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Referendum 17 aprile – Un voto consapevole per tutti

Oil_platform_in_JapanUna guida realizzata in alta leggibilità da parte dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), nell’ambito del progetto “Diritto ai Diritti”, consentirà alle persone con sindrome di Down – ma anche a molte altre persone senza disabilità – di esercitare consapevolmente il proprio diritto di voto, in occasione del prossimo referendum del 17 aprile.

«La maggioranza delle persone con disabilità intellettiva – dichiara Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) –non esercita il proprio diritto di voto per mancanza di informazione, consapevolezza ed educazione al voto da parte delle stesse persone con disabilità intellettiva, oltreché a causa di scarsa consapevolezza dei loro familiari, amici e operatori di riferimento, sui loro diritti di capacità. Mancano inoltre interventi per facilitare l’esercizio del diritto di voto da parte delle Pubbliche Istituzioni e facilitare vuol dire anche rendere più comprensibile perché e come si vota».

Proprio alla luce di quanto detto, l’AIPD, nell’àmbito di un ampio progetto (Diritto ai Diritti) del quale abbiamo già avuto occasione di occuparci, nato per promuovere la partecipazione attiva alla vita sociale di persone adulte con sindrome di Down, ha predisposto la guida in internet denominata Il tuo voto conta!!!, che consente alle stesse persone con sindrome di Down – ma anche a molte altre persone senza disabilità – di esercitare consapevolmente il proprio diritto di voto, in occasione del prossimo referendum del 17 aprile, indetto per decidere l’abrogazione o meno della legge che concede di prolungare i termini per l’estrazione degli idrocarburi situati nella costa italiana, sino all’esaurimento dei rispettivi giacimenti.

Realizzato in alta leggibilità, l’utile strumento spiega l’argomento del voto, che cosa chiede il referendum, le conseguenze della vittoria dei SÌ oppure dei NO, e come si vota. Un breve questionario finale, inoltre, invita a esprimere un parere sull’effettiva accessibilità della guida.

Fonte: www.superando.it/2016/04/05/perche-tutti-possano-capire-e-votare

 

Disabilità intellettive, una giornata “diversa” al Quirinale

mattarellaIl 30 marzo è stata celebrata al Quirinale la Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettive. Sergio Mattarella ha accolto nella sua residenza ufficiale ragazze e ragazzi con sindrome di down, disabili e autistici. La nostra redattrice Anna Ventrella, impegnata da sempre nel mondo del sociale e del volontariato, ha assistito in prima persona all’evento e ha raccontato per il Giornale Radio Sociale le sue impressioni.

 

L’appuntamento, come da invito, è alle 9.30. Arrivata nel piazzale del Quirinale trovo già gruppetti di ragazze e ragazzi con rispettive famiglie. È ancora presto ma il sole splende nei loro sguardi più di quello alto nel cielo terso. È l’inizio di una giornata speciale, perché speciali sono le persone che aspettano composte di poter accedere nella casa del rappresentante dell’unità degli italiani; gli ospiti, invece, italiani fra tanti. Io sono con loro e ne condivido l’emozione.
Dopo un po’ di attesa finalmente veniamo fatti entrare e accomodare fino al salone delle feste: eh sì, perché oggi ad essere accolti sono i festeggiati di quella che è stata chiamata la “Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva”.

Un pianoforte a coda troneggia al centro del salone della residenza ufficiale del presidente della Repubblica; un via vai di addetti al cerimoniale si fonde in mezzo a tanti sguardi di ragazze e ragazzi down, di carrozzelle, di disabilità varie: sono loro, per una volta, i padroni di casa, di quella che più volte è stata ribattezzata “la casa degli italiani”.

Osservo tutto dall’esterno e dimentico perché sono qui. Ma non posso perdere un gesto né uno sguardo, e mi rendo conto di come la vita, nella sua pienezza, sia diversità e gioia allo stesso tempo.

Le sofferenze delle famiglie sembrano cancellarsi, d’un tratto, al suono del pianista non vedente, che come ogni grande artista concede il bis. I presidenti di questa o quella sigla associativa lasciano che a parlare siano i veri protagonisti della giornata; tra loro, anche la campionessa down di atletica leggera Nicole Orlando e altri atleti paralimpici. Incredibile come queste splendide creature sappiano esprimere tutta la voglia di vivere con quel dolcissimo e ingenuo sorriso che solo loro possiedono. Si rivolgono al presidente della Repubblica con speranza, ricordandogli come egli, in qualità di garante della Costituzione, lo è anche dei loro diritti.

La stanza si riempie di silenzio quando parla Sergio Mattarella. Sembra che le parole gli escano dal cuore e per questo rendano più calda la sua voce; è lui a ringraziare ragazze e ragazzi con le loro famiglie per il bellissimo esempio di grande umanità che danno al mondo intero, loro che rappresentano una ricchezza inesauribile di valori. Certo, l’impegno a lavorare insieme per una completa integrazione deve proseguire fino ad abbattere i pregiudizi e le diffidenze che rendono ancora piena di ostacoli la vita sociale delle persone con disabilità. È stato fatto tanto, tanto resta ancora da fare. Ma questa è la casa di tutti, penso, quindi insieme, come una grande famiglia, riusciremo a migliorare.

Sento in me gioia e sofferenza contemporaneamente. Finita la festa, lascio la scena in punta di piedi, ma nei miei occhi porto  ancora i sorrisi, gli abbracci di questa giornata, che parlano di voglia di vivere e speranza infinita in un futuro dove ci sia posto per tutti. Nessuno escluso.
 

Sud Sudan alla fame

fame-sud-sudanLa guerra civile in Sud Sudan sta causando una gravissima carenza di cibo. Secondo la Fao nel paese africano ci sono forti problemi di malnutrizione e livelli catastrofici di insicurezza alimentare. A essere più colpite sono soprattutto le zone dove il conflitto è più acceso, nelle quali il cibo si sta rapidamente esaurendo.

I prezzi delle derrate alimentari sono cresciuti vertiginosamente  a causa dell’enorme svalutazione della moneta locale, la sterlina sudanese: il cibo si esaurisce rapidamente e i combattimenti non cessano.

La Fao ha spiegato che “l’insicurezza alimentare tocca, ormai, zone considerate relativamente stabili, mettendo in evidenza l’impatto globale del conflitto in tutto il Paese. L’intensificazione dei combattimenti mette la prossima stagione agricola a rischio e tutto ciò potrà avere un impatto negativo sulla sicurezza alimentare nell’insieme del Sud Sudan”.

Il conflitto tra le fazioni del presidente Salva Kiir e del suo vice Riek Machar non cessano e non si  vedono, per ora, spiragli che facciano pensare ad una risoluzione della crisi.

Una proposta di legge per la sharing economy

share-key-1524927Il 2 marzo è stata presentata alla Camera una proposta di legge per regolamentare la sharing economy. L’iniziativa è di alcuni parlamentari dell’Intergruppo Innovazione (la maggior parte dei quali appartenenti al Pd), e si pone l’obiettivo di “disciplinare le piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi”, oltre che di “promuovere l’economia della condivisione”.
Creando un quadro normativo attorno a un fenomeno che è già abbastanza diffuso sia in Italia che in Europa, la proposta di legge intende riconoscere il valore della sharing economy, in modo da riuscire a ottenere vantaggi anche nella riduzione degli sprechi e dei costi e nella creazione di nuovi posti di lavoro. Secondo l’ultimo rapporto Censis risalente a dicembre 2015, questo nuovo modello di consumo sarebbe in pieno boom in Italia, con due milioni di italiani che utilizzano il car sharing e con un milione e mezzo di occupati che nello scorso anno è stato coinvolto nel co-working.
Disciplinare il fenomeno, inoltre, vuol dire evitare che all’ombra dell’ideale della condivisione trovino posto modelli di economia che non hanno niente a che vedere con i principi dell’economia collaborativa.
La definizione che viene fatta della sharing economy è quella di un’economia “generata dall’allocazione ottimizzata e condivisa delle risorse di spazio, tempo, beni e servizi tramite piattaforme digitali”. Mentre rientrano in questa definizione le piattaforme Blablacar e Airbnb, Uber rimane esclusa, perché rivolta a “operatori professionisti” e non a semplici utenti.
“L’impasse dei modelli economici tradizionali e la crisi occupazionale”, si legge nel testo della proposta, “hanno creato condizioni ancora più favorevoli per la diffusione di questo nuovo modello di consumo, che apre nuove opportunità di crescita, occupazione e imprenditorialità fondate su uno sviluppo sostenibile economicamente, socialmente e ambientalmente”.
Per quanto riguarda il lato fiscale, si prevede un’aliquota del 10% per chi guadagna meno di diecimila euro. Nel caso in cui si superasse tale cifra, invece, l’aliquota verrà calcolata prendendo in considerazione anche i redditi aggiuntivi.
I controlli saranno affidati all’Autorità per la concorrenza e il mercato. Qualsiasi piattaforma, prima di iscriversi al registro elettronico, avrà bisogno dell’ok dell’Agcm, che si occuperà anche di sanzionare eventuali violazioni.
Fino al 31 maggio la proposta di legge sarà aperta online ai commenti e alle segnalazioni sulla piattaforma dell’associazione Stati generali dell’Innovazione. Nel frattempo verrà portata nella Commissione attività produttive della Camera per iniziare ufficialmente l’iter.

“Che lingua scrivi?” I seminari del Giornale Radio Sociale a Palermo e Catania

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Torna “Che lingua scrivi?”, il ciclo di seminari giornalistici dedicati al linguaggio realizzati dal Giornale Radio Sociale, in collaborazione con Fondazione con il Sud e Forum Terzo Settore.

 

Due incontri in Sicilia sui temi della comunicazione sociale e dell’informazione sui temi internazionali, realizzati in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti nazionale e regionale:  appuntamento mercoledì 2 marzo a Palermo, presso la sede dell’Ordine dei Giornalisti della Sicilia in via Bernini 52/54 dalle 10 alle 13, e giovedì 3 marzo a Catania presso Palazzo Platamone in via Vittorio Emanuele II dalle 10 alle 13. La partecipazione e’ gratuita e dà diritto a 5 crediti formativi per giornalisti pubblicisti e professionisti.

 
Il tema degli incontri sarà “Le parole delle notizie internazionali: il sociale, il linguaggio dei media e la deontologia”.
Come vengono trattate le notizie internazionali? Come i media affrontano i drammi sociali ed umani delle nuove migrazioni? Dalle crisi dimenticate al racconto della realtà, la strada della comunicazione sociale può e deve liberarsi dalla spettacolarizzazione e dalla drammatizzazione degli eventi narrati.Il linguaggio deve essere aggiornato, preciso e rispettoso dei cambiamenti sociali e dei diritti di chi ne è soggetto/oggetto e seguire specifiche regole deontologiche. Si parlerà della Carta di Roma e del recente Testo unificato delle carte deontologiche dei giornalisti.

Con l’obiettivo di esplorare la strada del giornalismo sociale, trovare nuove trame narrative anche attraverso la contaminazione dei generi e le nuove tecnologie della comunicazione.

 

Tra i relatori, Elisa Marincola (Articolo 21) e Pietro Suber (Mediaset) parleranno della Carta di Roma.
Al dibattito partecipano Roberto Zichittella (Famiglia Cristiana – Radio 3 Mondo), Silvana Polizzi (TgR Sicilia), Max Civili (Press Tv), Emiliano Sbaraglia (UndeRadio), Luigi Ronsisvalle (FNSI).
I lavori saranno introdotti da Fabio Piccolino (Giornale Radio Sociale) e coordinati da Guido D’Ubaldo (Consiglio nazionale Ordine dei giornalisti).

Giocagin 2016: torna la festa Uisp in 54 città italiane

Si parte il 20 e 21 febbraio con manifestazioni a Firenze, Venezia e altre 20 città italiane, da Udine a Enna. Poi si prosegue fino a giugno.Giocagin 2015Divertimento, sport e solidarietà dal nord al sud d’Italia: tutto è pronto per la 29° edizione di Giocagin, storica manifestazione nazionale dell’Uisp, che andrà avanti sino a giugno.

Le giornate centrali della manifestazione sono quelle di sabato 20 e domenica 21 febbraio, con 22 città coinvolte contemporaneamente, dal nord al sud d’Italia. Tra queste: Firenze, Venezia (Mestre), Udine, Pisa, Livorno, Alessandria, Enna. Nei week end seguenti altre città si uniranno alla manifestazione e alla fine saranno complessivamente 54 le città di Giocagin 2016 con tanti bambini, ragazzi e atleti di tutte le età nelle diverse attività sportive, per tutti e a misura di ciascuno, dai 3 ai 90 anni.

L’obiettivo è quello di lanciare un contagioso “movimento” in tutta Italia, perché lo sportpertutti è inclusione, benessere, solidarietà. Le attività previste nelle esibizioni sono aperte a tutti e di vario tipo: ginnastica acrobatica e ritmica, danza, pattinaggio e discipline orientali fino alle più innovative performance di break-dance, hip-hop e rock&roll.

Sabato 20 febbraio ad Alessandria l’istituto Carducci Vochieri presenterà la coreografia che porterà alle “Olimpiadi della danza” a Torino, concorso aperto ai ragazzi delle scuole di tutta Italia. Nello stesso momento a Udine 250 ragazze e ragazzi tra i 7 e i 16 anni si cimenteranno in esibizioni di danza e ginnastica artistica. A Livornobambini, adulti ed anziani daranno vita a una colorata giornata all’insegna della ginnastica ritmica e artistica, del pattinaggio e – per il secondo anno consecutivo – dell’atletica, mentre a Pisa, ancora “orfana” del palazzetto, quasi 300 bimbi di 17 società sportive si divertiranno con arti marziali, danza e naturalmente con la ginnastica. Piombino ospiterà un atleta di eccezione: Vittorio Valvo, per gli addetti ai lavori “Il signore degli anelli”, atleta classe 1939 che ha iniziato a dedicarsi alla ginnastica solo dopo essere andato in pensione, con risultati a dir poco sorprendenti.

Domenica 21 febbraio anche Castiglione della Pescaia (Grosseto) ospiterà Vittorio Valvo, oltre a 12 società sportive che si esibiranno in varie discipline, tra cui – per la prima volta – il pattinaggio. Sempre in Toscana, a Firenze, gli atleti di più di 20 società sportive tra danza, ginnastica e discipline orientali. A EmpoliGiocagin si muoverà anche in punta di spada, con l’esibizione delle squadre di scherma.

Mestre 650 persone, per lo più bambini, si scateneranno al ritmo di ogni tipo di danza: dal folk alla techno music, dal boogie woogie all’hip hop, passando per il twist.

Pattinaggio, ginnastica artistica e ritmica, danza, arti marziali saranno protagoniste a Casalmaggiore (Cremona), Cavriago (Reggio Emilia), Rosignano Solvay (Livorno) e Civitavecchia.

In provincia di Ancona, la domenica di Fabriano sarà dedicata ai piccolissimi con più di cento bimbi delle scuole materne, mentre quella di Jesi vedrà protagonisti gli anziani, con 400 persone di cui 180 “over”. Sull’Adriatico saranno protagoniste Senigallia e Martina Franca con danza, ginnastica, basket e arti circensi.

Il 21 febbraio Giocagin colorerà anche la domenica di Enna e per la prima volta in assoluto della città di Barletta, e proseguirà poi fino a giugno.

Giocagin 2016 gode della Medaglia del Presidente della Repubblica e dei patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del ministero del Lavoro e Politiche sociali.

Partner nazionali della manifestazione sono Banca Prossima e Marsh.

Giocagin è da sempre sport e solidarietà: lo scorso anno sono stati raccolti 13.000 Euro e quest’anno l’Uisp punta ad incrementare la raccolta fondi da destinare ai bambini siriani che fuggono dalla guerra. Verrà sostenuto il centro Al Waha che si trova nel nord del Libano, dove vivono da tre anni 150 famiglie, circa 1400 persone di cui la metà sono bambini. Le necessità sono molte, alcune organizzazioni non governative stanno facendo fronte a quelle primarie. Accanto al centro c’è un terreno: i fondi raccolti serviranno a costruire un piccolo campo polivalente ed attrezzarlo per attività sportive e di gioco.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO

La novità di quest’anno è la collaborazione con la Ong COOPI(Cooperazione Internazionale), presente in Libano ed attiva per sostenere le famiglie di Al Waha. COOPI è un’organizzazione umanitaria italiana nata nel 1965, “che lotta contro ogni forma di povertà per migliorare il mondo”. Oggi COOPI è presente in 24 paesi con 177 progetti umanitari.

Giocagin è nata nel 1987 come manifestazione nazionale dell’Uisp capace di raccogliere, in un’unica rassegna, varie attività di sportpertutti che vengono praticate in palestra, da persone di tutte le età. Grazie a questa formula, nel corso degli anni, hanno partecipato a Giocagin campioni come Yuri Chechi, giovanissimi atleti, praticanti delle varie discipline orientali e gruppi che si esibiscono in ginnastiche e danze di tutti i tipi. Insieme a loro gli anziani della Grandetà Uisp che rispondono sempre con entusiasmo a questa manifestazione che unisce sport e solidarietà.

Hacking di Stato: quando a essere spiati sono gli attivisti

hackingSe lotti per i diritti umani, lo Stato ti tiene sotto controllo. Per quanto questa affermazione possa sembrare paradossale se pronunciata oggi, nel pieno di un’era che è anche frutto di sforzi per il riconoscimento di diritti universali, non è poi così distante dalla realtà.
Secondo uno studio di Amnesty International, l’hacking di Stato, ovvero la pratica dei governi di intrufolarsi nei computer o negli smartphone, sta diventando una minaccia anche per la sicurezza di giornalisti, attivisti e cooperanti. “Abbiamo sempre saputo che i governi e le forze militari si spiavano l’un l’altro”, si legge sul sito di Amnesty International, “ma negli ultimi cinque anni li abbiamo visti spiare anche giornalisti, ong e attivisti per i diritti umani”.
Se la maggior parte delle volte i software che permettono di controllare le azioni di chi usa un computer sono utilizzati per finalità legittime, come ad esempio per la sicurezza dello Stato, in altri casi il confine della legalità viene superato e si entra nello spionaggio vero e proprio.
In molti Stati, quindi, impegnarsi nella difesa dei diritti umani vuol dire rischiare di trovarsi nel mirino dei propri governi, tracciato e controllato nei movimenti.
I principali Paesi in cui avviene l’hacking di Stato sono ovviamente quelli dove i diritti umani non hanno un grande riconoscimento: già nel 2010 Google, Adobe e Yahoo avevano provato le intrusioni del governo cinese nei confronti di obiettivi civili. In Russia sono stati documentati casi di spionaggio che riguardano soprattutto attivisti per i diritti gay, mentre in Egitto, in Marocco e nel Bahrain, gli attacchi sono stati compiuti a danno di giornalisti.
Ma questa forma di spionaggio illegale non esiste soltanto nei cosiddetti Stati canaglia. Le comunicazioni riservate di Amnesty International stessa, infatti, sarebbero state intercettate dall’intelligence inglese.
E comunque, secondo Amnesty International, i casi di hacking documentati nei confronti di attivisti sono solo la punta di un iceberg, perché è abbastanza raro che le ong siano dotate degli strumenti per capire quando è in corso un attacco contro di loro. Inoltre, molte di queste organizzazioni preferiscono non rendere pubblici i loro problemi di sicurezza per non minare la fiducia che gli attivisti ripongono in esse.
Proprio per questo motivo, Amnesty ha realizzato, nell’ambito della campagna di denuncia dell’hacking di Stato, una mini-guida per le comunicazioni sicure che comprende sei strumenti da poter utilizzare per salvaguardare la propria privacy. Con un’avvertenza: “nessuno strumento di comunicazione è sicuro al 100% ed esiste un’infinità di modi per intercettare o registrare ogni forma di comunicazione da parte di governi ed agenzie spionistiche”.

Siria, l’appello di Amnesty: “basta assedi e attacchi ai civili”

SYRIA-CONFLICT-AIDPorre fine agli assedi e permettere alle organizzazioni umanitarie un accesso senza restrizioni: è questo il contenuto dell’appello di Amnesty International e diretto al presidente della Siria Bashar al-Assad, all’ambasciatore siriano negli Stati Uniti Bashar Ja’afar e al capo dell’opposizione Khaled Khoja.
L’appello è stato lanciato in concomitanza con l’inizio a Ginevra del primo di una serie di incontri, mediati dalle Nazioni Unite, tra il governo siriano e i gruppi armati non statali. Lo scopo è quello di sollecitare i partecipanti al dialogo a dare priorità alle preoccupazioni circa i corridoi umanitari, gli attacchi contro i civili e le violazioni a danno dei detenuti.
Secondo le Nazioni Unite, in Siria sono circa 4,5 milioni le persone che, pur avendo bisogno di assistenza umanitaria, rimangono in aree difficili da raggiungere. Sono inoltre 400mila, sempre in base ai dati delle Nazioni Unite, quelle che si trovano sotto assedio; le ong, però, stimano questo numero in circa un milione.
L’appello di Amnesty International riporta l’attenzione sulla Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che chiede espressamente accessi umanitari e la fine degli attacchi contro i civili, oltre all’adempimento degli obblighi di diritto internazionale.
Prioritario, per l’organizzazione umanitaria, è anche porre fine alle violazioni nei centri di detenzione; sia alle autorità governative che alla Coalizione Nazionale Siriana, pertanto, è richiesto di “consentire accesso illimitato a tutte le strutture di detenzione agli osservatori indipendenti, trattare con umanità le persone private della libertà e rilasciare chiunque sia detenuto solo per il pacifico esercizio dei suoi diritti umani”.

Stop biocidio: Napoli Est si mobilita

stopbiocidioNapoli est è una bomba ecologica pronta a esplodere. Dall’acqua nera e non potabile dei rubinetti all’inchiesta a carico della compagnia petrolifera Q8 sullo smaltimento di rifiuti tossici, dall’allargamento dell’area portuale che porta sulle strade decine di tir e container ai già ripetuti allarmi per la centrale a turbogas. Per discutere sulla drammatica situazione della parte orientale del capoluogo campano, il Comitato civico di San Giovanni, la Coalizione Stop Biocidio e il Forum Diritti e Salute hanno promosso un’assemblea pubblica cittadina che si terrà il 29 gennaio, alle ore 17, presso la sala del Consiglio municipale di via Atripaldi 1, a San Giovanni a Teduccio.
Per gli organizzatori, l’incontro sarà l’occasione per creare una rete civica che pretenda “un tavolo di confronto sull’allargamento dell’area portuale, sull’accessibilità delle spiagge e sull’inquinamento marino”; l’obiettivo è la “messa in sicurezza del territorio e le bonifiche delle aree inquinate già
individuate”, oltre a maggiore “chiarezza sulla presenza della Q8 e la sua delocalizzazione definitiva”.
Le organizzazioni esigono poi “provvedimenti legislativi ad hoc per uno screening sanitario di massa riguardante l’area orientale e industriale della città “.
Vari movimenti, associazioni e cittadini hanno denunciato le gravi conseguenze sulla salute dei cittadini di Napoli, sulla base degli studi scientifici che dimostrano il nesso tra ambiente inquinato e aumento dei tumori.
All’iniziativa hanno già aderito, tra gli altri, Let’s do it! Italy , la Cooperativa Se.Po.Fa., il Comitato civico “Porchiano bene comune”, UnPopoloInCammino, Medicina Democratica, PeaceLink, Coop sociale Terra e liberta’, Napoli Orientale, Mezzocannone occupato, Collettivo Insorgenza Musica e BagnoliLibera.

Al Petruzzelli il Premio ‘Mimmo Bucci’

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Il Teatro Petruzzelli di Bari sarà la sede dove si terrà il prossimo 30 gennaio la serata conclusiva del Premio ‘Mimmo Bucci’ – Festival nazionale della musica emergente.

Il premio giunto alla sua ottava edizione, è dedicato al giovane cantante barese prematuramente scomparso la notte del 15 maggio 2007, investito da una moto pirata sul lungomare della città.

A salire sul palco il 30 gennaio saranno nove finalisti. Il primo classificato si aggiudicherà un premio in denaro oltre alla targa, mentre al secondo e terza classificato andrà una targa.

Organizzato da Radio sound city insieme alle associazioni Sound city group, Cba management e Smart X Mimmo Bucci il premio è diventato un appuntamento importante per la musica emergente. L’evento è patrocinato dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari.