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Comunità energetiche e incentivi rinnovabili, Legacoop chiede più tempo oltre il 2027

di Redazione GRS


Serve più tempo – Legacoop chiede di prorogare o eliminare la scadenza del 31 dicembre 2027  per gli incentivi a sostegno della costituzione di comunità energetiche rinnovabili. “Non possiamo permettere – spiega il presidente Simone Gamberini –  che un limite temporale non più adeguato alla realtà freni lo sviluppo di uno strumento così strategico per il Paese”.

“Le Comunità Energetiche sono partite da troppo poco tempo per poter rispettare una scadenza
così vicina”, afferma Gamberini. “Serve realismo: tra lentezza delle autorizzazioni, complessità
tecniche e investimenti ancora in fase di avvio -prosegue il presidente di Legacoop- il rischio è di
aver lavorato molto per ottenere un risultato modesto rispetto al potenziale reale delle CER. Non
possiamo permettere che un limite temporale non più adeguato alla realtà freni lo sviluppo di uno
strumento così strategico per il Paese”.
Legacoop è impegnata con forza nella promozione delle CER. Ad oggi sono 55 le CER cooperative
costituite, in 16 regioni, che l’associazione ha contribuito a fondare con significative forme di
supporto finanziario e procedurale; di queste, 15 sono quelle già riconosciute dal GSE (Gestore dei
servizi energetici) che gestiscono 48 configurazioni riconosciute (11% del totale), con 9 MW di
potenza totale installata.
Gamberini sottolinea, inoltre, che il recente taglio delle risorse PNRR destinate alle CER, pur
rilevante, non è il problema centrale. “La questione vera non è il taglio dei fondi, che può essere
gestito, ma la tempistica. È la scadenza del 2027, così com’è oggi, a rappresentare il principale
ostacolo. Se vogliamo che le CER funzionino davvero, dobbiamo prorogare il termine oppure
eliminarlo, permettendo di saturare pienamente l’obiettivo dei 5 GW di potenza complessiva
installata”
Per Legacoop Nazionale, la revisione della scadenza rappresenta una scelta necessaria per
garantire stabilità agli investimenti e dare continuità a un modello che unisce energia pulita,
partecipazione e sviluppo locale. “Non stiamo chiedendo tempo per comodità -conclude
Gamberini- bensì reclamando le condizioni minime per far funzionare una politica pubblica che sta
coinvolgendo comunità, imprese e territori. Dare alle CER la possibilità di crescere significa
rafforzare il Paese e la sua transizione energetica”.

Hallelujah Film Festival, una settimana per il dialogo e la pace a Castel Gandolfo

di Redazione GRS


Cinema di pace – Dal 6 al 13 dicembre 2025 a Castel Gandolfo la prima edizione dell’Hallelujah Film Festival: una settimana di cinema, incontri e testimonianze per promuovere dialogo e pace. Ideato da Pascal Vicedomini e promosso da The Artists Club Italia.

L’inaugurazione sarà affidata a La casa di Ninetta di Lina Sastri, un racconto che aprirà il Festival con una performance speciale nella cripta della Chiesa di Castel Gandolfo. Ma è solo l’inizio: il programma intreccia cinema e memoria, arte e impegno, coinvolgendo ospiti come Liliana Cavani, Noa, Cristiana Capotondi, Andrea Morricone, Andrea Griminelli, Marco Leonardi, Maria Pia Calzone e Marco Pontecorvo.

Tra gli omaggi più attesi, la celebrazione della musica di Ennio Morricone con la proiezione di Mission di Roland Joffé, accompagnata dal doppio riconoscimento ad Andrea Morricone e al flautista Andrea Griminelli. E ancora: una giornata dedicata a La vita è bella di Roberto Benigni, simbolo eterno del potere salvifico dell’immaginazione, durante la quale sarà premiata Noa, voce indimenticabile della canzone che ha accompagnato il film nel mondo.

La selezione del Festival dedicherà spazio anche al cinema del presente con titoli che affrontano, con coraggio e lucidità, i nodi più urgenti della contemporaneità: Io capitano di Matteo Garrone, viaggio nell’odissea migratoria di due giovani senegalesi, e Volevo solo vivere di Mimmo Calopresti, testimonianza diretta dei sopravvissuti alla Shoah.

Non mancherà lo sguardo dei grandi autori italiani: Nuovo Cinema Paradiso introdotto da Marco Leonardi, Dante di Pupi Avati e Fatima di Marco Pontecorvo. Atteso anche Gianfranco Rosi con I viaggi di Papa Francesco, un’opera che attraversa confini, crisi e umanità attraverso lo sguardo del Pontefice.

Razzismo in Champions: sanzionato l’Atlético Madrid per il comportamento dei tifosi

di Redazione GRS


Mano pesante – L’Atlético Madrid è stato sanzionato per comportamenti razzisti e discriminatori dei suoi tifosi durante la sconfitta 4-0 contro l’Arsenal in Champions League del 21 ottobre. Gli episodi includono saluti nazisti, imitazioni di scimmie e lancio di oggetti. È un avvertimento per tutti: un tifo violento rischia di privare tifosi e squadre dello spettacolo e della passione.

Gli episodi includono saluti nazisti, imitazioni di scimmie e lancio di oggetti, violando l’articolo 14(2) del Regolamento Disciplinare UEFA. L’UEFA adotta misure progressive per razzismo: multe, chiusure parziali stadi o divieti trasferta (divieto di vendita biglietti per una partita europea in trasferta, sospeso per un periodo di prova di 1 anno, “libertà vigilata”).

Se recidiva entro 12 mesi, la sanzione si attiva; altrimenti, decade definitivamente, in base alla gravità e recidiva. Il club monitorerà i tifosi per evitare ulteriori episodi in Champions.

I punti chiave presi in considerazione per le sanzioni
Introduzione all’episodio: Descrizione della partita Atlético Madrid-Arsenal (21/10/2025, Emirates Stadium, 4-0), con dettagli sui comportamenti razzisti (saluti nazisti, imitazioni scimmie, lancio oggetti).

Sanzioni immediate: Multa 30.000€ per razzismo/discriminazione (art. 14(2) Regolamento UEFA) + 10.000€ per lancio oggetti, applicate dal CEDB.

Sanzioni sospese: Divieto vendita biglietti per 1 trasferta europea, sospeso per 1 anno di prova (“libertà vigilata”); attivazione in caso di recidiva.

Contesto e precedenti: Storia di sanzioni Atlético (es. vs Benfica), approccio UEFA progressivo (multe, chiusure stadi, divieti).

Implicazioni future: Monitoraggio tifosi in Champions, rischio escalation per recidive.

Il calcio deve essere uno spazio di entusiasmo e unità, non di odio e divisione: atti razzisti e simboli nazisti contaminano lo sport e provocano sanzioni sempre più severe da parte dell’UEFA. È un avvertimento a tutti i tifosi: abbracciate un tifo rispettoso e inclusivo, altrimenti rischiate di privare voi stessi e le vostre squadre dello spettacolo e della passione, con club sotto stretta vigilanza e stadi a porte chiuse.

Sordocecità, sì definitivo al riconoscimento come disabilità unica

di Redazione GRS


Svolta decisiva – Via libera al riconoscimento formale della sordocecità come disabilità unica e specifica. Il servizio di Giovanna Carnevale.

Il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva una norma che estende il riconoscimento della sordocecità a tutte le persone con compromissioni di vista e udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza. Dunque senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in fasi differenti della vita. Per la Lega del Filo d’Oro si tratta di un risultato storico che riguarda oltre 360mila persone con disabilità e che fa guardare al futuro con maggiore speranza. Anche se il cammino verso la piena inclusione resta lungo. Secondo una recente indagine di AstraRicerche, infatti, meno di un terzo degli italiani ritiene adeguato il supporto garantito alle persone con sordocecità.

Gaza, Croce Rossa: “Tensioni crescenti bloccano gli aiuti umanitari”

di Redazione GRS


Futuro incerto –  “Dopo il cessate il fuoco a Gaza speravamo in un ampio accesso degli aiuti umanitari ma le crescenti tensioni nella zona non lo rendono possibile”. Lo ha detto  il presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro che lancia l’allarme in vista delle basse temperature invernali.

“Le Volontari e i Volontari della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) si confermano l’unico aiuto per la popolazione di Gaza, offrendo servizi essenziali, assistenza sanitaria, supporto psicologico e psicosociale. La Federazione Internazionale della Croce Rossa (IFRC) sta supportando la Consorella palestinese, anche attraverso gli aiuti di altre Società nazionali. Aiuti che, ad oggi, non sono sufficienti – prosegue Valastro – a soddisfare il fabbisogno della popolazione e ad assicurare adeguate forniture di cibo, acqua, medicinali, materiali per l’edilizia abitativa e altri beni essenziali. Scarseggia il carburante: la mancanza di combustibile incide negativamente sui trasporti e sulla capacità dei servizi, sulle operazioni mediche e sulla capacità del PRCS di svolgere azioni umanitarie tempestive. La popolazione vive in un costante stato di emergenza. Il personale e i volontari del PRCS, pur operando in condizioni di pericolo, proseguono la loro attività a supporto delle comunità colpite dal conflitto. Questa è l’Umanità del nostro Movimento, questo è il nostro modo di essere Ovunque per Chiunque”.

Assalto a La Stampa, condanna unanime. Articolo Ventuno: “Attacco inaccettabile”

di Redazione GRS


Attacco inaccettabile  – Condanna unanime dell’aggressione alla sede de La Stampa  avvenuta venerdì a Torino. Ascoltiamo il portavoce di Articolo Ventuno Giuseppe Giulietti.

L’aggressione alla sede de La Stampa avvenuta ieri a Torino è un fatto grave da denunciare senza esitazioni e senza distinguo.
Dobbiamo infatti resistere con ogni sforzo alla normalizzazione della violenza politica, da qualunque parte arrivi e con qualunque argomento venga sostenuta.
Così come non accettiamo la aberrante normalizzazione della violenza rappresentata dalle politiche di Trump, Netanyahu, Putin (soltanto per evocare i tre “campioni” più riconosciuti, ma soltanto a titolo di esempio!), quella rappresentata dal terrorismo di matrice religiosa, da quello di matrice nazi-fascista, non possiamo accettare la normalizzazione strisciante che arriva da ambienti che, volendo contrastare le logiche della guerra, finiscono per imboccare la strada “dell’occhio per occhio/dente per dente”. Una strada perdente, perché disumanizzante e perché funzionale a chi con la guerra si ingrassa. La prospettiva della resistenza alla violenza ed alla sua normalizzazione non può che essere quella indicata dagli articoli 11 e 3 della nostra Costituzione che, ripudiando la guerra come strumento di offesa ma anche come strumento di risoluzione dei conflitti, ordinano alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli di natura sociale ed economica che producendo ingiuste diseguaglianze, alimentano il risentimento e la segregazione. All’arresto di Mohamed Shahin, imam della moschea di San Salvario, tempestiva e forte è stata la reazione democratica ad ogni livello: il suo arresto è stato immediatamente considerato sproporzionato, pretestuoso, controproducente ed intimidatorio. Tante voci si sono levate richiamando il suo impegno per il dialogo e per la coesione sociale. Credo che queste prese di posizioni abbiano contribuito a stabilire la verità sull’accaduto e sulle responsabilità del Governo e servano alla giusta causa della libertà nella responsabilità a cui ci richiama la Costituzione. Il resto invece fa il gioco dell’autoritarismo reazionario.

Fondazione con il Sud: il bando per ridare alla comunità beni pubblici inutilizzati

di Redazione GRS


Sviluppo del territorio – Valorizzare beni immobili pubblici con un rilevante valore storico-artistico e culturale attualmente non utilizzati o sottoutilizzati, per restituirli alle comunità e farne luoghi di cultura,  coesione e inclusione sociale. È l’obiettivo del nuovo bando di Fondazione con il Sud nelle regioni del Meridione.

Valorizzare beni immobili pubblici con un rilevante valore storico-artistico e culturale attualmente non utilizzati o sottoutilizzati, per restituirli alle comunità e farne un luogo in cui la cultura diventa strumento di sviluppo, coesione e inclusione sociale. Con questi obiettivi, la Fondazione con il Sud promuove il nuovo bando storico-artistico e culturale, mettendo a disposizione complessivamente 4 milioni di euro per sostenere progetti che vadano in questa direzione nei territori urbani e periurbani dei comuni con almeno 50.000 abitanti, in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

<<Quello della valorizzazione dei beni storico-artistici e culturali è un ambito di intervento su cui la Fondazione ha sempre creduto, sostenendo nel corso degli anni progetti che sono divenuti “esemplari”, dunque modelli da replicare in altri territori per la loro capacità di generare sviluppo e inclusione sociale puntando sulla cultura>>, ha dichiarato Stefano Consiglio, presidente della Fondazione con il Sud. <<Promuoviamo la collaborazione pubblico-privato sociale e anche con questo bando cerchiamo di dare il nostro contributo, creando una sinergia significativa tra comuni ed enti di terzo settore attorno a spazi da valorizzare per renderli fruibili dalla comunità, generare cambiamento, innovazione e opportunità anche professionali che possano favorire chi decide di restare al Sud>>.

Diversi studi sottolineano che i servizi culturali hanno un impatto decisivo sulla qualità della vita e sullo sviluppo locale. Secondo i dati ISTAT[1], il settore culturale e creativo contribuisce per circa il 5,6% al PIL nazionale, generando oltre 1,5 milioni di posti di lavoro, con un effetto moltiplicatore positivo anche su turismo, artigianato e servizi. Tuttavia, nel Mezzogiorno, la spesa pubblica pro-capite per cultura e ricreazione rimane più bassa di circa il 30% rispetto al Centro-Nord[2], accentuando le disuguaglianze nell’accesso all’offerta culturale. Nei tessuti urbani, la riduzione dei servizi e delle attività culturali nei centri storici e nelle periferie contribuisce alla perdita di attrattività dei territori e alimenta processi di marginalizzazione sociale. In molte aree periurbane del Sud Italia si riscontra un vero e proprio “deserto culturale”: biblioteche, teatri e spazi sociali sono assenti o sottoutilizzati, con la conseguenza che i beni culturali, pur ristrutturati, non riescono a diventare luoghi di riferimento per la comunità.

Le proposte dovranno favorire l’accesso alla cultura, l’inclusione sociale e lo sviluppo di micro-economie locali sostenibili che, a partire dai bisogni e dalle potenzialità del territorio, generino l’inserimento socio-lavorativo di persone che vivono situazioni di difficoltà.

Particolare attenzione dovrà essere rivolta al rafforzamento delle collaborazioni pubblico-private, creando sinergie tra istituzioni, imprese culturali e comunità, al fine di garantire sostenibilità, continuità e sviluppo di opportunità occupazionali.

Il bando si articola in due distinte fasi: la prima finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio di intervento e una successiva fase di progettazione esecutiva, volta ad arricchire e rendere la proposta pienamente coerente con gli obiettivi del bando. Al termine della seconda fase, la Fondazione procederà a un’ulteriore valutazione delle proposte di progetto, definendo quelle effettivamente da sostenere e l’importo del contributo da assegnare.

Le proposte dovranno essere inviate esclusivamente on line, entro il 18 marzo 2026 attraverso il portale Chàiros, raggiungibile dal sito della Fondazione.

A Roma, nel quartiere Tor Marancia, il nuovo murale dedicato ai rifugiati

di Redazione GRS


Arte urbana – Mercoledì a Roma, nel quartiere Tor Marancia, sarà inaugurato il nuovo murale di Alice Pasquini dedicato alla fragilità, alla resilienza ed alla speranza di una nuova vita per i rifugiati.
L’iniziativa è promossa da Unhcr e Unione Europea.

“Il progetto dell’Unhcr rappresenta la possibilità che viene data ai popoli di avere un luogo d’accoglienza portando con se la propria memoria e guardare il futuro, sottolinea Pasquini. – Non era semplice realizzare una immagine suggestiva in grado di trasmettere questo messaggio e fare sorgere di nuovo la speranza di un nuovo inizio e di nuova vita”. Il nuovo murale è stato realizzato in contemporanea con altre due opere eseguite nelle città di Parigi e Copenaghen. Sono ‘The Extra Mile’ di Mahn Kloix a Parigi e ‘Resilient Roots’ di Peter Skensved a Copenaghen. “Ogni murale mostra come i rifugiati non solo sopravvivono allo sfollamento ma costruiscono una nuova vita per sé stessi e per le loro comunità. L’arte unisce le persone, ci aiuta a comprendere percorsi ed esperienze diverse e ad abbattere le barriere” si legge in una nota dell’Unhcr.

Ferrara nominata Città europea dello sport 2027

di Redazione GRS


In forma –  Ferrara è stata nominata Città europea dello sport 2027. L’onorificenza viene assegnata a comuni che incentivano la pratica sportiva e uno stile di vita sano tra i cittadini, utilizzando lo sport come veicolo di inclusione sociale e sviluppo economico locale.

Aces Europe ha ufficialmente designato la città estense: la Città europea dello sport deve essere una città “che incentiva la pratica sportiva e uno stile di vita sano tra i cittadini, che valorizza le infrastrutture sportive esistenti e che ne promuove la riqualificazione, riconoscendo l’impegno delle amministrazioni locali nell’organizzazione di iniziative ed eventi sportivi e nell’utilizzo dello sport come veicolo di inclusione sociale e sviluppo economico locale. In base a questi criteri, la commissione di Aces Europe, organizzazione con sede a Bruxelles che promuove i valori dello sport come strumento di benessere, inclusione e coesione sociale, ha riconosciuto a Ferrara, assieme a Ragusa, Bergamo ed Erice, queste eccellenze sportive, anche grazie al lavoro fatto dall’amministrazione sul territorio. Nel 2025 Ferrara è stata infatti estremamente attiva, ospitando grandi eventi sportivi come la prima tappa della gara ciclistica Coppi-Bartali, le finali di Coppa Italia di Baskin, lo Sportability day, giornata dedicata alla inclusione, la fiera Quarto Tempo della Lega nazionale dilettanti, campionato europeo di calcio a 5 e basket per atleti con sindrome di Down, il tutto coronato dal Ferrara Sport Festival, che ha visto anche la presenza del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, il presidente della Figc Gabriele Gravina, e il presidente della Lnd Giancarlo Abete. “Questo riconoscimento è una vittoria di tutti e per tutti” ha detto Carità.