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Istruzioni per l’uso


Pronte le regole per richiedere il Reddito di emergenza. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Le norme sono contenute nel decreto rilancio che stanzia per la misura circa un miliardo. Il Reddito di emergenza (Rem), sostegno straordinario destinato ai nuclei familiari in difficoltà economica, ammonterà al massimo a 840 euro, che saranno erogati in due rate. Le domande potranno essere presentate entro la fine di giugno. Il Rem sarà riconosciuto ai nuclei familiari con requisiti molto precisi legati all’Isee e sarà invece negato in presenza nel nucleo familiare di componenti titolari di pensione diretta o indiretta. Oppure che siano titolari di un rapporto di lavoro dipendente con retribuzione lorda superiore alle soglie indicate. Non potranno presentare domanda i percettori di reddito di cittadinanza, né le persone in regime di detenzione. Sarà riconosciuto ed erogato dall’INPS e le richieste potranno essere presentate presso i centri di assistenza fiscale e i patronati.

Gli impegni del governo


In una videoconferenza tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il presidente di Fand, Nazaro Pagano e di Fish, Vincenzo Falabella, si sono affrontati i problemi relativi alle misure a sostegno delle persone con disabilità. Ma oltre all’emergenza Covid, si discute di questioni previdenziali e di strumenti a favore del diritto ad una vita indipendente per tutti. Nel dicembre 2019, in occasione della Giornata internazionale, il premier Conte fece una promessa alle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità. (sonoro)

Giustizia è fatta


Era il maggio 2015 quando un gruppo di amici con disabilità visive accompagnati dai loro cani guida, andarono in gita a Belluno. Nella città subirono però un intervento discriminatorio da parte di alcuni addetti a un servizio di scale mobili, gestito dalla società  Bellunum s.r.l., che vietava l’accesso al servizio a persone con cani. Dopo anni di battaglie legali, è arrivata finalmente la sentenza della Corte d’appello di Venezia: tutte le istanze presentate con il ricorso in appello sono state accettate. Condannate sia la ditta che l’amministrazione comunale.

Nell’atto depositato il 28 aprile dalla Corte d’Appello IV sezione civile si legge: “Vietare le scale mobili di Lambioi ai cani guida è un atto discriminatorio nei confronti delle persone non vedenti”. Con questa accusa C​omune di Belluno e società Bellunum s.r.l sono stati condannati al risarcimento del danno morale subito, nonché alla cessazione delle condotte discriminatorie nei loro confronti.

Già nel 2017 le persone coinvolte avevano presentato rapidamente una denuncia agli organi competenti, basata su una presunta violazione delle Legge 37/74, aggiornata dalla Legge 60/06, che obbliga ad accogliere i cani guida in ogni luogo pubblico o aperto al pubblico. Inoltre nella stessa sede veniva contestata anche la violazione di un’ulteriore norma, la Legge 67/06 che vieta ogni tipo di discriminazione contro le persone con disabilità. Per entrambe le ipotesi di reato il Tribunale di Belluno aveva, in prima istanza, rigettato il tutto.

In seguito gli atti sono passati alla Corte d’Appello di Venezia che una settimana fa ha prodotto la sentenza di condanna già citata.  Di fatto è stato accertato l’episodio di discriminazione nei confronti di quelle persone con disabilità visiva accompagnate dai loro cani guida, alle quali era stato vietato di accedere alla scala mobile che porta al centro storico di Belluno.

“Si tratta di una Sentenza importantissima – commenta la legale patrocinante Chiara Frare – di un grande passo in avanti per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità, vittime di discriminazioni. Se infatti il danno risarcibile, come in questo caso, si configura per una lesione anche solo potenziale della sfera di diritto del disabile, è evidente che siamo di fronte ad una prova del danno in re ipsa certamente liquidabile, come nel caso in esame, in via equitativa”.

Riferendosi poi alla Legge 67/06, Frare ne sottolinea l’importanza, parlando di “uno strumento di tutela potente per situazioni di questo tipo, che deve però essere più conosciuto e pubblicizzato. Ma soprattutto va applicato secondo buon senso e secondo i principi che la legge stessa intende tutelare. Vale a dire il diritto per le persone con disabilità di non essere discriminate rispetto agli altri, proprio in ragione della propria disabilità”.

di Pierluigi Lantieri

L’uomo che lavora


“Accolgo l’appello di tutti i lavoratori sfruttati e invito a fare della crisi l’occasione per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”. Lo ha detto ieri papa Francesco durante l’udienza del mercoledì. “In occasione del Primo maggio – ha rivelato il pontefice – ho ricevuto diversi messaggi riferiti al mondo del lavoro e ai suoi problemi. In particolare, mi ha colpito quello dei braccianti agricoli, tra cui molti immigrati, che lavorano nelle campagne italiane. Purtroppo tante volte vengono duramente sfruttati”.

In rete e in casa


Telefono azzurro, l’associazione che si occupa da anni dei rischi a cui sono sottoposti i minori, nella Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che si è celebrata ieri ha rilanciato l’allarme. Per il presidente, Ernesto Caffo, “violenza e abusi non diminuiscono. Quest’anno il necessario lockdown e la coabitazione coatta hanno aumentato il rischio di violenze. Occorre rafforzare prevenzione e contrasto”.

Virus arrestato


Quello che avrebbe potuto essere un grande pericolo è stato per fortuna contenuto. Nelle carceri l’epidemia si è diffusa meno del previsto. Il servizio di Paolo Andruccioli.

Tra le ragioni del contenimento: la forte riduzione del numero dei detenuti che sono passati da 61 mila a 53 mila, l’organizzazione oculata degli spazi e lo stop pressoché totale ai rapporti con l’esterno. Ma ora si tratta di affrontare la prova più difficile: il ritorno alla normalità nelle visite dei parenti. Ecco cosa serve secondo l’associazione Antigone. Ascoltiamo il presidente Patrizio Gonnella. (sonoro)

Solo per parlare


Il doppio delle richieste rispetto alla normalità pre-Covid. Le persone chiedono beni di prima necessità, aiuti economici, pasti, ma spesso ci si rivolge ai centri di solidarietà solo per avere un po’ di ascolto e rompere la solitudine. Sono i risultati di una rilevazione nazionale condotta dalla Caritas Italiana nel periodo compreso fra il 9 e il 24 aprile scorsi. In un video la testimonianza di Luca Murdocca, coordinatore del servizio aiuto alla persona di Roma. (sonoro)

L’impegno dell’Europa


La Commissione per la Parità e l’Uguaglianza risponde alla lettera del Forum Europeo delle persone disabili. Ascoltiamo il servizio di Paolo Andruccioli.

“Siamo determinati a tener conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità e delle persone vulnerabili, con l’impegno di rispettare e attuare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». Lo ha scritto Helena Dalli, la Commissaria europea che si occupa delle politiche contro ogni discriminazione,  in risposta alla sollecitazione della lettera aperta del  Forum Europeo sulla Disabilità. «La Commissione Europea – precisa Dalli  – si riunisce due volte alla settimana con i Ministri della Sanità dell’Unione Europea per condividere informazioni e trovare soluzioni comuni per ridurre lo stress sui sistemi sanitari e sociali. La commissaria ci tiene però a precisare che spetterà poi agli Stati Membri organizzarsi al fine di garantire e rispettare tale obbligo.

Il virus della violenza


Le misure di lockdown e di auto-isolamento possono esporre a gravi rischi i minori, specialmente le bambine e le ragazze, come quello di subire violenze domestiche o altri abusi, o essere vittime del cyberbullismo. Un allarme che arriva da sette grandi organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti dei bambini nei 18 paesi che fanno parte della Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) e della Associazione sud-asiatica per la cooperazione regionale (SAARC). I leader, oltre a combattere il Covid-19, dovranno prevedere forme di protezione.

Prima la coesione


La politica di armonizzazione deve rimanere “una priorità e deve considerare i bisogni e le esperienze delle regioni e delle città”. Questo scrive in una nota il Comitato delle regioni, organo consultivo dell’Unione europea: “Qualsiasi ulteriore ritardo nell’assicurare un adeguato piano di risanamento dell’Ue, che sia basato su un coraggioso bilancio europeo, minerà la nostra capacità di proteggere la salute e i diritti sociali dei cittadini”.