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Educazione, riapre il centro “Casa Valdocco” di Torre Annunziata

di Redazione GRS


Uno spazio per i giovani. A Torre Annunziata riparte il centro per i ragazzi a rischio: tornano sport, laboratori e momenti formativi per aiutare quaranta giovani, ancora più in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. In questa nuova fase verrà favorita una strategia educativa da vivere all’aperto tra volley, calcio, esperienze artistiche e di comunità.

Sono ripartite venerdì, dopo lo stop del 29 gennaio dovuto all’emergenza Covid-19, le attività del Centro diurno per minori “Casa Valdocco” – salesiani Torre Annunziata. Sono stati rimodulati le attività e gli interventi educativi rivolti ai tantissimi ragazzi seguiti dagli operatori del Centro. Ragazzi che in questi mesi sono rimasti chiusi nelle loro case, dove spesso, in una sola stanza si tentava di seguire la DAD condividendo lo stesso telefonino tra più fratelli e impossibilitati ad un confronto con i coetanei e gli educatori.

I minori sono inviati dai servizi sociali dell’ambito N.30 (Comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase), su segnalazione delle scuole e dal Servizio Sociale del Centro di Giustizia Minorile per percorsi di giustizia riparativa. L’aspetto innovativo della nuova fase di questo servizio è la realizzazione di una comunità educante in cui è favorita l’esperienza dell’educativa outdoor oltre a quella di indoor. Una prospettiva di uscita dallo spazio fisico del Centro Diurno in favore di una strategia educativa all’aperto in cui far confluire le esperienze sociali, culturali, sportive e di volontariato della rete territoriale. La progettualità orienta concretamente a contenuti educativi, favorendo una fruizione anche di spazi aperti attraverso la sperimentazione di attività in favore della collettività. I ragazzi, ad esempio, sono coinvolti in progetti di volontariato, come pure in interventi di riqualificazione urbana.

Tra le attività anche laboratori di legalità, scrittura creativa e riciclo artistico. I circa 40 ragazzi partecipano a corsi e laboratori di pizzeria, box, pasticceria, caffetteria, vela, volley, calcio, danza, rugby, art attack, grazie a progettualità, servizi integrati e partenariati della “Piccoli Passi Grandi Sogni aps” appartenente alla rete “salesianixilsociale”.

“Perché solo noi chiusi?”: la protesta degli Enti di Promozione Sportiva

di Redazione GRS


“Perché solo noi chiusi?”: Gli Enti di Promozione Sportiva contestano la scelta del governo di vietare le proprie attività nelle zone rosse d’Italia. Secondo le organizzazioni, che chiedono un incontro con il Ministro Speranza, si tratta di una “disparità di trattamento che sta causando la morte per asfissia di migliaia di associazioni e società sportive dilettantistiche”.

Ecco il comunicato integrale:

“Perché solo noi chiusi? Ora ci spieghi Ministro Speranza. Protocolli rigidi come quelli delle Federazioni Sportive nazionali ma ancora costretti a osservare in panchina ingiusta razzia”.  

Gli Enti di Promozione Sportiva rimarcano ancora una volta la discriminazione che stanno subendo attraverso il divieto di poter organizzare le proprie attività nelle zone rosse d’Italia. Una disparità di trattamento che giorno dopo giorno sta causando lentamente la morte per asfissia di migliaia di ASD e società sportive dilettantistiche la cui unica attività possibile è rimasta quella di contare quanti tesserati perdono in favore di altri organismi sportivi.
È sotto gli occhi di tutti il fatto che il Governo, attraverso scelte basate su pesi e misure differenti, abbia consentito soltanto alle Federazioni la possibilità di organizzare eventi “di interesse nazionale” nelle cosiddette zone rosse e non solo certo quelli delle categorie di vertice assoluto.

E allora, ancora una volta, ci domandiamo come sia possibile che il rischio di contagiosità al Covid-19 sia considerato alto solo nei nostri eventi sportivi (“di preminente interesse nazionale”), ma non in quelli organizzati dalle Federazioni nazionali? Chiediamo di avere la stessa possibilità di riapertura che GIUSTAMENTE è stata concessa alle FSN, per un movimento, quello della promozione sportiva di base, da sempre impegnato su azioni quotidiane di prevenzione e promozione della salute. Viceversa, la diretta conseguenza di questa politica dello sport di base a una sola marcia, è che si sta innescando una sorta di “razzia” a scapito degli Enti di Promozione sportiva.

È quanto abbiamo anche sottolineato alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali nel corso del primo incontro con gli EPS svoltosi la settimana scorsa. Comprendiamo che si è appena insediata e che non ha vissuto in prima persona tutte le vicende dei DPCM legati agli Enti di Promozione Sportiva, ma proprio per questo e proprio perché da tale incontro non sono scaturite molte speranze  di modifica delle prescrizioni del Governo e di prossime riaperture, chiediamo ora di poter incontrare al più presto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che evidentemente è stato indicato come il principale responsabile di tali decisioni, vedendo palestre e impianti sportivi ancora come pericolosi luoghi di contagio così come le stesse competizioni.

Al Ministro vorremmo invece spiegare, dati alla mano, che se sul territorio ci sono luoghi sicuri e protetti, quei luoghi sono proprio le palestre e gli impianti sportivi che il Governo ha scelto di riaprire solo in parte, lasciandone chiusi migliaia in tutta Italia senza, a questo punto, alcuna fondata motivazione.
Ripetiamo, il virus non guarda in faccia nessuno, ma noi siamo qui a ribadire che abbiamo le stesse identiche credenziali delle Federazioni ed è arrivato il momento di farci rientrare in campo senza più alcuna disparità.
Tutto questo sta causando, oltre a pesanti danni sociali, ingentissimi danni economici, acuiti anche dal fatto, situazione che cogliamo l’occasione per denunciare nuovamente, che non siano ancora  stati previsti, neppure dall’ultimo Decreto, adeguati sostegni per le associazioni e le società sportive di base per la loro mancata attività istituzionale.
Abbiamo atteso troppo in panchina, ora meritiamo anche noi la giusta attenzione.

Antonino Viti – ACSI  
Bruno Molea – AICS  
Luca Stevanato – ASC  
Claudio Barbaro – ASI  
Luigi Fortuna – CSAIN  
Francesco Proietti – CSEN  
Vittorio Bosio – CSI  
Luigi Musacchia – CSN Libertas  
Antonio Dima – CUSI  
Paolo Serapiglia – ENDAS  
Gian Francesco Lupattelli – MSP  
Marco Perissa – OPES  
Ciro Bisogno – PGS  
Tiziano Pesce – UISP  
Damiano Lembo – US Acli

Scuole, un anno dopo la Dad: indagine di Demopolis e Con i Bambini

di Redazione GRS


La DAD un anno dopo. La percezione dell’opinione pubblica sulla scuola nei dati dell’indagine realizzata da Demopolis per Con i Bambini. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

Ad un anno dall’esordio della didattica a distanza, solo 3 italiani su 10 la valutano positivamente. Tra i genitori di figli in età scolare, il dato cresce al 34%, e raggiunge il 48% fra gli insegnanti. Problema principale per tutti è che in DAD non è ancora garantito un accesso adeguato agli studenti.

Tra le altre criticità, la distrazione e la complessa situazione emotiva dei ragazzi. Bene per il 70% degli italiani le scuole aperte in estate come spazi educativi, e per attività extra come teatro, musica, sport, lingue. Dato importante, per il 71% dei rispondenti la responsabilità della crescita dei minori è di tutta la comunità.

Noi ci vacciniamo: la campagna costruita con Legacoopsociali

di Redazione GRS


Noi ci vacciniamo: è questo il nome della campagna di operatori socio-sanitari e cooperatori sociali da tutta Italia costruita insieme a Legacoopsociali, attraverso un video pubblicato sui canali youtube e sui social network. L’iniziativa di sensibilizzazione nasce dalla volontà di chi opera nelle strutture duramente colpite dalle ondate di Covid.

Saper ascoltare: arriva il volume “Tecniche per la lettura ad alta voce”

di Redazione GRS


Saper ascoltare. Tutti i segreti per catturare l’attenzione dei piccoli lettori nel volume “Tecniche per la lettura ad alta voce” curato da Federico Batini e Simone Giusti, edito da Franco Angeli e scaricabile gratuitamente. Il libro arriva a due anni dal lancio di “Leggere: Forte!”, il progetto della regione Toscana per promuovere questo tipo di approccio nelle scuole.

Myanmar, dura presa di posizione di Amnesty

di Redazione GRS


 

 

Secondo Amnesty International il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non sta facendo abbastanza per contrastare la crisi in Myanmar. Il servizio è di Fabio Piccolino.

“Gli orribili omicidi ai danni della popolazione in Myanmar da parte della giunta miliare al potere mostrano ancora una volta l’inadeguatezza della pressione esercitata dalla comunità internazionale”: è la dura presa di posizione di Amnesty International riguardo a un’emergenza che coinvolge una nazione di 50 milioni di persone, “sottoposta ad arresti arbitrari e sorveglianza a 360 gradi, che vive nella paura della morte e della tortura”.

Il Movimento di disobbedienza civile birmano intanto è stato candidato al Premio Nobel per la pace 2022 per la sua capacità di unire nella lotta persone di etnie, religioni, classi e generazioni diverse.

L’anno nero della Lombardia: meno imprese e più povertà

di Redazione GRS


Economia arancione: per la Lombardia un 2020 nero con 10mila imprese in meno rispetto al 2019 e soprattutto l’incidenza della povertà relativa familiare vede un aumento, durante l’anno della pandemia, di oltre 71 mila nuclei. È il quadro che emerge dall’Iser, l’indice di sofferenza economica regionale ideato da Demoskopica

Povertà minorile, l’Italia supera la media europea

di Redazione GRS


Diritti dei minori: in Italia i bambini indigenti sono più della media europea: la Commissione ha pubblicato una proposta per abbassare i livelli dell’esclusione sociale che prevede che gli Stati con un livello di povertà minorile superiore alla media UE, tra cui il nostro paese, impieghino almeno il 5% delle risorse provenienti dal Fondo sociale europeo.