Archivio Redazione GRS

Legge di Bilancio, segnali positivi e criticità per il Terzo Settore
30 Dicembre 2025Manovra in chiaroscuro – Alcune novità positive nella Legge di Bilancio ma anche diversi punti negativi per il terzo settore. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
La legge di Bilancio contiene alcune misure positive per il Terzo settore come l’innalzamento del tetto del 5 per mille da 525 a 610 milioni di euro, l’istituzione di un Comitato di esperti in materia di sviluppo dell’economia sociale e il riconoscimento e la valorizzazione dei caregiver. Per il contrasto alle disuguaglianze e alla povertà, si segnala invece il taglio del 50% dell’importo della prima mensilità dell’assegno di inclusione al momento del rinnovo, oltre la carenza di investimenti a medio-lungo termine per il welfare e l’assenza di sostegno al terzo settore.

Gaza sommersa dalle macerie: servirebbero sette anni per rimuovere tutti i detriti
30 Dicembre 2025Restare sommersi – Per rimuovere le macerie presenti a Gaza servirebbero almeno sette anni, senza considerare il rischio di imbattersi in ordigni inesplosi. Lo dicono i dati del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo secondo cui, nel corso del 2025, sono stati portati via circa 225.000 tonnellate di detriti.
Una quantità equivalente a circa 8.400 camion colmi di macerie è stata rimossa nel corso del 2025 nella Striscia di Gaza. Si tratta di 225.000 tonnellate di detriti movimentati e raccolti che sembrano, però, briciole se paragonate ai 57,5 milioni accumulati e che oggi si stima ingombrino strade, quartieri e in generale il territorio dell’enclave.
Sono i dati aggiornati sulle operazioni di smaltimento di quanto è stato raso al suolo o gravemente danneggiato in due anni di guerra, contenuti nell’ultimo Debris Management Situation Report diffuso il 19 dicembre dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp). Per il ministero della Salute e la Protezione Civile di Gaza sarebbero circa 10.000 le persone ancora sepolte là sotto. Alcune valutazioni preliminari che risalgono al settembre 2024 ipotizzavano fino a vent’anni di lavoro per rimuovere le macerie. I team tecnici di Undp sul campo hanno invece stimato, il mese scorso, che «la maggior parte dei detriti potrebbe essere rimossa entro sette anni, ma solo alle giuste condizioni. Ciò richiede accesso senza ostacoli ad aree prioritarie, permessi per macchinari pesanti e attrezzature specializzate, un ingresso costante di carburante e, soprattutto, un ambiente operativo stabile».
Per il report di Undp, sono quasi un’ottantina i macchinari pesanti all’opera, tra cui trenta ruspe, cinque gru, poi escavatori, frantumatrici, compattatori e camion. Al momento si è riusciti a sgombrare tre moschee, nove scuole, alcuni pozzi d’acqua, depositi e il complesso medico di Al Shifa. Novantuno chilometri di strade che erano ostruiti sono tornati ora percorribili. L’impegno nella gestione dei detriti prevede anche che questi poi vengano reimpiegati. Sono poco più di 43.900 le tonnellate di macerie riutilizzate e consegnate a partner come World Central Kitchen, Unicef, Programma Alimentare Mondiale, Comitato internazionale della Croce Rossa e altri, ma anche alle comunità di quartiere per venire impiegate, ad esempio, nel ripristino della pavimentazione stradale, nelle basi dei rifugi e per costruire barriere per la gestione dell’acqua piovana.

A Catania la 58ª Marcia nazionale per la Pace: la società civile si mobilita
30 Dicembre 2025La pace sia con tutti voi – Domani a Catania si svolgerà la 58ª Marcia nazionale per la Pace, promossa da Acli, Caritas, Libera, Azione Cattolica e altre organizzazioni. L’iniziativa sarà dedicata al tema della pace, richiamando l’appello di Papa Leone XIV a contrastare la deriva bellicista che attraversa l’Europa e il mondo.
Il 31 dicembre 2025 Catania ospiterà la 58ª Marcia nazionale per la Pace, promossa dalla Commissione Episcopale per i Problemi sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace della CEI, insieme all’Arcidiocesi di Catania e a numerose organizzazioni cattoliche e realtà della società civile. Il titolo scelto – “La pace sia con tutti voi: verso una pace disarmata e disarmante” – richiama con forza l’appello di Papa Leone XIV a contrastare la deriva bellicista che attraversa l’Europa e il mondo.
Viviamo un tempo segnato da guerre, riarmo e paura. Torna ad affermarsi, come fosse inevitabile, il principio arcaico del “si vis pacem, para bellum”, mentre crescono le spese militari a discapito della giustizia sociale, del welfare e della tutela dell’ambiente. In questo contesto, mettere in discussione la corsa agli armamenti – fino al tema rimosso delle armi nucleari presenti anche nel nostro Paese – diventa un dovere civile e spirituale, non una posizione ingenua o ideologica.
La Marcia per la Pace, che la Chiesa italiana promuove dal 1968, è un gesto pubblico di preghiera, testimonianza e responsabilità storica, per ribadire che la guerra è una follia, come dimostrano i drammi in corso in Terra Santa, in Ucraina, in Sudan e in tanti conflitti dimenticati. È un invito a non rassegnarsi alla “globalizzazione dell’impotenza”, ma a scegliere la via della pace come costruzione concreta e quotidiana.
Catania, nel cuore del Mediterraneo, è stata scelta come luogo simbolico. Un mare che può essere ponte di incontro tra i popoli o frontiera di morte; uno spazio che richiama la visione di Giorgio La Pira, che vedeva nel Mediterraneo il “grande lago di Tiberiade”, centro di pace per le nazioni. Andare a Catania significa affermare con chiarezza che l’Italia non può essere ridotta a piattaforma della “guerra mondiale a pezzi”, né il Mediterraneo trasformato in un cimitero di migranti.
La Marcia attraverserà alcuni luoghi emblematici della città, intrecciando pace e inclusione sociale, dialogo interreligioso, accoglienza, educazione nonviolenta, fino alla celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dall’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, trasmessa in diretta da TV2000.

Carceri italiane, il Garante Campano denuncia emergenza strutturale e sanitaria
30 Dicembre 2025Allarmante bilancio – In Italia sono detenute oltre 63 mila persone a fronte di 45 mila posti reali disponibili. Lo ricorda il Garante Campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, sottolineando la carenza di agenti e di personale socio-educativo, oltre a una preoccupante situazione sanitaria.
Il Garante Campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, anche Portavoce della Conferenza Nazionale dei Garanti delle persone private della libertà personale traccia attraverso i numeri di fine novembre un allarmante bilancio di fine anno, che mette in crisi il sistema penitenziario.
“In Italia sono detenute 63.868 persone a fronte di 45.000 posti reali disponibili. In Campania sono recluse 7.844 persone a fronte di 5.500 posti reali disponibili.
Ci sono, dunque, in Italia circa 18.000 persone in più rispetto ai posti disponibili e finora la situazione non è migliorata nonostante gli annunci della politica.
Delle 63.868 persone detenute in Italia, 2.772 sono donne e 20.211 sono stranieri. In Campania, invece, 401 sono le donne detenute e 957 sono gli stranieri reclusi.
In Italia dei 63.868 detenuti, 9.714 sono in attesa di primo giudizio; 47.813 sono, invece, i detenuti definitivi.
In Campania dei 7.844 detenuti, 1.318 sono in attesa di primo giudizio; 5.759 sono, invece, i detenuti definitivi.
In Campania, i detenuti tossicodipendenti presenti negli Istituti penitenziari sono 1.567.
In Italia, i detenuti usciti dagli Istituti penitenziari ex Legge 199/2010 fino al 30 novembre 2025 sono 38.187, di cui 3.484 in Campania.
A giugno di quest’anno, in Italia i detenuti condannati con una condanna definitiva da 0 a 1 anno erano 1.329, di cui 76 in Campania.
Servono risposte concrete, non annunci, non populismo penale, politico e mediatico. C’è carenza di agenti, di personale socio-educativo e il diritto alla salute vive una situazione preoccupante. Insomma, la Costituzione è rimasta chiusa nelle celle!”
Questi dati forniti dal Garante Campano Ciambriello confermano che le carceri italiane sono fabbriche di recidive, una discarica sociale. In questo anno del Giubileo si erano accese, grazie a Papa Francesco, agli appelli del Presidente della Repubblica Mattarella, tante speranze. Ma speranze attese sono state schiacciate sotto il peso di una visione carcerocentrica del sistema penitenziario.
Ciambriello, poi, nel concludere lancia l’allarme sul diritto alla salute negato per i detenuti: “Spesso nella media settimanale delle carceri di Poggioreale e Secondigliano 50-65 volte manca la scorta per procedere alle traduzioni dei ristretti nelle strutture sanitarie dove erano prenotate visite specialistiche e ricoveri. Voglio anche fare un augurio per l’anno nuovo in materia di sanità: non vengano soppresse importanti strutture sanitarie all’interno dei penitenziari campani e si proceda all’implementazione di tutte le attività (piccola chirurgia, ortopedia, analisi…) che rispondono all’immediatezza delle cure all’interno del carcere senza lunghe liste di attesa”, così conclude il Garante Samuele Ciambriello.
L’ultimo dato allarmante fornito dal Garante Campano riguarda i suicidi in carcere: da inizio anno in Italia ci sono stati 79 suicidi, di cui in Campania 6 e 1 nella R.E.M.S. di San Nicola Baronia (AV). Si sono suicidati all’interno delle carceri anche 3 agenti penitenziari, un educatore e un ragioniere.

Capodarte, a Roma Capodanno dedicato all’Assemblea Costituente
30 Dicembre 2025Capodarte – L’arrivo del nuovo anno a Roma sarà celebrato ricordando gli 80 anni dell’Assemblea Costituente con oltre 100 eventi diffusi in tutti i municipi della Capitale. Ascoltiamo.

Sport e inclusione: Uisp e Ussi salutano l’anno nuovo con attività per ogni età
30 Dicembre 2025Non solo racconto sportivo – Uisp e Ussi, l’associazione della stampa sportiva, insieme in varie città per salutare l’anno nuovo. Oggi e il 2 gennaio a Bari sarà aperto il Campus Uisp invernale, mentre a Ciriè, in provincia di Torino, apertura speciale per la piscina comunale con attività in acqua, pensate per tutti i livelli e tutte le età. Nei giorni scorsi camminate di Natale a Prato e Todi.
L’Ussi prosegue la collaborazione con la Uisp, rafforzando il rapporto con una nuova collaborazione nell’ambito del progetto “Mens sana in corpore sano” che l’Unione della Stampa Sportiva Italiana ha svolto nel 2025 nelle scuole e con le associazioni nel Terzo Settore. Una cittadinanza in movimento verso i valori di inclusione, socializzazione e di pari opportunità contro ogni tipo di violenza. Lo sport come linguaggio universale per una società equa. Il progetto è sostenuto da Sport e Salute SpA.
Edizione del 29/12/2025
29 Dicembre 2025
Maltempo a Gaza, nuove alluvioni: ong chiedono più aiuti a Israele
29 Dicembre 2025Piove sul bagnato – Il forte maltempo continua a colpire la Striscia di Gaza: nelle scorse ore le alluvioni hanno allagato il campo profughi di Khan Younis. Le organizzazioni umanitarie chiedono ancora a Israele l’ingresso nel territorio di ulteriori aiuti.

Capodanno solidale ad Assisi per Alberto Trentini: sit-in di Articolo 21
29 Dicembre 2025Capodanno di solidarietà –Il primo gennaio Articolo Ventuno organizza ad Assisi un sit-in per non distogliere l’attenzione sul caso di Alberto Trentini, il cooperante italiano detenuto in Venezuela.
Ascoltiamo il portavoce Giuseppe Giulietti.




