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Turchia e Siria: sul terreno il destino di 7 milioni di bambini dopo il sisma

di Redazione GRS


 

Le voci con i sorrisi del neonato salvato sotto le macerie del terremoto in Turchia e Siria. 

Oggi parliamo del dramma che resta sul terreno dopo il devastante terremoto in Turchia e in Siria. In Turchia il numero totale dei bambini che vivono nelle 10 province colpite dai due terremoti era di 4,6 milioni. In Siria sono 2,5 milioni i bambini colpiti. I bambini e le famiglie hanno disperato bisogno di ulteriore supporto. Molti membri del personale delle organizzazioni partner locali di Unicef e i primi soccorritori sono stati uccisi, feriti, sfollati e i loro uffici e attrezzature sono stati distrutti. Tutti, ovunque, hanno bisogno di maggiore sostegno. Più acqua sicura. Più calore. Più ripari. Più medicine. Più fondi.

Ascoltiamo Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia

Le famiglie e i bambini dormono per strada, in centri commerciali, scuole, moschee, stazioni degli autobus e sotto i ponti, stanno con i bambini in spazi aperti per paura di tornare a casa e senza poter valutare i danni strutturali e il potenziale impatto di probabili scosse di assestamento. Ciò significa che decine di migliaia di famiglie sono esposte alle intemperie in un periodo dell’anno in cui le temperature sono molto rigide e la neve e la pioggia gelata sono frequenti. Ogni giorno aumentano le notizie sul numero di bambini che soffrono di ipotermia e infezioni respiratorie.

In Siria, la risposta salvavita immediata dell’UNICEF comprende la fornitura di acqua sicura da bere, abiti invernali caldi, aiuti medici e nutrizionali; in Turchia, invio di vestiti invernali per bambini, kit igienici per famiglie, neonati e madri, kit igienici per famiglie in viaggio e coperte.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il caso Cospito e il 41 bis: tra costituzionalità, giustizia e volontà politica

di Redazione GRS


 

Le parole di Alessandro Siani nel film Il principe abusivo: oggi è la festa di San Valentino, festa degli innamorati.

Oggi torniamo a parlare del caso Alfredo Cospito. Dopo la decisione del ministro Nordio e le manifestazioni che hanno creato un clima di forti tensioni ieri Antigone ha promosso un incontro con la Fondazione Basso. La Corte di assise d’appello di Torino ha sollevato questione di legittimità costituzionale dell’art. 69, quarto comma, del Codice penale, che non consente che ai recidivi vengano riconosciute circostanze attenuanti prevalenti sulle aggravanti, in modo da consentire una quantificazione della pena adeguata alla minore gravità del reato in concreto commesso.

Il caso riguarda proprio Cospito ed un suo attentato del 2006 ad una caserma di Carabinieri nel quale nessuno rimase ucciso o ferito. Se fosse riconosciuta l’incostituzionalità della norma, a Cospito potrebbe essere comminata una pena massima che va dai 20 ai 24 anni, anziché l’ergastolo.

Antigone è intervenuta in questo giudizio con un amicus curiae – con questa espressione si fa generalmente riferimento all’intervento in giudizio di un soggetto terzo (o anche di una pluralità di soggetti), non parte in causa, qualificato a fornire un parere (o più genericamente informazioni) per assistere una corte – per sostenere le ragioni evidenziate dalla Corte d’appello di Torino. Di questo e di altro si è parlato durante il convegno. Ascoltiamo il presidente di Antigone Patrizio Gonnella.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Festival Sanremo: i numeri, il “Meta”-intrattenimento e la “restaurazione musicale”

di Redazione GRS


 

 

Le parole di Chiara Francini sulla maternità mancata o non voluta nella penultima serata di Sanremo il 10 febbraio: un tema che apre enormi riflessioni sui diritti delle donne e sulla maternità.

Oggi parliamo dell’evento che ogni anno, soprattutto negli ultimi 3, cattura totalmente l’attenzione degli italiani: il Festival di Sanremo. Ecco alcuni numeri della kermesse diretta da Amadeus: oltre 50 milioni di raccolta pubblicitaria, il dato più alto di sempre, e una media di ascolto di 10,7 milioni e del 63% che non si vedeva dal 1995.

Un evento diventato Meta intrattenimento: in questa edizione era possibile seguirlo non solo su Raiplay ma in diretta Instagram. I social sono stati i grandi protagonisti con la marea di post e commenti, spesso maniaco compulsivi contro qualcuno – soprattutto la Ferragni odiatissima, soprattutto a sinistra – o i meme per fare ironia. Un’orgia di interventismo social che ormai è parte dello stesso show tanto da far approdare in diretta il nuovo profilo Instagram di Amadeus da cui sono partiti anche i collegamenti con Fiorello.

Poi ci sono le polemiche politiche. Quelle partite da destra contro le provocazioni di Fedez o le esternazioni sui diritti, alcune iniziate prima ancora del Festival come per Rosa Chemical. Insomma, una mega evento social mediatico che dovrebbe aprire a riflessioni e approfondimenti sulla capacità di fermare il Paese e trasformarlo in una corrida di costume e società.

Però poi ci sono le canzoni che dovrebbero essere le uniche protagoniste. Per farlo ascoltiamo il collega del Giornale radio sociale Fabio Piccolino, esperto di musica e coautore del libro Solo Amore sulla storia del gruppo Colle Der Fomento per Minimun Fax.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il sostegno umanitario in Turchia e Siria dopo il terremoto

di Fabio Piccolino


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Fabio Piccolino.

Decine di migliaia di vittime, un altissimo numero di feriti, migliaia di edifici distrutti o fortemente danneggiati. Le scosse di terremoto che nella notte tra il 5 e il 6 febbraio hanno devastato l’area meridionale della Turchia e le regioni a nord della Siria sono una tragedia epocale.

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