A Bari la rassegna pensata per gli anziani che tra giugno e luglio propone una serie di iniziative gratuite, dagli screening sanitari agli spettacoli teatrali, con l’obiettivo di promuovere la prevenzione, il benessere e l’invecchiamento attivo dei partecipanti.
Prosegue il fenomeno dello sportwashing che chiama in causa anche il celebre calciatore argentino Lionel Messi che, secondo quanto riportato da Repubblica, guadagnerà 25 milioni dall’Arabia Saudita per diventare testimonial del turismo nel Paese, e al contempo tacere sulle gravi violazioni dei diritti umani in un paese che mira a ospitare i Mondiali del 2030.
C’è anche l’Arabia Saudita nel futuro di Lionel Messi. Ma questa volta il campo c’entra poco. Gli affari sono affari e secondo il New York Times la Pulce argentina, che ha scelto di lasciare l’Europa dopo la scadenza del contratto con il Paris Saint-Germain per sposare il progetto dell’Inter Miami, club della Mls, ha accettato di diventare testimonial del turismo in Arabia Saudita, ricevendo in cambio 25 milioni di euro. Gli basterà far visita al regno una volta l’anno, scrivere qualcosa sui social e soprattutto non aprire mai bocca sulla sistematica violazione dei diritti umani in un paese che mira a ospitare i Mondiali del 2030.
Come riporta Repubblica i giornalisti del quotidiano americano hanno visionato un documento, datato 1° gennaio 2021 e firmato da Leo e da suo fratello Rodrigo (il suo direttore commerciale), ma non dai funzionari sauditi. Si tratta probabilmente di una bozza, molto vicina però al contratto definitivo, visto che in seguito Messi ha agito in linea con quanto scritto su quei fogli. Nel dettaglio, il fenomeno argentino guadagnerà 2 milioni di dollari per una vacanza in Arabia l’anno della durata di cinque giorni o, in alternativa, per due vacanze annuali di tre giorni ciascuna (le spese di viaggio e l’alloggio a cinque stelle per un gruppo fino a venti persone sono a carico del governo saudita), altri 2 milioni per promuovere l’Arabia Saudita sui social media 10 volte l’anno, e non quando è in vacanza da quelle parti e ulteriori 2 milioni per partecipare a una campagna turistica annuale, tipo il video nel deserto girato nel novembre scorso.
Promuovere il volontariato, favorire l’invecchiamento attivo e stili di vita sostenibili fra la popolazione anziana: è l’obiettivo dell’accordo tra CsvNet e Ancescao. Ascoltiamo il presidente di Ancescao Esarmo Righini.
“A largo della Grecia non è naufragata un’imbarcazione, ma si è inabissata l’umanità”. Lo dice la presidente di AOI Silvia Stilli che sottolinea come senza politiche coerenti e risorse urgenti per affrontare emergenze e creare sviluppo con una cooperazione internazionale efficace, tragedie come quella dei giorni scorsi saranno purtroppo inevitabili.
Si è svolta sabato a Bologna la prima di “5 Nanomoli”, il docufilm che racconta il sogno olimpico di Valentina Petrillo, donna trans e ipovedente che con l’aiuto della comunità ha rappresentato per la prima volta l’Italia agli europei di atletica leggera. Ascoltiamone un estratto.
Nonostante l’Istat registri un calo dell’inflazione secondo un recente studio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori i prezzi dei prodotti essenziali sono aumentati mediamente del doppio. Aumenti che pesano molto di più per le famiglie meno abbienti.
Aperte le iscrizioni per i campi e laboratori antimafia organizzati da Arci, Cgil, Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari. Per i giovani volontari previste attività lavorative e sessioni di studio, informazione e formazione sui temi della lotta alla mafia.
Parte oggi il webinar del Csi rivolto agli insegnanti della scuola primaria e agli operatori sportivi, dal titolo “Scienze motorie alla scuola primaria: una priorità”. Sono previsti cinque appuntamenti in cui verranno approfondite le funzioni psico-motorie, la programmazione operativa e le modalità didattiche per ampliare la partecipazione.
Dopo il terribile naufragio a largo della Grecia che potrebbe essere costato la vita a centinaia di migranti, le Acli denunciano l’indifferenza dell’Europa e ribadiscono che l’unica strada possibile è quella dell’apertura di vie legali all’accesso e l’affermazione del diritto internazionale e europeo.
A Trieste nasce il pickleball, uno sport accessibile a tutti. Il servizio di Elena Fiorani.
Esiste una terra di mezzo tra il tennis e il padel e si chiama pickleball, uno sport molto popolare negli Stati Uniti, ideato nel 1965 con lo scopo di intrattenere i bambini annoiati durante una vacanza, con delle attrezzature facili da reperire.
Oggi negli Usa coinvolge oltre 68 milioni di giocatori, perlopiù appartenenti alla Generazione Z, nati tra il 1997 e il 2015.
In Italia è arrivato grazie all’U.S. Acli che, proprio in questi giorni, sta svolgendo il 1° Campionato regionale di pickleball a Trieste. Si tratta di uno sport basico con poche regole, inclusivo e accessibile a tutti; combina elementi di tennis, padel, badminton e ping pong. Si può giocare in due o quattro, in un campo simile a quello del tennis, utilizzando una racchetta di legno e una palla perforata dal movimento leggero. Vince il giocatore o la squadra che ottiene per prima 11 punti sull’avversario.
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