Società
A pochi giorni dal ritorno in classe, pubblicata l’indagine di Save the Children e Ipsos: “La scuola che verrà: attese, incertezze e sogni all’avvio del nuovo anno scolastico”. Il 68% dei genitori italiani non è stato ancora informato su come avverrà il rientro. Una situazione di grande incertezza che aggrava ancora di più la condizione delle famiglie più fragili.
Economia
In Sardegna un nuovo appello per affrontare l’emergenza sanitaria. In un doppio dibattito a Nuoro, nell’ambito del festival Cambiamenti, Legacoopsociali ha presentato le proposte con la presidente nazionale Eleonora Vanni e i vertici di Legacoop Sardegna su welfare, innovazione ed economia del territorio.
Diritti
In uno scenario come quello della pandemia da coronavirus, in cui i problemi di chi è affetto da una malattia rara sono aumentati in modo esponenziale, l’intergruppo parlamentare dedicato a queste patologie ha deciso di elaborare – in un documento condiviso da una rappresentanza ampia e competente di Associazioni – una relazione programmatica sul tema, che verrà presentata dopodomani, 9 settembre, durante una conferenza stampa online, realizzata in collaborazione con l’Omar (Osservatorio Malattie Rare). Questa attività viene promossa per non far calare l’attenzione sul diritto alla salute di migliaia di persone.
Cultura
Torna il Bike festival, promosso da associazioni produttori e ciclisti per far conoscere la città da un punto di vista diverso. Si parte il 13 settembre con un giro in mountain bike di 45 km dalla Sanità a Capodimonte, dai Quartieri Spagnoli a Posillipo, salite e discese per immergersi nella dimensione obliqua di Napoli e conoscere meglio la sua morfologia, la sua storia, le tradizioni e la contemporaneità.
Sport
È l’appello affinché sia evitata la chiusura del laboratorio di vendita, riparazione e noleggio di biciclette di via Darsena a Ferrara. Dovrà trovare un’altra sede entro la fine del mese la
ciclofficina che ospita un progetto rivolto a persone con disagio attivo dal 2002 e vanta oltre mille bici tornate in vita attraverso il reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
L’Officina Ricicletta rischia di chiudere. Il laboratorio di vendita, riparazione e noleggio di biciclette di via Darsena non può più restare nel capannone dell’ex Mof. Il termine ultimo è settembre. Alla fine del prossimo mese, dunque, l’Officina dovrà trovare un’altra sede. Inutile dire che negli anni questo progetto rivolto a persone con disagi e divenuto una bella realtà nel 2002 ha riscosso tra l’opinione pubblica un successo e un consenso crescenti. Tanto che la petizione lanciata giovedì mattina, che chiede che Ricicletta non venga dismessa, ieri alle 17 aveva già raccolto, online, 1. 675 firme. Quasi un record.
Tale da far muovere lo stesso sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, che proprio ieri ha contattato i responsabili di Ricicletta fissando un incontro in municipio per martedì. In quella riunione il primo cittadino pare intenzionato a proporre, a indicare ai dirigenti dell’Officina alcune
possibili soluzioni per quanto riguarda la nuova e necessaria sede. «Spero che tutto vada a buon fine – ci ha detto ieri il capo della officina Davide Parziale grande esperto di biciclette – qui vengono rimesse a nuovo tantissime bici, molte ci vengono donate e noi le sistemiamo e le mettiamo in vendita a prezzi super calmierati. In 5 anni, dal 2015, abbiamo ricevuto mille bici donate da privati – ribadisce – questo è un laboratorio “protetto” che Comune e Asl hanno voluto creare».
Dal Comune sarebbero già arrivate un paio di proposte per i locali, ma né un magazzino pertinenza delle Mura vicino al palazzo delle palestre di Porta Catena, né i locali ex Amga di via Bologna costituiscono ipotesi praticabili. Non dovrebbe tuttavia essere un problema, per il Comune di Ferrara, trovare una nuova sede per Ricicletta. Una officina che non deve chiudere.
Società
Gravissima la situazione sul fronte dell’attività scolastica a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni. L’incertezza sull’assegnazione delle cattedre e le numerose irregolarità che si stanno riscontrando ledono il diritto allo studio, che per Federconsumatori deve essere garantito a tutti.
Internazionale
Oltre l’87% dei bambini dei quartieri più colpiti dall’esplosione di un mese fa nel porto di Beirut ha bisogno di supporto psico-sociale. È lo scenario descritto da Terre des hommes in un’indagine per approfondire gli effetti dell’incidente sulla popolazione più vulnerabile: tra i problemi più frequenti disturbi del sonno, enuresi, apatia, perdita di appetito. Più della metà di queste famiglie è costituita da rifugiati siriani.
Sport
Lo sport americano si schiera contro le discriminazioni, a partire dal basket che ha trovato un accordo per ricominciare. Il servizio di Elena Fiorani.
Dopo aver boicottato i playoff in corso a Orlando come forma di protesta contro il razzismo della polizia e del sistema penale statunitense, i giocatori della NBA hanno accettato di riprendere a giocare, dopo che la lega di basket nordamericana ha annunciato che alcuni palazzetti verranno usati come seggi elettorali alle elezioni presidenziali del 3 novembre, in modo da allargare la possibilità di voto.
È il risultato principale ottenuto dai giocatori con la protesta attuata in un momento di grandi tensioni razziali negli Stati Uniti. I giocatori hanno ricevuto grande sostegno sui media e nel mondo dello sport e dello spettacolo, ma sono stati duramente criticati dal presidente Donald Trump. La lega di basket è la più schierata e progressista tra i grandi campionati sportivi per quanto riguarda i diritti civili degli afroamericani, che rappresentano la grande maggioranza dei giocatori.
Economia
Trentacinque anni fa hanno scelto l’entusiasmo e la speranza per crearsi un lavoro, con un nome che già disegnava una storia. Hanno scelto di chiamarsi Futura21 perché erano 21 donne che da dipendenti di una ditta di abbigliamento si trasformavano in cooperatrici, in pioniere workers buyout che facevano una scelta per il loro avvenire. La stessa scelta confermata dopo 35 anni festeggiando ieri, nella sede di Senigallia, il compleanno.
Diritti
A 65 anni la persona con disabilità, agli occhi del nostro ordinamento e del sistema di welfare, cessa di essere considerata tale e diventa anziana non autosufficiente. Le conseguenze di questo automatismo, a partire dall’interruzione del progetto individuale di vita, non solo sono ingiustificate, ma anche illegittime»: è questa la conclusione dell’analisi di Giulia Bassi sulla disabilità “che diventa anziana”, studio condotto nell’ambito di un progetto sulla multi-discriminazione promosso dalla Federazione FISH e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.