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L’A.S Rugby Milano porta i valori dello sport sociale dentro le mura del carcere Beccaria

di Redazione GRS


Innocenti evasioni

Nel carcere minorile di Milano Beccaria, entrano in campo i valori del rugby grazie al progetto, nato nel 2007, dell’Associazione Sportiva Rugby Milano, che propone uno sport basato sulla gestione dell’aggressività, che trasmette atteggiamenti e messaggi positivi.

«Siamo tornati al Beccaria tre settimane dopo l’evasione del 25 dicembre. Incontriamo i ragazzi per insegnare il rugby. Lo facciamo da 15 anni, ogni sabato. Con la speranza che i valori del rugby possano aiutarli a comprendere qualcosa di utile. Per vivere, più che per giocare». Valerio Savino è il responsabile del progetto, varato nel 2007, dall’Associazione Sportiva Rugby Milano: uno sport basato sulla gestione dell’aggressività, proposto a ragazzi che con la propria aggressività fanno conti difficili.

Una sfida, basata sull’ascolto; una squadra come opportunità contro la solitudine, perché un compagno che lotta e avanza per donare un vantaggio all’altro si trasforma in una rivelazione. Da ricambiare poco dopo: «Abbiamo svolto un allenamento il 24 dicembre, il giorno prima dell’evasione dei sette detenuti. Con noi quel giorno c’era don Gino Rigoldi. È grazie a lui che il nostro progetto ebbe inizio. Parlammo del Natale come di un momento critico, così come accade in agosto, quando viene percepito un vuoto profondo. Entrambi respiravamo un’aria strana, una tensione anomala, segno che qualcosa stava per accadere. Dal nostro rientro nell’istituto, in gennaio, quella tensione sembra attenuata. Però, dopo il clamore, dopo le prime pagine dei giornali e i proclami sull’urgenza di intervenire per migliorare le condizioni dell’istituto, ho la sensazione che nulla sia accaduto. Lo dico da semplice operatore che non conosce certi meccanismi istituzionali ma, insomma, tutto sembra rimasto come prima. So che don Gino sta facendo il possibile per riassestare il quadro educativo. Intanto però il Beccaria di oggi, a noi che lo frequentiamo una volta la settimana, pare identico al Beccaria del 2022. Lo dico sperando di sbagliarmi».

Otto marzo, non bastano mimose: il terzo settore e la cooperazione sociale si mobilitano

di Redazione GRS


Non bastano mimose

Otto marzo, servono azioni concrete per le pari opportunità e contro la violenza di genere. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

Per la Giornata internazionale della donna il terzo settore e la cooperazione sociale si mobilitano. Oggi la Fish onlus promuove il digital talk sulla dimensione digitale della violenza di genere. Legacoop annuncia un bando sulla certificazione della parità di genere e una mappa dei servizi per contrastare la violenza e la discriminazione in cui sono impegnate decine di cooperative sociali in tutto il Paese. Anche Auser in campo nei territori con un cartello vasto di iniziative con incontri nelle scuole, mostre, presentazioni di libri e dibattiti.

Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il nuovo report sulla sicurezza degli operatori dei media

di Redazione GRS


Diritto di cronaca

Il 2022 è stato segnato dalla guerra in Europa, ma anche da una serie di metodi, sia nuovi che consolidati, per mettere a tacere il giornalismo indipendente. Lo dice il report annuale sulla sicurezza degli operatori dei media diffuso dal Consiglio d’Europa. I reporter detenuti sono 127, principalmente in Turchia, Bielorussia, Russia e Azerbaigian.

Immigrazione, il giudizio degli italiani dopo la strage di Cutro: 3 su 4 bocciano l’operato del Governo

di Redazione GRS


Dopo Crotone

Tre italiani su 4 giudicano negativamente l’operato del Governo sulla gestione dell’immigrazione. Il servizio è di Fabio Piccolino.

La tragedia dei migranti di Cutro ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana come emerge da un sondaggio Swg. La tesi più diffusa tra i cittadini (39%) è che sia considerato relativamente semplice essere accolti in Italia e questo porterebbe molti migranti a intraprendere viaggi rischiosi.

Il 30%, addossa la responsabilità alle autorità che non si sarebbero impegnate sufficientemente per evitare il dramma. In generale, 3 italiani su 4 giudicano negativamente l’operato del Governo sulla gestione dell’immigrazione e la valutazione risulta ancora peggiore se parliamo dell’Unione Europea.

Le donne praticano più sport degli uomini, ma nessuno lo racconta: i dati delle ricerche

di Redazione GRS


C’è ma non si vede

Le donne praticano sport più degli uomini ma nessuno lo racconta. Una ricerca Unesco dimostra che, al di fuori di eventi globali come le Olimpiadi, la copertura arriva anche a minimi del 4%, nonostante il 40% dei partecipanti alle competizioni siano donne.

Si potrebbe definire come la contraddizione tra sport praticato e sport “percepito” quella messa in evidenza dalla ricerca dello IACS (International Association for Communication and Sport). La contraddizione consiste nel fatto che nonostante il mondo del fitness e di moltissime discipline abbiano visto crescere costantemente la partecipazione delle donne, la copertura mediatica dello sport femminile è invece in calo e, negli ultimi anni, si è attestata intorno al 5%.

Le sportive praticanti
Una ricerca dell’UNESCO in materia dimostra che, al di fuori dei periodi in cui vengono trasmessi eventi sportivi di risonanza globale come le Olimpiadi, lo sport femminile riceve una copertura mediatica che arriva anche a minimi del 4%, nonostante il 40% dei partecipanti alle competizioni siano donne. Per rimarcare questo scarto, celebrare le donne di tutto il mondo e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla visibilità dello sport femminile Technogym ha dato vita alla campagna “The missing out”. Dal mondo del fitness e della pratica sportiva emerge, infatti, come la presenza delle atlete sia sempre più marcata. Secondo i datid dell’IHRSA (Associazione Internazionale degli operatori di fitness) relativi al 2020, ad esempio, il numero di donne che frequentano i fitness club ha ormai superato gli uomini, con una percentuale che corrisponde al 50,5% a livello globale e con picchi del 55% in paesi come l’Inghilterra. Dal 2010 il tasso di adesione femminile in palestra è aumentato del 32,2%, mentre quello maschile è cresciuto ad un ritmo più lento, ovvero del 23,2%.

Nell’ambito della campagna “The missing out”, l’8 marzo le vetrine di Technogym Milano in via Durini, 1 svelano completamente alcune immagini che nelle giornate precedenti erano visibili solo per una porzione del 5%, che quindi ne svelava solo un dettaglio. Le immagini complete mostrano alcune campionesse sportive che hanno lasciato il segno e che Technogym ha l’onore di accompagnare durante la loro preparazione sportiva. Tra queste, la sciatrice alpina Federica Brignone, vincitrice di tre medaglie olimpiche e tre iridate, che si allena con Technogym Skillrun; la tre volte campionessa mondiale di ciclismo su strada Martina Fidanza, che si allena con Technogym Ride; la pluricampionessa olimpica Bebe Vio che utilizza Technogym Bench per la sua preprazione atletica e la velista Caterina Banti, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, che usa Technogym Skillbike.