Da domani al 5 luglio chiunque può correre o camminare la 5 chilometri virtuale per aiutare la ricerca sulla fibrosi cistica. Basta iscriversi on line e inviare il proprio risultato per concorrere alla classifica che determinerà i vincitori simbolici dell’evento. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione ricerca Fibrosi Cistica per prestare, grazie a sport e generosità, il respiro a chi l’ha compromesso sin dalla nascita.
In questi mesi segnati dal coronavirus abbiamo avuto più che mai la consapevolezza dell’importanza della salute. E quanto faccia paura la mancanza di respiro. Condizioni che i malati di fibrosi cistica conoscono bene. Ed è significativo che uno dei primi eventi sportivi (ancora a distanza) della ripartenza sia la «5 KM Virtual Charity Run». Un’iniziativa solidale promossa dalla Fondazione ricerca Fibrosi Cistica (FFC) e da Runcard, in programma dall’1 al 5 luglio. Con uno slogan: «Respiro in prestito», per prestare — grazie allo sport e alla generosità — il respiro a chi l’ha compromesso sin dalla nascita.
Possono partecipare tutti, tesserati e non: cinque chilometri da coprire correndo o semplicemente camminando. Per iscriversi basta una donazione di 3 euro che sarà interamente devoluta a finanziare «Task Force for Cystic Fibrosis», un progetto strategico della FCC volto a «dare respiro a chi vive con il respiro compromesso». Al termine della prestazione, ciascun runner potrà inviare il proprio risultato (tracciato con qualsiasi app su smartphone e smartwatch) per concorrere alla classifica che determinerà i vincitori simbolici dell’evento. Accanto alla corsa non competitiva, i partecipanti sono incoraggiati a farsi portavoce della causa, stampando e personalizzando il pettorale, per esibirlo, scattarsi una foto e condividerla, per invitare amici e compagni d’allenamento a dare «respiro in prestito». E le foto più divertenti riceveranno un premio.
La fibrosi cistica compromette molti organi e porta a insufficienza respiratoria, accorciando la vita a poco più di 40 anni. Questo evento con la Fidal offre l’opportunità di divulgare la conoscenza sulla malattia attraverso il messaggio positivo dello sport, che ha un valore speciale per i ragazzi con fibrosi cistica, in quanto l’attività fisica e lo sport ottimizzano tutte le risorse vitali della persona malata, favorendo una migliore funzionalità respiratoria e cardiocircolatoria, nonché più efficienti attitudini fisiche, psichiche e sociali, essenziali per contrastare la malattia e avvicinare il più possibile alla normalità la loro vita.
Il peggior focolaio di Ebola nell’area nord-est della Repubblica Democratica del Congo è stato dichiarato ufficialmente concluso, a quasi due anni dall’inizio del contagio. A causa della malattia sono morte circa 2300 persone dall’agosto del 2018. A contribuire in maniera determinante alla sconfitta del virus è stata la più grande campagna di vaccini mai realizzata.
“Autonomia scolastica ridotta a “fai da te”, terzo settore visto come “riempitivo”, fascia 0-3 anni del tutto dimenticata. È quanto, secondo Cittadinanzattiva, si trova nelle bozze delle linee guida per la riapertura delle scuole emanate dal Miur. Il concetto di autonomia scolastica, seppur presente, andrebbe potenziato con risorse ad hoc e riconoscendo le peculiarità di scuole e territori.
Si appresta a entrare nella fase operativa il progetto “Ri-Uscire. Superare i processi di impoverimento causati dal Covid-19 con strumenti di solidarietà diffusa”, iniziativa promossa da un’ampia rete di soggetti istituzionali e del Terzo settore in tutta la provincia di Lucca e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Il progetto prevede interventi di natura economico-finanziaria grazie al Fondo solidale che alimenterà due nuovi strumenti: il “Prestito di solidarietà” con risorse fino a 2.500 euro erogati direttamente da Fondo Vivere e Caritas e l’“Aiuto di solidarietà”, con cui si erogano fino a 1.000 euro rimborsabili anche tramite lavori di pubblica utilità.
Si svolgerà online martedì 30 giugno il seminario di chiusura del progetto “PLUS: Per un lavoro utile e sociale”, promosso dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare. “Con questo progetto – commenta il presidente nazionale Uildm Marco Rasconi – ci impegniamo su un fronte da sempre essenziale per le nostre azioni: l’avviamento di percorsi per il raggiungimento dell’autonomia delle persone con disabilità attraverso l’inclusione lavorativa.
Da oggi a domenica tre giorni dedicati alla navigazione a vela, per la quarta edizione dell’iniziativa promossa dalla Fiv. Il servizio di Elena Fiorani.
Sarà un’edizione speciale, quella 2020 del Vela Day, che per l’occasione durerà tre giorni, per soddisfare la grande voglia di ripartenza di appassionati e circoli velici e per promuovere uno sport sicuro e a contatto con l’ambiente naturale, in vista dell’estate che avanza. Fino a domenica saranno circa 250 i club della Federazione italiana Vela che aspettano esperti e neofiti in tutta Italia per divulgare la cultura del mare e dello sport della vela.
In questa occasione tutti potranno affacciarsi a questa attività sempre più in voga: si potranno conoscere le proposte dei Circoli, provare l’emozione di un’uscita in barca, incontrare velisti famosi, imparare tante nozioni nautiche interessanti e vivere a contatto con la natura. Tutte le iniziative permetteranno di godersi l’esperienza in sicurezza, rispettando le disposizioni anti-contagio.
È aperta a tutte le associazioni del territorio e non solo la call promossa dal Csv Crotone insieme ad Arci e Forum terzo settore locale per costruire un cartellone partecipato di eventi e iniziative che possano animare la città durante il periodo estivo. Punto di riferimento sarà il Museo e Giardini di Pitagora, polmone verde della città in grado di garantire la realizzazione delle attività in piena sicurezza. Tutte le info per le associazioni e i cittadini interessati a proporre idee e progetti sul sito www.csvcrotone.it.
L’Agenzia per i beni confiscati ha varato le linee guida per l’affidamento diretto dei beni agli Enti di Terzo settore, senza passare per le amministrazioni locali. Ascoltiamo il commento di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud.
Agli invalidi civili totali la legge non assicura “i mezzi necessari per vivere”: lo ha stabilito la Corte Costituzionale, secondo cui 285,66 euro mensili non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, violando il diritto al mantenimento che la Carta garantisce agli inabili attraverso l’Articolo 38. La sentenza prende spunto da una questione di legittimità sollevata dalla Corte d’appello di Torino, relativa a una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale.
La Consulta ha affermato che il cosiddetto “incremento al vecchio milione di lire” (pari a 516,46 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, debba essere assicurato anche agli invalidi civili totali senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età.
Le forze di polizia impegnate nei controlli sui lockdown per il Covid-19 in Europa hanno preso di mira in maniera eccessiva le minoranze etniche e i gruppi marginalizzati. È la denuncia di Amnesty International contenuta nel rapporto “Sorvegliare la pandemia”, che ha messo in luce un allarmante modello di pregiudizi razziali all’interno delle forze dell’ordine.
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