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Fermi tutti


Fermi tutti. È stata sospesa in Pakistan l’impiccagione di Abdul Basit, prigioniero con disabilità detenuto dal 2009 con l’accusa di omicidio. L’esecuzione si sarebbe dovuta svolgere oggi: secondo Amnesty International, l’uomo avrebbe perso l’uso delle gambe a causa delle condizioni disumane del carcere. Nell’ultimo anno nel Paese asiatico sono state giustiziate 299 persone.

Fermi tutti


Migliaia di migranti sono bloccati alle frontiere lungo la rotta balcanica, a causa delle restrizioni imposte negli ultimi giorni da Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia. La denuncia arriva da Oxfam, che chiede la riapertura immediata dei confini a tutte le persone in arrivo dalla Grecia, per evitare un peggioramento della situazione umanitaria.

Bel tempo si spera


In vista della Conferenza di Parigi, crescono le adesioni alla marcia globale in tutto il mondo. Il servizio di Fabio Piccolino. “Il prossimo 30 novembre a Parigi si aprirà la Conferenza sul Clima, considerata da tempo l’ultima seria possibilità per cercare di mettere un freno ai cambiamenti climatici. Dopo gli attentati del 13 novembre tuttavia, le priorità sembrano essere altre: il summit si terrà in una Parigi blindatissima pronta a ribadire con forza il suo no al terrorismo e alla paura, spostando l’attenzione dai veri obiettivi dell’incontro: diminuire le emissioni per contenere il riscaldamento globale a due gradi Celsius entro la fine del secolo. 150 Capi di stato, responsabili del 90% delle emissioni del pianeta, daranno vita ad un vertice da cui di fatto, viene esclusa l’opinione pubblica: l’allerta massima in tutta la Francia infatti, vieta le manifestazioni che I gruppi ambientalisti stavano preparando da mesi.”

Il nostro futuro


Oggi è la giornata internazionale dell’infanzia e l’adolescenza. Numerose le iniziative in tutto il pianeta da parte di associazioni e ong per ricordare come i bambini meritano la possibilità di essere felici e sani, esplorare il loro mondo in modo sicuro e raggiungere il loro pieno potenziale.

Guarita l’ultima paziente di Ebola in Guinea. E’ una bambina di tre settimane


ebolaSi chiama Nubia ed ha solo tre settimane. E’ l’ultima paziente di Ebola in Guinea, nata nel Centro Ebola di Medici Senza Frontiere a Conakry da una paziente deceduta lo stesso giorno per la malattia.
Alla nascita Nubia è risultata positiva al test, ma ha risposto bene alle cure ricevute: si tratta della prima neonata a guarire dall’Ebola, e continuerà a ricevere supporto medico specialistico prima di tornare a casa.  Secondo Laurence Sailly, coordinatore MSF dell’emergenza in Guinea, “il paese ha iniziato un conto alla rovescia di 42 giorni e se non ci saranno nuovi casi fino ad allora, l’epidemia verrà ufficialmente dichiarata finita. Il governo e le comunità hanno lavorato duramente insieme a noi per arrivare a questo risultato. Ma dobbiamo restare vigili per eventuali nuovi casi, affinché tutto ciò che abbiamo costruito non venga distrutto.”
L’epidemia di Ebola ha colpito Guinea, Liberia e Sierra Leone. Secondi i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci sono stati 11.300 decessi su quasi 29.000 casi,

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Le ong internazionali chiedono che le persone con disabilità siano considerate come titolari di diritti umani in senso pieno come prevede la Convenzione adottata dall’Onu nel 2006. Maggiori risorse e attenzione che l’Unione Europea, dicono, deve garantire.

Senza pietà


Dall’inizio dell’anno Boko Haram ha preso d’assalto e distrutto 1100 scuole in Nigeria, Niger, Camerun e Ciad. A denunciarlo è l’inviato speciale per l’Onu Toby Lanzer, che ha spiegato come l’istruzione ritenuta filo-occidentale sia uno degli obiettivi primari del gruppo terroristico. I raid e le violenze hanno causato fino ad oggi due milioni e 600 mila sfollati nella regione.

Diritti minori


In occasione della giornata dell’infanzia, Unicef Italia lancia una petizione per i bambini in pericolo. Dall’inizio del 2014 30 milioni hanno lasciato le proprie case a causa di guerre, violenza e persecuzioni. La campagna prosegue fino a Natale e chiede tra l’altro protezione da violenze e sfruttamento e maggiori fondi per i rifugiati in Europa.

Voglia di ricominciare


Dopo gli attentati di venerdì, Parigi è una città ferita che prova però a rialzarsi. La testimonianza dalla capitale francese della giornalista Valentina Clemente. “Parigi è una città ferita che però sta comunque cercando di reagire. Il fatto di essere andati tutti a Place de la République è stato veramente un segno della voglia di ricominciare. Tutta l’Europa che si sente in pericolo, anche il fatto che ci sia stata una ragazza che come me era qui per motivi di lavoro e studio che è rimasta uccisa, Valeria, ti da veramente il senso di come sia fragile questo momento storico.”

Pugno duro


Amnesty International denuncia l’uso della tortura in Cina come pratica diffusa contro oppositori politici, attivisti sociali, legali e testimoni. Secondo gli autori del Rapporto “No end in sight”, non si tratta di casi isolati, ma di una realtà diffusa in tutto il Paese come strumento di coercizione o per estorcere confessioni.