Notizie

Supermarket solidale

di Redazione GRS


Sbarca anche nel Mezzogiorno la formula di aiuto agli indigenti finora diffusa soprattutto nel centro-nord. L’iniziativa dell’associazione InConTra a Bari ha coinvolto finora oltre 300 famiglie che hanno potuto scegliere tra vestiti e generi alimentari.

Soluzioni inadeguate

di Redazione GRS


Associazioni e comitati insoddisfatti dalle proposte del Comune di Roma per far fronte all’emergenza abitativa dei migranti sgomberati nei giorni scorsi. Decine le persone ancora in strada in attesa di una sistemazione dignitosa.

Taglia slot

di Redazione GRS


In Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze ridurrà il numero di nulla osta per le macchinette presenti sul territorio. Ma non è tutto rosa e fiori. Il servizio di Giovanna Carnevale.

 

In meno di un anno il numero di nulla osta per le slot machine presenti in Italia sarà ridotto di circa il 35% rispetto al dicembre 2016. E’ quanto stabilisce il decreto da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che si inserisce nel quadro di contrasto al gioco d’azzardo: un fenomeno che negli ultimi 11 anni ha fatto spendere agli italiani ben 181 miliardi di euro. La norma prevede che entro il 31 dicembre prossimo i nulla osta per le slot non potranno essere superiori a 345mila, mentre un’ulteriore riduzione verrà fatta entro aprile 2018. Il provvedimento, però, non convince la Consulta Antiusura, secondo cui il Governo ha ceduto alle lobby e sta puntando sulle videolottery, una forma di azzardo 10 volte più remunerativa di quella delle slot.

A gonfie vele

di Redazione GRS


Carlo, non vedente di 70 anni è diventato skipper. Ha conseguito infatti il diploma di velista dopo sette giorni di navigazione tra le onde del mar Ligure, grazie al corso della onlus Due colori nel vento di La Spezia.

La società della prestazione

di Redazione GRS


Sugli scaffali, per l’editore Ediesse, il saggio scritto da Federico Chicci e Anna Simone. Una lucida fotografia sugli effetti distorti dell’Io imperante in un mondo in cui si condivide sempre meno. Ai nostri microfoni l’autrice. (sonoro)

Un tranquillo week end con gli invisibili

di Redazione GRS


È quello appena concluso con una tre giorni sul lago di Gavirate, nel Varesotto, del primo Alzheimer Fest. Gli “invisibili” in prima fila per una festa aperta a tutti, promossa dalle persone con demenza e loro familiari, con la partecipazione dall’Associazione Italiana di Psicogeriatria.

Fiocchi rosa

di Redazione GRS


Sono oltre 550mila le imprese femminili nate negli ultimi 7 anni, e di queste il 45% è guidato da imprenditrici under 35. Secondo i dati Unioncamere, cresce il numero di donne che decidono di aprire un’attività nel settore finanziario, assicurativo e scientifico. Lombardia, Lazio e Campania le regioni per loro più “accoglienti”.

Un buon inizio

di Redazione GRS


Il Reddito di inclusione, contenuto nel decreto appena approvato, rappresenta il frutto di un lavoro che ha visto una proficua collaborazione tra l’Alleanza contro la povertà, il Governo e il Parlamento. Questo il commento del Forum nazionale Terzo settore dopo l’approvazione della misura per le famiglie povere.

Inumana

di Redazione GRS


È la condizione in cui sono costretti a vivere i migranti rinchiusi nei centri di detenzione di Tripoli. La denuncia di Medici senza frontiere nel servizio di Fabio Piccolino. (sonoro)

 

“Condizioni né umane né dignitose”: sono quelle cui sono costretti a vivere i i rifugiati nei centri di detenzione di Tripoli. La denuncia è di Medici Senza Frontiere, che nel rapporto “Human suffering” racconta di detenuti maltrattati, spogliati di qualsiasi dignità umana e senza accesso alle cure mediche.
Secondo l’organizzazione umanitaria, alla base del problema c’è l’assenza dello stato di diritto che determina la non-regolamentazione del sistema; le persone sono quindi detenute arbitrariamente senza possibilità di contestare la legittimità della loro posizione. Per questo motivo la ricerca di una soluzione non può non tenere conto della situazione politica in cui si trova la Libia.

Storia di Mohamed: dalla guerra al campo di pallacanestro

di Elena Fiorani


La storia di Mohamed Sissoko dimostra come possano nascere passioni e percorsi comuni da condividere con chi scappa da guerre, fame e terrore. Mohamed è nato 24 anni fa in un villaggio vicino Gao, nel nord-est del Mali a metà strada fra Niger e Algeria, e negli scorsi giorni ha ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Nel 2013 le milizie jihadiste fanno reclutamento intorno a Gao, una delle principali città del Mali. Momo viene scelto, ma scappa dal campo e fugge dal Paese, prima in Algeria e poi in Libia. Un lungo viaggio per arrivare in Italia, passando dalle prigioni libiche. Arriva in Italia a bordo di uno scafo di fortuna all’inizio del 2015, dopo quasi due anni di viaggio.

Passano poche settimane e la sua strada si incrocia con quella di Valdo Di Nolfo, fondatore della Gabetti Alghero, una società di pallacanestro del campionato Uisp. “Ero andato a trovare i ragazzi del centro per intraprendere un percorso di integrazione. Il giorno dopo tre di loro sono venuti ad allenarsi con noi al palazzetto. La settimana successiva è rimasto solo Momo”. Da quel momento ha iniziato ad allenarsi ogni giorno, raggiungendo il campo con la sua bicicletta.

Mohamed Sissoko è un ragazzo di 24 anni che ne ha viste parecchie, ma è anche un giovane come tanti altri. È appassionato di calcio, tifa Real Madrid e Cristiano Ronaldo. Ama il rap, come quello del musicista franco-marocchino La Fouine. E ha costruito sul parquet la propria passione per il basket.

Nelle motivazioni che hanno portato il tribunale a concedere il permesso di soggiorno si legge chiaramente che “significativa rilevanza deve essere attribuita al processo e alla buona volontà di integrazione che ha dimostrato il ricorrente in Italia”. E qui il ruolo dello sport: “il richiedente risulta ben inserito nella squadra di pallacanestro Gabetti Alghero in cui gioca dal 2015”. Prima di alloro Momo aveva solamente giocato a calcio, vero sport nazionale del Mali. Sono bastati pochi mesi per rendere il giovane ragazzo maliano un idolo di tutta la tifoseria di Alghero. “Dopo neanche due mesi di allenamento ha iniziato a giocare in partita e non ha mai mancato un appuntamento. Dopo un anno e qualche mese dimostra in campo una fisicità e una capacità di gioco invidiabili”, scrive ancora il giudice.

La pallacanestro per Mohamed Sissoko è stato il motore di un’integrazione a 360 gradi. Ha frequentato la scuola serale ottenendo la licenza media, e ha iniziato a lavorare. “Il suo sogno è quello di fare il mediatore culturale”, spiega il capitano e fondatore della Gabetti Alghero Valdo Di Nolfo. Già adesso il ragazzone maliano di 195 centimetri collabora con la cooperativa che gestisce il centro di accoglienza. Proprio lo stesso centro di accoglienza che lo ha abbracciato e aiutato in un momento difficile.

Grazie al suo contributo in campo intanto la Gabetti Alghero ha raggiunto le finali nazionali Uisp, svoltesi a giugno a Pesaro. Adesso però hanno messo gli occhi sul talento di Sissoko anche squadre di serie superiori. “Saremo contenti di lasciarlo andare – spiega Di Nolfo – ma vedremo cosa vuol fare lui, perché il suo sogno è quello di fare il giocatore di pallacanestro, ma anche e soprattutto di fare il mediatore culturale”. Per i prossimi ventiquattro mesi Momo avrà ancora la protezione umanitaria, resterà dunque in Sardegna con la sua carta d’identità da cittadino maliano rilasciata dal comune di Alghero. Più partite giocherà, più sarà mediatore culturale. Sul campo. (Fonte: www.fanpage.it)