappresenta senz’altro un risparmio in termini di spostamenti quotidiani in città – si ormai consolidato come abitudine e stia crescendo con costanza.

Giretto d’Italia – bike to work 2022, che come di consueto si è svolto nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, ha un valore simbolico, sia per il poco tempo della rilevazione sia perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni. Legambiente ringrazia tutti i volontari delle varie associazioni che hanno garantito il corretto funzionamento dei check-point.

Sport ability in disability: la quinta edizione del progetto del Cus Catania


Un gioco da ragazzi

Lo sport come strumento d’inclusione sociale: è la mission con cui riparte per la quinta edizione il progetto “Sport ability in disability” del Cus Catania. Il progetto si rivolge a bambini e ragazzi tra i 5 e i 14 anni, con disabilità e in particolare con disturbo dello spettro autistico.

L’iniziativa d’inclusione sociale attraverso lo sport è nata nel 2018. Nella quinta edizione saranno coinvolti 30 bambini e adolescenti autistici che, per due volte a settimana, svolgeranno attività sportiva in gruppi di coetanei neurotipici. Aumentare la qualità degli spazi relazionali condivisi è un obiettivo del progetto ma ce ne sono altri, ugualmente importanti, come sviluppare competenze e strategie e migliorare le abilità cognitive. Il tutto per arrivare ad accrescere il livello d’inclusione sociale ma anche a sviluppare e potenziare le competenze espressive, comunicative e relazionali.

Punto di forza dell’attività è la presenza dei tutor, uno psicologo o un pedagogista formato nei disturbi del neurosviluppo, che seguono i bambini durante le attività. Sono nove gli sport praticati in questa quinta edizione, raddoppiando l’offerta dello scorso anno. Sport ability in disability si svolge all’interno dei corsi sportivi del Centro avviamento allo Sport previsti dall’ente universitario sportivo, Cus Catania, dove bambini e ragazzi con autismo avranno modo di cimentarsi con le seguenti attività: arrampicata sportiva, rugby, calcio, basket, atletica, scherma, pallavolo, tennis, aikido.