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Matrimonio gay, sì in Slovenia

gay_marriageLe coppie gay potranno sposarsi in Slovenia: il parlamento di Lubiana infatti ha approvato la  legge che equipara le unioni delle coppie omosessuali a quelle delle coppie eterosessuali. Si tratta dell’undicesimo paese europeo e il ventunesimo nel mondo a varare una norma che consente le unioni tra persone dello stesso sesso.
Il nuovo decreto prevede anche la possibilità di adozione dei bambini: la legge  è stata proposta dal partito d’opposizione della Sinistra Unita e ha avuto l’appoggio del partito centrista e da quello socialdemocratico.
Durante la firma in Parlamento tuttavia, duemila persone hanno manifestato la loro contrarietà al matrimonio gay, annunciando l’intenzione di promuovere una raccolta di firme per un referendum abrogativo della norma.

Ttip, lettera di 375 organizzazioni contro accordo Usa-Ue

ttipNo Ttip, l’accordo sul libero scambio transatlantico. Lo gridano 375 organizzazioni tra cui Friends of the Earth, la rete ambientalista più vasta al mondo: “Il Ttip è un tentativo di colpo di stato aziendale – ha detto Pia Eberhardt di Corporate Europe Observatory, organizzazione che monitora le attività delle lobby – in cui le grandi imprese da entrambi i lati dell’Atlantico stanno cercando di realizzare, tramite negoziati segreti, ciò che non poteva entrare in processi aperti e democratici, dall’annacquamento delle norme per la sicurezza alimentare al far tornare al passato la regolamentazione nel settore finanziario”.

 

Le commissioni del Parlamento europeo stanno discutendo proprio in questi giorni un progetto di risoluzione sui negoziati Ttip, da votare a maggio, che non sarà giuridicamente vincolante per i negoziatori, ma rappresenterà un segnale politico significativo.
“Il Ttip è come un cavallo di Troia – ha indicato Paul de Clerk, di Friends of the Earth Europe, ripetendo uno slogan caro ai detrattori dell’accordo. Alla fine scopriamo che tutto si riduce a un abbassamento degli standard di qualità degli alimenti, di indebolimento delle norme sul lavoro e il sacrificio dei diritti democratici in nome degli interessi corporativi. Gli eurodeputati devono respingere con forza i pericoli contenuti nel Ttip, come dare alle aziende nuovi e ampi poteri per citare in giudizio i governi portandoli in tribunali di parte”.
La prima richiesta delle associazioni è la trasparenza: Tutti i documenti relativi ai negoziati Ttip, incluse le bozze dei testi consolidati, devono essere resi pubblici per permettere un dibattito pubblico aperto e un esame critico sul Ttip”. Le organizzazioni denunciano, infatti, che “i negoziati si svolgono a porte chiuse, senza una completa ed effettiva consultazione pubblica. Ai gruppi lobbistici del mondo degli affari è concesso un accesso privilegiato alle informazioni e l’opportunità di influenzare i negoziati”. La settimana scorsa è trapelata una bozza dell’accordo definita “l’offerta iniziale dell’Unione europea nel contesto delle negoziazioni”, in cui gli osservatori della società civile non hanno ancora visto sufficienti garanzie sull’esclusione dall’accordo della privatizzazione dei sistemi sanitari

 

Persone con disabilità e senza: insieme diventa sportpertutti

1517572_10205588992874901_4716145663524730054_nEntra nel vivo il progetto Uisp “Compagni di cordata” che si svolge in dieci regioni italiane e coinvolge quattro parchi nazionali. Gli sport invernali in ambiente naturale sono utilizzati per favorire l’inclusione, all’interno dello stesso gruppo, tra persone con e senza disabilità. Il progetto è finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso la legge 383 di promozione sociale. “Si tratta di un’esperienza esemplare per esplorare le potenzialità innovative dello sport e creare relazioni stimolanti – dice Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – Le persone con disabilità non sono spinte a strafare, ma semplicemente a vivere gli sport della neve in maniera naturale e in gruppo, favorendo la conoscenza del proprio corpo, dei propri limiti e scoprendo abilità e potenzialità inesplorate”.

Si parte sabato 7 febbraio con le uscite dei gruppi in Piemonte e Veneto. La cordata di Ivrea organizzerà attività in località Flassin (Aosta), nel comune Etroubles nella Valle del Gran San Bernardo. Lo scopo è quello di avvicinare i partecipanti alla tecnica dello sci di fondo, attività più indicata a stabilire un rapporto diretto con la montagna, senza bisogno degli impianti di risalita. Saranno presenti quattro istruttori di fondo, più altri due operatori che si occupano di favorire l’integrazione del gruppo. Nel pomeriggio invece sono previsti giochi sulla neve.
Belluno organizza nello stesso giorno un’escursione pomeridiana a Castion di Belluno dalle 13.30 alle 17.30. Si tratta di una percorso ad anello su sterrato con neve battuta e su strada: l’attività proposta al gruppo di ragazzi con e senza disabilità di 22 adolescenti tra ragazzi e ragazze, è il nordic walking, disciplina accessibile anche per chi non ha una motricità particolarmente sviluppata.
Avventura davvero straordinaria sarà quella del gruppo toscano che si svolgerà nell’arco di due giorni, con un pernotto. Lunedì 9 febbraio sedici ragazzi e ragazze, tra i 16 e i 25 anni, insieme ai loro operatori e al personale sanitario, partiranno da Pistoia alla volta della Val di Luce, sull’Abetone. I ragazzi, che nelle settimane scorse hanno ricevuto una formazione teorica, verranno equipaggiati con l’attrezzatura da sci e proveranno a scendere in pista. Dopo il pernottamento nella Località Dogana, nel Comune di Fiumalbo (Mo), il gruppo si dedicherà ad attività sportive sulla neve anche martedì10 febbraio.
Il 12 e il 13 febbraio, dieci ragazzi giovanissimi, tra i sedici e i diciotto anni, saranno i protagonisti di “Compagni di cordata” durante “Innamorati della neve”, manifestazione Uisp che si terrà a Laceno-Bagnoli Irpino, in provincia di Avellino. Le attività nelle quali si cimenteranno saranno escursioni con ciaspole, arrampicata ed escursione a cavallo sulla neve.
Fonni, in provincia di Nuoro, il 12 e 13 febbraio ospiterà, invece, il primo approccio con gli sci e le escursioni con le ciaspole della classe II C del Liceo artistico Filippo Figari di Sassari. Venti ragazzi con e senza disabilità di 16 anni passeranno due giorni insieme, con l’insegnante di sostegno e la professoressa di inglese.

L’intollerabile situazione della carceri cambogiane

cambodiaLa vita nelle prigioni della Cambogia è un vero inferno. A svelare una situazione drammatica è il rapporto Rights at a Price: Life Inside Cambodia’s Prisons dell’organizzazione per i diritti umani cambogiana Licadho.
Quello che emerge è che discriminazione, sfruttamento sono nella norma, mentre i detenuti vengono privati dei diritti fondamentali.
Istituti di pena sovraffollati dove regna lo squallore e dove, come si legge nel rapporto, “per i detenuti la disponibilità di denaro definisce le condizioni della detenzione, il trattamento, la possibilità di visite e l’accesso a cose essenziali come cibo, acqua, luce diurna e aria”.
Prigionieri con problemi mentali, donne incinta e minori non sono risparmiati dai trattamenti disumani e vengono anzi sottoposti a vessazioni anche da carcerati di più lunga anzianità detentiva e maggiori possibilità.
A favorire questo stato di cose è la corruzione del sistema politico, che utilizza il carcere come strumento di contrasto agli oppositori politici, spesso innocenti e costretti a lunghe detenzioni.

Il CalciaStorie. Storie di integrazione dal calcio

logo modProsegue “Il CalciaStorie”, progetto nazionale lanciato da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell’integrazione e della tolleranza attraverso il calcio. Il prossimo incontro si terrà a Bergamo venerdì 16 gennaio, alle ore 11.30 presso l’Istituto Giulio Natta, Liceo scientifico e Istituto Tecnico, in via Europa 15. Insieme ai 400 ragazzi dell’Istituto sarà presente anche Guglielmo Stendardo, difensore dell’Atalanta. Uno spunto prezioso sarà offerto dall’intervento di Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo e autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”, che racconterà la storia di Árpád Weisz, allenatore ungherese di origini ebraiche, nato il 16 aprile del 1896, a più riprese all’Inter e guida del Bologna nei due campionati vinti tra il 1935 e il 1937. Weisz, dopo la promulgazione delle leggi razziali, sarà costretto a fuggire prima a Parigi e poi nei Paesi Bassi. Da lì, dopo l’occupazione nazista, sarà deportato ad Auschwitz, dove morirà con i familiari nel 1944. Gli studenti affronteranno il tema della discriminazione attraverso l’utilizzo di materiale multimediale, ricerche d’archivio, interviste e la narrazione di singoli episodi o intere esistenze di calciatori, allenatori, club che hanno affrontato diverse forme di discriminazione nella loro vita.

“Il CalciaStorie rientra tra le iniziative volute fortemente dalla Lega Serie A per combattere la piaga del razzismo e della discriminazione nella nostra società – ha dichiarato il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta -. La storia e la memoria sono le basi da cui ripartire, e in questo senso il calcio, da sempre eccezionale strumento di comunicazione e sensibilizzazione, ci aiuterà ad avvicinarci alle nuove generazioni, per veicolare tra i ragazzi valori importanti quali l’integrazione e la tolleranza”.Presente all’incontro anche il presidente dell’Uisp Bergamo, Milvo Ferrandi: “Il CalciaStorie è un progetto che ci ha entusiasmato da subito. La presenza dell’Atalanta è particolarmente gradita: anche dal calcio professionistico parte un messaggio importante di condanna al razzismo, senza se e senza ma”.”Per combattere in maniera efficace i problemi legati alle discriminazioni è necessario creare una cultura permanente della diversità come una risorsa e non come un problema – aggiunge Marco Gritti, psicologo dello sport e referente del progetto per la tappa bergamasca – Il progetto Il CalciaStorie nasce proprio per questa esigenza: rendere protagonisti i giovani e le società di calcio di Serie A”.

“Il CalciaStorie” – Storie di integrazione dal profondo del calcio, è promosso da Lega Serie A, Unione Italiana Sport Per Tutti (Uisp), Associazione Italiana Calciatori (Aic), SKY, Telecom e Panini, con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e coinvolgerà tutte le 15 città italiane sedi dei club della Serie A TIM. Per la realizzazione del progetto saranno utilizzati i fondi derivanti dalle sanzioni irrogate dal giudice sportivo durante il Campionato di Serie A TIM.

Berlino contro il razzismo e l’islamofobia

brandDiecimila persone hanno manifestato a Berlino per dire no al razzismo e all’islamofobia sei giorni dopo l’attentato di Parigi al settimanale Charlie Hebdo.
Un incontro di pacificazione organizzato dalle comunità musulmane tedesche con l’obiettivo di abbattere i pregiudizi e contrastare le generalizzazioni, nel nome del dialogo tra culture diverse.
All’evento ha partecipato anche il cancelliere Angela Merkel: “Dobbiamo usare ogni mezzo a nostra disposizione per combattere l’intolleranza e la violenza”.
La Porta di Brandeburgo è stata illuminata con i colori della bandiera francese.
Joachim Gauck, presidente della Repubblica federale e ex attivista per i diritti umani ha ricordato l’importanza del ruolo degli immigrati in Germania:  “Non vi regaleremo la nostra paura, il vostro odio è il nostro motore”

Da “migliori insegnanti” italiani, a finalisti al premio nobel Teacher Prize 2015

Qboscolouando il “sostegno” fa rima con “impegno”, può diventare un nobel per due insegnanti italiani, finalisti nella selezione di migliori insegnanti del mondo,  al premio Teacher Prize: sono Daniela Boscolo, di Rovigo, e Daniele Manni, di Lecce, il quale, nel frattempo,  ha scritto una “buona” lettera aperta al Premier Renzi , dove chiede più dignità per la categoria.

 

Nord chiama Sud, o viceversa, sarebbe il prof.Manni_costa_lecce_sud_italiacaso di dire! Infatti, mai come in questo caso, il Nord e il Sud si sono trovati così vicini fino a toccarsi, fondersi, nell’obiettivo comune della “Buona scuola”, attuando quanto di più semplice, e naturale, aggiungiamo noi, un insegnante dovrebbe fare: trasmettere, attraverso il proprio entusiasmo, le buone pratiche per un migliore inserimento nel mondo, attenzione, non solo scolastico! Bensì nel mondo del lavoro, dei nostri ragazzi! E qui sta la scommessa, a quanto pare vinta abbondantemente sul territorio nazionale dai due insegnanti:  infatti Daniela Boscolo, finalista italiana, è insegnante di inglese della provincia di Rovigo, da otto anni passata al sostegno, ha ideato nuovi modi per inserire nella normale vita scolastica alunni con Esigenze Educative Speciali (EES). In collaborazione con le aziende e le associazioni locali ha creato progetti per consentire ad alunni portatori di disabilità di sviluppare le proprie capacità nelle normali situazioni sociali. Nel 2010 questi progetti le sono valsi il riconoscimento nazionale di “Migliore insegnante dell’anno”.  Al di là del premio il suo nome rappresenta anche un bel riscatto per tutti  quegli insegnanti di sostegno spesso e a torto considerati di serie b. Al Colombo ha messo in piedi più di un progetto innovativo per una didattica inclusiva. Il primo è stato il “Supermercato dell’integrazione”, avviato nel 2010: «Avevo bisogno di uno spazio ampio, dove portare le classi e lavorare con il cooperative learning. Abbiamo pensato al supermercato perché è un probabile sbocco lavorativo per i ragazzi disabili, perché consente di sviluppare le abilità sociali e perché è un ambiente in cui si dispiegano tanti apprendimenti concreti: matematica, diritto, economia aziendale, anche le lingue, perché si può fare la spesa in un’altra lingua.

rovigo

Che dire, poi, dell’affascinante, quanto realistica esperienza in cui ha portato i suoi ragazzi il prof. Manni? Daniele Mannii suoi studenti lo adorano e fanno tutti il tifo per lui, fino a tappezzare i corridoi della scuola con articoli che lo riguardano, creando persino una specifica fan page su Facebook: “A Daniele Manni il Nobel per l’Insegnamento” .  In effetti, è impossibile non essere attratti dalla personalità, davvero positiva, che  durante le sue lezioni incoraggia la creatività al posto della ‘passività’ e dedica buona parte delle lezioni  a sostenere i suoi studenti in progetti di lungo termine. Da circa dieci anni, infatti, si prodiga a sostenere in tutti i modi a quegli studenti che desiderosi di  sperimentare nuove piccole idee imprenditoriali, cosiddette “incubatori” e “acceleratori” di start-up giovanili. E’ uno dei pochi, se non l’unico, caso di incentivazione all’auto-imprenditorialità ed implementazione reale (non simulata) in Italia per giovani delle scuole superiori.

scuola manni

Tra le ultimissime “invenzioni” del professor Manni, la più recente, e la più completa, ideata appena due mesi fa, è  l’iniziativa NY (si legge Never too Young for…) con il sogno di vedere tutte le scuole (dalle elementari alle superiori) aperte di pomeriggio e con la possibilità di “sfruttare” le aule, i laboratori informatici e scientifici, le palestre e le attrezzature ai fini di offrire spazi e strumenti a tutti quei giovani “mai troppo giovani” per la musica, lo sport, l’eco sostenibilità, la pace e l’inclusione, il business, la tecnologia e la scienza, la salute ed il benessere, le lingue e le culture estere.

I nostri “eroi” della buona scuola, sono tra i 50 finalisti del “Global Teacher Prize”, una sorta di Premio Nobel per insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado di ogni Paese nel mondo e verrà assegnato a un insegnante eccezionale che abbia dato uno straordinario contributo alla professione. Capacità di innovazione, capacità di aprire la mente dei propri alunni, contributo offerto alla comunità e incoraggiamento dato per abbracciare l’insegnamento sono i criteri principali della selezione. E’ promosso dalla Varkey GEMS Foundation, un’organizzazione internazionale impegnata nel settore Education, con Bill Clinton honorary chairman.   www.globalteacherprize.org/

Appuntamento  a  Dubai, dunque, il 16 marzo,  per conoscere il vincitore assoluto della competizione, che riceverà come premio 1 milione di dollari. Mai come in questa occasione, attraverso  i nomi di Boscolo e Manni, finiti  sul tetto del mondo per il loro impegno verso i giovani, si accendono i riflettori su una professione, poco apprezzata negli ultimi anni, ma decisiva per il futuro dei nostri figli.

La lettera al Premier. Caro Renzi ti scrivo, così mi distraggo un pò….e siccome sei troppo lontano, più forte ti scriverò! E’  gioco forza fare il parallelo con la famosa canzone di Dalla con quella scritta a inizio anno dal professor Manni. Infatti, il professore, preso carta e penna, ci piace immaginare, non ha aspettato un minuto di più ad esternare al Premier speranze disattese, e speranze certe per il 2015. In primo piano, la restituzione di una dignità agli insegnanti, non solo nel ruolo vero e proprio di formatori della classe sociale futura, ma che, secondo Manni, andrebbero non solo valorizzati, ma pubblicizzati anche e soprattutto per le azioni positive e meritorie svolte, e, non ultimo, e certo  meno importante, un giusto  e adeguato riconoscimento  economico.

http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/best_practice/2015/01/01/ecco-la-buona-scuola-lettera-aperta-al-premier-renzi_c42777f0-aecd-4375-91e7-4d6e7f8e03cf.html

Le Riviste di Cultura: quale futuro?

Immagine rivisteSi chiama Le riviste di Cultura nell’età della comunicazione globale il convegno che si è tenuto a Firenze sul ruolo delle riviste culturali all’interno della società contemporanea. L’incontro promosso dal Coordinamento Riviste Italiane di Cultura è partito da una domanda cruciale: “è sufficiente il flusso ininterrotto  delle notizie e delle immagini cui, nel villaggio globale, siamo ormai assuefatti per garantire la crescita la crescita della coscienza civile? Il convegno nazionale  ha voluto porre all’attenzione sulla situazione delle riviste culturali italiane e il dibattito sul loro ruolo all’interno della società contemporanea rappresentando le voci di molteplici attori, dalle riviste stesse agli operatori locali, passando per i settori ministeriali coinvolti, la stampa e gli editori di grandi riviste a  carattere nazionale.

E’ intorno a tale questione che è ruotato il dibattito del Convegno che, ricollegandosi ad un percorso già avviato nell’ambito dei lavori del Consiglio Regionale nella scorsa legislatura ed ai contenuti conseguentemente esplicitati nel Testo Unico regionale della cultura, rimanda al ruolo che, per stimolare l’uso della riflessione e della ragione  critica possono avere le Riviste di Cultura.

L’incontro è stato promosso  dal CRIC (Coordinamento Riviste Italiane di Cultura) e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana (nell’ambito della ‘Festa della Toscana” 2014),

2000 giorni di carcere per Asia Bibi

asiabibiE’ stata imprigionata il 19 giugno del 2009: Asia Bibi è in carcere da ormai 2000 giorni.
La donna pachistana, madre di cinque figli, è stata condannata a morte con l’accusa di blasfemia, ed è divenuta il simbolo delle ingiustizie della legge pachistana, che utilizza la norme religiose per reprimere le minoranze.
Di religione cattolica, Asia Bibi è stata perseguitata e discriminata per motivi religiosi, subendo abusi e torture.
L’ultima speranza è quella del ricorso alla Corte Suprema: nei giorni scorsi il marito della donna ha scritto al presidente pachistano Mamnoon Hussain chiedendo per lei la grazia e l’autorizzazione a espatriare in Francia.

LA “BUONA SCUOLA” COMINCIA DALLA RESPONSABILITA’

LA BUONA SCUOLAQuando il senso di responsabilità supera le barriere della burocrazia e delle competenze. Un esempio positivo di buona scuola italiana.

Nonostante  i lavori di ristrutturazione di alcuni edifici scolastici siano iniziati già a fine luglio, alcuni dirigenti scolastici devono fare i conti non solo con il degrado e l’incuria in cui versano moltissime scuole, ma anche all’ulteriore  taglio dei fondi destinati, in un primo momento, dal nuovo Piano di edilizia del Governo, piano che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici, per investimenti pari a 1.094.000.000,00 di euro. Cifre davvero stratosferiche, se si pensa che  quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due saranno coinvolti in questo primo progetto, già avviato,  che porterà,  nell’arco del periodo 2014-2015, ad avere in Italia scuole bellesicure e nuove, e aggiungiamo noi, decisamente più “responsabili”, sia da parte della classe dirigente e docente, che dai ragazzi stessi che la frequentano.

Ma la realtà porta, spesso, i dirigenti scolastici a doversi districare in un balzello di  competenze, dalla provincia, proprietaria della maggior parte degli edifici, alla burocrazia in continua evoluzione, che cambia continuamente i parametri entro cui segnalare casi di possibili rischi di sicurezza, alla lungaggine con cui vengono evase le richieste  dei dirigenti agli enti locali di competenza. Insomma, è difficile poter intervenire autonomamente e con immediatezza, anche e soprattutto, per le diverse competenze. Tuttavia, a volte, capita che un dirigente scolastico riesca, nonostante queste difficoltà, a superare tutti questi ostacoli grazie al grande senso di responsabilità e alla collaborazione delle persone giuste.

E’ il caso  del Liceo Giuseppe Peano,  di Roma, rimasto chiuso per diverso tempo a seguito della caduta di pannelli del controsoffitto,  senza causare, fortunatamente,  danni agli studenti, la cui dirigente scolastica, Cristina Battezzati, si ritiene soddisfatta dei tempi e delle modalità con cui è riuscita a rendere agibile la scuola stessa, grazie anche ad un ottimo lavoro di squadra tra i tecnici della provincia, giunti tempestivamente sul luogo dell’accaduto, la squadra di operai che vi hanno lavorato ininterrottamente con orari oltre il lavoro ordinario, il personale tutto.  Per saperne di più, abbiamo incontrato la d.ssa Battezzati, alla quale abbiamo rivolto subito alcune domande :

D – Dopo quanto tempo è stata riaperta la scuola?

R – La scuola è stata riaperta dopo un lungo periodo di interruzione della didattica, dovuta alla caduta di un pannello in una classe, durante l’ora di lezione. Fortunatamente, il pannello non ha toccato nessuno, non ha causato alcun infortunio, però è stato un segno evidente della precarietà della struttura.

D –  Che età ha questo liceo?

R – Intorno ai 50 anni, quindi, pur essendo un edificio che strutturalmente è solido, non si deve pensare il contrario. Tuttavia, la parte della controsoffittatura è stata fatta con dei criteri  che non rispondono più ai parametri di sicurezza di oggi, infatti erano un insieme di pannelli di gesso, pesante, che venivano sostenuti da una rete di ferro, sulla quale erano “appoggiati”. Quindi, con il tempo, le variazioni climatiche, le vibrazioni, la stessa vecchiaia di tuttala struttura, rendeva, e ha reso, molto meno sicura questa struttura, questa controsoffittatura, fino al punto che è caduto il pannello senza alcun preavviso.

D – Lei è anche responsabile della sicurezza, ma sicuramente qui lo è da poco tempo per potersi accorgere del deterioramento strutturale: in tutti questi anni, i suoi predecessori,  non hanno mai fatto fare delle verifiche prima di iniziare le lezioni, come funziona la sicurezza nella scuola?

R – Questo è molto interessante. Nella scuola c’è l’obbligo di stilare un DVR, cioè,  il Documento valutazione rischi, lo si fa ogni anno, e si manda il risultato di questa valutazione rischi, in provincia e all’Ufficio scolastico regionale, quindi le scuole segnalano sempre le difficoltà in cui si trovano, e, soprattutto, quelle situazioni in cui si potrebbe creare una situazione di pericolo. E’ chiaro che i pericoli possono essere di diversa entità. Quindi c’è la cosa più banale, dalla mattonella sbeccata, a quella, invece, più importante, e, in questa scuola, era stata segnalata dal 2009 la precarietà di questi controsoffitti che, visto l’età, potevano essere un pericolo.

D – Quindi, la cosa grave è che la segnalazione c’è stata,  ma non c’è stato alcun tipo di intervento o controllo.

R – E’ vero.  Però voglio spiegare anche un altro aspetto. La normativa ci porta, ogni anno, a rivedere parametri, a rivedere porte che, magari, hanno una maniglia che non è stata omologata, quindi bisogna cambiare completamente la porta, cioè, veramente, stare dietro a tutto è una follia. E’ vero, è giusto, ma non sempre si riesce.

D – E’ una follia  per la rapidità delle norme che crescono, o anche, per la distrazione di alcune responsabilità specifiche?

R – Il problema è quello delle norme che si rincorrono, troppa burocrazia, e poi c’è anche un altro aspetto: il patrimonio scolastico, quello degli edifici, che appartiene, per le scuole superiori, alla provincia, è enorme, e dovrebbe essere, in qualche modo, monitorato, e mantenuto, attraverso la famosa anagrafe, che non è mai decollata.

Adesso, però, è ritornato l’obbligo dell’anagrafe con la proposta della buona scuola dell’attuale Governo, che potrà monitorare tempestivamente edifici che hanno  bisogno di una manutenzione costante, per non arrivare a questi  punti di degrado così gravi, che si ripercuotono sulle persone, e che poi richiedono un impegno economico tale e talmente gravoso che diventa anche un problema per lo stesso ente locale che se ne deve occupare.

D – Tornando al Liceo Peano, abbiamo visto questi controsoffitti a vista molto naif, con fili legati con delle fascette, tubi visibili, ci spiega come mai lei ha potuto, comunque, riaprire la scuola nonostante questa visione non idealmente legata alla sicurezza?

R – Lei dice bene, la visione non è delle migliori, dal punto di vista estetico, forse, anche se, la tendenza dell’architettura moderna  è naif. Tuttavia, è vero, è un po’ destabilizzante, però, dal punto di vista della sicurezza, è totale. Le persone che vivono nella scuola, che lavorano nella scuola, dal personale agli alunni, sono in sicurezza, ed è quella la cosa che mi premeva più di tutto.

D – Quindi l’arrivo dell’inverno, con questi soffitti aperti, non dovrebbe generare il disagio di dispersione di calore?

R – No, anche per un altro aspetto, perché ci siamo accorti che, togliendo la controsoffittatura, lo spazio era unico, c’era un’enorme spazio di più di 5 mila mq di controsoffitto, perché tanto è stato demolito, ed era tutto comunicante, quindi con una dispersione di calore evidente. Il lavoro, poi, di ristrutturazione, ha risentito anche di questo intervento, cioè, del fatto di dover ricostituire la parte alta dei muri, fino ad arrivare al soffitto.

D – L’altro aspetto cui accennava prima, quello  dell’ottimo lavoro di squadra. Ci racconta di questa esperienza  positiva e di  queste società che sono venute  ad eseguire i lavori?

R – Le squadre che sono intervenute sono delle ditte che hanno vinto l’appalto alla provincia, e quelle che ho sperimentato io sono state encomiabili, da tutti i punti di vista, non hanno conosciuto nè sabato, né domenica, arrivando alle 6,30 della mattina,  spesso se ne sono andati la sera alle 22,00, ed hanno fatto un lavoro unico, ed io sono grata a queste persone, che hanno dimostrato un garbo e competenza unici, e a chi si è sacrificato senza

D – Gli studenti hanno ripreso le lezioni, nonostante abbiano subito questo fermo, anche dal punto di vista didattico, se avevano delle lacune prima,  ora ne hanno di più: i docenti hanno contribuito, anche a titolo volontario, ad aiutare i ragazzi?

R – Assolutamente sì, soprattutto  i ragazzi delle quinte che hanno l’esame di Stato alla fine del percorso di quest’anno, ed hanno perso solo 6 gg di scuola, poi sono stati suddivisi alcuni in succursale, ed altri in alcuni locali della sede centrale che erano a norma, per poter continuare le lezioni regolarmente.

Gli altri ragazzi sono stati ospitati dall’istituto De Pinedo, che devo ringraziare davvero, perché sono stati accoglienti e disponibili, e hanno fatto una turnazione: noi avevamo 14 classi, quindi prime e terze, seconde e quarte, quando le due classi  non potevano frequentare, venivano portate dai docenti in visite culturali, quindi musei, cinema, mostre, tutte le uscite didattiche previste. I docenti hanno collaborato con spirito di dedizione e disponibilità, alcuni per esempio, sono intervenuti su piattaforme, con i loro alunni, per scambiare esercizi, compiti, lezioni, tramite il registro elettronico: altri, hanno preso il coraggio, e li hanno portati autonomamente a seguire delle conferenze, per non allontanare troppo i ragazzi.

D – Il suo istituto, in quanto diretto,  da lei, è quindi già sulla buona scuola, nonostante non ci siano le risorse economiche necessarie, previste dal nuovo Piano scuola. Lei, non si sente un po’ abbandonata, anche se, allo stesso tempo, deve prendere delle decisioni, non pensa, per esempio,  che l’aiuto dei genitori, degli alunni, la partecipazione alle tematiche e problematiche dell’istituto, possano aiutarla?

R – E’ un po’ il destino dei dirigente quello di essere solo, perché, poi, è il responsabile sempre di tutto, qualsiasi cosa accada. Però, il fatto di essere scuola, di essere comunità, aiuta moltissimo. Io tengo a ribadire che la scuola è una comunità che cresce, ed ognuno può partecipare e collaborare a seconda delle proprie mansioni e delle proprie possibilità, ma l’importante è sentirsi comunità. E questo, sia i genitori, sia i docenti e il personale scolastico lo hanno sentito profondamente.

D – Mi accennava, prima, che nello smantellare i pannelli, c’è stato anche un ritrovamento di oggetti del passato . Ci racconta di che si tratta?

R –  E’ vero. In occasione dello smantellamento dei controsoffitti della scuola sono stati ritrovati cinque registri di classe, testimoni preziosi della quotidianità in classe, uno dei quali risalente all’anno scolastico 1978-1979 …. E tre batterie di automobile …..tra lo stupore di tutti e l’interrogativo su come siano finiti lassù!

D – Tornando ai lavori e al loro completamente, quando potranno essere ricollocati i nuovi pannelli del controsoffitto, e conosce già di che materiale saranno?

R – Il ripristino dei controsoffitti, in materiale leggero e con un sistema di sospensione non più a semplice appoggio ma inserito in profilature di metallo, è stato rimandato al periodo di chiusura delle scuole. Mi auguro che la Provincia possa far fronte all’impegno esplicitamente preso al più presto, usufruendo del periodo estivo durante il quale i lavori potranno svolgersi in piena sicurezza e con tutti gli ambienti scolastici a disposizione.

D – Un’ultima domanda. Sicuramente nella sua vita di dirigente, di docente, sicuramente c’è il lato bello dell’insegnare ai ragazzi,  ma anche una responsabilità diretta:  questo episodio, in particolare, le ha insegnato qualcosa in più?

R – Si, mi ha insegnato  e ribadito il principio della responsabilità delle scelte: non ci si può sottrarre alle proprie responsabilità, nel momento in cui si sa che molte persone dipendono da una decisione che si può prendere o meno, io lo rifarei immediatamente, quello che ho fatto, anche sapendo dover andare incontro a tante difficoltà.

D – Quindi, la responsabilità anche come valore  da insegnare ai ragazzi?

R – Assolutamente sì.

Ringraziamo la professoressa Battezzati per il tempo dedicato e le auguriamo davvero un proficuo lavoro per il raggiungimento di un obiettivo comune, caro ad alunni, genitori e docenti, che è quello del bene collettivo che passa, inevitabilmente,  attraverso l’impegno e la responsabilità di  ciascuno.

articolo correlato:  https://www.giornaleradiosociale.it/notizie_extra/la-scuola-sara…o-cade-a-pezzi

 

Approfondimento:

Le risorse – La costruzione e la manutenzione delle scuole sarà resa possibile grazie alla liberazione di risorse dei Comuni dai vincoli del patto di stabilitàper un valore di 244 milioni di euro per il piano “scuole nuove” e il finanziamento per 510 milioni dal Fondo di Sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza, per il piano “scuole sicure”, e di decoro e piccola manutenzione per il piano “scuole belle”.

A tal fine, il Governo ha reso noti i primi interventi del Piano per l’edilizia scolastica, predisposti dall’Unità di Missione istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, consultabili on line sul sito del Governo.