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Indagine Acri-Ipsos: la fotografia di un Paese spaccato

di Redazione GRS


Paese spaccato: i risultati dell’indagine di Acri e Ipsos. Oltre la metà degli italiani ha mantenuto o migliorato il proprio tenore di vita. Per gli altri sacrifici e peggioramento della situazione economica. Un quinto delle famiglie colpito duramente dalla crisi, rimane però fiducia sul futuro e la maggioranza dà voto positivo alle istituzioni europee.

Cinema, Unesco e Netflix lanciano il concorso di cortometraggi in Africa

di Redazione GRS


 

 

Grande schermo Africa: Unesco e Netflix alla scoperta di nuovi talenti africani per il cinema. Il servizio è di Clara Capponi

Il colosso statunitense dello streaming e l’Organizzazione delle Nazioni Unite hanno lanciato un nuovo concorso di cortometraggi nell’Africa subsahariana. Lo scopo è aiutare a creare occupazione sostenibile e a incoraggiare la crescita economica. garantendo condizioni di lavoro dignitose, precisano gli organizzatori.

I sei vincitori riceveranno 25mila dollari a titolo personale e accederanno a un corso di formazione tenuto da professionisti dell’industria cinematografica. Per realizzare il cortometraggio, che verrà diffuso sulla piattaforma statunitense nel 2022, riceveranno un finanziamento di 75mila dollari. Il bando sarà aperto fino al 14 novembre.

Salute mentale, le uscite in montagna degli ospiti della Comunità San Girolamo

di Redazione GRS


Tornare a respirare. Alcune persone della Comunità San Girolamo di Fermo, struttura residenziale che accoglie 40 ospiti con problematiche psichiatriche, hanno partecipato alle passeggiate sui sentieri dei Monti Sibillini per scoprire nuove libertà e recuperarne altre, smarrite nei percorsi di disagio e terapia, scoprendo che una giornata in montagna appaga e migliora le relazioni.

Vivere la montagna non solo come semplice terapia ma come luogo dove scoprire nuove libertà e recuperarne altre. Magari proprio quelle che erano state smarrite lungo un altro percorso. E’ questo uno dei tratti del progetto che ha visto, nel periodo estivo, alcune persone accolte dalla comunità San Girolamo di Fermo effettuare delle passeggiate sui sentieri dei Monti Sibillini e trascorrere delle giornate diverse lontane dalla quotidianità. La struttura residenziale legata alla Comunità di Capodarco di Fermo accoglie 40 ospiti con problematiche psichiatriche e non è nuova ad attività di questo tipo: “Quest’anno abbiamo pensato di dare maggiore costanza e consistenza alle cosiddette “uscite in montagna” che negli anni passati, erano organizzate con l’idea di passare delle giornate diverse e lontane dalla quotidianità” – ha raccontato Antonio Oriolo, operatore del San Girolamo che ha accompagnato i partecipanti nelle escursioni.

“Queste uscite sono state talvolta anche un modo per fuggire qualche ora dalla calura opprimente dei mesi di Luglio ed Agosto. Ogni volta siamo ritornati a casa stanchi ma soddisfatti, con la sensazione che una giornata in montagna ci appaga ed aiuta a migliorare le relazioni e lo spirito di gruppo. Così, quest’anno abbiamo pensato di proporre, per il periodo estivo che va da Giugno a Settembre, una serie di uscite lungo sentieri di montagna opportunamente selezionati per essere alla nostra portata. In montagna vige ancora la regola non scritta di salutarsi: ciò è a dir poco impressionante ma può essere anche educativo, in special modo per i giovani di oggi che considerano normale passeggiare, ignorando le persone che si incontrano per strada. Camminare lungo un sentiero di montagna, che segue linee e percorsi, apparentemente, distanti significa seguire ed affidarsi al passo di chi ti sta davanti, mettersi in ascolto di se stessi e degli innumerevoli suoni della natura, superare le difficoltà e migliorare nell’autostima”.

Dopo un periodo di forzato isolamento in comunità, l’occasione di respirare l’aria delle nostre montagne e di vivere diversamente il quotidiano è stata accolta in maniera positiva dalle persone che hanno vissuto quest’esperienza. Qualcuno di loro ha voluto esprimere così le proprie sensazioni. “Sono appena tornato da una gita sul monte Amandola, una delle passeggiate in montagna fatte questa estate – ha raccontato Mauro. In montagna in generale si respira un’aria diversa, più rarefatta e tutte le cose si fanno all’aperto: dai bisogni fisiologici al mangiare. Nella passeggiata che abbiamo fatto qualche tempo fa, dall’Infernaccio all’Eremo di padre Pietro, abbiamo incontrato lungo il cammino persone che, pur non conoscendoci, ci salutavano e questo fatto era un modo di aiutarci a salire senza temere la fatica. I discorsi che si fanno durante queste camminate sono diversi da quelli che facciamo in comunità che in genere sono ripetitivi. Al contatto con la natura si è più vicini al cielo e a Dio, la fatica passa in secondo piano e ognuno dentro di sé, può meditare sul senso della propria vita che è un cammino, prima in salita e poi in discesa”.

Cristian invece racconta così il suo trekking: “Eccomi qua, sono di nuovo nella Comunità di S. Girolamo, dopo all’incirca 8 uscite in montagna. Quello che posso dirvi è che per la mia situazione è molto importante fare questo tipo di uscite in quanto stando qui dentro come giovane ospite posso dire che se non ci fossero queste uscite mi troverei ‘’fermo’’, in quando stando limitati da tutto si va a perdere l’abitudine di vivere la vita (assaporare la natura). Tutto sommato posso garantirvi che questo tipo di uscite rendono le persone più serene ed aiutano ad accantonare tutti i problemi che purtroppo ci assillano la vita. Come dire, staccare la spina fa bene a tutti, non siamo macchine, siamo persone che hanno avuto o hanno dei problemi che vanno a complicare le nostre vite. Per il momento posso dire che queste uscite sono, per chi le apprezza, terapeutiche e comunque vanno ad ammorbidire tutte quelle rigidità che magari si possono trovare giorno per giorno nel nostro cervello”.

“Quest’ estate abbiamo fatto molte escursioni in montagna accompagnati dall’operatore Antonio – ha concluso poi Roberto. “Alcune abbastanza impegnative, alcune un po’ più semplici. La sensazione che si prova dopo una lunga camminata per arrivare alla meta è fantastica: si arriva in cima alla montagna e si respira un’aria di libertà! Arrivati in cima facevamo pranzo al sacco e dopo aver mangiato la fantastica torta che portava sempre Antonio, eravamo carichi per scendere giù”.

Energie sociali: oggi a Roma l’Assemblea del Forum Nazionale del Terzo Settore

di Admin GRS


Oggi a Roma l’Assemblea del Forum Nazionale del Terzo Settore, principale organismo di rappresentanza unitaria del Terzo settore italiano, che rappresenta 94 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello, Ai lavori parteciperanno tra gli altri il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e il collegamento video con il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio.

I lavori si possono seguire in diretta sul canale Youtube del Forum Terzo Settore

Qui il programma completo

Afghanistan, l’avviso di Con i Bambini per accogliere minori e famiglie

di Redazione GRS


Con i bambini afghani: è l’avviso pubblicato dall’impresa sociale Con i Bambini per accogliere minori e famiglie arrivati in Italia dall’Afghanistan e avviare azioni di accompagnamento educativo di inclusione delle famiglie nelle comunità.
Ai nostri microfoni il presidente Marco Rossi-Doria.

Invalidi civili, a rischio il lavoro dei più fragili e poveri

di Redazione GRS


 

 

Intervenite subito. L’Inps ha definito una modifica per gli assegni di invalidità civile, a rischio i più fragili e poveri. Il servizio è di Giuseppe Manzo

Invalidi civili, appello a parlamento e governo. Con il messaggio n. 3495 del 14 ottobre 2021 Inps precisa cosa significhi d’ora in avanti “inattività lavorativa”: non ci deve essere nessuna attività lavorativa, neanche minima, che produca reddito, anche se minimo e anche se inferiore ai 4.931 euro annui.

Siamo quindi di fronte ad una interpretazione estremamente restrittiva, che limiterà la possibilità di qualsiasi lavoro o inserimento per le persone con disabilità. Coordinamento nazionale delle associazioni delle persone con Sindrome di Down e la Federazione delle Associazioni di Persone con Malattie Rare d’Italia, chiedono di intervenire subito a tutela dei più fragili.

Walking for Patrick: termina la camminata per chiedere di dare la cittadinanza a Zaki

di Redazione GRS


“Walking for Patrick”: termina oggi a Roma la lunga camminata di Marino Antonelli per spingere il governo a dare subito la cittadinanza a Zaki, lo studente egiziano detenuto al Cairo. 880 i chilometri percorsi dal 20 settembre, un milione e 500 mila passi, da Rezzato, in provincia di Brescia.

Oltre 800 chilometri, un milione e 500 mila passi per chiedere al governo italiano di dare subito la cittadinanza a Patrick Zaki. È “Walking for Patrick”, l’evento lanciato da Marino Antonelli insieme all’organizzazione Station to Station: Marino è partito a piedi da casa sua a Rezzato, in provincia di Brescia, lunedì 20 settembre, per arrivare camminando fino a Roma esattamente un mese dopo, il 20 ottobre. Sopra la t-shirt tecnica, Marino indossa la maglietta con il volto dello studente egiziano detenuto al Cairo dal 7 febbraio 2020 e il QRcode della petizione.

“L’idea di questo cammino è nata durante il primo lockdown, ad aprile del 2020 – racconta Marino Antonelli – Vivevo questa sorta di contrasto: noi eravamo prigionieri nelle nostre case, ma presto saremmo tornati liberi, mentre Patrick continuava a rimanere in carcere e ogni 45 giorni veniva rimandato a giudizio. E poi stavo leggendo alcuni libri, tra cui l’ultima enciclica di papa Francesco: in quel testo si dice che per ricominciare dopo il Covid non possiamo aspettarci tutto dai nostri governanti, dobbiamo essere anche noi fautori del cambiamento. Ecco perché questa estate ho contattato i ragazzi di Station to Station, con l’idea di questa iniziativa. Così è iniziato tutto”.

Marino ha 59 anni e lavora come impiegato in banca. “Queste sono le mie ferie”, ride. Per riuscire a percorrere a piedi tutti gli 880 chilometri che lo separano da Roma, mantenendo la tabella di marcia, ha cominciato ad allenarsi già a giugno: “Tutti i giorni camminavo 15-20 chilometri nelle campagne vicino a casa, la preparazione è fondamentale”. Questo però non è il primo cammino in cui Marino si sperimenta: l’anno scorso era già andato a Roma a piedi percorrendo la via francigena, e ancora prima aveva fatto il cammino francese per arrivare a Santiago de Compostela (tre volte a piedi e una in bicicletta), più una volta il cammino primitivo e un’altra il cammino portoghese. “Per me camminare è una sorta di liberazione dalla quotidianità – racconta –. Ma questo cammino è diverso da tutti gli altri: pur restando un cammino spirituale e intimo, perché passo tante ore da solo sulla strada, questa iniziativa cerca di essere anche una testimonianza civile. Certo, è una cosa piccola e semplicissima: cosa c’è di più semplice di camminare? Però l’impatto che vogliamo raggiungere è molto grande”.

L’iniziativa Walking for Patrick ha subito avuto un grande successo ed è stata raccontata da giornali e televisioni: “Quando sono partito, non pensavo che avrei avuto tanto seguito – afferma –. Credevo che l’iniziativa sarebbe stata ripresa solo dal giornale locale. Fino a qualche giorno prima, non avevo neanche il profilo Facebook, e Instagram lo usavo sporadicamente. Ora continuano ad arrivarmi richieste di amicizia, e mentre cammino, ci sono persone che mi fermano e mi dicono: ma lei è quello che è passato in televisione?” Marino ha anche ricevuto diverse richieste di persone che vogliono mettersi a camminare con lui: “Stiamo cercando di organizzarci per alcune tratte dopo Bologna – spiega –. È importante che chi cammina con me sia preparato e mantenga un ritmo di marcia simile”.

Il 20 ottobre è previsto l’arrivo a Roma, dove parteciperà a un flash mob per chiedere al governo di sbloccare l’iter della legge per la cittadinanza a Zaki, e assisterà all’udienza generale di papa Francesco. “Ci andrò come singolo fedele, ma porterò anche il messaggio di libertà per Patrick – conclude –. L’obiezione che in tanti mi fanno è: perché proprio per Patrick? Ci sono tante persone che soffrono ingiustizie, dovremmo camminare per tutti. Secondo me, però, questa è la solita scusa per non fare niente. Patrick è un simbolo, simbolo dei diritti violati, della libertà d’espressione silenziata, di chi lotta contro i regimi repressivi sacrificando la sua vita. E noi abbiamo il dovere di difenderlo”.