Notizie

Qatar 2022, le nazionali europee di calcio promuovono “One love”: stop alle discriminazioni nel Paese dei Mondiali

di Redazione GRS


One love: è la campagna contro le discriminazioni partita dall’Olanda e rivolta alle nazionali europee qualificate per i Mondiali in Qatar. Alle squadre che già hanno aderito si è aggiunta anche l’Inghilterra, il cui capitano indosserà la fascia One Love venerdì sera contro l’Italia. L’intento è accendere i riflettori sullo sfruttamento dei lavoratori migranti che stanno realizzando gli stadi.

La campagna “One Love”, iniziata dall’Olanda, ha visto unirsi Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svezia, Svizzera e Galles, con la fascia indossata dai capitani.

“Come capitani potremmo competere tutti l’uno contro l’altro sul campo, ma siamo uniti contro ogni forma di discriminazione – ha detto il leader della squadra inglese Harry Kane – Questo è ancora più rilevante in un momento in cui la divisione è comune nella società. Indossare la fascia insieme a nome delle nostre squadre lo farà manda un messaggio chiaro quando il mondo sta guardando”.

L’amministratore delegato della FA (Football Association) Mark Bullingham ha dichiarato: “Indosseremo la fascia al braccio OneLove fino alla fine della stagione come dimostrazione visibile di supporto per l’inclusione nel calcio – qualcosa in cui crediamo fermamente e abbiamo costantemente sostenuto”.
Insieme agli altri membri del Gruppo di lavoro UEFA sui diritti umani, stiamo spingendo la FIFA per un aggiornamento sul concetto di Centro per i lavoratori migranti in Qatar, per fornire consulenza e aiuto ai lavoratori migranti. È chiaro che il Qatar ha introdotto negli ultimi anni una legislazione progressista per garantire i diritti dei lavoratori, quindi questo concetto aiuterà questa legislazione ad entrare in vigore.

“Continuiamo a spingere per il principio del risarcimento per le famiglie dei lavoratori migranti che hanno perso la vita o sono stati feriti in progetti di costruzione. La FA è stata chiara sul fatto che le aziende con cui collabora in Qatar devono soddisfare gli standard richiesti in materia di diritti dei lavoratori e fornire un sostegno forte e legittimo ai propri dipendenti. I nostri rappresentanti continuano a visitare regolarmente il paese per parlare direttamente con i fornitori di servizi, oltre a mantenere i contatti con la FIFA, che assegna molti dei servizi utilizzati dalle squadre in competizione come organizzatori del torneo”.

La FA fa sapere che continua anche a chiedere rassicurazioni al Comitato Organizzatore Locale affinché tutti i fan, compresi quelli delle comunità LGBTQ+, saranno i benvenuti nella massima sicurezza. I giocatori inglesi dovrebbero inoltre incontrare una delegazione di lavoratori migranti come primo atto simbolico al loro arrivo in Qatar.

La situazione dei lavoratori non è ancora adeguata. Sono molte le inchieste che in questi mesi hanno fatto emergere dati tutt’altro che rassicuranti sulla situazione di sfruttamento dei lavoratori in Qatar. Interviste e immagini recenti del Guardian e anche un dettagliato rapporto dell’ONU del 2020, hanno dimostrato che le condizioni di migliaia di operai immigrati sono al di sotto degli standard minimi di dignità. La maggior parte provengono da Bangladesh, Nepal e India e sono stati costretti addirittura a pagare nei rispettivi paesi agenti illegali che hanno procurato loro un permesso di lavoro per potersi recare in Qatar a prestare la loro opera.

Ad oggi gli operai guadagnano circa 1 euro l’ora, molti di essi alla fine di ogni turno vengono guidati per 40 minuti fino ai margini del deserto, dove vengono lasciati in fattoria appartenenti al loro datore di lavoro, Al Sulaiteen Agricultural and Industrial Complex (SAIC). Dormono in casette provvisorie, decine all’interno di piccole cuccette.

Anche in Italia si diffonde il movimento Don’t pay: legittimo non pagare le bollette per il 20% dei cittadini

di Redazione GRS


 

 

Don’t pay. Secondo il sondaggio di Swg il 20% degli italiani ritiene legittimo non pagare le bollette. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

In Italia si sta diffondendo il movimento Non paghiamo, ispirato al movimento Don’t pay inglese, che promuove il rifiuto di pagamento delle bollette, qualora il sostegno da parte dello stato non fosse adeguato.

In questo quadro oltre un terzo dei cittadini giustificherebbe un ritardo nel pagamento di tasse e bollette in caso di necessità, ma sfonda il 20% la platea di coloro che riterrebbero all’occorrenza legittimo non pagarle. Parlando esplicitamente del movimento Don’t Pay, oltre 1 italiano su 3 plaudirebbe alla sua diffusione in Italia.

Eurobarometro: il 38% dei cittadini Ue fa esercizio fisico almeno una volta alla settimana, il 45% non lo fa mai

di Redazione GRS


Cittadini attivi. L’indagine di Eurobarometro dedicata allo sport e all’attività fisica rivela che il 38% dei cittadini UE fa esercizio fisico almeno una volta alla settimana, contro il 45% che non lo fa mai. Emerge, inoltre, che durante la pandemia la metà degli europei ha ridotto o addirittura smesso la pratica sportiva.

Tra gli intervistati sono più spesso quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni a fare esercizio fisico o praticare sport con una certa regolarità (il 54%). Questa percentuale diminuisce con l’avanzare dell’età: dal 42% nella fascia d’età tra i 25 e i 39 anni al 32% tra i 40 e i 54 anni fino a scendere al 21% tra le persone dai 55 anni in su. Nel complesso l’Eurobarometro mostra che gli intervistati che svolgono regolarmente attività fisica per motivi ricreativi o non sportivi non costituiscono la maggioranza in nessuno Stato membro dell’UE.

Secondo gli intervistati l’ostacolo principale alla pratica di attività fisica è la mancanza di tempo, seguita da una mancanza di motivazione o semplicemente dall’assenza di interesse per lo sport. In risposta, la campagna della Commissione HealthyLifeStyle4All (Uno stile di vita sano per tutti) continuerà a portare avanti la sensibilizzazione sull’importanza di uno stile di vita sano per tutte le generazioni e i gruppi sociali.

Dall’indagine emerge che la ragione principale per cui si svolge attività fisica è la volontà di migliorare la propria salute, seguita dal desiderio di sentirsi più in forma e di trovare metodi di rilassamento. Ogni anno la Commissione promuove i benefici dello sport per il benessere fisico e mentale durante la Settimana europea dello sport, che quest’anno si tiene dal 23 al 30 settembre, con lo slogan #BeActive, a cui parteciperà anche l’Uisp. La metà degli intervistati ha inoltre espresso il desiderio di fare esercizio fisico all’aperto, un desiderio che è sostenuto dagli sforzi della Commissione volti a rendere lo sport e l’attività fisica più verdi e sostenibili. Un nuovo sviluppo, forse rafforzato dalla pandemia di COVID-19, consiste nel fatto che circa un terzo dei rispondenti preferisce praticare sport a casa propria.

Sul tema della parità di genere nello sport, il divario rimane a favore degli uomini tra coloro che fanno esercizio fisico regolarmente. In questo contesto è incoraggiante apprendere che la maggioranza degli intervistati in 25 Stati membri dell’UE dichiara di seguire nei media le competizioni sportive maschili e quelle femminili con uguale interesse.

La Commissione lancia regolarmente uno Speciale Eurobarometro sullo sport – i più recenti risalgono al 2013 e al 2017 – per monitorare le tendenze nella partecipazione allo sport e all’attività fisica, raccogliendo anche dati riguardanti i livelli di attività fisica nell’UE-27 e informazioni sui tipi di contesto nei quali le persone fanno esercizio fisico.

L’attuale Speciale Eurobarometro sullo sport e l’attività fisica si basa sulle risposte a circa 20 domande di 26.580 europei provenienti da tutti i 27 Stati membri. L’indagine illustra le tendenze riguardanti i livelli di partecipazione, le preferenze e gli ostacoli alla pratica dello sport come base per le politiche future. I risultati confluiranno nelle azioni della Commissione volte a promuovere lo sport, l’attività fisica salutare e uno stile di vita sano in tutta Europa.

Il piano di lavoro dell’UE per lo sport (2021-2024), adottato dal Consiglio, ha sottolineato l’importanza dei dati riguardanti lo sport e i relativi livelli di partecipazione nell’UE. La disponibilità di nuovi risultati Eurobarometro sulle tendenze relative all’attività fisica e alla partecipazione allo sport sosterrà le attività a livello dell’UE sul fronte operativo e politico dello sport. Il sondaggio si fonda anche sulle precedenti indagini Eurobarometro, il che consente di operare un confronto continuo e fornisce una buona base per l’ulteriore sviluppo della politica dello sport a livello dell’UE, in stretta collaborazione con gli Stati membri.

Al via la settimana internazionale delle persone sorde: “Costruire comunità inclusive per tutte e tutti”

di Redazione GRS


 

 

 

Inclusione per tutti. Al via la settimana internazionale delle persone sorde, l’Ens rivendica: l’accessibilità è diritto. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

La settimana viene celebrata ogni anno dalle comunità sorde per sensibilizzare l’opinione pubblica su sordità, lingue dei segni, accessibilità e bilinguismo. Questioni che riguardano circa 70 milioni di persone. Per questa edizione il tema scelto dalla Federazione Mondiale delle Persone Sorde è “Costruire comunità inclusive per tutte e tutti”.

In Italia gli eventi si svolgeranno a Padova dal 22 al 24 settembre, promossi dall’ENS, Ente Nazionale Sordi. E in occasione della campagna elettorale, l’Ente chiede alle forze politiche un “impegno concreto nella prossima legislatura per l’uguaglianza dei cittadini sordi”.

Durante la Settimana si celebrerà anche la Giornata internazionale delle Lingue dei Segni. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha scelto il 23 settembre per ricordare la necessità di riconoscere, promuovere e proteggere le oltre 200 differenti lingue dei segni nel mondo con l’obiettivo di salvaguardare la diversità cultura e linguistica e, soprattutto, garantire il pieno sviluppo e la piena realizzazione delle persone sorde.