Notizie

Yemen, flop sui fondi raccolti contro l’emergenza umanitaria

di Redazione GRS


La Conferenza dei Paesi donatori per lo Yemen, svoltasi in forma virtuale, è stata un flop: meno della metà i fondi raccolti per rispondere all’emergenza umanitaria nel paese martoriato da sei anni di guerra dove 16 milioni di persone soffrono la fame. Secondo il segretario generale Onu Antonio Guterres “Ridurre i finanziamenti è una condanna a morte”.

I fondi raccolti rappresentano solo il 43% di quelli necessari alla risposta umanitaria per il 2021, da cui dipende la sopravvivenza di 20 milioni di yemeniti. La cifra promessa è per ora inferiore anche a quella raccolta nel 2020, già ridotta a causa della pandemia da Coronavirus; rispetto al 2019 si tratta di un miliardo di dollari in meno.

Sisma 2016, presentato il Rapporto 2020 sulla ricostruzione

di Redazione GRS


Il Commissario straordinario Legnini ha appena presentato il Rapporto 2020 sulla ricostruzione dopo il sisma del 2016. Richiesti contributi per 5,6 miliardi, raddoppia la spesa erogata nel corso dell’anno. Previsti inoltre 624 cantieri per le opere pubbliche.

La ricostruzione sarà connotata dall’attenzione alla sostenibilità. “L’intera economia e lo sviluppo del Paese e dell’Europa – ha sottolineato Legnini – sono orientati verso la transizione ecologica”.

Matite contro le discriminazioni: al via il contest di Idos

di Redazione GRS


Matite contro le discriminazioni – Al via il contest di fumetti del Centro studi e ricerche Idos in vista della settimana contro il razzismo. Il servizio è di Clara Capponi.

Vignettisti, fumettisti e disegnatori hanno tempo fino al 10 marzo per aderire al concorso promosso da Idos in vista della 17^ Settimana di Azione contro il razzismo in programma dal 21 al 27 marzo. Per partecipare basta postare vignette o brevi fumetti contro le discriminazioni razziali, incluse quelle multiple, sulle pagine Facebook ed Instagram dell’associazione.

Le opere più votate saranno pubblicate in un e-book insieme ai lavori di Allegra, Biani, Caria, LORE e diversi altri artisti che hanno aderito all’iniziativa.

Progetto SportAbility: quando educazione fa rima con sport

di Redazione GRS


È il progetto che coinvolge le province di Avellino, Salerno e Caserta, insieme all’Ufficio Scolastico Regionale che promuove lo sport per una crescita inclusiva, relazionale e sana. Obiettivo dell’intervento è la diffusione tra i giovani della cultura del movimento e della corretta alimentazione per il benessere della persona.

L’idea base del progetto è incentrata su un duplice obiettivo: diffondere la cultura della pratica sportiva e di una sana e corretta alimentazione quale strumenti di benessere della persona, di
socializzazione e aggregazione mediante la diffusione delle informazioni e la promozione di spazi di confronto e dialogo tra i giovani, e tra questi e le istituzioni. Diffondere, quindi, un’idea forte dello sport che contribuisca allo sviluppo della pratica sportiva ad alto valore sociale e alla realizzazione dell’obiettivo di “uno sport per tutti e di tutti”, attraverso una estesa attività di informazione e formazione rivolta alle scuole ed alle istituzioni locali. I principali beneficiari delle attività progettuali saranno, infatti, giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, studenti degli istituti superiori delle province coinvolte.

Particolare attenzione sarà dedicata anche alla linea di attività trasversale “I giovani e le nuove tecnologie”. Il progetto “SportAbility” cercherà di educare i giovani ad un uso consapevole dei social network grazie alla Media Education, un’attività di tipo didattico ed educativo finalizzata a sviluppare negli studenti la capacità di comprendere i diversi media e le varie tipologie di messaggi; utilizzarli correttamente, saper interpretare in maniera critica il messaggio; essere in grado di generare un messaggio e quindi usare in maniera propositiva i media.

Le parole di una nuova alba – Il 2020 “ad alta velocità”

di Admin GRS


A UN ANNO DAL LOCKDOWN: PAROLE DI UNA NUOVA ALBA – IL 2020 AD ALTA VELOCITÀ

LA RUBRICA QUOTIDIANA DEL GIORNALE RADIO SOCIALE DIVENTA UN LIBRO

PREFAZIONI E POSTFAZIONI DI CLAUDIA FIASCHI, IVANO MAIORELLA E ANDREA VOLTERRANI

A un anno dal lockdown per la pandemia da Covid-19, la rubrica quotidiana del Giornale Radio Sociale “Ad Alta Velocità” diventa un libro digitale da leggere e scaricare gratuitamente dal sito www.giornaleradiosociale.it: “Parole di una nuova alba – Il 2020 Ad Alta Velocità” è il titolo del libro di Giuseppe Manzo e prodotto dalla testata radiofonica edita dal Forum nazionale del Terzo Settore, che è giunta al suo decimo anno di attività giornalistica.

La rubrica in un libro

“La rubrica Ad Alta Velocità prende il via a gennaio 2020, una rassegna quotidiana realizzata in treno, durante il tragitto che porta l’autore ogni giorno da Napoli a Roma. Il format on the road viene presto interrotto – dichiara l’autore Giuseppe Manzo – con il Covid finiscono ben presto il rumore del treno e i disagi ferroviari e a correre diventa la cronaca della pandemia. A marzo 2020 il Paese si risveglia infatti in giorni di quasi primavera nel silenzio delle strade, delle scuole, dei negozi e dei parchi. Da quel giorno inizia la ricerca di una nuova alba per uscire da questa emergenza e trovare le parole per raccontarla.”

“La rivoluzione dei paradigmi della comunicazione è una delle grandi sfide trasformative che riguarda il Terzo settore – scrive la portavoce nazionale del Forum Terzo Settore Claudia Fiaschi nella presentazione del libro – sollecitato dalle prospettive di una riforma strutturale e dalla crescita quasi emergenziale di nuovi e pressanti bisogni sociali. Ma questo non è l’unico mondo che sta affrontando cambiamenti strutturali. Penso al giornalismo, alla crisi del settore editoriale, a quella del lavoro, alla disintermediazione delle tecnologie che sta trasformando i modi di funzionare di persone, organizzazioni e professioni, incluso il lavoro sociale”.

Nella postfazione il professore Andrea Volterrani sottolinea: “se non fosse per la nostra scarsa attuale attenzione a quello che il mestiere di giornalista dovrebbe essere, sono i racconti del transitare continuo di tutti noi che vorremmo uscisse dalle penne digitali di molti giornalisti, ancora, purtroppo, troppo affannati a rincorrere piuttosto che a cavalcare un mondo digitale ormai parte integrante della nostra vita quotidiana. Da qui vorrei partire per riconoscere nelle storie brevi ma intense e pieni di metafore allusive e di significati profondi che Giuseppe ci ha proposto, per provare a riflettere sul giornalismo contemporaneo”.

Infine, il direttore del Giornale Radio Sociale Ivano Maiorella scrive nella prefazione: “Tante storie e riflessioni legate tra di loro, che tutte insieme portano ad una storia sola, quella di un anno grigio, i cui risvolti sono ancora da scrivere. La cronaca quotidiana, quella raccontata da Giuseppe Manzo in uno/due minuti di radio ogni giorno, è ciò che affiora, con un punto di vista ben chiaro: il basso, il territorio, la strada. Il sociale, insomma. Un ambito di vita collettiva, di economia e di risorse umane che hanno i segni di sofferenze recenti”.

Autore – Cenni biografici

Giuseppe Manzo – Giornalista professionista, redattore economia e conduttore Giornale Radio Sociale, docente al Master in comunicazione sociale Sociocom Roma Tor Vergata, cura la comunicazione di Legacoopsociali, autore di diversi saggi su mafie, ambiente e salute.

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Immigrazione, “The big wall”: l’inchiesta di Action Aid sui fondi spesi dall’Italia

di Redazione GRS


 

 

Il Grande Muro. La maggior parte dei fondi investiti dall’Italia sui migranti viene speso per reprimere più che per integrare. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Si chiama “The big wall” l’inchiesta di Action Aid sui fondi spesi dall’Italia per l’azione esterna migratoria. Oltre un miliardo di euro di denaro pubblico che il nostro Paese, dal 2015, ha investito in gran parte in azioni di respingimento: il 70% dei fondi infatti sono stati spesi in azioni di repressione del fenomeno migratorio piuttosto che al sostegno delle persone migranti. Di contro, solo l’1,3% del totale è andato a finanziare programmi che permettono l’accesso regolare nel territorio italiano per motivi di lavoro, studio e protezione.

Secondo l’organizzazione, le politiche italiane ed europee si sono rivelate in parte efficaci a contenere la migrazione, ma ad un prezzo altissimo in termini di vite perdute e gravi violazioni dei diritti umani.

Contagi sul lavoro, le donne rischiano di più: lo dice il dossier Inail

di Redazione GRS


A rischio virus. Le donne rappresentano il 70% dei contagi professionali da Covid-19: lo dice il Dossier dell’Inail, a pochi giorni dall’8 marzo. Invece c’è controtendenza rispetto al complesso degli infortuni sul lavoro i casi femminili che si fermano al 36%.

Secondo l’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, il 43,6% delle contagiate dal Covid-19 ha oltre 49 anni, il 38,1% ha tra i 35 e i 49 anni e il 18,3% è under 35. L’età media è di 46 anni e quella mediana di 48 anni, anche se ultimamente c’è una tendenza alla diminuzione. Più elevata, e pari a 56 anni, l’età media al decesso, con nessuna deceduta nella classe di età più giovane delle under 35, mentre il 19% delle vittime ha tra i 35 e i 49 anni e l’81% ha dai 50 anni in su. Gli infortuni si concentrano nelle regioni con il maggior numero di contagi nella popolazione. La Lombardia raccoglie, infatti, il 28,3% delle denunce femminili, seguita da Piemonte (15,4%), Veneto (11,1%) ed Emilia Romagna (8,5%). È sempre la Lombardia a registrare il maggior numero di vittime femminili, ben il 39,2%. A seguire Emilia Romagna (15,2%) e Piemonte (8,9%).

La categoria lavorativa più colpita è quella delle infermiere (81,1% dei casi della categoria). I tecnici della salute hanno fatto registrare il maggior numero di denunce da contagio Covid-19 (42,% dei casi codificati) e anche quello dei decessi (un caso ogni quattro denunce, il 70% infermiere). Il dossier Inail sottolinea che nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019, a fronte di un aumento dell’occupazione pari al +1,1%, le denunce di infortunio delle lavoratrici sono passate dalle 227.068 del 2015 alle 231.128 del 2019, con un aumento percentuale dell’1,8%, maggiore rispetto a quello rilevato tra i lavoratori (+1,0%), per i quali l’Istat ha registrato un aumento dell’occupazione pari al +0,3%. Le denunce di infortunio con esito mortale tra le lavoratrici sono, invece, diminuite, dai 117 casi del 2015 ai 97 del 2019 (-17,1%), in maniera più marcata rispetto alla riduzione dell’8,9% rilevata tra i lavoratori. Nello stesso periodo è stato registrato che la caduta è la prima causa di infortunio per le donne (26,7% sul totale dei casi codificati) e la quarta per gli uomini (17,6%), seguita dai movimenti del corpo sotto sforzo fisico (23,4%), che è anche la seconda causa degli infortuni maschili (21,1%).

di Pierluigi Lantieri

Torna il Premio Buone pratiche di Cittadinanzattiva

di Redazione GRS


Torna il Premio Buone pratiche sicurezza e salute che da anni Cittadinanzattiva promuove per diffondere nelle scuole e tra i giovani. La XV edizione è rivolta agli istituti, di ogni ordine e grado e compresi i nidi, che abbiano realizzato progetti dedicati all’emergenza sanitaria. Scadenza per presentare le domande entro il 16 di Aprile.

Arte e inclusione: convegno internazionale dei musei toscani

di Redazione GRS


Il sistema dei musei toscani promuove un convegno internazionale dedicato alle proposte per rendere i luoghi dell’arte sempre più accessibili alle persone con Alzheimer o fragili. Appuntamento online il 25 marzo con l’evento aperto a tutte le realtà toscane aderenti al sistema con la partecipazione di ospiti internazionali