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Nuoto, Alice Dearing ha vinto la sua battaglia: la cuffia adatta alle atlete nere entra nel regolamento ufficiale

di Redazione GRS


Una cuffia per l’uguaglianza: Alice Dearing ha reso il nuoto più inclusivo vincendo la sua battaglia: d’ora in poi nel regolamento ufficiale verrà inclusa la cuffia adatta alle capigliature delle donne nere. È profondamente ingiusto, spiega, imporre alle nuotatrici nere di scegliere tra i loro capelli e lo sport.

Alice Dearing è una nuotatrice 25enne, specializzata in Open Water, che vanta diverse medaglie, nonché un primato: è la prima atleta nera ad aver rappresentato la Gran Bretagna nel nuoto alle Olimpiadi, quelle di Tokyo del 2021. Ma oltre ai successi professionali Alice Dearing ha portato a casa un trionfo destinato a cambiare il corso della sua disciplina vincendo una battaglia in favore dell’inclusività: dopo un’iniziale rifiuto, la Fina, la federazione internazionale che regolamenta il nuoto, ha deciso di ammettere nelle competizioni ufficiali l’uso di una cuffia adatta ai capelli delle donne nere.

Il caso è scoppiato lo scorso anno, quando Dearing è stata mandata in Giappone per rappresentare il suo Paese nelle competizioni. Un mese prima dell’inizio delle gare, l’atleta è stata travolta da una controversia internazionale, perché la federazione le aveva vietato espressamente di partecipare indossando la cuffia da lei scelta.

Alice Dearing solitamente porta i capelli afro al naturale oppure li raccoglie in lunghe trecce, e per contenere il volume delle chiome ha bisogno di una cuffia specifica, quella inventata dal brand Soul Cap, che produce accessori e abbigliamento per il nuoto con un approccio inclusivo. Secondo la Fina si trattava di una cuffia inammissibile nelle competizioni ufficiali, dato che non seguiva “la naturale forma della testa”. Il divieto ha causato un’ondata di sdegno, perché palesava la miopia della federazione incapace di rendere lo sport più inclusivo e barricandosi dietro una posizione che tutelava solo gli atleti con certe specifiche caratteristiche fisiche. A distanza di un anno, durante il quale nel settore del nuoto la discussione è stata portata avanti grazie all’attivismo di una serie di atlete e atleti, di associazioni come la Black Swimming Association, e soprattutto all’esposizione mediatica di Alice Dearing che si è fatta portavoce delle istanze e ha collaborato attivamente con il brand Soul Cap, la decisione è stata ribaltata. Ora la cuffia adatta a contenere i capelli delle nuotatrici nere sarà ammessa nelle competizioni ufficiali.

“Sono sollevata ed emozionata”, ha scritto Alice Dearing in un editioriale per The Guardian. “In quanto donna nera e nuotatrice professionista che ama i suoi capelli intrecciati e nella loro forma naturale, quella afro, so quanto questo cambiamento sia epocale”. “Avere la possibilità di indossare una cuffia che si adegua alla propria capigliatura dà alle atlete maggiore sicurezza, riduce i momenti potenzialmente stressanti nello spogliatoio e in acqua”, prosegue spiegando quanto il rituale per infilare una cuffia quando si hanno i capelli lunghi e voluminosi, specialmente se afro, con dreadlocks o treccine, sia un momento critico. Occorre piegarsi in avanti, farsi aiutare da qualcuno, tirare la cuffia e sperare che non si rompa. Spesso poi, si finisce per indossarla male, in modo scomodo e non funzionale. “È cruciale avere una cuffia che si adegui ad ogni tipo di capello, è una sfida alla visione ristretta della nuotatrice standard”, prosegue l’atleta.

“I capelli possono essere una barriera logistica per alcune comunità”, afferma Dearing, sottolineando come per molte donne nere le chiome siano una parte importante della loro identità, dell’espressione di sé. È quindi profondamente ingiusto, spiega, che un regolamento realizzato sulla base di uno standard caucasico imponga alle nuotatrici nere di scegliere tra i loro capelli e lo sport. Secondo Swim England, l’ente che regola lo sport in Inghilterra, solo il 2 per cento dei nuotatori sono neri. Il 95 per cento degli adulti e l’80 per cento dei bambini neri in Inghilterra non nuota, riporta il Guardian. E saper nuotare non è solo utile al benessere fisico, ma può salvare la vita. Quando lo scorso anno la Fina ha bandito la cuffia “inclusiva”, i fondatori di Soul Cap, Toks Ahmed e Michael Chapman, hanno scritto su Instagram: “Per i giovani nuotatori sentirsi inclusi e vedersi rappresentati in uno sport è cruciale. Il divieto scoraggerà molti giovani atleti dal perseguire questo sport”. Il timore espresso era che sentissero di dover “scegliere tra lo sport e i loro capelli”.

Ora che la posizione della federazione del nuoto è cambiata e che la cuffia contenitiva è stata ammessa nelle competizioni ufficiali, si assisterà ad “un’ondata positiva per i piccoli club e i programmi locali in tutto il Paese che permetterà ai bambini e agli adulti di sentirsi a loro agio nell’acqua della piscina sapendo che la cuffia che indossano è rispettata anche ai livelli più importanti di questo sport”, conclude soddisfatta Dearing.

Anziani non autosufficienti lasciati fuori dai programmi elettorali: l’analisi di Auser

di Redazione GRS


 

 

Fuori dal dibattito. Nei programmi dei partiti c’è poco o nulla sul tema degli anziani non autosufficienti. L’analisi di Auser nel servizio di Anna Monterubbianesi.

L’Auser mette sotto lente d’ingrandimento i programmi elettorali per le elezioni del 25 settembre. Di anziani non autosufficienti c’è poca traccia. Il tema era esploso in tutta la sua drammaticità con il Covid che aveva messo in luce un problema che richiede un’attenzione pubblica complessiva sulla condizione di vita di questa fascia di popolazione.
Ci si aspettava dai programmi qualcosa in più sulla riforma della non autosufficienza. “Una scelta che, per l’associazione, resta poco chiara”.

È online il sito Respira: un punto di riferimento per le future Comunità Energetiche Rinnovabili

di Redazione GRS


 

 

Respira: questo il nome della piattaforma per la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in forma cooperativa per aiutare l’ambiente e i conti di famiglie e imprese. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.

È online il sito RESPIRA (www.respira.coop), un punto di riferimento per favorire la nascita di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in forma cooperativa, capaci di aiutare contemporaneamente l’ambiente e i conti di famiglie e imprese. L’iniziativa è stata lanciata dal fondo mutualistico Coopfond, Legacoop, Banca Etica ed Ecomill, piattaforma di crowdinvesting per la transizione energetica. I partner si sono messi a disposizione per supportare gruppi di cittadini organizzati, cooperative ed altre imprese adottando un innovativo e pressoché unico approccio cooperativo.

di Pierluigi Lantieri

Bologna, nasce la prima Rete metropolitana per le malattie rare

di Redazione GRS


Insieme per la cura. A Bologna nasce la prima Rete metropolitana per le malattie rare, grazie al coordinamento tra Istituto Rizzoli, Policlinico Sant’Orsola, Ausl e Federazione italiana malattie rare. L’obiettivo è offrire ai pazienti una presa in carico efficace e multidisciplinare che risponda pienamente alle loro esigenze.

Aperte le candidature di ComuniCiclabili: il giudizio di Fiab su mobilità sostenibile e amministrazioni locali

di Redazione GRS


ComuniCiclabili: aperte le candidature per la sesta edizione dell’iniziativa con cui la Fiab valuta le amministrazioni locali sotto diversi punti di vista: mobilità urbana, cicloturismo, comunicazione e promozione, governance. Il progetto vuole stimolare i comuni ad adottare politiche a favore della mobilità ciclistica, offrendo anche suggerimenti per migliorare.

Sono aperte le candidature per la sesta edizione dei ComuniCiclabili, l’ambizioso progetto con cui la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha valutato in questi anni 174 amministrazioni in tutta Italia, dove la rete è in continua crescita (il 20% dei cittadini vive in queste aree urbane). Non si tratta di un premio, dato una volta per tutte, ma di una fotografia della situazione attuale sotto diversi punti di vista (quattro gli ambiti complessivi: mobilità urbana, cicloturismo, comunicazione e promozione, governance). Situazione che può migliorare o peggiorare. Come ogni anno potete consultare il sito ufficiale per scoprire come far aderire il vostro comune e ottenere il ranking in bike smile (da 1 a 5).

«Il momento attuale mette in luce le carenze e i ritardi accumulati dall’Italia verso la reale transizione energetica – ha commentato Alessandro Tursi, presidente FIAB -. E questo vale tanto sulle rinnovabili, quanto sulla mobilità ciclistica e attiva. I comuni possono e devono fare la loro parte: è tempo di rompere gli indugi, per accelerare finalmente verso quella via europea basata su bicicletta e mezzi pubblici. ComuniCiclabili è uno strumento che FIAB mette a disposizione di sindaci e assessori per confrontarsi e focalizzarsi sulle strategie. Le azioni da mettere in campo sono tante, attuabili anche nel brevissimo periodo».

Attraverso l’iniziativa ComuniCiclabili la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta intende stimolare i comuni ad adottare politiche a favore della mobilità ciclistica. La valutazione del grado di ciclabilità di ogni territorio (assegnato sulla base di un’analisi oggettiva) è espressa con un punteggio da 1 a 5, indicato con il simbolo dei bike smile, anche sulla bandiera gialla che viene consegnata ad ogni ComuneCiclabile. In più FIAB offre alle amministrazioni suggerimenti in merito a interventi da intraprendere per migliorare di anno in anno il proprio livello di ciclabilità. A ogni edizione FIAB verifica lo stato di tutti i comuni presenti nel circuito e rinnova il punteggio assegnato, adeguandolo ai passi (avanti o indietro) compiuti da ogni singola amministrazione.