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Penne pericolose


news-1172463__340Sono stati almeno 257 i giornalisti arrestati quest’anno nel mondo. La crescita del dato, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, è da associare alla repressione della stampa in Turchia, da cui proviene più di un terzo dei cronisti incarcerati.

#Savinglife


syrian-children-zaatari-water-oxfam-94072_-web_610x381Sono 748 i milioni di persone nel mondo che vivono senza accesso all’acqua potabile, 2,5 miliardi sono prive di servizi igienico-sanitari a causa di guerre e catastrofi naturali. A rivelarlo è il nuovo report di Oxfam. Ai nostri microfoni Paolo Pezzati della ong. (sonoro)

Basta un clic


????????????????????????????????La piattaforma di microblogging Tumblr ha lanciato negli Stati Uniti uno spazio per combattere le discriminazioni. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

La popolare piattaforma di microblogging Tumblr ha lanciato negli Stati Uniti due nuovi canali per dare voce a chi è emarginato o in situazione di disagio, fornendo competenze sul tema dei diritti civili.
La novità, nata all’indomani delle elezioni che hanno portato Donald Trump alla Casa Bianca, consente a singoli attivisti e persone che subiscono discriminazioni di raccontare le loro storie; un gruppo di esperti e avvocati risponde a domande su un particolare problema: dalla prevenzione della violenza legata alle armi da fuoco, all’immigrazione, dai diritti delle donne a quelli della comunità LGBT, dando informazioni e consigli pratici su come agire.
L’obiettivo è quello di costruire uno spazio per il dialogo e la mobilitazione contro le ingiustizie sociali, suggerendo la strada giusta per far valere i propri diritti.

Giro di vite


AK Parti Genişletilmiş İl Başkanları ToplantısıIl governo turco ha intensificato la repressione contro l’opposizione curda: secondo un rapporto di Amnesty International sono 500 mila le persone che nell’ultimo anno sono state costrette a lasciare le proprie case nella città di Diyarbakir. Molte abitazioni sono state distrutte dai bombardamenti, demolite od espropriate.

 

Il Rapporto ‘Sfollati ed espropriati. Il diritto degli abitanti di Sur al rientro a casa’ di Amnesty International rivela la disperazione e la sofferenza delle famiglie costrette a lasciare il centro storico di Diyarbakir – la principale città del sud-est turco, a maggioranza curda – a causa delle operazioni militari lanciate alla fine del 2015 e di mesi di coprifuoco 24 ore su 24. Le case di quello che una volta era un quartiere affollato sono state distrutte dai bombardamenti, demolite ed espropriate per far posto a un progetto di sviluppo di cui probabilmente beneficeranno ben pochi ex residenti.
‘Un anno dopo l’imposizione del coprifuoco 24 ore al giorno, migliaia di abitanti di Sur restano lontani dalle loro case, lottando per arrivare alla fine della giornata e avendo di fronte a sé un destino incerto in un contesto sempre più repressivo’ – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore per l’Europa di Amnesty International.
Gli sfollati non sono economicamente in grado di trovare un alloggio alternativo adeguato e lottano per avere accesso ai servizi essenziali. Molti hanno perso il lavoro e i bambini hanno interrotto gli studi o hanno definitivamente lasciato la scuola. Risarcimenti clamorosamente inadeguati e l’assenza parziale o totale di contributi statali per l’affitto di una nuova abitazione hanno ridotto al lastrico famiglie già povere.
A peggiorare la situazione, l’accanimento contro le voci dell’opposizione curda dopo il tentato colpo di stato ha comportato la chiusura di organizzazioni non governative (Ong) che fornivano assistenza vitale ai poveri e agli sfollati.

Pugno duro


afp5948829_articoloLa Lega algerina per la difesa dei diritti umani ha denunciato che il governo di Algeri ha arrestato centinaia di immigrati provenienti da vari paesi africani, rei di essere entrati illegalmente. Secondo l’Aldhr, la polizia ha compiuto raid in varie zone della Capitale, catturando circa 1.400 persone tra cui anche donne incinte e minori.

 

(Foto: AFP)

Una mano globale


mamanetOggi si festeggia la giornata internazionale del volontariato. Tanti gli eventi in programma. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

Sono oltre un miliardo in tutto il mondo i volontari che dedicano il loro tempo libero per sostenere iniziative di pace, fornire assistenza medica, vegliare sui diritti umani e operare in vari settori del sociale. Per riconoscere e promuovere il loro lavoro, l’Assemblea delle Nazioni Unite ha istituito nel 1985 la Giornata mondiale del Volontariato, di cui oggi si celebra la 31esima ricorrenza. Numerose, in Italia, le iniziative organizzate per questa data, per la prima volta raccolte in un sito, divise per regione e tipologia. giornatavolontariato.csvnet.it è il portale pensato dai centri di servizio dove compaiono tutte le feste, i convegni e le manifestazioni sui territori. L’elenco potrà essere integrato con una semplice segnalazione online, mentre il sito resterà uno spazio permanente in cui rendere visibili i momenti di riflessione sulla giornata del volontariato.

Morte di un clown ad Aleppo


clown-aleppoSi chiamava Anas Al Basha, aveva 24 anni e per lavoro si era scelto quello di portare un sorriso ai bambini siriani traumatizzati dai bombardamenti. Ieri è stato ucciso da un raid aereo mentre si trovava con i suoi colleghi dell’Associazione Space for Hope.

 

Per il sottosegretario dell’Onu per gli Affari umanitari, Aleppo, straziata dai combattimenti, rischia di diventare un “gigantesco cimitero”. 224 organizzazioni della società civile hanno lanciato un appello ai membri delle Nazioni Unite affinché in Siria cessino gli attacchi illegali e sia garantito l’accesso per gli aiuti umanitari. Di seguito è riportato il testo:

“Il Consiglio di sicurezza ha tradito i siriani. In quasi sei anni di conflitto, quasi mezzo milione di persone ha perso la vita e 11 milioni sono state costrette a lasciare le loro case.

Di recente, i governi della Siria e della Russia e i loro alleati hanno portato a termine attacchi illegali sui quartieri orientali di Aleppo, nel totale disprezzo per i 250.000 civili lì intrappolati.

I gruppi armati di opposizione a loro volta hanno colpito con colpi di mortaio e altri proiettili i quartieri di Aleppo ovest, anche se secondo l’Alto commissario Onu per i diritti umani “gli attacchi indiscriminati contro la parte orientale della città da parte delle forze governative e dei loro alleati sono responsabili della stragrande maggioranza delle vittime civili.

I tentativi di porre fine a queste atrocità e di chiamare a risponderne i responsabili sono stati ripetutamente bloccati dalla Russia, che continua a fare cattivo uso del suo potere di veto all’interno del Consiglio di sicurezza.

L’Inviato speciale per la Siria, Staffan de Mistura, ha ammonito che le Nazioni Unite non permetteranno ‘un’altra Srebrenica, un altro Ruanda, una possibilità che tristemente siamo in grado di vedere davanti a noi se qualcosa non verrà fatto’.

Tuttavia, non c’è segnale che la paralisi del Consiglio di sicurezza terminerà presto. Il guardiano della pace e della sicurezza internazionali non ha saputo svolgere il ruolo affidatogli dalla Carta delle Nazioni Unite ed è venuto meno alla responsabilità di proteggere la popolazione siriana.

Questo è il motivo per cui, come coalizione di 224 organizzazioni della società civile, sollecitiamo gli stati membri delle Nazioni Unite a richiedere la convocazione di una sessione speciale di emergenza dell’Assemblea generale, che chieda la fine degli attacchi illegali contro Aleppo così come contro altre zone della Siria e l’accesso umanitario immediato e non ostacolato in modo che aiuti vitali possano arrivare a tutti coloro che ne hanno bisogno. Gli stati membri dovrebbero anche prendere in considerazione possibili soluzioni per portare di fronte alla giustizia i responsabili dei gravi crimini di diritto internazionale commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto.

Abbiamo apprezzato la leadership mostrata dal Canada nel sollecitare un’azione dell’Assemblea generale. Ora chiediamo a tutti gli stati membri a unirsi ai 73 stati, di ogni regione del mondo, che hanno fatto altrettanto aderendo alla loro iniziativa.

Questi paesi dovrebbero collaborare nel chiedere la convocazione, nel tempo più breve possibile, di una sessione speciale di emergenza, come già fatto in passato quando l’azione del Consiglio di sicurezza risultava bloccata.

Chiediamo, in particolare, ai 112 sostenitori del Codice di condotta su responsabilità, coerenza e trasparenza – che prevede l’impegno ad appoggiare ‘azioni tempestive e decisive’ per prevenire o porre fine a genocidi, crimini di guerra e crimini contro l’umanità – a unirsi a quel tentativo e a promuovere azioni significative attraverso l’Assemblea generale.

La mancanza d’azione non dovrebbe far parte delle opzioni possibili.

Gli stati membri delle Nazioni Unite devono usare tutti gli strumenti diplomatici a loro disposizione per fermare le atrocità e proteggere milioni di civili siriani. La storia giudicherà severamente coloro che non lo faranno”.

Getting to zero


aids-zeroÈ l’obiettivo dell’organizzazione mondiale della sanità in occasione della Giornata internazionale contro l’Aids. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Zero nuove infezioni, zero discriminazioni, zero morti: un obiettivo ambizioso ma non impossibile che l’Organizzazione Mondiale della Sanità fissa da qui al 2030 per celebrare la Giornata mondiale per la lotta all’Aids. Sono quasi 36 milioni nel mondo le persone positive all’HIV: in Europa un sieropositivo su sette non sa di esserlo. Anche per questo da oggi sarà disponibile anche in Italia un kit per l’autodiagnosi della sieropositività, reperibile in farmacia senza bisogno di ricetta medica.
In Sudafrica intanto, è iniziata la sperimentazione di un nuovo vaccino che interesserà oltre 5000 persone e che si concluderà nel 2020. Si tratta dello studio più grande mai realizzato nel Paese, dove ogni giorno vengono infettate dal virus mille persone.

Non c’è pace


haiti-in-costruzione-150x1002xRaccolti distrutti, scuole inagibili, violenze sulle categorie più vulnerabili. A quasi due mesi dal passaggio dell’uragano ad Haiti, è questa la situazione sull’isola caraibica: Matthew ha colpito oltre 2 milioni di persone, di cui 900 mila bambini.

 

In tre grandi dipartimenti del Paese (Grand’Anse, Sud e Nippes) ha distrutto la totalità dei raccolti, mentre nelle zone del Sud, in cui i principali centri sono villaggi rurali (come Saint Louis, Saint Jean e Tiburon), ne è andato perduto l’80 per cento. Persino gli alberi da frutto sono stati sradicati: “Qui il cocco è una fonte di reddito importante, è venduto a livello nazionale e all’estero. E anche se ripiantato, impiega 6 anni a ricrescere – spiega Chiara Caporizzi, rappresentante della ong bolognese Gvc ad Haiti –. I campi sono pieni di detriti, alberi caduti e carcasse di animali. Pensare che nel giro di qualche settimana si sarebbero dovuti raccogliere fagioli, patate e tutti gli altri prodotti alla base dell’alimentazione. Andando a visitare queste zone il contrasto fra la bellezza dei luoghi, il mare limpidissimo, le montagne maestose, e la rovina nei campi, con tutti – ma proprio tutti – gli alberi recisi, è impressionante”.

Ultimo saluto


armed-forces-day-1294108_960_720Cuba si prepara a vivere una settimana di lutto nazionale. Le ceneri di Fidel Castro percorreranno l’isola, da Oriente a Occidente, toccando i luoghi che hanno scandito la storia della rivoluzione. Fino a raggiungere Santiago de Cuba dove domenica 4 dicembre, si svolgeranno i funerali di Stato. Sul presidente sentiamo il commento del professor Antonio Maria Baggio, esperto di politica latinoamericana. (sonoro)