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Caso Geo Barents, Pallucchi (Forum Terzo Settore): “I cosiddetti ‘sbarchi selettivi’ sono indignitosi”

di Redazione GRS


Fateli scendere

In Sicilia è alta tensione per i naufraghi a bordo della Geo Barents. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.
Circa 500 migranti sono stati salvati da motovedette italiane al largo della Sicilia. I 215 naufraghi non accolti della nave Geo Barents urlano ed espongono cartelli con la scritta ‘Help Us’ – aiutateci. Alcune associazioni annunciano un esposto alla Procura perché non tutti sono stati accolti.
“I cosiddetti ‘sbarchi selettivi’ sono indignitosi, irrispettosi dei diritti fondamentali delle persone: invitiamo il Governo italiano a mettere in campo una politica che sia prima di tutto ‘umana’ nei confronti di profughi e migranti che raggiungono le nostre coste”, ha dichiarato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.
di Pierluigi Lantieri

Verso Qatar 2022: il presidente della Fifa chiede alle 32 nazionali ai Mondiali di mettere da parte i diritti umani

di Redazione GRS


Calciatori senza idee

Gianni Infantino ha scritto alle 32 nazionali che giocheranno i Mondiali in Qatar sollecitandole a lasciare da parte le questioni relative ai diritti umani. Dopo le proteste delle organizzazioni umanitarie, ma anche del calcio internazionale, il presidente della Fifa chiede di concentrarsi sul calcio.
Gli ultimi a esprimere dissenso, in ordine di tempo, sono stati i calciatori della nazionale Australiana in un video corale diventato virale sul web. Ma già da settimane i capitani di Inghilterra, Germania, Olanda e Francia hanno comunicato che indosseranno una fascia al braccio su cui sarà presente il disegno della campagna “One Love”, che ricorda la bandiera arcobaleno simbolo della lotta LGBTQIA+.
Infantino più volte ha difeso la scelta di assegnare al Qatar la Coppa del Mondo, rispondendo alle critiche sul mancato rispetto dei diritti umani nel Paese asiatico: “Il Qatar ha attuato veri cambiamenti per migliorare le condizioni dei lavoratori migranti e la Coppa del Mondo è un’opportunità per il Qatar e tutto il Golfo Persico di mostrarsi in modo diverso e liberarsi dei pregiudizi che purtroppo esistono ancora oggi. Questi cambiamenti sono avvenuti negli ultimi anni, mentre in altri Paesi – anche europei – ci sono voluti decenni”.
Il testo della lettera della FIFA:
Cari Presidenti, cari Segretari Generali,
La Coppa del Mondo FIFA in Qatar è ormai dietro l’angolo e l’entusiasmo per l’evento calcistico più importante del mondo sta crescendo a livello globale, mentre contiamo i giorni che ci separano dal calcio d’inizio a Doha, domenica 20 novembre 2022.
Essendo una delle 32 squadre partecipanti, porti sulle spalle le speranze e i sogni della tua nazione d’origine e di tutta la tua gente.
La FIFA vorrebbe assicurarti che in Qatar tutto è stato preparato per garantire che ogni nazione partecipante abbia le migliori possibilità di raggiungere la fase finale. Gli otto stadi all’avanguardia, dove si giocheranno le 64 partite della Coppa del Mondo FIFA Qatar 2022™️, forniranno la piattaforma perfetta per il più grande evento sportivo del mondo.
Quindi, per favore, ora concentriamoci sul calcio!
Sappiamo che il calcio non vive sotto vuoto e siamo altrettanto consapevoli che ci sono molte sfide e difficoltà di natura politica in tutto il mondo. Ma per favore, non lasciate che il calcio venga trascinato in ogni battaglia ideologica o politica esistente.
Alla FIFA, cerchiamo di rispettare tutte le opinioni e le convinzioni, senza impartire lezioni morali al resto del mondo. Uno dei grandi punti di forza del mondo è proprio la sua diversità, e se inclusione significa qualcosa, significa avere rispetto per quella diversità. Nessun popolo, cultura o nazione è “migliore” di un’altra. Questo principio è la pietra miliare del rispetto reciproco e della non discriminazione. E questo è anche uno dei valori fondamentali del calcio. Quindi, per favore, ricordiamolo tutti e lasciamo che il calcio sia al centro della scena.
Ora, alla Coppa del Mondo FIFA, abbiamo l’occasione e l’opportunità unica di accogliere e abbracciare tutti, indipendentemente dall’origine, dal background, dalla religione, dal sesso, dall’orientamento sessuale o dalla nazionalità. Cogliamo questa opportunità e uniamo il mondo attraverso il linguaggio universale del calcio.
Ora il nostro focus è il calcio perché #NowIsAll.
Vi auguriamo ogni successo e un grande torneo in arrivo!
Gianni Infantino Presidente della FIFA 
Fatma Samoura Segretario generale della FIFA

Si è aperta in Egitto la Cop27: “Il cambiamento climatico sta già colpendo persone vulnerabili in tutto il mondo”

di Redazione GRS


Il futuro del pianeta

Si è aperta ieri in Egitto la Conferenza dell’Onu sul Clima. Il Servizio è di Fabio Piccolino.
Il cambiamento climatico non è una minaccia lontana, ma una realtà che sta già colpendo drammaticamente persone vulnerabili in tutto il mondo. Lo dicono Medici Senza Frontiere, Comitato Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa in una nota sulla Cop27 che si è aperta ieri a Sharm el Sheikh, in Egitto.
196 i paesi del mondo coinvolti: dei 25 più vulnerabili al cambiamento climatico – spiegano le organizzazioni – la maggior parte sta vivendo anche un conflitto armato e molte persone non hanno accesso all’assistenza sanitaria di base.

Fondazione CESVI inquadra l’emergenza fame nel mondo: sono 828 milioni le persone malnutrite

di Redazione GRS


 

Emergenza fame

Nel mondo sono 828 milioni le persone malnutrite. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.
L’emergenza fame nel mondo non si ferma: nel 2021 il numero di persone malnutrite è salito a 828 milioni, 46 milioni in più rispetto all’anno precedente e 150 milioni in più rispetto a prima della pandemia di Covid-19, con effetti evidenti in Africa subsahariana, Asia meridionale, America centrale e Sudamerica. E la situazione è destinata a peggiorare a causa del sovrapporsi di altre crisi globali quali guerre, cambiamenti climatici e impatto economico della pandemia. Lo rileva Fondazione CESVI che ha presentato la 17a edizione italiana dell’Indice Globale della Fame.
di Pierluigi Lantieri

3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia: circa 31 milioni le presenze nel 2022

di Redazione GRS


Passeggiando in bicicletta

Il 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia certifica la crescita del cicloturismo: i turisti a due ruote rappresentano il 4% del totale, nel 2022 si stimano 31 milioni circa di presenze.

Il cicloturismo si conferma un importante volano di sviluppo territoriale, un beneficio concreto per le piccole comunità rurali e dell’industria turistica in generale. Perché viaggiare in bicicletta non è soltanto un modo alternativo di concepire il turismo in maniera green e slow, ma è un meccanismo virtuoso che muove lo sviluppo territoriale con un impatto economico stimato di circa 338mila euro per km di ciclabile, grazie a nuove forme imprenditoriali e le opportunità di lavoro create dal comparto (guide cicloturistiche, noleggi e servizi dedicati).

Un incremento annuale inarrestabile confermato dal 3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italia realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio in collaborazione con Legambiente. In base ai dati più recenti elaborati dal rapporto, per il 2022 è possibile stimare 31 milioni circa di presenze attribuibili ai cicloturisti, pari al 4% di quelle totali registrate in Italia fino a questo momento.

Un’opportunità per valorizzare il territorio che gli enti territoriali stanno sempre più prendendo in considerazione con progetti strutturati e infrastrutture dedicate. Come successo in Abruzzo, sulla costa dei Trabocchi, dove la costruzione dell’omonima ciclabile ha contribuito al rilancio delle località coinvolte, come conferma un’analisi locale condotta da Isnart durante la stagione estiva 2022: il 90% degli esercenti segnala la presenza di cicloturisti all’interno delle proprie strutture, «con il 64% delle strutture locali che si aspetta un’ulteriore crescita della clientela legata al cicloturismo», come dichiarato da Carlo Ricci, Direttore del Gal Costa dei Trabocchi.

Un impatto economico, quello generato dal fenomeno cicloturismo, tutt’altro che trascurabile: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi 4 miliardi e il 2022 ha segnato, in particolare, un progresso dei cosiddetti cicloturisti “puri”, ovvero quei turisti per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione, con una stima per quest’anno di 8,5 milioni di presenze turistiche.

Inoltre, si osserva una maggiore domanda di vacanza attiva, in cui l’uso della bici ha un ruolo primario. Una tendenza su cui la pandemia ha agito da acceleratore stimolando la ricerca di destinazioni meno note e forme di turismo più sostenibili.

«Il cicloturismo è un fenomeno che va analizzato e compreso in una logica di complementarità – ha Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart –. Infatti, persino il cicloturista “puro” non trascorre tutta la vacanza su due ruote ma si dedica a numerose attività per vivere il territorio a 360°.
Un turista che predilige il contatto con la natura, amante dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, molto attento a quell’insieme di valori legati alla sostenibilità economica, sociale e ambientale che rappresentano un patrimonio del turismo italiano su cui è vincente puntare e investire».

E quello del cicloturismo è una passione che accomuna tutte le fasce di età, con i cicloturisti “puri” che appartengono per la maggioranza alla generazione dei Millennial (il 41%) e alla Generazione X (il 30%), collocandosi nella fascia che va dai 26 ai 57 anni. Percentuali inferiori si registrano tra i giovanissimi (il 10% appartiene alla Generazione Z) e, ovviamente, tra i più̀ anziani (i baby boomers sono il 16%). Una tipologia di clienti molto ricercata, che per l’industria della ricettività turistica, rileva Isnart, è oro, essendo istruita (l’84% ha almeno il diploma), occupata (il 77%) e con una buona situazione economica, quindi una buona propensione alla spesa.

Per il viaggio, un cicloturista “puro” italiano spende in media 95 euro, mentre un cicloturista straniero arriva a spenderne 215. Per l’alloggio l’italiano spende in media 48 euro al giorno contro i 59 di chi proviene dall’estero. A ciò si aggiungono le spese accessorie: 70 euro gli italiani e 68 gli stranieri.

«I dati presentati nel rapporto confermano che anche il nostro Paese è pienamente all’interno di quella rivoluzione gentile generata dalla crescita della bike economy – ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente –. L’Italia ha tutte le caratteristiche per fare tesoro di questo fenomeno, intercettare al meglio la tendenza in atto e tradurla in occasione di buona crescita soprattutto per le aree interne, luoghi che più di altri si prestano a offrire proposte di vacanze slow e di qualità».