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IL DECRETO ART-BONUS SU TURISMO E ACCESSIBILITA’

di Pietro Briganò


disabili7 agosto – Il decreto Art-bonus guarda lontano.

Il fatturato di un’impresa turistico – culturale può aumentare dal 18,3% al 19.7% se si punta sul mercato del Turismo e della Cultura accessibili. È quanto dimostrano diversi studi effettuati dalla Commissione Europea.

Di conseguenza, rendere accogliente a tutti la ricettività del Turismo e della Cultura è sì una responsabilità sociale, ma anche un valido strumento per promuovere la competitività dei servizi turistici (alberghi, B&B, ristoranti, pub, discoteche ecc.) e dei luoghi d’interesse artistico, storico e culturale (chiese, musei, pinacoteche, parchi archeologici, parchi ambientali ecc.).

«Siamo lieti di constatare – afferma la Presidente della onlus Diritti Diretti, la giornalista Simona Petaccia – che, al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva e accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, il nuovo Decreto Art-Bonus miri a incentivare questo tipo di imprenditorialità riservando misure urgenti a supporto dell’accessibilità nel settore culturale e turistico attraverso: un credito d’imposta del 30% delle spese sostenute per interventi di ristrutturazione edilizia ed eliminazione delle barriere architettoniche; un credito d’imposta del 30% dei costi sostenuti per la progettazione, la realizzazione e la promozione digitale di proposte di offerta innovativa in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità».

Preoccupazione per le cooperanti italiane scomparse in Siria

di Fabio Piccolino


cooperanti7 agosto – Desta grande preoccupazione la sparizione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti italiane scomparse ad Aleppo, in Siria, dove si trovavano dallo scorso 28 luglio.
Le due ragazze, di 21 e 20 anni, erano nel paese arabo con il Progetto Horryaty, iniziativa umanitaria che si occupa di attività nel settore sanitario e idrico.
Fonti locali parlano di un rapimento, ma è ancora stretto il riserbo sulla vicenda, anche se la Farnesina ha confermato la notizia della “irreperibilità di due cittadine italiane sulla quale sin da subito stanno lavorando l’Unità di crisi e l’intelligence”.

NAPOLI NON HA UN CAMPO PER I CAMPIONI ANTIRAZZISTI

di Giuseppe Manzo


afronapoli6 agosto – Hanno vinto tutto quest’anno: campionato  federale di seconda categoria, campionato e coppa Aics. Afro Napoli United, la squadra multietnica del capoluogo campano che fa del calcio uno strumento di integrazione e di attivismo antirazzista, non ha trovato nessuna struttura cittadina ad ospitarli per le gare del prossimo campionato.

 

Infatti per la stagione calcistica 2014-2015 giocherà sul campo sportivo Alberto Vallefuoco di Mugnano di Napoli. “È inaccettabile che in una città come Napoli non ci siano strutture adeguate ad ospitare squadre che, oltre a fare calcio, fanno aggregazione e integrazione – sottolinea il presidente Antonio Gargiulo – Non siamo graditi ai gestori dei campi, che preferiscono far giocare le scuole calcio, né tantomeno a chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico, perché abbiamo un gran numero di tifosi al seguito”.

 

In mancanza di strutture e spazi di aggregazione sociale e sportiva in città, l’Afro-Napoli trova ospitalità nella provincia. Soddisfatto dell’esito del protocollo d’intesa formalizzato ieri tra l’associazione sportiva dilettantistica e i vertici dell’impianto di Mugnano, Gargiulo annuncia anche che, con la nuova stagione calcistica, comincerà una stagione di collaborazioni con associazioni e comitati cittadini, tra qui quelli nati all’indomani della lotta agli inceneritori e alle discariche, del territorio nord-occidentale di Napoli. “Di pari passo all’antirazzismo e al sostegno di percorsi di integrazione sociale – spiega il presidente dell’Afro-Napoli United – crediamo che sia importante fare nostre altre battaglie di civiltà, ad esempio quella per la difesa del diritto alla salute e a vivere in un ambiente sano. Per questo inauguriamo la nuova stagione calcistica nel segno della partecipazione e del valore del fare rete”.

 

QUANDO IL CINEMA RACCONTA LA CAMORRA

di Pietro Briganò


foto al completo6 agosto – “Nel nome del padre” sfida “Gomorra”. E’ ambizioso il progetto made in Naples del giovane regista Gabri Gargiulo e del produttore esecutivo Vincenzo Ferraro che, a differenza della nota fiction delle polemiche, promette di trasmettere sul grande schermo un’immagine non stereotipata della malavita. “Sarà la risposta a Gomorra” – spiega il regista – che non è stata realistica. Noi invece narreremo la realtà!”. Voglia di riscatto è il messaggio lanciato dal regista partenopeo.

 

Si parte dunque a girare a settembre tra la città di Giugliano e il litorale Domitio con un cast di bravissimi attori per essere presto sul grande schermo.

CON IL SUD: UN MILIONE PER IL VOLONTARIATO

di Admin GRS


nisida26 agosto – La Fondazione CON IL SUD, attraverso la terza edizione del Bando Volontariato, ha selezionato 9 iniziative nelle regioni meridionali proposte da reti nazionali di volontariato, con l’obiettivo di accrescerne l’impatto sociale sulla comunità con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nel territorio di riferimento.

Gli interventi, che verranno sostenuti complessivamente con circa 800 mila euro, saranno realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

Le iniziative

 

Tra le iniziative sostenute ci sono “Qua la mano” (promossa da Ada – Associazione per i diritti degli anziani in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) offrirà servizi di ascolto e sostegno ai familiari di 120 anziani affetti da demenza senile, costruendo una rete di auto-aiuto; “Rete a Sud” (promossa da Anolf – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere nelle sei regioni meridionali e finanziata con 70 mila euro) prevede incontri e percorsi formativi per 50 operatori che, affiancati da consulenti legali e burocratici, offriranno servizi a supporto di immigrati presso sportelli dedicati. “Lavoriamo in rete” (promossa dall’Associazione Italiana Persone Down Onlus nelle sei regioni del Sud e finanziata con 90 mila euro) promuoverà un percorso formativo rivolto a 13 organizzazioni territoriali della rete, per attività di orientamento e per l’inserimento lavorativo di persone con sindrome di Down. Verrà creato inoltre un database online per raccogliere i dati sui potenziali lavoratori e le aziende. “Bad Big Anpas Data” (promossa da Anpas – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze nelle sei regioni meridionali e sostenuta con 95 mila euro) permetterà la predisposizione di una piattaforma comune ai comitati regionali interessati, per la raccolta e il trattamento dei principali dati operativi e la sperimentazione di tecnologie per la loro raccolta. Sono previsti anche percorsi formativi per staff e volontari.

 

“GE.CO – Generare comunità” (promossa dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia nelle sei regioni del Sud e finanziata con 80 mila euro) prevede attività di comunicazione e animazione territoriale, percorsi formativi e di sensibilizzazione per i volontari e la cittadinanza, con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento della rete e accrescerne l’impatto sul territorio. “Una rete per i malati oncologici del Sud: insieme si può” (promossa dalla FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia in Campania, Puglia e Sicilia e sostenuta con 90 mila euro) ha l’obiettivo di rafforzare la rete e favorire la diffusione di informazioni sul cancro, svolgendo anche un’attività di lobbying nei confronti delle istituzioni per adottare provvedimenti che migliorino la qualità di vita dei malati oncologici.“Auser insieme coesi e solidali” (promossa dalla Federazione Nazionale delle Associazioni Auser di Volontariato Onlus in tutte le sei regioni meridionali e finanziata con 100 mila euro) prevede attività formative rivolte a dirigenti e volontari e l’apertura di sportelli informativi per gli anziani con l’obiettivo di coinvolgerli nella rete.

 

“Coltiviamo la rete – Buone pratiche in circolo 2” (promossa dalla Federazione Nazionale Legambiente Volontariato nelle sei regioni del Sud e sostenuta con 95 mila euro) ha l’obiettivo di sistematizzare le attività già svolte a livello locale per creare una piattaforma di contaminazione reciproca, che consenta a ciascuna organizzazione di accedere ad un bagaglio di informazioni e buone pratiche per rafforzare la propria presenza sul territorio. Centrali per l’iniziativa saranno i temi della sicurezza alimentare, delle produzioni agricole, della sostenibilità ambientale, della produzione di rifiuti, dei consumi energetici. “Reti di sostegno a distanza costruiscono comunità solidali che rigenerano welfare” (promossa da Forumsad – Forum Permanente per il sostegno a distanza in nelle sei regioni del Sud e finanziata con 85 mila euro) prevede incontri locali e nazionali, la costituzione o il potenziamento dei coordinamenti territoriali per rafforzare la rete, oltre ad iniziative come la creazione di incubatori di progetti.

 

Il Bando Volontariato 2013 era rivolto anche alle Reti locali di volontariato, con l’obiettivo di migliorare, ampliare e intensificare l’offerta dei servizi erogati ai cittadini, rafforzando il ruolo del volontariato e l’impatto dell’azione svolta dalle organizzazioni nel Mezzogiorno. Gli esiti finali relativi alle iniziative proposte dalle reti territoriali verranno resi noti nel mese di settembre.

 

Il sostegno al mondo del volontariato è parte integrante della missione della Fondazione CON IL SUD che, con le due precedenti edizioni del Bando, ha assegnato complessivamente oltre 9 milioni di euro per 167 programmi di volontariato.

SCUOLE SICURE: SBLOCCATI I FONDI

di Clara Capponi


scuola_sicura5 agosto – Sicurezza nelle scuole: aprono i cantieri per oltre 1600 scuole in tutta Italia. Il Governo ha potuto sbloccare i fondi e attuare il piano grazie alla delibera Cipe che dello scorso 30 giugno che ha stanziato 400 milioni per gli interventi che erano rimasti fuori dal “decreto del fare”.

 

I fondi serviranno a finanziare in primo luogo le opere che hanno un valore medio di 160mila euro mentre sindaci e presidenti di provincia saranno nominati Commissari per velocizzare le procedure e snellire gli iter delle aggiudicazioni. L’elenco delle scuole interessate dal nuovo piano edilizio son disponibili sul sito del Miur.

 

Si tratta di un provvedimento auspicato da tempo viste le condizioni fatiscenti di un notevole numero di istituti scolastici italiani, luoghi in cui i ragazzi trascorrono buona parte del proprio tempo. Secondo l’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza, qualità ed accessibilità delle scuole, una scuola su sette presenta lesioni strutturali, distacchi di intonaco in una su cinque e, solo nel corso del 2013, si sono verificati ben 29 casi di tragedie sfiorate a causa di crolli di diversa entità. Uno stato di manutenzione delle scuole che nel 39% dei casi è del tutto inadeguato, così come la qualità di vita all’interno delle aule che, in un caso su cinque, presentano segni di muffe, infiltrazioni e umidità. La nuova edizione del Rapporto sulle scuole sarà presentato il prossimo 18 settembre a Roma, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini.

Afghanistan, nuovo piano contro i bambini soldato

di Fabio Piccolino


afghanistan5 agosto – Il governo dell’Afghanistan ha approvato un piano per contrastare il fenomeno dei bambini soldato.
Il progetto è sostenuto dalla Missione di assistenza in Afghanistan delle Nazioni Unite (Unama) e dal Fondo Onu per l’infanzia dell’Unicef, ed ha come obiettivo quello di impedire l’impiego di minori nelle forze armate e nei conflitti, stabilendo un sistema che contrasti, attraverso provvedimenti disciplinari, chi si renda colpevole del reclutamento di bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni.
Per raggiungere questo obiettivo, il governo si è impegnato su diversi fronti, come il rafforzamento della registrazione delle nascite e dei meccanismi di verifica dell’età, l’indagine e il perseguimento dei colpevoli di reclutamento minorile e violenza sessuale.
Sono previste inoltre disposizioni specifiche per i bambini in ogni eventuale dialogo di pace e di riconciliazione con i gruppi armati, chiedendo il rilascio immediato dei minorenni presenti nei loro ranghi e la loro reintegrazione.
L’impiego di minori tra le forze di sicurezza e nella polizia nazionale afgana e in quella locale sono ancora oggi piuttosto diffuse; le nuove regole mirano a modificare in maniera sostanziale questa prassi.

OPEN MUSEUMS: IN DIFESA DEL PATRIMONIO STORICO

di Pietro Briganò


foto museo brigano5 agosto – Si chiama Open Museums il progetto finanziato nell’ambito del programma europeo per la cooperazione transfrontaliera Italia Slovenia il cui obiettivo è volto a migliorare,  riqualificare e promuovere,  con tecniche innovative, il patrimonio storico-culturale del nostro paese e di cui i musei rappresentano i principali custodi. Nello specifico si tratta dei musei delle città d’arte dell’Alto Adriatico.

 

Le attività si sono svolte nel Museo del Castello Estense di Ferrara,  Museo d’Arte della città di Ravenna, Museo dei Grandi Fiumi di Rovigo, Museo di Torcello di Venezia,  Musei Provinciali di Gorizia, Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte di Udine, Museo e Gallerie della città di Lubiana, Museo del Mare di Pirano e il Museo delle Saline di Sicciole, Museo Regionale di Capodistria e infine Fondazione Aquileia e Museo di Caporetto. Insieme alle attività di innovazione tecnologica partirà la promozione turistica del territorio attraverso quattro itinerari turistici, realizzati dal Cts (Centro turistico studentesco), che toccheranno tutte le città d’arte: “Archeologia e tecnologia, tra passato e futuro”, “Le vie dell’acqua,  dell’arte e dei sapori”, “Memoria della Grande Guerra: Italia e Slovenia insieme su sentiero di pace” per ultimo ” Patrimoni dell’Umanità, creatività e umanesimo”.

 

OpenMuseums iniziato nel 2007 si concluderà nel prossimo mese di ottobre per un importo complessivo di circa 4 milioni di euro. Per approfondimenti consultare il sito www.openmuseums.eu

POVERO SUD SENZA NIDI D’INFANZIA

di Admin GRS


oarco85 agosto – Il dibattito sui Pac, con il primo riparto dei fondi per l’infanzia e le nuove strategie per i prossimi 500 milioni di euro, si inquadra in un contesto di divario estremo tra Sud e Nord per quanto riguarda i servizi per l’infanzia.

Sud più povero del Nord. A far emergere il divario, questa volta non relativo al Pil o al benessere economico, è la fotografia scattata dall’Istat sulla disponibilità di servizi alla prima infanzia e, in particolare, di asili nido.  Secondo l’istituto nazionale di statistica, infatti, nel corso dell’anno scolastico 2012/2013 i bambini tra i 0 e 2 anni che hanno frequentato asili comunali o finanziati dai Comuni sono soltanto il 3,6% nelle regioni meridionali. Un dato che cozza inesorabilmente con il 17,5% del Centro Italia. Ma non basta. Le disparità territoriali riguardano anche la percentuale dei Comuni che garantisce questo servizio: solo il 22,5% al Sud, il 76,3% al Nord-Est.

 

Risultati che fanno riflettere, se si pensa che l’offerta di asili nido da parte dei comuni italiani – sotto forma di strutture o di trasferimenti alle famiglie per l’utilizzo di servizi privati – è passata dal 32,8% del 2003/04 al 50,7% del 2012/13 e che fra il 2004 e il 2012, al netto della compartecipazione pagata dalle famiglie, si è registrato un incremento del 48% della spesa corrente per gli asili nido (pari, nel 2012, a circa 1 miliardo e 559 milioni di euro).

 

Lo studio Istat conferma dunque la carenza di strutture nelle regioni meridionali e delinea un quadro molto difficile per il nostro Mezzogiorno, con un incremento della distanza tra le regioni in cui il sistema di servizi per la prima infanzia è più consolidato e quelle in cui l’offerta pubblica è tradizionalmente più carente.Nella distribuzione regionale dell’indicatore di presa in carico degli utenti per l’anno 2012/2013, ai due estremi vi sono la Calabria, con il 2,1% (in calo dal 2,5% dell’anno precedente) e l’Emilia-Romagna, con il 27,3% (in lieve aumento dal 27,2% dell’anno precedente).

 

Eppure 2011 e 2012 sono stati anni non felici per gli asili nido. Per la prima volta dal 2004 è diminuito il numero di bambini che frequenta asili comunali (-0,04% nel 2011, -1,4% nel 2012), con 2600 iscrizioni in meno a cui vanno ad aggiungersi minori contributi dei Comuni alle strutture private e alle famiglie (circa 300 bambini in meno).

 

Nell’anno scolastico 2012/13 sono stati 152.849 i bambini di età tra 0 e 2 anni iscritti agli asili nido comunali; altri 45.856 usufruiscono di asili nido privati convenzionati o con contributi da parte dei Comuni. Ammontano così a 198.705 i bambini che beneficiano dell’offerta pubblica complessiva. Sommando quelli degli asili nido e dei “servizi integrativi”, sono in totale 218.412 i minori che si avvalgono di un servizio socio-educativo pubblico o finanziato dai Comuni, il 4,8% in meno rispetto all’anno scolastico precedente.

 

Il calo è più accentuato per i servizi integrativi per la prima infanzia(oltre 8mila bambini in meno rispetto al 2011/12), più contenuta la diminuzione dei bambini degli asili nido (circa 2900 in meno).

Bologna, trasporto verde per le merci

di Fabio Piccolino


market4 agosto – Il trasporto delle merci dal Centro agroalimentare di Bologna (Caab) al Mercato delle Erbe sarà completamente elettrico.
La sperimentazione partirà a settembre ed è una delle prime applicazioni del progetto ‘City Logistic’ del Centro Agroalimentare per lo spostamento su mezzi elettrici nell’area metropolitana.
Si viaggerà con quattro veicoli che utilizzeranno l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico del Caab, e che sostituiranno quattro furgoni a gasolio.
L’obiettivo più ampio è quello di un uso più razionale del trasporto merci, modificando le abitudini dei  commercianti per risparmiare su viaggi e energia.