Incertezza futura
Donne e la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni sono quelli più preoccupati per la pensione come rileva un sondaggio di Swg. Ascoltiamo il ricercatore Riccardo Benetti
Donne e la fascia d’età tra i 35 e i 44 anni sono quelli più preoccupati per la pensione come rileva un sondaggio di Swg. Ascoltiamo il ricercatore Riccardo Benetti
La Fondazione Con il Sud presenta 4 nuovi progetti in Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna per il contrasto contro la violenza di genere e per l’inclusione lavorativa: ogni iniziativa avrà a disposizione un milione di euro.
Al Mann di Napoli ieri è stata inaugurata l’area green bike ai piedi della scalinata lato piazza Cavour con il sostegno di un privato: l’intervento include anche una nuova area dedicata ai bambini di prossima realizzazione.
L’approfondimento di Openpolis e Con i bambini conferma il potenziale dello sport nelle politiche di inclusione, che non riguarda unicamente lo sviluppo psicofisico ma ha un impatto anche nella crescita sociale ed educativa.
Lo sport ha infatti un impatto anche nella crescita sociale ed educativa dei più giovani. Offre un ambiente in cui apprendere, in un contesto di gioco, valori quali il rispetto delle regole e degli avversari, la lealtà verso i compagni e la squadra, la dedizione personale. Inoltre, rappresenta un momento di aggregazione e di socialità in cui sviluppare la propria personalità e instaurare relazioni con i coetanei e gli adulti.
Aspetti che rendono la pratica sportiva centrale anche nelle politiche di contrasto alle discriminazioni, come quelle di natura etnica e razziale, ancora oggi purtroppo molto presenti. Un potenziale enorme, attualmente compromesso dalla minore partecipazione di bambini e ragazzi di origine straniera alle attività sportive.
Le ragazze e i ragazzi stranieri subiscono atti di discriminazione e di bullismo più spesso dei coetanei italiani. Del resto il bullismo, come abbiamo avuto modo di raccontare, genera esclusione sociale, perché a farne le spese sono coloro che sono già meno inclusi, per una diversità sociale, fisica, etnica o culturale.
Nelle rilevazioni di Istat sull’integrazione delle seconde generazioni è emerso come siano proprio i ragazzi delle nazionalità che hanno meno contatti con i coetanei italiani a finire più spesso vittima di atti di discriminazione.
Così Alarm Phone, Sea-Watch, Mediterranea ed Emergency hanno definito la decisione di Malta di trasferire 500 migranti in fuga dalla Siria nelle prigioni libiche piuttosto che soccorrerli in mare.
Ascoltiamo Albert Mayordomo, Capomissione Life Support di Emergency.
Giugno è il mese del Pride, quello in cui in tutto il mondo si celebrano l’orgoglio e le battaglie della comunità lgbtqi+. In Italia fino a settembre sono previste 51 manifestazioni. Secondo Arcigay, in questo momento storico è necessaria una grande mobilitazione per i diritti.
Le Acli chiedono che l’Italia ratifichi il trattato Onu di proibizione delle armi nucleari. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Alla vigilia della Festa della Repubblica le Acli chiedono, in una conferenza stampa organizzata per giovedì 1 giugno, una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari e rilanciano il loro contributo di riflessione sulla necessità di avviare concreti percorsi di pace.
Servono urgentemente scelte e gesti forti. Un’azione dirompente da parte del nostro Paese sarebbe quella di ratificare il “Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari”. “La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari – come dice Papa Francesco – ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo e di impostare le relazioni internazionali”.
“Le donne sono il 61% degli occupati e rappresentano il 26,6% della governance: 10% in più degli altri modelli d’impresa”. Lo ha detto la vicepresidente di Confcooperative Anna Manca in uno degli eventi del Festival dell’Economia che si è tenuto a Trento.
E’ il libro di Valeria Tarditi e Chiara Davoli che analizza la situazione professionale delle donne in Italia, tra quotidianità e discriminazioni. Edizioni Castelvecchi.
Il Centro sportivo italiano in campo con allenatori e mediatori culturali per gli studenti di medie e superiori del quartiere milanese. L’obiettivo è coinvolgere ragazzi e ragazze di seconda generazione, accompagnandoli negli studi e nel doposcuola, con un’attenzione particolare all’attività fisica.
Un progetto per coinvolgere i giovani abitanti stranieri, o meglio di “seconda generazione”, di uno dei quartieri più problematici della città. Un piano ad hoc per accompagnarli negli studi e nell’adolescenza, con un’attenzione particolare all’attività fisica. È l’idea che regge l’ultima iniziativa della Prefettura per far rinascere San Siro, in particolare la zona che ruota attorno a piazzale Selinunte e ai suoi casermoni popolari, nell’ambito del programma del Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) che Palazzo Diotti sta sviluppando con le università Bicocca, Bocconi e Politecnico e con Comunità Nuova, Itinerari Paralleli e Milano Mediterranea.
Nei giorni scorsi, Palazzo Diotti ha pubblicato un avviso di indagine di mercato per trovare operatori economici interessati a mettere in piedi il servizio “School-Doposcuola sportivo”. L’obiettivo dichiarato: “Consentire alle scuole secondarie di primo e secondo grado del quartiere San Siro, aderenti al Fami, di poter offrire un supporto agli studenti stranieri, volto a facilitare il percorso di apprendimento e di inserimento scolastico, nonché ad agevolare la loro integrazione nel tessuto sociale”. Gli allievi di medie e superiori, che verranno segnalati dai rispettivi istituti, avranno a disposizione uno spazio “dove poter svolgere attività didattiche e ricreative di tipo sportivo”, nel periodo compreso tra il 19 giugno e il 15 dicembre 2023 (con soli otto giorni di stop tra il 14 e il 18 agosto e tra il 4 e l’8 dicembre).
Dovrebbe essere proprio il Csi, la più antica associazione polisportiva italiana con i suoi 79 anni di attività, a realizzare il progetto, che prevede un importo complessivo stimato di 79.800 euro. Le direttive dell’indagine di mercato spiegano che il servizio con attività didattiche e sportive sarà organizzato in sessioni. Ciascuna di queste avrà una durata di tre ore, così suddivise: un’ora e mezza di attività di supporto didattico allo svolgimento dei compiti scolastici; un’ora di attività ricreativa di tipo sportivo “nelle diverse discipline praticabili in relazione all’età dello studente”; trenta minuti dedicati all’accoglienza.
I mediatori culturali – a cui sarà richiesto di conoscere inglese, francese e spagnolo – affiancheranno gli operatori sportivi del Csi. Due i periodi: dal 19 giugno all’8settembre, dal lunedì al venerdì, con quattro gruppi di studenti al giorno, ognuno composto da un minimo di 12 a un massimo di 15 ragazzi; dall’11 settembre al 15 dicembre, con due gruppi di studenti al giorno, con gli stessi numeri di alunni coinvolti. Le regole d’ingaggio prevedono la tenuta di un registro delle presenze giornaliere dei partecipanti, la merenda con acqua e snack, l’allestimento degli attrezzi per gli esercizi fisici, la pulizia al termine di ogni giornata e la copertura assicurativa.
Un percorso studiato apposta per seguire passo dopo passo gli adolescenti nati da genitori stranieri e cresciuti a San Siro, alcuni dei quali nel recente passato hanno subìto la potente fascinazione di personaggi del mondo della musica trap saliti agli onori delle cronache più per i reati commessi che per i successi musicali. Basti ricordare quanto accaduto il pomeriggio del 10 aprile 2021, quando centinaia di giovani e giovanissimi si ritrovarono in via Micene per partecipare al videoclip, in barba al distanziamento previsto dalle normative anti-contagio da Covid-19. L’intervento della polizia scatenò una vera e propria rivolta in piazzale Selinunte, con lancio di pietre, bastoni e bottiglie di vetro.