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Parigi green

di Redazione GRS


Il governo francese accelera sulla transizione ecologica, mettendo a punto una serie di misure per ridurre l’impatto ambientale e rendere il Paese più moderno. Tra le proposte, l’aumento dell’efficienza energetica degli edifici, il rafforzamento del trasporto merci su rotaia e un utilizzo più ragionato degli impianti di climatizzazione e riscaldamento nei locali pubblici.

Misure tampone

di Redazione GRS


“La crisi ha investito l’economia italiana determinando effetti rilevanti, con una contrazione congiunturale del pil del 5,3% e cadute ancora più marcate dei consumi privati e degli investimenti”. Lo ha detto Roberto Monducci, rappresentante dell’Istat, durante l’audizione in Parlamento. Le stime sulla primissima fase della crisi, ha detto, “mostrano che le misure di sostegno introdotte dall’inizio dell’emergenza hanno limitato la caduta del reddito disponibile delle famiglie”.

Senza barriere

di Redazione GRS


Ecco la Smart Home. La domotica e le applicazioni tecnologiche più avanzate per restituire autonomia alle persone con disabilità. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Si moltiplicano i progetti e le applicazioni architettoniche per migliorare la qualità della vita e in particolare per venire incontro alle esigenze delle persone con disabilità. Il primo passo è la progettazione degli spazi senza barriere architettoniche. Poi è necessario rendere gli arredi rispondenti alle diverse limitazioni.

Grazie alla domotica, lo spazio che circonda la persona affetta da disabilità non sarà più percepito come un ostacolo. Due tipi di tecnologie per la Smart Home: la domotica per l’autonomia; permette anche agli utenti con disturbi delle capacità motorie di vivere la propria casa sentendosi indipendenti e più sicuri e la domotica per la sicurezza: pensata soprattutto per persone anziane o con disabilità mentali. Ovviamente si tratta di applicare norme e specifiche tecniche omologate. Previste anche agevolazioni fiscali.

Paesaggi urbani

di Redazione GRS


In programma a settembre a Padova una Photobike per realizzare una mappatura di spazi da rigenerare con il coinvolgimento di abitanti, associazioni, comitati e consulte di quartiere. È l’azione proposta dal Tavolo urbanistica e ambiente di Padova Capitale. In programma anche una mostra e l’elaborazione di uno studio di fattibilità.

Nuove povertà

di Redazione GRS


A Torino, Comune, chiesa e terzo settore insieme per rispondere alle nuove esigenze nate dopo la crisi sanitaria che ha colpito duramente diverse fasce della popolazione. In soli due mesi, triplicate le richieste di cibo e pacchi alimentari per l’assenza di lavoro. La città, attraverso il pubblico e il privato, ha attivato una risposta capillare.

Un grido dalla foresta

di Redazione GRS


Parte oggi la grande campagna mondiale per salvare l’Amazzonia. Il servizio di Fabio Piccolino.

Verrà lanciato oggi alle 16, ora brasiliana, le 21 in Italia, la campagna “Amazoniza-te”, a sostegno dei popoli che vivono nel polmone verde del mondo. L’iniziativa è promossa dai leader delle popolazioni e delle comunità tradizionali, da ricercatori e scienziati, dalla chiesa e dalla Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile e vuole contrastare le continue violazioni delle norme sulla protezione ambientale che hanno l’obiettivo di liberalizzare ed espandere illegalmente le attività di compagnie minerarie, agroalimentari, taglialegna e allevatori.

La situazione dell’Amazzonia è peggiorata con l’emergenza Coronavirus, con la crescita delle attività di deforestazione, accaparramento della terra e violenza ai danni dei popoli tradizionali.

È crisi pandemica

di Redazione GRS


Nel 2020 il pil italiano registrerà una caduta del 10,1% e tornerà ai livelli pre-Covid solo nel 2025. La previsione è contenuta nello studio “Lo scenario previsivo al 2027”, elaborato nell’ambito del progetto MonitorFase3 nato dalla collaborazione tra Prometeia e Area Studi Legacoop per testare l’evoluzione dell’economia e dei mercati in conseguenza dell’epidemia legata al coronavirus.

Effetti indesiderati

di Redazione GRS


Servizi di sostegno ai minori e alle famiglie che rischiano di saltare definitivamente senza alcuna prospettiva per il futuro. Settantuno lavoratori dipendenti di associazioni e cooperative hanno sottoscritto una lettera indirizzata al sindaco di Brindisi con lo scopo di conoscere quale sarà il loro futuro professionale e quello dei nuclei che sostengono.

“Dal vuoto, al volto”

di Redazione GRS


In mostra da oggi fino al 30 settembre presso l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico del Comune di Torino il reportage del fotografo Tomás Cajueiro realizzato insieme al Csv locale. Un eccezionale racconto della pandemia attraverso gli occhi di chi ha deciso di legare con un unico “filo narrativo” il vuoto delle strade e il volto dei volontari durante i difficili giorni del lockdown.

“Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il duce”

di Redazione GRS


È il libro della giornalista Federica Seneghini, che racconta la storia di trenta ragazze tra i 15 e i 20 anni che nel 1933 fondarono la prima squadra di calcio femminile in Italia, contro il sessismo dell’epoca fascista. Gonne e maniche lunghe per dare calci al pallone e partite a porte chiuse: un’avventura di breve durata che merita di essere scoperta.

Una storia che rischiava di tramontare, persa negli almanacchi del calcio e della politica italiana, sepolta in quel ventennio fatto di restrizioni, regole e apparenze. E ora è tornata alla luce grazie al lavoro della giornalista del Corriere della Sera Federica Seneghini che in forma di romanzo la racconta nel libro Giovinette, le calciatrici che sfidarono il duce edito Solferino. Grazie a una minuziosa indagine storica, interviste ai parenti di quelle giocatrici e la consultazione di documenti e archivi si ripercorre il coraggio e l’intraprendenza di Rosetta, Giovanna, Lucchi e le altre durante decenni di discriminazione femminile.

«Tutto doveva essere fatto con moderazione, perché eravamo donne, si intende. E il regime aveva più volte detto che lo sport femminile doveva essere proprio così: moderato». E allora guai a scendere in campo con i pantaloncini: gonne e maniche lunghe per dare i calci al pallone. E una corsa lenta, moderata. Perché sia mai che le futuri madri d’Italia incorrano in infortuni o compromettano i loro organi riproduttivi. A dare il via a questo esperimento di “apertura” in un clima in cui anche i più autorevoli giornali sportivi guardavano con diffidenza al “giuoco del calcio” praticato da donne era stato Leandro Arpinati, il gerarca bolognese dello sport italiano. A capo del Coni e della Figc, Arpinati – appassionato di sport a tutto campo – aveva già aperto le porte alla pallacanestro femminile e ora aveva concesso l’autorizzazione alle “giovinette”. Ma, a patto che le ragazze giocassero a porte chiuse.

Il resto l’avevano fatto loro con la loro intraprendenza – moderata s’intende – e con il passaparola. Dimenticate dai giornali sportivi che se pur aperti avevano definito la diffusione del calcio femminile «non opportuna», le ragazze rilasciano interviste, diffondono comunicati stampa e in poco tempo diventano un caso milanese e nazionale. C’è Rosetta, con i suoi sedici anni e nell’animo il sacro fuoco del calcio. Giovanna, per cui l’avventura della squadra è anche un gesto politico. Marta, saggia e posata ma determinata a combattere per la libertà di giocare. E poi la coraggiosa Zanetti che dà il calcio d’inizio, la stratega Strigaro che scrive ai giornali, la caparbia Lucchi che stenta a vincere l’opposizione paterna. L’11 giugno del 1933 le giovinette riescono a giocare la prima e unica partita di calcio femminile d’Italia. Il loro sogno si scontra con la visione di Achille Storace, successore di Arpinati e fedelissimo del regime che a donne che scorrazzano per campi da calcio preferisce madri dedite a costruire le future generazioni di patrioti.

La squadra viene chiusa e l’impresa di Rosetta e le altre si perde nei campetti di periferie e nella tumultuosa storia italiana che ne seguì. Ma quelli sono anche gli anni di Ondina Valla, la prima donna italiana a vincere un oro olimpico negli 80 metri ostacoli. Erano i giochi di Hitler, quelli di Berlino del 1936. E i gerarchi, i maschilisti, non possono più negare che lo sport femminile esista e abbia un futuro. E proprio a Valla è dedicata una via del comune di Milano. Non sarebbe bello – chiede la giornalista Seneghini che ha ricostruito la vicenda – «che Milano, 90 anni dopo, le ricordasse intitolando loro una strada o un campo sportivo?». In occasione dei mondiali dello scorso anno, il calcio femminile è tornato a far parlare di sé portandosi dietro – 86 anni dopo – ancora le stesse anacronistiche obiezioni. Perché, come ha detto Marco Giani, ricercatore, membro della Società Italiana di Storia dello Sport e autore del saggio che fa da appendice al libro: «In un Paese sessista come l’Italia, il football rimane una questione di genere».