Oltre 8.000 i minori sbarcati a Lampedusa negli ultimi cinque anni. Sono i numeri impressionanti diffusi da Save the Children. Per la ong umanitaria “l’Europa deve rafforzare i salvataggi in mare e assicurare canali sicuri invece di pensare ad alzare muri e ripristinare le frontiere”.
Notizie
Caso Ilaria Alpi, la dignità del giornalismo insegue la giustizia
15 Gennaio 2016Il 13 gennaio la Corte d’appello di Perugia ha ammesso l’istanza di revisione del processo a carico di Hashi Omar Assan, il cittadino somalo colpevole, secondo la giustizia italiana, del duplice omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Miran Hrovatin. Entrambi sono morti il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, dove erano andati per seguire la guerra civile somala e per indagare sul traffico di armi e rifiuti tossici. Assan ha già scontato sedici dei ventisei anni di carcere a cui è stato condannato, ed è attualmente affidato ai servizi sociali.
Dunque il caso Alpi-Hrovatin si riapre nuovamente. O forse sarebbe meglio dire che si apre veramente per la prima volta, perché a distanza di ventidue anni la verità sui responsabili del duplice omicidio non è mai arrivata, né la si è cercata davvero. E se oggi si intravede una speranza è anche grazie a giornalisti che onorano la propria professione; esattamente come faceva Ilaria Alpi, che è morta nel dare dignità al giornalismo.
È stata infatti un’intervista realizzata da un’inviata di “Chi l’ha visto?” a portare, nel febbraio 2015, nuovi elementi sul caso. Ahmed Ali Rage soprannominato Jelle, l’uomo introvabile per la giustizia italiana, colui che indicò Assan come responsabile dell’omicidio di Alpi e Hrovatin, è stato rintracciato dal programma televisivo. Jelle non si è mai presentato a deporre al processo ed è fuggito all’estero. “L’uomo in carcere è innocente”, ha rivelato a febbraio alla trasmissione di Rai3, mentre, secondo una nota del programma, avrebbe anche dichiarato che “gli italiani avevano fretta di chiudere il caso, e gli hanno promesso denaro in cambio di una testimonianza al processo: doveva accusare un somalo del duplice omicidio”.
“Ora sappiamo che Ilaria è morta per un omicidio concordato”, ha detto dopo queste rivelazioni la madre di Ilaria, Luciana Alpi, che non ha mai creduto alla colpevolezza di Assan. “Tutte le nostre forze di sicurezza, dalla polizia ai carabinieri, alla Digos, non sono stati all’altezza di farci conoscere la verità”. Non sono stati all’altezza oppure non hanno voluto, perché già nel 2006, ad esempio, le autorità italiane erano in possesso, grazie ai dati forniti dall’Interpol, di molti elementi per trovare Jelle.
Ma nell’indagine sul traffico di armi e rifiuti tossici illegali in Somalia, Ilaria aveva probabilmente scoperto alcuni collegamenti anche con l’esercito e altre istituzioni italiane. Verità indicibili, pericolose se fossero arrivate all’opinione pubblica. E non solo quella nazionale, perché altre ricostruzioni sulla vicenda Alpi-Hrovatin vedono il coinvolgimento della Cia, di un traffico di rifiuti radioattivi e, stando alla docu-fiction mandata in onda da Rai3 “Ilaria Alpi. L’ultimo viaggio”, anche di un carico di armi statunitensi destinato alla Croazia durante la guerra contro la Jugoslavia.
Quello che è certo è che Ilaria poneva domande scomode, poiché giuste e coraggiose. Ma sono molti e troppo importanti gli interessi che superano quello di due vite umane.
Il caso Alpi-Hrovatin, finora, ha raccontato di una doppia non-equivalenza: come la verità non è necessariamente giusta, così la giustizia non corrisponde sempre alla verità. Forse oggi i tempi sono maturi per cambiare almeno la seconda.
Memoria viva
15 Gennaio 2016Ad un anno dalla morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, ucciso da un drone americano, GVC lo ricorda istituendo il Premio Speciale al Terra di Tutti Film Festival. Il prossimo 2 febbraio la Metropolitan University di Londra celebrerà la sua vita con una giornata a lui dedicata.
Buone pratiche.
15 Gennaio 2016Un Nuovo Bando per il volontariato al Sud. Il servizio di Anna Monterubbianesi. “Un milione di euro per promuovere e rafforzare i valori e l’impegno del volontariato nelle regioni meridionali con un bando dedicato alle reti nazionali e promosso dalla Fondazione Con il Sud. Facendo fronte ad una carenza storica e strutturale, il bando rappresenta un importante strumento per l’innovazione e la coesione sociale delle regioni del Sud Italia. Le idee da presentare dovranno avere l’obiettivo principale di rafforzare la presenza delle reti sui territori, coinvolgere le comunità in almeno tre regioni del Sud e diffondere modelli esemplari da ripetere anche in altri contesti, attraverso azioni efficaci di comunicazione. Le domande dovranno pervenire esclusivamente online sul sito della Fondazione Con il Sud entro l’11 marzo”.
Brutte notizie
15 Gennaio 2016774 giornalisti licenziati, 156 fermati e oltre 200 finiti sotto inchiesta. Quello appena trascorso è stato un anno nero per la libertà di informazione in Turchia, giudicata allarmante da diversi osservatori interni e internazionali e che ha visto il Paese precipitare nella graduatoria di Reporter senza Frontiere.
Salute in prestito
15 Gennaio 2016Chi non possiede la necessaria liquidità per le spese sanitarie sceglie sempre più spesso un prestito personale. I dati emergono dallo studio di Facile.it che ha analizzato oltre 20 mila richieste di finanziamento presentate in Italia scoprendo che la finalità “spese mediche” rappresenta ormai quasi il 4% delle motivazioni dichiarate.
Fuga e speranza
15 Gennaio 2016Domenica, in occasione della giornata mondiale delle migrazioni e dei rifugiati, il Centro Astalli organizza un incontro sull’argomento ospitando due famiglie fuggite dalla guerra e dal terrorismo. “Il rispetto del diritto di asilo, la tutela dei più vulnerabili e la difesa della dignità umana” sono le priorità dell’associazione.
Cartellino verde
15 Gennaio 2016Con 215 sì, 6 no e 2 astenuti l’Aula del senato ha approvato lo Ius soli sportivo, il disegno di legge che permette ai minori stranieri il tesseramento anche per l’attività agonistica. Ai nostri microfoni la soddisfazione di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp.
Addio a Franco Citti
15 Gennaio 2016Se ne è andato il protagonista de l’Accattone di Pier Paolo Pasolini, il film che lo rese celebre nel 1961. Un’adolescenza passata tra “ladri, truffatori, papponi, mignotte, spie, ruffiani, cornuti e ubriaconi” per poi passare al cinema e al teatro. Pasolini lo volle anche per Porcile, Il Decameron, I racconti di Canterbury (Satana), in Il fiore della Mille e una notte ma lavorò anche con altri registi fra cui il fratello Sergio e Valerio Zurlino. In teatro, ha recitato in Salomè di Carmelo Bene mentre sul piccolo schermo ha lavorato in I promessi sposi di Salvatore Nocita.
Il Ministro dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini: “Attore di straordinaria intensità, legato a Pier Paolo Pasolini fin dall’esordio alla regia in Accattone, ha segnato una stagione importante della nostra cinematografia. Nel ruolo di Vittorio, così come negli altri film diretti da Pasolini, ha portato quella poesia di strada che rimarrà per sempre uno dei tratti distintivi del nostro cinema”.
Al primo posto la sicurezza
14 Gennaio 2016Al primo posto la sicurezza. Proroga di sei mesi alle società sportive per dotarsi di defibrillatori semiautomatici e formare il personale abilitato al loro uso. La normativa presenta infatti delle lacune e necessita, dice il ministero della Salute, di un regolamento che chiarisca la corretta gestione degli apparecchi.