Legacoop Toscana sostiene la cooperativa costituita dai lavoratori ex Gkn attraverso gli strumenti finanziari a disposizione. Nei mesi scorsi è stata accolta la richiesta dei lavoratori di approfondire alcune ipotesi di piano industriale a partire dalle quali costituire una cooperativa che si è formalmente costituita.
Ieri è partita a San Giorgio a Cremano, comune vesuviano in provincia di Napoli, la rassegna gratuita curata dall’associazione Arci Movie. Trenta film e ospiti animeranno gli spazi della Fonderia Righetti nella storica Villa Bruno fino al 10 agosto.
Le donne iraniane, che possono assistere alle partite di calcio solo in rare occasioni, potranno entrare negli stadi durante la prossima stagione. L’accesso agli eventi sportivi è stato vietato alle iraniane sin dalla rivoluzione islamica del 1979.
“Quest’anno, una delle caratteristiche principali di questo campionato…è che assisteremo all’ingresso delle donne negli stadi”, ha dichiarato il capo della Federazione del calcio iraniana, Mehdi Taj durante una trasmissione in diretta della cerimonia del sorteggio per la prossima stagione del massimo campionato di calcio iraniano. Il torneo a 16 squadre inizierà il prossimo mese.
L’Iran ha in gran parte vietato alle spettatrici di sesso femminile l’accesso al calcio e ad altri stadi sportivi sin dalla rivoluzione islamica del 1979. Nonostante nessuna legge vieti la loro partecipazione i religiosi hanno sempre sostenuto che le donne devono essere protette dall’atmosfera maschile e dalla vista di atleti maschi in pantaloncini in campo.
Taj ha spiegato che alcuni stadi nelle città di Isfahan, Kerman e Ahvaz – ma non nella capitale Teheran – sono “pronti” per ospitare le donne.
Un anno fa alle donne è stato permesso per la prima volta da anni di assistere a una partita del campionato nazionale di calcio, quando il club di Teheran Esteghlal ha affrontato Mes Kerman. In un altro raro caso, nell’ottobre 2019, a circa 4.000 donne è stato permesso di assistere alla partita di qualificazione alla Coppa del Mondo 2022 dell’Iran contro la Cambogia allo stadio Azadi di Teheran.
L’Iran ha subito crescenti pressioni per consentire alle donne di partecipare alle partite dopo la morte nel 2019 della tifosa Sahar Khodayari, che si è data fuoco per paura di essere messa in carcere dopo aver tentato di assistere a una partita travestita da uomo.
Nel 2022 si sono registrati in Italia oltre 30 mila reati contro l’ambiente e sono aumentati gli illeciti amministrativi. Lo dice il nuovo Rapporto di Legambiente: ascoltiamo il presidente nazionale Stefano Ciafani.
Secondo i dati della Federazione Uniamo sulle malattie rare, il sistema italiano è un’eccellenza in Europa grazie a un ambizioso Piano nazionale. Tuttavia si riscontrano differenze tra nord e sud, tempi troppo lunghi per il percorso diagnostico e terapie ancora insufficienti.
A cinque mesi dal terremoto in Turchia e Siria milioni di persone vivono ancora nei campi profughi. Ascoltiamo la direttrice di Caritas Turchia suor Nazareth.
Si è insediato ieri il “Forum Permanente per la diffusione della cultura del consumo responsabile e sostenibile”, istituito dal CNEL: hanno aderito 19 associazioni tra cui Altroconsumo, CittadinanzAttiva e Federconsumatori.
Oggi a Roma, presso la sede di Arci Nazionale, la presentazione del libro “L’Italia e l’antisemitismo. La necessità di un impegno” a trent’anni esatti dalla sua prima pubblicazione. Il volume, voluto e curato dall’ex presidente dell’Arci, Tom Benetollo e da Victor Magiar, affronta un tema ancora oggi estremamente attuale.
La Corte Europea dei diritti umani ha dato ragione a Caster Semenya, campionessa olimpica sugli 800 metri, perché “discriminata sulle caratteristiche sessuali”. Il Tribunale Arbitrale dello Sport aveva giudicato legittimo il regolamento sportivo che impone all’atleta di abbassare il suo naturale livello di testosterone per partecipare ad alcune gare.
Oggetto della questione, il regolamento sportivo che impone a Semenya, due volte campionessa olimpica sugli 800 metri e tre volte iridata nella stessa specialità, di sottoporsi a cure ormonali per abbassare il suo naturale livello di testosterone per poter gareggiare su alcune distanze.
Semenya aveva fatto ricorso al Tas, perdendolo, contro la norma della federazione internazionale di atletica leggera (World Athletics) che obbliga le atlete con “diverso sviluppo sessuale” ad assumere anticoncezionali per abbassare il proprio testosterone. Una discriminazione alla quale la Corte Europea dei diritti dell’uomo ha posto fine.
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