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Sport e sociale: a Barletta l’orienteering coinvolge 200 studenti

di Redazione GRS


Orienteering per tutti – Il territorio come palestra a cielo aperto: domani a Barletta, una vera e propria festa dello sport e del sociale, che coinvolgerà circa 200 studenti in un’attività ludico-sportiva che consiste nel muoversi sul terreno alla ricerca di punti di controllo mediante una mappa e una bussola.

Per la sedicesima volta, l’A.S.D. Orienteering Academy Puglia propone l’evento sportivo “Orienteering, lo Sport per tutti: il territorio come palestra a cielo aperto”, finanziato con il contributo della Regione Puglia – Assessorato alla Sanità, al Benessere Animale e allo Sport per Tutti. Trattasi di una vera e propria festa dello sport, del sociale e del rispetto verso gli altri, che si svolgerà venerdì 5 dicembre nel cortile dell’”I.C. Musti-Dimiccoli” di Barletta, con inizio alle ore 10:00. Questa festa si colloca nella fase conclusiva di un progetto che ha visto iniziative di tutela della salute e di promozione di un corretto e salutare stile di vita curate grazie al supporto di una nutrizionista ed una psicologa.

L’evento sportivo vede come Capofila l’”I.C. Musti – Dimiccoli” di Barletta con la Dirigente prof.ssa Lionetti che ha creduto nel progetto dando il suo contribuito a sostegno della mission del percorso educativo. “Lo studente orientista – dichiara la Dirigente – entra in simbiosi con i parchi cittadini, con i centri storici, i cortili delle scuole ed inconsapevolmente aumenta la propria autoefficacia e al momento stesso comprende i propri limiti, ritrovando quell’autentico e spesso perduto equilibrio tra uomo e natura. Con l’orienteering si stanno declinando i contenuti di sport eco-sostenibile, crescita sociale attraverso lo sport. La manifestazione offrirà, agli studenti, attimi di puro sport e divertimento oltre che la possibilità di sperimentare attività legate all’ambiente.”

Nella giornata del 5 dicembre saranno coinvolti circa 200 studenti dell’I.C. “Musti-Dimiccoli”. Inoltre, il coinvolgimento di “Retake Barletta” permetterà anche di avviare azioni green e di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata. L’evento sarà accompagnato da giochi, al fine di garantire sano divertimento. Coinvolti anche in questa progettualità esperienziale i “meno giovani” dell’Associazione Culturale Aequilibrium.

L’ORIENTEERING (o Sport-Orientamento) è un’attività ludico-sportiva che si può svolgere a livello competitivo o di semplice escursionismo. Consiste nel muoversi sul terreno alla ricerca di punti di controllo (in gergo “lanterne”), opportunamente collocati nel territorio, mediante l’uso di una mappa e di una bussola ed il supporto di strumenti culturali quali la capacità di lettura approfondita della carta e l’uso intelligente di tecniche e tattiche di avanzamento e di navigazione. All’impegno fisico di vario grado si accompagna sempre un’intensa attività cognitiva.

Lo sport-orientamento è, per eccellenza, lo sport della (nella) natura. Gli impianti sportivi sono l’AMBIENTE così come si presenta, sia esso di pianura, di montagna, di città. Le carte topografiche, che rappresentano fedelmente il territorio nel quale chi partecipa alle gare si muove, vengono per questo definite PALESTRE VERDI.
L’obiettivo della manifestazione “Orienteering, lo Sport per tutti: il territorio come palestra a cielo aperto” è quello di comunicare valori ed emozioni attraverso l’aggregazione sociale ed il rispetto dell’altro, tramite il coinvolgimento e la partecipazione anche di studenti disabili. Ulteriori informazioni su www.orienteeringpuglia.it.

Sudan, testimonianze di massacri e violenze dei paramilitari, raccolte da Amnesty

di Redazione GRS


Orrore senza fine – In Sudan Amnesty International ha raccolto nuove testimonianze, fornite da persone fuggite da El Fasher, sulle uccisioni di numerosi civili disarmati e sullo stupro di decine di donne e ragazze. I 28 sopravvissuti hanno riferito di aver assistito al pestaggio, all’uccisione di persone e al rapimento di altre a scopo di riscatto. Le sopravvissute hanno raccontato di essere state sottoposte a violenza sessuale da parte dei paramilitari.

Queste terribili testimonianze sono tra le prime rese dalle persone fuggite da El Fasher dopo la caduta della città. Amnesty International ne ha raccolte 28, in parte in presenza in Ciad e in parte da remoto, di chi era riuscito a mettersi in salvo a Tawila (a ovest di El Fasher) e a Tina (al confine col Ciad).

“Il mondo non deve girarsi dall’altra parte via via che emergono nuovi dettagli sul brutale attacco delle Fsr ad El Fasher. Le persone che abbiamo intervistato ci hanno descritto orrori inimmaginabili”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

“Nelle prossime settimane emergeranno altre prove delle violenze commesse dalle Fsr. Queste azioni costanti e di vasta portata contro la popolazione civile sono crimini di guerra e possono costituire anche ulteriori crimini di diritto internazionale, i cui responsabili devono essere chiamati a risponderne”, ha aggiunto Callamard.

“Queste atrocità sono state facilitate dal sostegno fornito alle Fsr dagli Emirati Arabi Uniti, che stanno alimentando un ciclo senza fine di violenza contro la popolazione civile sudanese. La comunità internazionale e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite devono pretendere che gli Emirati Arabi Uniti pongano fine a tale sostegno”, ha sottolineato Callamard.

“È doveroso che la Missione di accertamento dei fatti in Sudan, istituita dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, abbia le risorse necessarie per svolgere fino in fondo il suo mandato e indagare sulle violazioni dei diritti umani nel paese, comprese quelle che stanno avendo luogo a El Fasher. Il Consiglio di sicurezza, che aveva deferito la situazione nel Darfur alla Corte penale internazionale, deve ora assolutamente deferire alla Corte ciò che sta avvenendo in tutto il Sudan”, ha proseguito Callamard.

“Sollecitiamo a loro volta tutti gli attori esterni a prendere le misure necessarie per porre fine alla vendita e alla fornitura di armi e relativo materiale a tutte le parti in conflitto, secondo quanto previsto dall’embargo istituito dal Consiglio di sicurezza, che dev’essere ora esteso a tutto il Sudan”, ha commentato Callamard.

Crediti foto: Amnesty International

Italia sotto infrazione UE: non rispettata la direttiva green, scatta la procedura

di Redazione GRS


Italia sotto infrazione – La Commissione Europea avvia la procedura contro l’Italia. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

Avviata la procedura di infrazione della Commissione Europea contro l’Italia per il mancato recepimento della direttiva “case green” e per non aver eliminato, entro il primo gennaio 2025, gli incentivi alle caldaie a combustibili fossili. A commentare la decisione sono ARSE, Coordinamento FREE, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF, che parlano di un provvedimento prevedibile: secondo le associazioni, il Governo ha mostrato fin dall’inizio una forte chiusura verso la direttiva, continuando a finanziare le caldaie a gas anche attraverso il Conto Termico ancora in vigore. Le organizzazioni chiedono ora all’Esecutivo di assumersi le proprie responsabilità, rispettare la scadenza del 26 maggio 2026 per il recepimento della direttiva e interrompere da subito ogni forma di incentivazione alle caldaie a gas.

Sondaggio Unicef: giovani più consapevoli sulla violenza di genere

di Redazione GRS


Una di noi – Il sondaggio U-Report di Unicef ha coinvolto circa 450 ragazze e ragazzi in tutta Italia con l’obiettivo di esplorare la percezione giovanile sulla violenza di genere: i dati delineano l’immagine di una generazione consapevole e sensibile, capace di riconoscere anche le forme più sottili della violenza di questo fenomeno chiedendo più ascolto e dialogo.

  • Le parole più associate alla violenza sono abuso, femminicidio, discriminazione, omofobia, a conferma di una visione ampia e articolata del fenomeno.
    Quasi la metà dei rispondenti (41%) ritiene che gli stereotipi di genere abbiano un ruolo decisivo nel generare comportamenti discriminatori, mentre il 65% considera inaccettabili i comportamenti di controllo del partner.
  • Sul tema del consenso, emerge la necessità di parlarne di più e chiarirne il significato: il 32% dei giovani afferma che se ne discute ancora troppo poco.
    Tra le principali cause che impediscono alle vittime di chiedere aiuto, vengono indicate la paura (21%), il giudizio sociale (39%) e la dipendenza affettiva o economica (14%).
  • Per quanto riguarda la prevenzione, i partecipanti chiedono soprattutto educazione all’affettività e al rispetto (38%), seguita da regole più severe (27%), ascolto psicologico accessibile (24%) e formazione per adulti e docenti (11%).

Nel complesso, i dati delineano l’immagine di una generazione consapevole e sensibile, capace di riconoscere anche le forme più sottili della violenza di genere. I giovani fanno sentire con forza la propria voce, chiedendo più dialogo, educazione e ascolto.  È una richiesta chiara di partecipazione e cambiamento: costruire relazioni positive, basate su rispetto, libertà e parità, per costruire una cultura dei diritti e dell’inclusione.

L’Officina UNICEF Young Mobile è il talk dell’UNICEF dedicato al dialogo con ragazze e ragazzi sui temi dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e costituisce una declinazione del più ampio Programma Officine UNICEF promosso su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di allargare la platea delle persone impegnate per il cambiamento, richiamare l’attenzione della società civile e ribadire la centralità dei diritti delle ragazze e dei ragazzi, offrendo loro uno spazio di partecipazione autentica, in coerenza con i principi fondamentali sanciti dalla Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

 

Tre morti al giorno sul lavoro, continua il dramma senza giustizia

di Redazione GRS


La mattanza senza giustizia – Ogni giorno ancora morti sul lavoro mentre per Luana D’Orazio arrivano assoluzioni e patteggiamenti. Il servizio è di Federica Bartoloni.

I luoghi di lavoro d’Italia registrano una media di tre morti al giorno. Edilizia, agricoltura, tessile: questi i comparti che contano il più alto grado di rischio e di irregolarità. Nell’entroterra di Imperia, intanto, un’altra vittima del lavoro investita dal rimorchio di un mezzo all’interno di un’azienda, aveva 57 anni. Nessuno scalpore, poche righe in stampa locale e inserimento nel conteggio. Davanti a questo bollettino di guerra si è conclusa con due patteggiamenti irrisori e una sentenza di piena assoluzione la vicenda giudiziaria relativa alla morte in fabbrica della giovane lavoratrice e madre Luana D’Orazio, stritolata all’interno di un orditoio al quale erano stati rimossi i dispositivi di sicurezza.

Spoleto, il Premio Nickelodeon ricorda Aldrovandi con un documentario dopo 20 anni

di Redazione GRS


È stato morto un ragazzo – In occasione dei 20 anni dalla morte di Federico Aldrovandi, il Premio Nickelodeon per il Cortometraggio Sociale propone un evento speciale dedicato al cinema d’inchiesta: domani 27 novembre al Cinema Sala Frau di Spoleto sarà proiettato il documentario diretto da Filippo Vendemmiati.

Il film nasce dall’esigenza di fare chiarezza sulla morte di Federico Aldrovandi, avvenuta a Ferrara il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia. Le prime versioni ufficiali parlarono di malore o overdose, ma l’inchiesta condotta dalla famiglia, dai giornalisti e dalla magistratura portò alla condanna definitiva, nel 2012, di quattro agenti per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.

Vendemmiati trasforma con questo documentario anni di indagine, cronaca e ricerca della verità in un racconto civile potente e necessario. La serata inizierà alle ore 19:30 con un aperitivo, a cui seguirà alle ore 21:00 la proiezione del documentario. Al termine del film, il regista Filippo Vendemmiati incontrerà il pubblico per un momento di dialogo e approfondimento, coordinato da Jacopo Fioretti. L’evento è a ingresso libero.

Sport contro la fame: Csi e Focsiv insieme per la sicurezza alimentare

di Redazione GRS


“Lo sport nutre la speranza”: è questo lo slogan della campagna “Sport contro la fame” promossa dalla Focsiv, Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, e dal Centro Sportivo Italiano, in collaborazione con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e con l’obiettivo di sostenere progetti contro la fame e la malnutrizione nei Paesi più svantaggiati.
La campagna “Sport contro la fame” parte dalla constatazione che conflitti e crisi multiformi rendono complesso – a volte quasi impossibile – accedere all’alimentazione in maniera completa, sana e regolare per milioni di persone. Ma il cibo è un diritto e lo sport può essere un mezzo per sostenere chi lo difende. Per questa ragione il CSI ha accettato il compito di mobilitare la comunità sportiva italiana e l’opinione pubblica sul tema del diritto al cibo e della sovranità alimentare, per promuovere il sostegno ai 58 progetti di diritto al cibo e sicurezza alimentare realizzati dalla rete dei Soci Focsiv, alcuni dei quali prevedono anche attività sportive per i giovani. Quasi 150mila i beneficiari che verranno raggiunti in 26 Paesi dislocati in Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente.