Abbigliamento pulito. Grazie a una ricerca durata 6 anni nasce l’Europe Floor Wage: una proposta e un metodo per calcolare un salario dignitoso applicabile ai diversi Paesi dell’Europa centrale, orientale e sud-orientale dove lavorano più di 2,3 milioni di persone nel settore tessile.
Fuori dal contagio. All’interno delle carceri italiane la campagna di vaccinazione contro il Covid 19 prosegue in maniera diversa tra le varie regioni.
Il punto della situazione di Daniela De Robert, Membro dell’Autorità Garante dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale.
“Nulla di cui essere soddisfatti”: è il giudizio di Emergency dopo la visita del presidente Mario Draghi in Libia. Secondo l’organizzazione “Quelli che vengono definiti salvataggi sono recuperi forzati in mare che si concludono in lager, torture, violenze, abusi e violazioni”.
Voci alla finestra. Il Csv di Padova e Rovigo propone un nuovo strumento di comunicazione per dare spazio a storie e buone pratiche di innovazione sociale e impegno civile. Il servizio è di Clara Capponi
Aiutare a leggere il presente e individuare nuove strategie per il futuro. Con questi ambiziosi obiettivi il Csv di Padova e Rovigo debutta nel mondo dei podcast con Voci alla finestra, un ciclo di puntate settimanali tutte da ascoltare online ogni giovedì alle 10 su Spotify e i principali canali di streaming.
Uno spazio di riflessione per mettere in circolo idee, riflessioni, analisi, temi che a partire da oggi collezionerà le voci di studiosi ed esperti come Ornella Favero giornalista e presidente della Conferenza nazionale volontariato giustizia; Umberto Curi, filosofo, professore emerito all’Università di Padova; Piero Formica, economista e accademico, attivo nel campo dell’economia della conoscenza. Uno spazio di approfondimento che ci aiuti a sedimentare i molti – talvolta troppi – stimoli che ci vengono proposti” spiega il presidente del Csv Emanuele Alecci.
L’All-Star Game, la classica partita del campionato di baseball statunitense che raduna i giocatori più forti, era in programma a luglio ad Atlanta, Georgia, ma la Major League ha detto no: cambierà sede in segno di protesta contro la legge approvata dal parlamento
statale che limita la libertà di voto degli afroamericani.
Nella Georgia che cambia colore festeggiano i neri: «I nostri leader ballano da lassù» Non c’è più l’America di una volta e non ci sono più gli sportivi di una volta, né le aziende di una volta: adesso la mobilitazione del mondo degli affari — e dello sport — per cause sociali non è un’ipotesi, una speranza, un sogno impossibile (o un incubo, a seconda) ma una realtà
quotidiana. Ultimo esempio, la legge che i repubblicani della Georgia hanno architettato per impedire che si ripetano exploit come quello delle passate elezioni, con due senatori su due eletti dai democratici, e l’onda lunga degli elettori afroamericani che assegna lo Stato — e la presidenza — a Joe Biden. I repubblicani cercano di rendere il voto, per gli afroamericani, una specie di corsa a ostacoli? Le aziende si ribellano, e lo sport boicotta.
Il commissioner della Mlb, Rob Manfred, avvocato con laurea in Legge a Harvard e stipendio da 11 milioni annui, non esattamente un attivista di Antifa né uno sfasciatore di vetrine, non ha avuto dubbi: «Supportiamo senza ambiguità il diritto di voto», e quindi ciao Atlanta (con danno di almeno 100 milioni di dollari all’indotto locale). Gli americani sono un popolo pragmatico che tende a eleggere politici pragmatici. Se i neri fanno vincere i democratici, come è successo lo scorso novembre, qual è la soluzione ideata dai repubblicani? Semplice: farne votare meno possibile rendendo più difficile l’accesso ai seggi nei quartieri a alta densità di afroamericani, più laborioso il voto per posta, e altro.
I repubblicani, che controllano il parlamento della Georgia, Stato che alle elezioni ha visto un notevole — e difficilmente prevedibile fino a pochi mesi prima — successo democratico, hanno approvato una legge che farà esattamente questo (un passaggio particolarmente curioso è quello che fa diventare illegale fornire cibo e acqua a chi è in coda aspettando di votare, attesa che dura a volte molte ore: la legge è di 98 pagine e il New York Times compulsandone il testo integrale ha trovato 16 punti critici, la lettura è deprimente). Immediate le congratulazioni di Barack Obama: «In certi casi bisogna prendere posizione». Senza Twitter Trump ha affidato a un comunicato stampa vecchio stile la sua invettiva: «Boicottate il baseball», invito che fa sorridere considerando che la campagna di odio verso la cosiddetta «cancel culture» è un tema ossessivo della destra americana che accusa per l’appunto la sinistra di voler boicottare tutti i suoi nemici riducendoli al silenzio.
Un incubo senza fine. La Corte d’assise del Cairo ha rinnovato di altri 45 giorni la detenzione di Patrick Zaki. Ai nostri microfoni Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
Vaccini per tutti. In occasione della Giornata mondiale della salute sulla pagina Facebook Right2Cure “click day” con artisti d’eccezione per “liberare” i brevetti da BigPharma con un milione di firme. Da Claudio Bisio a Brunori Sas e Moni Ovadia più di 30 personalità dello spettacolo si alterneranno oggi dalle 18 per sensibilizzare sulla campagna europea diritto alla cura.
Decisione inaccettabile. Una parte dei fondi del Recovery Plan saranno destinati all’industria militare. Il servizio è di Fabio Piccolino.
La Rete Italiana per la Pace e il Disarmo ha accolto con preoccupazione la possibilità che una parte dei fondi del Recovery Plan venga destinata al rinnovo del settore militare, stando a quanto riportato dalle Relazioni definite e votate in questi giorni dalle Commissioni competenti di Camera e Senato.
Secondo l’organizzazione, questa decisione contraddice le finalità del Piano europeo per la ripresa, accantonando le proposte delle organizzazioni della società civile e del mondo del lavoro e considerando il settore bellico, già ampiamente finanziato, come fattore di ripresa per il Paese.
Un nuovo approccio: assegnata la delega al ministero che si occupa delle politiche giovanili. Dopo anni di vuoto un segnale di attenzione per il mondo delle dipendenze e verso le giovani generazioni – secondo la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche – che auspica un lavoro collaborativo a partire dalla centralità della persona, dalla prevenzione, dal reinserimento sociale e lavorativo.
Nuova collaborazione tra pubblico e privato, pieno coinvolgimento parti sociali; bene prevalenza investimenti su sussidi, ma attenzione a settori colpiti dalla pandemia e al Sud. Sono alcune delle richieste avanzate dall’Alleanza delle cooperative al governo.
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