Diritti
La Tavola Valdese – massimo organo esecutivo delle chiese metodiste e valdesi – ha pubblicato l’elenco dei progetti da realizzare con i fondi otto per mille 2020. Le risorse saranno utilizzate per finanziare 452 progetti all’estero e 791 in Italia. I più numerosi riguardano il miglioramento delle condizioni di vita di soggetti affetti da disabilità fisica e mentale, ma ce ne sono molti altri per altri problemi sociali e per l’accoglienza dei migranti. “Il terzo settore guarda sempre di più a noi per un sostegno del proprio lavoro e noi ne siamo ben consapevoli”, ha dichiarato Alessandra Trotta, a nome della Tavola.
Cultura
È il titolo della mostra inaugurata alla biblioteca interculturale Cittadini del mondo di Roma. Si tratta di una ricerca fotografica sviluppata dal collettivo Marciapiedi street photography expo durante i primi mesi della pandemia causata dal Covid-19 e focalizzata sulla realtà del Quadraro‚ nella zona sud-est di Roma. L’ingresso è gratuito.
Sport
Oggi fa tappa in Piazza Duomo ad Orvieto il viaggio cicloturistico da Cuneo a Napoli che promuove la storia e la cultura italiane. Questa edizione è sotto il segno di Totò e del suo “sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo”, che ne rappresenta il viatico gentile e solidale, per un’iniziativa che avvicina i due poli d’Italia, tra sport e cultura, con visite a luoghi storici del Paese.
Si tratta della quarta tappa (Siena-Orvieto) del viaggio cicloturistico in bicicletta organizzato ogni anno a settembre, dall’Associazione Sportiva e Culturale “La storia in bici”, che gode del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Ad accogliere i 40 ciclisti e gli accompagnatori assistiti da motostaffette della Federazione ciclistica italiana, sarà l’Assessore allo Sport del Comune di Orvieto, Carlo Moscatelli.
Gli itinerari prescelti hanno sempre una loro storia. Dopo quelli realizzati nelle precedenti edizioni: VERONA-TRIESTE (nel 2017 sul percorso dedicato ai luoghi della Grande Guerra), TORINO-ROMA (nel 2018 per celebrare i 70 anni della Costituzione Italiana) e MILANO-MATERA Capitale europea della Cultura (nel 2019, celebrando gli italiani di diversa provenienza geografica e sociale con la cultura che tutti accomuna, rappresentata dal genio di Leonardo), il viaggio cicloturistico nella storia del costume italiano, quest’anno ha prescelto il percorso CUNEO-NAPOLI.
Nelle intenzioni degli organizzatori “doveva essere un omaggio a tutto il costume italiano e a quell’incredibile ‘italian style’ diventato un elemento qualificante nel mondo e che, mai come adesso, diventa attuale. In questo anno 2020 incredibile, tragico e straordinario, assumono un significato ancora più ampio, soprattutto se riletti nel loro insieme. Da Cuneo a Napoli, per riprenderci l’Italia, per ricordarci che siamo un grande Paese e che siamo ‘uomini di mondo’ (Totò è infatti il trait d’union tra le due città…), ovvero cittadini di quel mondo che vogliamo”.
I partecipanti al viaggio cicloturistico CUNEO–NAPOLI giungeranno a Fontanelle di Bardano alle ore 17:48 e la scortati dalla Polizia Locale arriveranno in Piazza del Duomo lungo il seguente percorso: Sferracavallo – Via Arno – Strada di Porta Romana – Via Alberici – Piazza Febei – Via Maitani – Piazza Duomo.
Società
Aggredito, picchiato e lasciato a terra in fin di vita. Willy Monteiro, 21enne della provincia di Roma è morto per aver cercato di difendere un amico. Il servizio di Anna Monterubbianesi
I fatti di Colleferro sono la punta di un iceberg di vite fatte di maleducazione, aggressività, arroganza, ma anche di vuoti e solitudini. Un fenomeno da condannare ma anche da analizzare fino in fondo, perché rappresenta il fallimento di una comunità, di come le istituzioni e la rete sociale non riescano a prevenire violenze del genere.
Così il primo cittadino di Artena: “Quanto accaduto a Colleferro è inaccettabile. Questo orribile episodio ci coinvolge e nello stesso tempo ci sconvolge. La morte intollerabile di Willy deve farci interrogare su quali valori culturali e sociali trasmettiamo ai nostri ragazzi”.
Internazionale
È quella che si sta consumando in Amazzonia a causa degli incendi che stanno colpendo la foresta pluviale brasiliana. Secondo gli ecologisti, la situazione attuale è la diretta conseguenza delle politiche anti-ambientaliste del presidente Jair Bolsonaro, come la revoca delle zone protette, il via libera alla commercializzazione dell’agricoltura e dell’estrazione di minerali.
Economia
Una circolare dei ministeri del Lavoro e della Salute stabilisce che “la maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione va intesa congiuntamente alla presenza di comorbilità (ovvero alla coesistenza di più patologie) che possono integrare una condizione di maggiore rischio”. In pratica non basta aver superato i 55 anni per sentirsi in pericolo e chiedere di essere esentati da alcune attività.
Diritti
L’iniziativa è organizzata da Articolo Uno e Amnesty International con il Festival dei diritti umani. L’appuntamento è per il 12 settembre. Il servizio di Fabio Piccolino
Da alcuni mesi in Egitto è vietato far volare gli aquiloni: un provvedimento ufficialmente preso per tutelare la sicurezza dei bambini ma che simbolicamente rappresenta la negazione della libertà. L’ennesima libertà negata in un Paese dove dal 2017 è stato ripristinato lo stato d’emergenza e in cui, attraverso norme draconiane, arresti, sparizioni, torture e condanne le voci critiche e la stampa indipendente sono state ridotte al silenzio.
Patrick Zaky è uno dei simboli di questa stretta: in carcere da più di 200 giorni, accusato di incitamento alla protesta e terrorismo, lo studente dell’Università di Bologna paga solo per il suo attivismo. Amnesty International Italia, il Festival dei Diritti Umani e Articolo 21 continuano a chiederne la scarcerazione ed è per questo che lanciano l’iniziativa, insieme agli aquiloni.
Cultura
Da giovedì 10 a sabato 12 settembre torna a Cecina Mare, l’appuntamento con la manifestazione dedicata ai temi dell’antirazzismo promossa da Arci, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, del Comune di Cecina e del Cesvot. Nonostante le misure restrittive legate al Covid sono previsti incontri con ospiti e rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo, momenti di formazione per gli operatori del settore e poi conferenze, spettacoli e concerti.
Sport
In vista delle Olimpiadi di Tokyo, rimandate al 2021, il Giappone resta osservato speciale per gli abusi sui giovani sportivi. Infatti, un recente report di Human Rights Watch denuncia che in questo paese sono ancora diffuse le violenze su bambini e adolescenti, come accade in molti Paesi orientali in cui l’uso della violenza è considerato parte integrante degli allenamenti dei ragazzi più promettenti.
Il 26 giugno 2020 la triatleta sudcoreana ventiduenne Choi Suk-hyeon si è tolta la vita a causa delle continue violenze fisiche, psicologiche e sessuali subite da parte del medico e dell’allenatore della sua squadra. L’ex campionessa cinese di pattinaggio artistico su ghiaccio Jessica Shuran Yu, attualmente a Singapore, dove ha iniziato la carriera da allenatrice, ha rivelato attraverso il proprio account Instagram insulti e punizioni ricevuti dal suo coach fin dall’età di 9 anni.
Questi recenti eventi testimoniano solo in parte ciò che in molti Paesi orientali rappresenta la norma, ovvero l’uso della violenza come parte integrante degli allenamenti di atleti promettenti in età infantile o adolescenziale. A sostenerlo è il rapporto di Human Rights Watch “Mi hanno picchiato così tante volte che ho perso il conto: gli abusi sugli atleti minorenni in Giappone” che, attraverso le testimonianze, dirette o tramite questionario online, di circa 800 sportivi di oltre 50 discipline, traccia un quadro inquietante.
Internazionale
Cresce la preoccupazione degli osservatori e delle organizzazioni per il futuro di Beirut dopo la strage del 5 agosto. Il servizio di Fabio Piccolino.
“Un disastro umanitario, alimentato da disuguaglianze profondissime, dall’aumento dei prezzi e dal Covid-19 che impedirà il ritorno a una vita dignitosa delle fasce più deboli”: è lo scenario che Oxfam dipinge in Libano, un mese dopo la terribile esplosione che ha causato 300 mila sfollati ed è costata la vita a 200 persone.
Beirut è ancora in ginocchio, con decine di migliaia di persone che non hanno risorse per rendere di nuovo abitabili le proprie case e l’inflazione alle stelle: secondo l’organizzazione 70 mila persone sono rimaste senza lavoro, in un Paese che già prima della strage viveva una situazione drammatica, con il 50% della popolazione al di sotto della soglia di povertà.