Ci siamo. Tutto pronto per il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.
La data da cerchiare in rosso è quella del 23 novembre 2021, quando i dati di migliaia di organizzazioni e associazioni potranno essere trasferiti al Runts – Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Il via libera arrivato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali segna così un passaggio fondamentale per il compimento della riforma.
“Fatto positivo, adesso è assolutamente necessario dare certezze in tempi rapidi sul quadro fiscale”, dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum terzo settore. “Siamo pronti accompagnare le associazioni ad orientarsi nel nuovo sistema”, ha affermato la presidente di CSVnet Chiara Tommasini.
Scriviamo il futuro. La Commissione Europea chiede, attraverso un sondaggio, che i giovani propongano temi, attività e benefici che vogliono vedere realizzati. L’iniziativa, nata dopo la proposta di proclamare il 2022 Anno Europeo dei Giovani, mira a incoraggiare le persone con minori opportunità a diventare cittadini attivi e attori del cambiamento positivo.
Pesanti responsabilità politiche: è netta la presa di posizione di Arcigay dopo che il Senato ha bloccato l’iter del DDL Zan contro l’omotransfobia. Ascoltiamo ai nostri microfoni il segretario generale Gabriele Piazzoni.
Un’alleanza tra scuola e territorio. Oltre 6.500 i minori raggiunti dall’inizio del progetto Bella Presenza in Campania, Toscana e Piemonte grazie al lavoro realizzato dalla cooperativa Dedalus, Oxfam, Progetto Arcobaleno e Labins. Domani l’evento nazionale “Patti educativi di comunità” in diretta streaming.
Buona accoglienza: parte oggi a Lecce la VII edizione Festival Sabir. Fino al 30 ottobre dibattiti, mostre e presentazioni legati al tema di quest’anno “Le frontiere dei diritti e la pandemia”. Il festival è promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI, Carta di Roma.
Gioco anch’io. No, tu no. Sono nati in Italia, frequentano la scuola ma, non avendo ancora compiuto i 18 anni, non godono della cittadinanza italiana, così i ragazzi della Tam Tam Basketball, figli di immigrati, non possono giocare nel campionato di eccellenza. Presentato un ricorso al Tar per sospendere l’efficacia e poi annullare il diniego della Federazione
Rischia di infrangersi contro la barriera della burocrazia il sogno del Tam Tam Basketball associazione sportiva dilettantistica nata alcuni anni fa a Castel Volturno su iniziativa di Massimo Antonelli – ex cestista che ha giocato nella Virtus Bologna e nel Napoli Basket – per favorire l’integrazione sociale e sportiva dei bambini e dei ragazzi figli di immigrati della zona. Sono nati in Italia, frequentano la scuola ma, non avendo ancora compiuto i 18 anni, non godono della cittadinanza italiana. È una esperienza, quella del Tam Tam Basketball della quale hanno parlato giornali e televisioni nazionali e internazionali e che è molto nota nel contesto sportivo a livello internazionale. Di recente, per esempio, la National Basketball Players Association , la più vecchia associazione sindacale fra le quattro maggiori leghe sportive statunitensi che annoverano i giocatori di NBA, ha donato al Tam Tam Basketball nuovi canestri. Lo stesso comune di Castelvolturno, a valle di un bando, ha concesso in comodato alla squadra un palestra.
Nessuna deroga
Tutto ciò, però, non è sufficiente per la Federazione Italiana di Pallacanestro. Il 24 settembre quest’ultima, infatti, ha detto no alla richiesta di Tam Tam Basketball di disputare l’Eccellenza in deroga alle disposizioni regolamentari che impongono un limite massimo di due atleti stranieri. Chiama in causa una selva di regolamenti e tira in ballo anche la circostanza che non tutte le altre squadre del campionato di Eccellenza hanno espresso parere favorevole alla deroga. Partita persa a meno che, sul filo della sirena, un tiro da tre non ribalti il risultato. Nello specifico potrebbe essere il ricorso al Tar Campania firmato dagli avvocati Luca Tozzi e Melania Capasso. Chiedono ai giudici amministrativi di sospendere l’efficacia e poi di annullare il diniego della Federazione. I legali fanno riferimento alla legge numero 12 del 20 gennaio 2016 che «riconosce nell’ordinamento giuridico italiano il cosiddetto ius soli sportivo ed è rivolta a tutti i minori che risiedono regolarmente sul territorio almeno dal compimento del decimo anno di età. Per loro è prevista l’iscrizione alle federazioni con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani». Ricordano, ancora, che proprio la Federazione italiana di Pallacanestro qualche anno fa, sempre a proposito del Tam Tam Basketball, si era pronunciata in maniera diversa da quanto abbia fatto oggi ed aveva consentito così alla squadra di partecipare al campionato regionale. Richiamano, inoltre, importanti principi comunitari contrari alla discriminazione e finalizzati all’inserimento ed alla integrazione dei minori che praticano sport, italiani o no che siano. «Speriamo tutti che la Federazione ci ripensi – dice Antonelli – o che il ricorso sia accolto favorevolmente. Sarebbe veramente un peccato deludere i ragazzi».
Basta coercizione: le associazioni fanno appello all’Italia contro l’internamento coatto delle persone con disabilità mentale contenute nel protocollo di Oviedo. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Il 2 novembre prossimo il Comitato di Bioetica del Consiglio d’Europa (DH BIO) sarà di nuovo chiamato a esprimersi se proseguire o meno l’iter del Protocollo Aggiuntivo Oviedo circa il trattamento e l’internamento coatti delle persone con disabilità mentali. Diverse associazioni come Società della Ragione, Antigone e A buon diritto chiedono che l’Italia “si opponga all’adozione della bozza per sostenere l’alternativa e incrementare le buone pratiche a sostegno del trattamento volontario”.
Un goal al giorno. È l’iniziativa promossa da Asvis, l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile. Per 17 giorni saranno pubblicati sui canali dell’associazione focus, articoli e approfondimenti dedicati agli Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, con informazioni sullo stato dell’arte in Italia e con uno sguardo ai paesi europei.
Decisioni cruciali. A pochi giorni dall’inizio della Cop 26 di Glasgow, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres invita i leader mondiali a prendere decisioni nette per evitare la catastrofe climatica.
Ascoltiamolo.
“Gli scienziati sono stati chiari e ora devono esserlo anche i leader mondiali con le loro azioni. Occorre decarbonizzare ogni settore, dall’energia ai trasporti all’agricoltura, per eliminare gradualmente il carbone dal 2030 e porre fine a tutti gli investimenti, eliminare i sussidi per i carburanti fossili e le industrie inquinanti e riconvertirli nella creazione di posti di lavoro green”.
Nel modo giusto. Secondo Alleanza delle cooperative, sulla riforma del Codice degli appalti “occorre prevedere un periodo transitorio per permettere alle imprese di adeguarsi alle nuove regole e puntare con maggior decisione sull’adozione di criteri di aggiudicazione che favoriscano qualità, stabilità occupazionale e condizioni di lavoro”.
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