Piove sul bagnato – La tempesta Byron ha colpito anche Gaza, mettendo a rischio circa 800 mila sfollati interni. Le forti piogge hanno allagato centinaia di insediamenti temporanei e le persone cercano rifugio negli edifici pericolanti, colpiti dai bombardamenti.
Secondo l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nonostante il cessate il fuoco, i palestinesi che hanno dovuto abbandonare le proprie case continuano a vivere in zone sovraffollate con poca protezione contro l’innalzamento del livello dell’acqua. In poco più di 48 ore due neonati e un bambino di nove anni sono morti assiderati nelle tende che non forniscono adeguato riparo dall’acqua e dal fango. Il bilancio sale così ad almeno 16 morti. Le Nazioni Unite stanno cercando di trasferire parte della popolazione dalla costa, più esposta al maltempo, verso l’interno, dove maggiore è il riparo, sebbene secondo dati Onu, oltre l’80% degli edifici della Striscia è stato abbattuto o danneggiato e le autorità sconsigliano di cercare rifugio tra le strutture pericolanti e a rischio crollo.
Cento giorni dopo – Oggi la Carovana Peace at Work chiude il suo viaggio con un incontro al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove le Acli presenteranno sette proposte concrete per rilanciare l’impegno europeo sulla pace. Ascoltiamo il presidente Emiliano Manfredonia.
In poco più di cento giorni la Carovana Peace at Work ha attraversato questo Paese vivo: 78 tappe, oltre 500 testimoni ascoltati, più di 250 istituzioni civiche e religiose coinvolte, oltre 8000 persone raggiunte e 15.000 km percorsi su due furgoni da lavoro.
Un viaggio che ha raccolto la testimonianza di una rete di persone e realtà che non si arrendono alla logica della paura o dell’indifferenza, ma custodiscono e alimentano un futuro possibile.
Questa Italia esiste, resiste, costruisce.
Chiede solo di essere riconosciuta e ascoltata, perché la pace non è un settore fra tanti: è una priorità culturale che riguarda trasversalmente il lavoro dignitoso, la cura, l’educazione, lo sport, la cultura, l’economia sociale, la cooperazione internazionale, la giustizia, la tutela dell’ambiente e dei territori.
L’incontro sarà aperto dall’on. Marco Tarquinio.
Seguiranno: l’intervento di Maurizio Molinari, Capo Ufficio del Parlamento Europeo a Milano; gli interventi dei Parlamentari che hanno preso parte alla Carovana; i contributi delle Delegazioni italiane presso il Parlamento Europeo.
Le conclusioni saranno affidate a Emiliano Manfredonia, presidente nazionale ACLI.
Modera Simone Romagnoli, Delegato ACLI ai rapporti con l’UE.
JumaMap – Domani alla stazione Tiburtina di Roma Arci e Unhcr inaugurano un nuovo totem digitale per consentire a rifugiati, persone migranti, in transito e senza dimora di orientarsi tra i servizi presenti sul territorio. L’obiettivo è quello di raggiungere chi rimane escluso dai canali informativi ordinari e fatica ad accedere ai servizi.
All’inaugurazione interverranno rappresentanti di UNHCR, Arci nazionale, del Municipio II di Roma Capitale, del Welcome Center e alcune delle realtà che hanno contribuito alla costruzione della mappatura. Sarà un’occasione per valorizzare il lavoro collettivo che ha reso possibile questo strumento e per continuare a rafforzare insieme l’accesso ai diritti.
Tutti contano – È possibile candidarsi come volontario per partecipare alla rilevazione sulle persone senza dimora condotta dalla fio.PSD con la collaborazione di Cnca su affidamento dell’Istat. L’indagine ha l’obiettivo di aggiornare i dati sulla condizione delle persone senza dimora nelle principali aree urbane del Paese e migliorare la capacità di lettura e intervento sui territori.
Il 26, 28 e 29 Gennaio 2026, in 14 grandi città italiane, si terrà la Rilevazione nazionale delle Persone Senza Dimora, promossa da ISTAT e condotta da fio.PSD.Un’importante azione collettiva per conoscere, comprendere e costruire politiche più giuste.
Contano gli operatori, i cittadini, chi si mette in gioco per restituire dignità.
Viaggio oltre il buio – Aics sostiene il progetto di Alessandro Pallaro che, da non vedente, attraverserà la Route 66 in tandem. L’impresa diventerà un docufilm. Ascoltiamolo.
Ad personam – La FIFA e il presidente Infantino sono stati accusati di aver violato le normative etiche e di trasparenza per aver consegnato il “Peace Prize” a Trump durante il sorteggio dei Mondiali 2026. La decisione ha sollevato polemiche per il coinvolgimento politico in un evento sportivo neutrale.
l Mondiale 2026, vedrà il Canada, gli Stati Uniti e il Messico come paesi ospitanti, naturalmente, rappresenta uno degli eventi calcistici più importanti del mondo. Donald Trump, durante la cerimonia di sorteggio, è stato omaggiato con un premio speciale dalla FIFA, le accuse si fondano sul fatto che la FIFA si è impegnata a mantenere imparzialità e distacco politico nelle sue attività, evitando favoritismi o riconoscimenti che possano compromettere la sua immagine di ente sportivo neutrale. Il conferimento di un premio a una figura politica altamente divisiva e sotto indagine in più contesti internazionali contrasterebbe direttamente con i principi di trasparenza e fair play sanciti dal regolamento FIFA.
Diverse federazioni calcistiche e alcuni ex calciatori hanno espresso preoccupazione per un possibile precedente che rischia di politicizzare eventi sportivi storicamente neutri. Anche alcune organizzazioni per i diritti umani hanno sollevato dubbi sull’opportunità e il messaggio lanciato da questo gesto. Finora, il presidente Gianni Infantino non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali per giustificare il premio assegnato a Donald Trump.
La scelta, sostengono alcuni, potrebbe essere stata motivata da ragioni diplomatiche o per rafforzare il legame con gli Stati Uniti, paese co-organizzatore del Mondiale. Tuttavia, l’assenza di chiarimenti pubblici alimenta ulteriormente le critiche e diffida verso la gestione della FIFA.
Alcuni esponenti politici e ONG hanno definito “sconcertante” l’idea di un “Peace Prize” per un presidente considerato responsabile di politiche divisive e di dichiarazioni contro minoranze e migranti, sottolineando come il video celebrativo mostrato al sorteggio sia apparso come uno strumento di propaganda più che come un tributo sportivo. La scelta di Infantino di parlare di Trump come di un “amico stretto” e di elogiarne in pubblico le iniziative ha alimentato ulteriormente le accuse di allineamento politico e ha spinto alcune forze politiche a chiedere alla FIFA di fare chiarezza sul ruolo del suo presidente e sui limiti del suo mandato.
La FIFA potrebbe essere chiamata a rispondere davanti a organi di controllo internazionali oppure a modificare le proprie procedure per evitare future situazioni simili. Il caso mette in luce come lo sport, pur mantenendo una forte valenza culturale e di aggregazione, sia inevitabilmente legato a questioni politiche e diplomatiche molto delicate.
Attacco al diritto di asilo – Le Ong che si occupano di soccorso in mare criticano le nuove norme dell’Unione Europea. Il servizio di Fabio Piccolino.
I ministri degli Interni dell’Unione Europea hanno dato il via libera alla riforma del concetto di Paese terzo sicuro, alla prima lista UE di Paesi d’origine sicuri e alle nuove procedure di rimpatri. Secondo Mediterranea Saving Humans a un fenomeno complesso e profondamente umano, si sceglie di rispondere con strumenti repressivi, burocratici e punitivi, che ignorano del tutto i diritti fondamentali delle persone. Critica anche Emergency secondo cui le nuove norme erodono il diritto di ogni individuo a chiedere asilo sul territorio europeo e riducono gravemente gli standard di protezione per le persone migranti.
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