Notizie

Sport per la cura: la Lilt inaugura a Palermo il “Dragon Boat”

di Redazione GRS


Mareterapia

A Palermo la Lega per la lotta contro i tumori ha inaugurato il ‘Dragon Boat’, una disciplina sportiva che, emersa dall’ambito puramente sportivo, da anni è impiegata per supportare la ripresa e il benessere psicofisico delle donne operate per un cancro al seno.

Venti atlete che pagaiano insieme al ritmo di un tamburo su un’imbarcazione con testa e coda di drago. È il Dragon Boat, una disciplina sportiva che, grazie alle sue peculiarità, è uscita dall’ambito puramente sportivo e da anni è impiegata per supportare la ripresa e il benessere psicofisico delle donne operate per un cancro al seno e per promuovere la prevenzione cardiovascolare. Proprio per questo, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), sabato 18 febbraio alle 10,30 presso lo Yacht club del Mediterraneo alla “Cala” di Palermo ha inaugurato una imbarcazione.

“La LILT con la squadra delle Aquile Rosa LILT Palermo, coronando il sogno di avere la propria imbarcazione, ha avviato un percorso aperto al sociale di mareterapia. Lo Yacht club Mediterraneo ha creduto in questo progetto e, grazie ad una condivisione di intenti e di attività, stiamo iniziando una nuova entusiasmante collaborazione. L’emozione è grande, siamo impazienti di poter pagaiare e riprendere il contatto benefico col mare“, afferma Francesca Glorioso, presidente della LILT Palermo.

Della stessa lunghezza di pensiero, Giuseppe Galantino presidente dello Yacht club Mediterraneo: “Lo Yacht club del Mediterraneo della Cala di Palermo ha scelto di navigare insieme al progetto della LILT Palermo, mettendo a disposizione spazi ed esperienze legate al vivere il mare. Siamo sempre convinti che la condivisione di tali esperienze, può contribuire a farci vivere assolutamente meglio”.

Nuovo studio ActionAid sull’accoglienza in Italia: gestione irrazionale e completa assenza di programmazione

di Redazione GRS


Nessuna invasione

Il sistema dell’accoglienza italiano è caratterizzato da gestione irrazionale, completa assenza di programmazione, criteri discriminatori di accesso alle strutture e ai diritti. Lo dice il nuovo studio di ActionAid realizzato in collaborazione con Openpolis. Ascoltiamo Fabrizio Coresi dell’organizzazione.

L’insostenibilità degli impianti sportivi italiani: storie di allenatori bloccati da strutture per nulla inclusive

di Redazione GRS


Impianti insostenibili

L’allenatore è in carrozzina e non può scendere negli spogliatoi per le barriere architettoniche. Il servizio di Elena Fiorani

Lo sfogo di Francesco Quaranta, allenatore di calcio in Prima categoria, è arrivato alla stampa. Da quattro anni in carrozzina domenica scorsa non ha potuto accedere agli spogliatoi per dare indicazioni alla sua squadra, bloccato da una serie di barriere architettoniche.
Problema simile per Luca Gotti, allenatore dello Spezia, in stampelle per un’operazione all’anca, che non ha potuto essere in panchina per l’incontro con il Napoli. L’impegno di operatori e dirigenti si scontra con difetti cronici e problemi strutturali di impianti datati, dove anche il bagno per le persone con disabilità o una rampa di accesso diventano un lusso.

Antigone pubblica il Dossier sul 41 bis: le 6 proposte di modifica al provvedimento

di Redazione GRS


Dossier 41 Bis

Lo ha pubblicato Associazione Antigone chiedendo alcune modifiche al provvedimento che tiene banco in queste settimane. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.

Restringere l’area dei reati per i quali è prevista la possibile applicazione del regime e introdurre un limite massimo di durata della misura escludendo le ulteriori proroghe. Sono due delle 6 proposte di Antigone a conclusione del Dossier sul 41 bis pubblicato dall’associazione e nel quale si ricostruisce la normativa relativa a questo regime, a partire dal 1992 sino alla giurisprudenza più recente. “Tornare alle radici della misura è utile per comprendere quanto nel tempo si sia espanso nei numeri e nelle restrizioni”, afferma l’Associazione.

di Pierluigi Lantieri