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Un cartone contro i clan: arriva su Rai Gulp la storia del testimone di giustizia Ignazio Cutrò

di Redazione GRS


Contro i clan

Si chiama Tufo lo speciale animato scritto e diretto da Victoria Musci ispirato alla storia vera del testimone di giustizia Ignazio Cutrò, vittima del racket mafioso. Il cartone verrà trasmesso nei prossimi giorni su Rai Gulp e su Rai Play.
Ascoltiamone un estratto.

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Sport per la cura: consegnati quattro nuovi tandem all’associazione sarda Domu Mia

di Redazione GRS


Pedala e vai!

Quattro nuovi tandem sono stati consegnati all’associazione sarda Domu Mia nell’ambito del progetto promosso da Cycling Pangea con l’obiettivo di proporre un percorso di riabilitazione in ambiente, uscendo dallo spazio di cura tradizionale. Il tandem, infatti, obbliga a mediare con l’altro per raggiungere insieme l’obiettivo prefissato.

Si tratta di quattro mezzi acquistati grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione Vismara, che ha riconosciuto nel progetto “Pedala e vai!” indiscutibili meriti e peculiarità sociali. «Grazie all’aiuto della Fondazione Vismara possiamo far partire un’iniziativa che, dal nostro paese, vogliamo esportare in altri territori della Sardegna», commenta raggiante il presidente dell’Aps, Ninni Santus.

Nello scorso week end i tandem sono stati testati al cospetto dei TanDemoni, il nome che si sono attribuiti gli artefici del progetto lanciato un paio di anni fa da Cycling Pangea in collaborazione con i Centri di salute mentale – Csm, i Servizi per le dipendenze – Serd, l’Ufficio esecuzioni penali del Veneto (Uepe), la Uisp e la Società italiana di montagna-terapia.

Con Roberta Sabbion, psichiatra e direttrice del Dipartimento dipendenze della Ulss 8 di Vicenza, cerchiamo di capire l’impatto di questo progetto. È appena rientrata in Veneto, lei che è originaria di Padova, dopo l’esperienza maturata all’Asfo di Pordenone. E continua l’esperienza con i tandem. Ecco come è nata l’idea. «Il primo passo è stato quello della riabilitazione in ambiente, cioè la possibilità di uscire da uno spazio di cura (all’interno del quale le persone vanno per curare una parte malata) per entrare in un contesto di salute, dove ogni singola persona deve mettere in gioco la sua parte sana. È il presupposto della montagna-terapia».

«Lo strumento “camminare” può andare bene in alcuni contesti. Ma ci sono alcune disabilità che non consentono sempre un libero cammino», spiega la dottoressa Sabbion. «La prima esperienza specifica fatta da una coppia (Alessandro Da Lio e il cognato Lucio Morosin avevano percorso in tandem 20mila km dal Canada alla Terra del Fuoco, ndr), è stata eccezionale: ci ha permesso di capire che non ci sono limitazioni fisiche o psichiche per poter osare molto. Lo strumento tandem permette di raggiungere obiettivi terapeutico-riabilitativi diversi da altro. Per esempio, il tandem ti obbliga a un rapporto a due di compromesso, che è una delle cose più difficili della vita. Ti obbliga a mediare con l’altro per raggiungere insieme l’obiettivo prefissato e ti mette nella condizione di aumentare, dal punto di vista sensitivo, la conoscenza dell’altro».

Diritto allo studio e le proteste degli universitari fuori sede, Swg: “Per i cittadini è lo Stato che deve intervenire”

di Redazione GRS


Non si vive in tenda

Secondo un sondaggio di Swg sulla protesta degli universitari fuori sede e sul diritto alla casa, gli italiani chiedono l’intervento dello Stato. Ascoltiamo il ricercatore Riccardo Benetti.

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Alluvione in Emilia Romagna: Emergency a Faenza apre uno spazio per raccogliere materiali utili

di Redazione GRS


Per aiutare chi ha bisogno

Emergency ha aperto uno spazio a Faenza per raccogliere i materiali utili alla popolazione colpita dall’alluvione.
Ascoltiamo il coordinatore della logistica Lorenzo Siracusano.

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“Nessuno in Panchina”: ad Aquilinia (Ts) un evento formativo su sport e giovani con disabilità

di Redazione GRS


Nessuno in panchina

Ad Aquilinia, in provincia di Trieste, un evento formativo per dotare gli allenatori e i tecnici di strumenti per rendere più accessibile la pratica sportiva ai giovani con disabilità fisico-intellettiva o che vivono in situazioni socioeconomiche sfavorevoli. Alla parte in aula si alterneranno allenamenti in campo pensati dai tecnici del Milan.

“L’attenzione per il tema dell’inclusione fa parte della missione quotidiana di Fondazione Milan che, attraverso alleanze territoriali, sostiene e sviluppa opportunità per bambini e ragazzi affinché possano vivere pienamente la bellezza dello Sport in contesti adatti a loro”. Commenta così il Segretario Generale di Fondazione Milan, Rocco Giorgianni, che aggiunge: “formare e dare un metodo di lavoro alle organizzazioni e agli operatori del settore significa poter rendere la pratica sportiva più inclusiva per tutti i giovani con disabilità o a rischio esclusione sociale”.

“Rendere lo sport inclusivo significa investire sulla formazione delle organizzazioni sportive, veri e propri presidi per le comunità locali. L’inclusività nello sport riguarda in generale la rimozione di tutti gli ostacoli che ne possono impedire la diffusione tra i giovani” dichiara la Presidente di Fondazione Pietro Pittini, Marina Pittini che prosegue: “Siamo orgogliosi di avviare questa collaborazione con Fondazione Milan, da sempre impegnata su questa tematiche e con la quale c’è stata subito comunione di intenti”.

Il progetto prevede una parte formativa d’aula durante la quale allenatori e tecnici del territorio acquisiranno competenze specialistiche sul tema dello sport inclusivo. Nel corso dei due pomeriggi invece largo ai giovani, con allenamenti in campo pensati e strutturati da parte dei tecnici dell’AC Milan.