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Case della paura

di Redazione GRS


Di fronte alla strage di migliaia di anziani nelle Residenze sanitarie assistite (metà dei decessi totali causati dal Covid 19), i Giovani per la Pace – movimento di studenti medi e universitari della Comunità di Sant’Egidio – si mobilitano in tutta Italia con la campagna “Salviamo i nostri anziani”. L’iniziativa ha preso il via con un video-appello, che si sta diffondendo rapidamente sui social e attraverso l’hashtag #SalviamoINostriAnziani.

Ci siamo anche noi

di Redazione GRS


Sei enti di promozione sportiva emiliani scrivono al governatore Bonaccini: “Si discute di ripartenza di Serie A o Giro  d’Italia – affermano – ma dobbiamo iniziare a considerare le ragioni dei ragazzi, delle persone con disabilità, dei dilettanti e degli appassionati che fanno sport per la propria salute e per il bene della comunità”. Le organizzazioni chiedono di ridefinire il ruolo dell’associazionismo sportivo.

Una road map per lo sport: è la richiesta nella lettera congiunta che Coni, Centro italiano paralimpico e principali enti di promozione sportiva della Regione Emilia-Romagna (Aics, CSI, Endas, PGS, UsAcli e Uisp), hanno indirizzato a Stefano Bonaccini, governatore regionale che, anche per il secondo mandato, ha tenuto per sé la delega allo Sport: “Partiamo dall’assunto, purtroppo spiacevole, per cui nel nostro Paese non trova ancora pienamente diritto di cittadinanza la visione dello sport come fattore non solo di integrazione sociale, ma anche come fattore di creazione di salute e sani stili di vita – si legge nella lettera, che continua –: un pensiero confermato dalla gogna popolare e mediatica cui, in questi mesi, sono stati sottoposti gli sportivi di tutti i livelli, additati come irresponsabili mossi dalla volontà di attentare alla salute pubblica”.

Secondo Coni, Cip e gli Eps, “ora più che mai è necessario vedere lo sport come strumento di prevenzione, addirittura di cura di alcune patologie, che non cessano di esistere, nonostante la presenza del Covid-19”. Il riferimento esplicito è al diabete, all’ipertensione, all’obesità. “Il pericolo è quello di trascurarle e trascurarsi, portando a un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione”. Senza trascurare gli aspetti psicologici e sociali: quella dei firmatari della lettera è una “forte una richiesta di normalità, in un dibattito dove la voce dello sport manca.

Si discute di ripartenza di Serie A, Giro d’Italia, Formula Uno. Tutto legittimo: ma dobbiamo anche iniziare a considerare le ragioni dei bambini, dei ragazzi, dei disabili, degli amatori, dei dilettanti, dei professionisti e degli appassionati che fanno sport per la propria salute e per il bene della comunità. Pensiamo in particolare ai più giovani, a cui sono state
sottratte in un colpo le relazioni scolastiche, le opportunità sportive, culturali, sociali, e pensiamo che questi ragazzi non hanno voci corali o rappresentanze associative in grado di far pesare le loro ragioni sui tavoli nazionali di trattativa”, dicono i promotori della missiva, che disegnano una road map in 7 punti per la ripresa.

Al primo punto la richiesta di circolari “che aiutino a togliere dall’ambiguità le persone che provino a mantenersi in salute, pur volendo rispettare in toto le disposizioni vigenti”. Ancora, l’invito a evitare discriminazioni fra discipline sportive. Al punto 3 si legge: “In merito a quella che potrà essere chiamata ‘fase 3’, l’auspicio è che al più presto sia ripristinata la normalità per tutte le attività sportive: uso di impianti e spogliatoi, libertà di gioco e contatto fisico. A nostro avviso, in caso di nuove risalite dei contagi da Covid-19, bisognerà concepire provvedimenti mirati, eventualmente su base geografica o per tipologia di attività o di utenza, ma che rivestano il carattere dell’eccezione, senza criteri universalistici di nuovo lockdown generalizzato”.

Al punto 4, la questione – critica – su centri estivi e gestione familiare: “In attesa della ripresa della scuola occorre trovare la formula tecnica, organizzativa, normativa e di sicurezza igienico sanitaria adeguata a proporre soluzioni idonee. Il terzo settore tutto – con particolare riferimento al mondo sportivo – è in grado di contribuire a eventuali tavoli di progettazione, nonché di gestione di nuove forme di servizio alle famiglie presso scuole, aziende, parchi, centri sportivi”.

Segue il problema delle idoneità medico sportive agonistiche: “In questi mesi di stop la maggioranza delle certificazioni sarà scaduta e l’assenza della idoneità, unita alla lunga lista di attesa per ottenere una visita, renderà impossibile per molti atleti, giovani ma non solo, riprendere l’attività. Chiediamo di studiare fin da ora provvedimenti normativi e organizzativi che permettano di anticipare ed evitare il problema”. Al punto 6 la richiesta di avere regole chiare e tempi precisi su vacanze sportive ed eventi: “Chiediamo di tenere in considerazione anche le ragioni di questa parte specifica dello sport, che impatta su turismo e settore alberghiero”.

In chiusura, un appello a evitare il frazionamento delle risorse e l’invito a realizzare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti che finanziano lo sport di base e sociale in Italia, “massimizzando le risorse disponibili, con meno sovrapposizioni sulle medesime azioni. L’occasione sarebbe del tutto propizia anche per ridefinire il ruolo dell’associazionismo sportivo mettendo mano e concludendo a breve l’iter parlamentare di riforma del sistema sportivo. Sarebbe poi interessante sul piano finanziario costituire con leva Ics e fondi a garanzia dello stato, plafond di finanza a tasso zero per esigenze di liquidità corrente e gestionale (non finalizzata a costruire nuovi progetti o nuovi impianti). Vediamo, infine, come necessaria una grande chiarezza e semplicità delle nuove norme nazionali, per evitare eccessi di burocrazia, distorsioni applicative sovraccarico di responsabilità indebite nella complessa fase di ripartenza del post emergenza”.

La prima volta

di Redazione GRS


L’epidemia cambia l’organizzazione delle cerimonie religiose. Vale anche per l’Islam, mentre dai Paesi arabi arrivano novità. Il servizio è di Fabio Piccolino.

E’ un Ramadan particolare quello iniziato tra venerdì e sabato e che la comunità islamica celebrerà fino al prossimo 23 maggio: a causa del Coronavirus, l’accesso alle moschee è vietato in molti paesi e le preghiere pubbliche sono state abolite, così come saranno molto diversi i momenti di socialità  che caratterizzano  questo periodo. E proprio in questi giorni, la Tunisia ha riconosciuto per la prima volta un matrimonio tra due persone dello stesso sesso: un fatto inedito per il mondo arabo, che sta facendo molto discutere. Secondo L’associazione Shams – per la depenalizzazione dell’omosessualità in Tunisia – , “si tratta di un evento che “stabilisce  il principio del libero arbitrio dell’individuo, dell’uguaglianza e della non discriminazione”.

Un Fondo anche per noi

di Redazione GRS


Il volontariato toscano rischia di fermarsi e interrompere la propria attività fino ad oggi fondamentale nella gestione della emergenza. Nel Decreto Liquidità viene infatti negata alle organizzazioni del volontariato l’estensione dell’accesso al Fondo Nazionale di Garanzia. “Così non possiamo andare avanti”, è l’allarme lanciato da Cesvot e Forum Toscano del Terzo Settore che fanno appello a un intervento della Regione. Tra le richieste, oltre il credito, anche le agevolazioni sulle spese di sanificazione.

Meta solidale

di Redazione GRS


I giganti della Syrako Rugby, squadra di Siracusa, hanno disegnato un grande sorriso sulle mascherine che indossano quando consegnano i pacchi spesa ai siracusani in difficoltà. Hanno risposto all’appello della Caritas diocesana che cercava volontari e, tra allenamenti e campionato fermi, smart working e cassa integrazione, hanno pensato di utilizzare il tempo libero per dare una mano a chi ha più bisogno.

“Vorremmo fosse un segno di buon auspicio, per quando potremo tornare a ridere insieme. Di nuovo a viso scoperto”, racconta Roberto con il suo fisico massiccio da mediano di mischia della Syrako Rugby. Insieme al compagno di squadra Gianni, secondo centro, ha letto nelle settimane scorse l’appello della Caritas diocesana che cercava volontari e senza pensarci due volte, hanno subito preso il telefono e chiamato il direttore, padre Marco Tarascio.

“Il primo insegnamento del nostro sport è non scoraggiarsi: ogni volta che l’avversario ti butta già, ci si rialza per strappargli ancora qualche metro. Il secondo è la solidarietà: si avanza passando la palla indietro al compagno. Ed è stato forse per queste ragioni che, in questi giorni difficili, nonostante le preoccupazioni che ognuno di noi ha, ci è venuto spontaneo pensare a chi sta peggio”, raccontano Roberto e Gianni attraverso il sito della Caritas. Per dare una idea del bisogno diffuso in città, sono circa 6.000 le richieste giunte al Comune di SIracusa per i buoni spesa statali.

Da Roma sono arrivati 901mila euro. “Vuol dire in media 238 euro a famiglia”, fa i conti don Marco Tarascio. “Quella cifra era però uguale per tutti, anche per chi ha dieci figli, e non sono casi poi così rari. Era evidente che quelle risorse non sarebbero state sufficienti”. Ecco perchè la Caritas non si ferma e continua con le sue attività di supporto ai nuclei familiari in forte difficoltà. Sono 2.200 le famiglie seguite dall’organizzazione diocesana, con un pacco spesa consegnato almeno ogni 8 giorni.

 

Quale sicurezza

di Redazione GRS


Disponibili i dati Inail su denunce di infortunio nel complesso, con esito mortale e di malattia professionale. In controtendenza rispetto all’andamento degli altri settori economici, il settore Ateco “Sanità e assistenza sociale” che ha registrato un forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro: +33% su base trimestrale e +102% su base mensile (marzo 2020 su marzo 2019). I casi denunciati sono raddoppiati.

La fase due per chi non vede

di Redazione GRS


Giuliano Frittelli, Presidente della Sezione di Roma dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, mette in guardia: “Il contingentamento degli accessi ai mezzi di trasporto pubblico rischia di trasformarsi nella negazione del diritto alla mobilità per chi non può optare per l’automobile, e sarà necessario trovare delle soluzioni alternative e condivise”. Le associazioni avevano già protestato alla fine dello scorso anno a Roma per il caos del servizio taxi per le persone con disabilità. Ecco cosa disse Frittelli. (sonoro)

Open Year Home Made

di Redazione GRS


Al via il programma radiofonico curato dai volontari in servizio civile presso il CSV Napoli. In collaborazione con Radio Shamal, il racconto di esperienze di volontariato, appelli e informazioni per sostenere l’operatività del volontariato dell’area metropolitana di Napoli.

Bombe a orologeria

di Redazione GRS


Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi la metà delle persone decedute nel Vecchio Continente a causa del Covid-19 era residente nelle case di cura. Secondo il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, si tratta di “una tragedia umana inimmaginabile”, aggiungendo la necessità urgente di ripensare il modo in cui le strutture operano.

Sportello in rosa

di Redazione GRS


L’Associazione Italiana Donne Medico (AIDM) lancia la campagna Donne e Salute al tempo di Coronavirus con il numero verde gratuito 800.189.441 per garantire, anche in questo periodo di emergenza, ascolto, consigli specialistici, o per rispondere a dubbi, incertezze e richieste d’informazione.