A Catanzaro l’iniziativa che la cooperativa sociale Kyosei ha realizzato in nove scuole elementari con l’obiettivo di riscrivere la Convenzione per i diritti dell’infanzia con i disegni e i colori dei bambini. Ascoltiamo il presidente Giancarlo Rafele.
Oggi a Montecitorio la conferenza stampa promossa dall’Arci in cui, per la prima volta attiviste iraniane vengono ospitate in una sede istituzionale italiana. Un’azione pubblica a cui partecipano alcuni parlamentari, per dare voce e visibilità a chi vuole fermare la repressione e le condanne a morte nel Paese.
In scena al Teatro La Ribalta di Bolzano il dramma dell’Olocausto dei disabili, costato la vita a oltre 300 mila persone nella Germania Nazista. La compagnia che lo interpreta è nata otto anni fa ed è formata da attori e attrici con disagio psichico.
Sedici donne senza l’hijab: la battaglia delle giocatrici di basket e dello staff tecnico è racchiusa in una fotosenza velo che è un gesto di vicinanza alle proteste per i diritti delle donne. E’ quello che ha scelto di fare la squadra di pallacanestro femminile Canco, del campionato iraniano. Un atto di coraggio che sta raccogliendo solidarietà e vicinanza sui social network.
A volte un’immagine è più forte di cento gesti. E di mille parole. La squadra di basket femminile Canco, del campionato dell’Iran, si è fotografata senza l’hijab, il velo tradizionale. Al completo, 16 donne, giocatrici e staff tecnico. Una protesta contro il regime di Raisi e le proteste per i diritti delle donne represse nel sangue. Secondo Human Rights sono circa 350 le persone uccise dalla polizia di Teheran dall’inizio delle manifestazioni.
Un atto di coraggio, dunque, che sta raccogliendo solidarietà e vicinanza sui social network. “Insegna a tua figlia – ha scritto su Instagram l’allenatrice, Farzaneh Jamami – che cose come i ruoli di genere non sono altro che sciocchezze. Insegna che sei una persona preziosa e insostituibile. Se ti dicono il contrario, non crederci. Dì loro: “Non nasconderti. Alzati, tieni la testa alta e mostra loro cosa sai fare!” Digli che sei potente e capace. Che sei una donna libera”.
Ieri si è celebrata la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, che Unicef ha dedicato quest’anno al tema della salute mentale e del benessere psicosociale. Ascoltiamo il Portavoce italiano Andrea Iacomini.
“Senza diritti non chiamatelo gioco. E neppure sport”. E’ il commento di Uisp e Arci sui Mondiali in Qatar, iniziati ieri. “Dove non c’è garanzia di diritti umani e civili, di attenzione alla salute del pianeta, di libertà di informazione – spiegano – non può esserci spazio per lo sport messaggero di pace, libertà e convivenza tra i popoli”.
Secondo Arcigay la sparatoria in un gay club negli Stati Uniti, costata la vita a cinque persone, rappresenta un duro attacco per tutta la comunità. Il servizio di Pierluigi Lantieri.
Cinque persone uccise e altre diciotto ferite dall’attacco di sabato notte a Colorado Springs, negli Stati Uniti, dove un uomo ha aperto il fuoco all’interno di un gay club. “Un atto folle che ha seminato lutto e terrore” è il commento del segretario generale di Arcigay Gabriele Piazzoni, che aggiunge: “questo tragico fatto si inserisce inevitabilmente nel solco degli altri attacchi subiti negli ultimi anni. Sulla nostra comunità si concentrano ostilità diverse, di natura politica, sociale, religiosa, che si alleano e prendono corpo in atti d’odio ricorrenti e di una violenza inaudita”.
A margine della COP 27, secondo Slow Food i risultati raggiunti sul fronte dei sistemi alimentari inquinanti sono scarsi. “Le soluzioni avanzate per affrontare il loro drammatico impatto – commenta l’organizzazione – non sono all’altezza dello status quo, confermando ancora una volta il peso degli interessi delle multinazionali dell’agroalimentare”.
L’Antitrust ha multato Enel e alcune agenzie associate per 5 milioni di euro a causa del comportamento scorretto con attività di telemarketing insistente e aggressiva. Federconsumatori da tempo chiede “l’adozione di un vero albo dei venditori”.
E’ il titolo della mostra promossa dall’Ansa, allestita nell’atrio di Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina. L’esposizione, disponibile fino al 30 novembre, ricostruisce attraverso immagini e testi la vita dei due magistrati e il loro impegno nella lotta alla mafia.
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